MedFilm Festival 2022, i Premi della 28a edizione (3-13 novembre)
Ad aprire la 28a edizione del Festival l'anteprima italiana di 'The Blue Caftan' di Maryan Touzani, film candidato all'Oscar come miglior film straniero per il Marocco.
di Redazione / 12.11.2022
Si è tenuta dal 3 al 13 novembre la 28a edizione del MedFilm Festival, il festival di cinema dedicato alle cinematografie del Mediterraneo. 65 film, incontri con gli autori, meeting professionali, masterclass ed eventi letterari nell'arco di dodici giorni per guardare, attraverso il Cinema, la letteratura, l'industry, i temi cruciali dell'oggi. Il Cinema Savoy, il Museo Macro, la Casa delle Letterature e la piattaforma ITsART, hanno accolto il programma di questa 28a edizione, diretta da Ginella Vocca.
Per la prima volta quest'anno Rai Movie, il canale della Rai interamente dedicato al cinema, è stato partner del Festival a cui ha dedicato un servizio all'interno di "MovieMag", il magazine di informazione cinematografica di Rai Cultura, in onda mercoledì 9 novembre in seconda serata, proponendo interviste e approfondimenti su ospiti e film in programma al Festival.
Ad aprire il festival l'anteprima italiana di The Blue Caftan, film candidato all'Oscar come miglior film straniero per il Marocco, una storia d'amore e identità nel cuore della medina, opera seconda della regista marocchina Maryan Touzani, con protagonista Lubna Azabal. L'attrice icona del cinema del mediterraneo, riceverà il Premio alla Carriera in occasione della cerimonia di apertura del festival. Tra i titoli che l'hanno resa nota, uno su tutti: La donna che canta (2010) di Denis Villeneuve.
Nell'immagine di questa edizione del Festival, il lavoro del videoartista Gianluca Abbate.
Nel Concorso Ufficiale – Premio Amore & Psiche 8 film, in rappresentanza di 7 paesi. Il thriller ambientato in Anatolia Burning Days di Emin Alper. Il noir ambientato tra gli edifici vuoti di Tunisi Ashkal di Youssef Chebbi. La Dernière Reine, opera prima di Adila Bendimerad e Damien Ounouri. Ta Farda dell'iraniano Ali Asgari, con la giovane protagonista che ha davanti a sé ventiquattr'ore per nascondere il suo bambino illegittimo agli occhi dei genitori e per sfuggire ai gangli di una società ferocemente ipocrita. La regista curda Zaynê Akyol firma Rojek, un documentario sui combattenti dell'Isis e sulle ragioni della follia. Under the Fig Trees della regista tunisina Erige Sehiri ritrae le relazioni umane partendo da un fatto di cronaca di cui non verrà mai rivelato il drammatico finale. Di Jonas Trueba, You Have to Come and See It ambientato nelle campagne vicino Madrid per ascoltare da vicino le domande, i dubbi, gli slanci di due coppie sulla trentina. Le Bleu du Caftan di Maryam Touzani (in uscita nelle sale italiane grazie a Movies Inspired) i cui tre protagonisti quando si trovano di fronte agli imprevisti della vita scoprono la cura dell'altro, l'intimità come salvezza, l'amore sopra tutto.
Due film della selezione sono candidati all'Oscar come Miglior Film Straniero per i loro Paesi : Le Bleu du Caftan per il Marocco e Under the Fig Trees per la Tunisia.
La Giuria del Concorso Ufficiale, composta da Alberto Anile, Marco Delogu, Veronica Raimo, Baba Richerme, Roberta Torre ha decretato:
PREMIO AMORE E PSICHE per il Miglior Film: Ta Farda di Ali Asgari (Iran, 2022, 86'): "Con ritmo coinvolgente, rigore d'autore e sensibilità, Ali Asgari racconta un giorno nella vita di una giovane madre di Teheran, denunciando intransigenze e soprusi ma lanciando un appassionante incitamento alla ribellione valido anche oltre i confini iraniani".
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a Burning Days di Emin Alper (Turchia, 2022, 130'): "Le voragini della memoria conducono il protagonista in un viaggio allucinato tra corruzione e tradizionalismo nella regione rurale dell'Anatolia. Emin Alper ci consegna un noir affascinante permeato di surreale inquietudine per attraversare le contraddizioni della Turchia odierna".
