Mondiali 2014: Italia-Costa Rica 0-1, commenti post-partita


Le dichiarazioni nel dopo partita Italia-Uruguay a Natal, che ha sancito l'eliminazione dell'Italia dal Mondiale 2014.

E' finita Italia-Uruguay 0-1 e l'Italia è fuori dal Mondiale 2014 Brasile. Una partita in dieci dal 60' (rosso a Marchisio) e il gol di Godin all'81' con in campo né Balotelli né Immobile. In campo si è visto di tutto, compreso un morso di Suarez a Chiellini, le troppe tensioni hanno incenerito gioco e idee, di tutti. L'Italia è fuori, è il secondo Mondiale consecutivo che finisce ai gironi. Da un fallimento all'altro.

Ai microfoni di Sky Sport HD, nel dopo partita di Natal, che ha sancito l'eliminazione dell'Italia dal mondiale, il difensore Giorgio Chiellini.

Sei uscito e hai fatto il gesto delle manette verso un delegato della FIFA
È una vergogna, la partita di oggi è stata decisa dall'arbitro. Noi ci assumiamo le responsabilità per quello fatto in campo, ma oggi se c'era una squadra che doveva passare eravamo noi. L'espulsione di Marchisio e la mancata espulsione di Suarez, decidono le partite. Ma, già nel primo tempo c'erano state tante situazioni in cui c'era stato un trattamento diverso. Poi, dopo, ill secondo tempo, alla fine questi episodi condizionano le partite e decidono, poi, il passaggio del turno, perché prendi gol su calcio piazzato, ma è normale che in dieci a mezz'ora dalla fine fai molta più fatica a uscire. Finché siamo rimasti in undici, loro non erano assolutamente pericolosi e stavamo gestendo la partita tranquillamente, cercando di ripartire, di andare a far male in alcune situazioni. È chiaro che, poi, alla fine ti risulta decisivo.

Suarez ti ha chiesto almeno scusa?
No, Suarez fa il furbo e la FIFA glielo permette, perché hanno bisogno di far giocare i campioni. Vedremo se avranno il coraggio di applicare la prova tv per un episodio netto.

Ti ha morsicato?
Si, ma c'era anche il segno, l'ha visto anche l'arbitro all'inizio, ma chiaramente, poi, dopo, bisogna avere anche coraggio di prendere certe decisioni.

Oltra all'arbitro, cosa c'è in questa uscita dal mondiale?
Siamo consapevoli di aver sbagliato la seconda partita in condizioni molto difficili, oggi abbiamo fatto una buona partita, abbiamo fatto una partita ordinata, senza mai rischiare, dove si è vista una squadra con le qualità che contraddistinguono l'Italia, una buona organizzazione, un buon possesso palla, una squadra che non è mai andata in sofferenza. È chiaro che, poi, dal sessantesimo in poi, la partita cambia. Abbiamo sofferto, abbiamo tenuto il campo fino a quando abbiamo potuto  e siamo stati punti, purtroppo, da un calcio piazzato.

Prandelli ha detto sul suo futuro, vediamo. Secondo te, bisogna ripartire da Prandelli.
Secondo me si, però, a caldo è normale che i commenti siano questi. Adesso non è il momento di prendere decisioni e di pensare al futuro, ma bisogna sbollire la rabbia che è tanta.

Ai microfoni di Sky Sport HD, nel dopo partita di Natal, Gianluigi Buffon.

Le tue sensazioni
Le impressioni a caldo sono di un giorno molto triste per noi come movimento calcistico, come gruppo, come singolo giocatori e come nazione.. Poi, è il giorno di un fallimento, è inutile negarlo, o girarci intorno, per cui, come tale, ci lascia solo delle sensazioni, delle emozioni di frustrazione.

Da dove nasce questo fallimento?
Non si sa dove possa essere nato, sicuramente avevamo cominciato bene questa competizione, c'eravamo fatti, magari, delle aspettative un po' troppo importanti, visto la prima vittoria. Poi, invece, alla fine ci siamo dovuti scontrare con la dura realtà, che è stata quella di una squadra che alla fine ha fatto le ultime due gare senza segnare, creando poco ed è uscita meritatamente.

Come si esce da questo mondiale? A uno come te, viene voglia di abbandonare la Nazionale dopo un mondiale così?
Sicuramente, dopo il mondiale 2010 ci sono state due competizioni nelle quali abbiamo ben figurato, arrivando secondi all'Europeo e terzi in Confederations. Quello che sicuramente si pretende, è la massima serenità di giudizio, la massima correttezza nei giudizi, una grande onestà da parte di tutti, perché spesso e volentieri si sente dire, come è giusto che sia, che c'è bisogno di ricambi, che Pirlo è vecchio, che Buffon è vecchio, che Barzagli è vecchio, che De Rossi è vecchio, che tizio è vecchio. Poi, alla fine, la verità è che quando c'è da tirare la carretta, i De Rossi, i Pirlo, i Barzagli, i Chiellini, i Buffon, sono sempre in prima fila. Per cui, io penso che bisognerebbe rispettare un po' di più loro, non por quello che sono tati, ma per quello che sono ancora adesso, per quello che rappresentano in questo momento nell'Italia calcistica e bisognerebbe incominciare a premiare e a dare i meriti giusti a chi se li merita, a chi se li guadagna sul campo e non demeriti per sentito dire, o perché, qualcuno potrebbe o vorrebbe fare. Perché, poi, quando si va in campo, bisogna fare e non basta più potrebbe fare o, magari, farà. In campo bisogna fare.

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