L'amministratore delegato di Mediaset ha rilasciato un comunicato ufficiale per chiarire la sua opinione sul trash in tv; ecco cosa ha detto Pier Silvio Berlusconi.
Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset, si è voluto esporre in prima persona attraverso una lunga dichiarazione anticipata tramite comunicato ufficiale dell’azienda di Cologno Monzese, e che farà parte de “Il Libro dei Fatti 2023” edito dall’agenzia di stampa Adnkronos in uscita il prossimo 21 ottobre, per far sapere il suo parere sul cosiddetto “trash televisiv”o, di cui spesso sono state tacciate le reti Mediaset dell’azienda che gestisce. L’imprenditore ha detto senza mezzi termini come tale parola non gli “piaccia per niente”.
“Spesso è una facile scorciatoia per denigrare la televisione leggera e spensierata che se fatta bene sa essere autenticamente popolare” ha dichiarato Berlusconi riferendosi al cosiddetto “trash televisivo”, ritenuto da molti imperante negli ultimi anni a Mediaset, prima che proprio lui decidesse di darci un taglio, rendendo più sobrie trasmissioni come Pomeriggio Cinque e Grande Fratello. Una mossa comprensibile, da parte sua, ma che al momento non sta portando i risultati sperati, visto che entrambi i programmi arrancano e hanno perso percentuali di share, anziché aumentarli.
“La nostra televisione, la televisione commerciale, è un mezzo di intrattenimento e di informazione. Fa compagnia, diverte e informa gli italiani in ogni ora della giornata” ha poi aggiunto, sottolineando come Mediaset sia stata la prima a offrire un mix di questo tipo ai telespettatori, contribuendo inoltre alla modernizzazione dei costumi italici.
L’ad Mediaset ha fatto quindi l’esempio di Drive In, nota trasmissione degli anni Ottanta che ha lanciato non solo la carriera di Antonio Ricci, futuro papà di un altro programma cult quale è Striscia la Notizia, ma anche quella di personaggi come Ezio Greggio, Gianfranco D’Angelo, Giorgio Faletti e Zuzzurro e Gaspare, solo per citarne alcuni.
“Abbiamo cambiato anche l’informazione con la nascita del TG5, una proposta che ha portato freschezza, libertà e un nuovo modo di raccontare le notizie” ha poi sottolineato, aggiungendo quindi come Mediaset abbia contribuito ad innovare il mezzo televisivo, mettendo in onda il primo reality in Italia nel 2000, ovvero il tanto vituperato Grande Fratello, spesso tacciato di essere esempio di una “brutta tv”.
Berlusconi ha spiegato come sia dovere di chi fa televisione, in particolare Mediaset, riuscire a rappresentare la realtà in tutte le sue sfaccettature, ma pur sempre portando rispetto al pubblico a casa:
“Sia chiaro, non abbiamo pregiudizi: non ci scandalizzano le figure estrose, i confronti anche spigolosi, le battute irriverenti, ma mai si deve arrivare alla mancanza di rispetto sia tra i partecipanti di un programma sia verso il pubblico”.
“Noi dobbiamo fare tutto il possibile per evitare eccessi. Eccessi che fortunatamente rappresentano una quota minima. La tv popolare anche quando è leggera e divertente piace al pubblico, piace a me e svolge anche un importante ruolo sociale” ha poi concluso, dicendosi felice di poterlo sottolineare in una pubblicazione tanto importante come “Il Libro dei Fatti 2023”.
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