PREMIO ESPRESSIONE ARTISTICA a Rojekdi Zayne Akyol (Canada, 2022, 127'): "La regista azzarda qualcosa di eticamente difficilissimo e inedito: raccontare l'ISIS attraverso lo sguardo, la voce e l'ideologia dei suoi combattenti, uomini e donne. Rojek è un film insieme intimo e politico, che dimostra una rara consapevolezza visiva, sociale ed emotiva".
Per il Concorso Internazionale Cortometraggi – Premio Methexis e Premio Cervantes Roma, 15 film in competizione, provenienti da 14 Paesi dell'area euromediterranea. Tra i corti in gara, l'anteprima mondiale di 48 Sa'at (48 Hours) di Azadeh Moussavi (la regista iraniana del documentario candidato all'Oscar Finding Farideh) e le anteprime italiane di L'Arche (The Ark) dell'algerina Amira Louadah, By the Sea del palestinese Wisam Al Jafari, Jeans del marocchino Mohamed Bouhari e L'Arrivée du soleil dans votre signe (The Arrival of the Sun in Your Sign) dell'esordiente francese Lisa Giacchero. 11 le donne registe: Urška Djukić e Émilie Pigeard del doc animato Babičino seksualno življenje (Granny's Sexual Life), l'egiziana Kawthar Younis con Sahbety (My Girl Friend), la spagnola Estibaliz Urresola Solaguren con Cuerdas (Chords). L'Italia è in gara con Resti (Remains) di Federico Fadiga.
La Giuria del Concorso Internazionale Cortometraggi, composta da 14 studenti delle scuole di cinema di Francia, Marocco, Libano, Israele, Italia, Grecia, Turchia, Albania, Slovenia e da 15 detenuti in rappresentanza dei tre istituti di pena coinvolti nel progetto Methexis (Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso, Casa di Reclusione Roma Rebibbia, Casa Circondariale Femminile Roma Rebibbia) ha decretato:
Premio METHEXIS per il Miglior Cortometraggio a Warsha di Dania Bdeir (Libano, 2022, 16'): "Per aver raccontato l'importanza di essere disposti a rischiare, fino al punto di poter perdere la propria vita. Per la maestria della recitazione, con un protagonista che senza alcuna linea di dialogo riesce ad esprimere e raccontare un intero universo soltanto attraverso il proprio corpo. Per aver raccontato la fatica di doversi spingere oltre i limiti delle proprie paure, e aver analizzato il tema dell'identità, non soltanto di genere, con un linguaggio originale, dimostrando una grande padronanza del mezzo e una significativa maturità. Un film che sprona ad avere il coraggio di osare per affermare la propria identità, senza mai abbandonare il proprio credo".
Premio CERVANTES ROMA al cortometraggio più creativo a Granny's Sexual Life di Urška Djukić e Emilie Pigeard (Slovenia, 2022, 13'): "Per la potente e singolare esplorazione, attraverso la forma del documentario animato, del rapporto con la sessualità delle donne slovene nella prima metà del Novecento. Le due registe, con un esuberante, esplosivo e fecondo uso dell'animazione, rievocano la costrizione, l'abuso, l'impossibilità di vivere una sessualità indipendente dagli uomini. La nonna del titolo diventa la nonna di tutte e di tutti, in un processo di simbolizzazione dei rapporti di potere del maschile sul femminile con cui tutti noi dobbiamo confrontarci".
MENZIONE SPECIALE ex aequo a 48 Hours di Azadeh Moussavi ((Iran, 2022, 20'): "Per la sua capacità di essere accattivante, sconvolgente e al tempo stesso onesto; per la regia energica e sottile, economica ed elegante; per l'interpretazione degli attori talmente convincente che credere nelle dinamiche di questa famiglia ed empatizzare con le loro vite avviene naturalmente. L'immagine, il ritmo e le situazioni ci avvolgono e ci fanno entrare nel cuore di questi personaggi che si amano pur non conoscendosi: non è necessario aver vissuto l'esperienza del carcere per commuoversi e comprendere l'impotenza di un padre che perde il controllo dell'educazione di sua figlia per ragioni che sfuggono al suo stesso controllo".
