My Home, In Libya, opera prima di Martina Melilli
My Home, In Libya, opera prima di Martina Melilli

My Home, In Libya, opera prima di Martina Melilli


Girando con la macchina da presa nella casa dei nonni vicino a Padova, la regista traccia una mappa dei luoghi che appartengono al loro passato.

Dopo il debutto al 71esimo Festival di Locarno, My Home, in Libya l'opera prima di Martina Melilli, arriva in prima italiana a Milano, venerdì 14 settembre (ore 21) al Teatro dell'Arte della Triennale, nell'ambito di Visioni dal Mondo. Immagini dalla Realtà (fuori concorso), il Festival Internazionale del Documentario. E sempre a Milano, il film sarà proiettato martedì 18 settembre (ore 21.40) al Cinema Beltrade, come evento del Milano Film Network all'interno della Milano Movie Week. Martina Melilli sarà presente ad entrambe le proiezioni, oltre a partecipare all'incontro Un nuovo sguardo femminile sul cinema del reale organizzato da Visioni dal Mondo, sabato 15 settembre (ore 11) sempre al Teatro dell'Arte della Triennale, insieme ad altre tre registe esordienti.

Prodotto dalla torinese Stefilm (Stefano Tealdi, Elena Filippini, Edoardo Fracchia) e dalla tedesca Zdf, in collaborazione con Arte e Rai Cinema, e con il supporto del MIBACT e del Piemonte Doc Film Fund, My Home in Lybia prende le mosse da una storia personale per scandagliare un presente universale.

Girando con la macchina da presa nella casa dei nonni vicino a Padova, la regista traccia una mappa dei luoghi che appartengono al loro passato. Antonio, nato in Libia all'epoca in cui era una colonia italiana, ha vissuto a Tripoli e lì ha sposato Narcisa. Nel 1970, con il colpo di stato di Gheddafi, lui e la moglie sono stati costretti ad abbandonare il paese in tutta fretta. Con l'aiuto di un giovane libico contattato tramite i social network, Martina raccoglie immagini della città natale dei suoi nonni così come si presenta oggi. Grazie allo scambio di foto e alla chat il loro rapporto si approfondisce: internet permette di superare i confini fisici e culturali che separano le loro vite.

My Home, in Libya – vincitore di uno dei premi in-kind dell'Atelier del  Milano Film Network 2017 – fa parte di un progetto più ampio, Tripolitalians, nato nel 2010 come tesi di laurea specialistica, sorta di work in progress mirato a una ricostruzione di memorie e alla costruzione di un archivio multimediale della comunità libico-italiana sparpagliata per l'Italia dopo il colpo di stato di Gheddafi del 1969. Da questo progetto sono usciti nel 2014 una mostra presso la Mediateca Regionale Pugliese di Bari e nel 2015 il cortometraggio Il quarto giorno di scuola presentato in anteprima assoluta al Rotterdam Film Festival che documenta in prima persona il quarto giorno di scuola di un bambino appena emigrato dalla Libia, a pochi giorni dall'arrivo sulla penisola italiana.

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