MENZIONE SPECIALE ex aequo a Chitanadi Amel Guellaty (Tunisia, 2021, 19'): "Per l'uso dei dialoghi ridotti all'osso ma non per questo poco incisivi; per l'intuizione nobile di raccontare due sorelle che pur non godendo degli stessi privilegi dei ragazzi, riescono a fuggire dalla realtà e a scappare in una foresta piena di simboli e significati allegorici, dove come nei più bei racconti di formazione devono resistere al caos e ai pericoli insiti nel mondo "vero"; per un finale degno delle migliori fiabe moderne che apre uno spiraglio di speranza e un ritorno sereno e più consapevole alla semplicità della vita.
Ad aprire la selezione del Fuori Concorso di quest'anno From Cairo, il documentario di Hala Galal che racconta sfide e difficoltà di due donne single che vivono a Il Cairo, e Fragments from Heaven, film in cui Adnane Baraka porta nell'immensità del deserto marocchino a cercare meteoriti e a confrontarsi con le stelle insieme al nomade Mohamed e allo scienziato Abderrahmane. Di nuovo al Festival Soudade Kaadan, a quattro anni da The Day I Lost my Shadow, film d'apertura del MedFilm 2018, per presentare Nezouh (in uscita nelle sale italiane grazie a Officine Ubu). Nella selezione di cortometraggi e mediometraggi presentati Fuori Concorso anche: Rosa Rosae. La guerra civil di Carlos Saura, Angle mort di Lofty Achour, Do Flowers Bloom After the Spring? del collettivo Mouatheqat, Frères di Ugo Simon. E poi Quo Vadis, Aida?, il film vincitore del Premio LUX del Pubblico 2022.
Per la sezione Perle, dedicata al cinema italiano indipendente, tre i documentari proposti: Kristos, l'ultimo bambino di Giulia Amati, Qui non c'è niente di speciale di Davide Crudetti e Non sono mai tornata indietro di Silvana Costa. In questa sezione in programma l'evento speciale Un milione di italiani (non sono italiani) di Maurizio Braucci – un musical sul diritto di cittadinanza, ispirato dall'esperienza del regista e sceneggiatore, con le ragazze e i ragazzi del Centro Interculturale Officine Gomitoli della cooperativa Dedalus, nell'ambito del progetto Best Buone pratiche, scambi di Esperienze e Training per l'intercultura. Completano il programma dedicato al cinema italiano cinque cortometraggi per uno sguardo sul futuro del nostro cinema: I Santi di Giacomo Abbruzzese, Buon Natale di Viren Beltramo, Il barbiere complottista di Valerio Ferrara, Tria – del sentimento del tradire di Giulia Grandinetti, Le variabili dipendenti di Lorenzo Tardella.
Film speciali, realizzati all'interno degli Istituti di pena italiani, da e con i detenuti, nella sezione Voci dal Carcere, realizzata in collaborazione con Il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (DAP) e con il Commissario straordinario del Governo per il recupero e la valorizzazione dell'ex Carcere borbonico dell'isola di S.Stefano-Ventotene – David Sassoli. Protagonisti quest'anno i ragazzi della Casa Circondariale di Chieti con il corto metacinematografico La parola agli imputati, la riflessione autobiografica sul tema della guerra di Bellum di e con Giovanni Cukon (Casa Circondariale Castrovillari "Rosetta Sisca"), il grido di libertà delle detenute della Casa di reclusione femminile di Trani con Viva, la riflessione filosofica sul tempo di 29000 giorni di Massimo Montaldi (Casa Circondariale di Rieti), il recupero del senso antico di esperienza collettiva del teatro, nonostante e con la pandemia, vissuto dagli ospiti della Casa Circondariale di Genova Marassi (Un anno di attività in tempo di pandemia e Profughi da tre soldi di Sandro Baldacci) e della Casa di reclusione di Padova con Da Babele alla Città Celeste di Sauro Vannicola, Agostino Nalon.
Per lo spazio dedicato all'Industry con i MedMeetings, progetto sostenuto dall'OIM-Organizzazione Internazionale delle Migrazioni, dal MiC, dalla Regione Lazio e da Lazio Innova per gettare nuovi ponti volti a connettere l'industria italiana con tutte le sorelle del bacino mediterraneo e viceversa. Novità di quest'anno il lancio di MedPitching, curati da Paolo Bertolin, dedicati alle coproduzioni e volti a connettere produttori italiani interessati alla coproduzione minoritaria con progetti in sviluppo da tutta la regione euromediterranea, potenzialmente interessati a lavorare con l'Italia.
Spazio anche al MedFilm Talents, lo spazio dedicato agli studenti di cinema presenti al festival. Un'iniziativa mirata ad offrire loro un'opportunità di approfondimento e comprensione dei meccanismi di promozione e sviluppo dei film, facendoli entrare in contatto con figure del panorama professionale cinematografico internazionale e generando interessanti opportunità per il loro futuro professionale.
Tra i riconoscimenti assegnati, il Premio alla Carriera 2022 all'attrice Lubna Azabal – che ha lavorato con registi come André Téchiné, Tony Gatlif, Hany Abu-Assad, Denis Villeneuve, Ismaël Ferroukhi, Nabil Ben Yadir, Semih Kaplanoğlu e Maryam Touzani – e il Premio Koinè 2022 a Barbara Schiavulli – corrispondente di guerra e scrittrice, che ha seguito i "fronti caldi" degli ultimi ventisei anni in Iraq e Afghanistan, Israele e Palestina, Pakistan, Yemen, Sudan, Cile, Haiti, Venezuela con i suoi articoli apparsi, tra gli altri, su Repubblica e L'Espresso, Il Fatto Quotidiano e La Stampa.
Tra gli omaggi in programma, quello dedicato a Francesco Rosi in occasione del centenario della sua nascita, e a Raffaele La Capria, suo amico e coautore. Per l'evento, realizzato in collaborazione con la Cineteca Nazionale, l'anteprima della versione restaurata di "Le mani sulla città" ed una masterclass con Alberto Anile, conservatore della Cineteca Nazionale, e Sandro Veronesi, scrittore e Federico Pontiggia, consulente artistico del festival, chiamati a dialogare sul tema: "Le mani sul capolavoro: Francesco Rosi e Raffaele La Capria". Altro omaggio quello all'attrice Lubna Azabal, con la proiezione del film Exils del franco-algerino Tony Gatlif, premiato al Festival di Cannes.
WWF promotore di una serata evento per presentare in anteprima il film Maredolce di Christian Patuané sulle sfide che in diverse località italiane il settore sta affrontando e sulle opportunità che vengono offerte per trasformarsi e rigenerarsi. Quest'anno, conferito il WWF Medfilm Award al film della programmazione del festival "capace di raccontare in controluce e con una narrativa originale ed efficace la sempre più stretta connessione tra le condizioni dell'ambiente e la vita delle comunità e dei singoli abitanti che popolano la regione mediterranea". Ad assegnare questo premio: Laura Muscardin, regista e sceneggiatrice, Yurie Naito, Funzionaria FAO, e Alessandra Prampolini, Direttore WWF Italia.
Per la sezione Letture dal Mediterraneo, presentati quest'anno i libri A Marsiglia con Jean-Claude Izzo di Vins Gallico e Mare Mosso di Francesco Musolino.
Gli incontri Masters of Cinema in programma quelli con Francesca Calvelli e con Lubna Azabal.
Infine, circa 70 studenti universitari sono stati parte attiva della 28a edizione del Festival. In collaborazione con le università: La Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre, Università degli Studi Internazionali di Roma UNINT, UNIMED, Luiss e John Cabot, gli studenti hanno avuto l'opportunità di vivere dall'interno la manifestazione, andando a formare due giurie parallele ed autonome a quelle ufficiali, una per ciascun Concorso (lungometraggi e cortometraggi) a cui è stato affidato il compito di rintracciare i titoli che, con maggiore lucidità e compiutezza, hanno saputo comunicare i temi proposti dal festival.
PREMIO VALENTINA PEDICINI – Miglior opera prima e seconda
Premio dedicato a tutte le opere prime e seconde (lunghi e mediometraggi) presenti nelle diverse sezioni del festival, assegnato dalla giuria composta da Eddie Bertozzi, Paola Randi e Michele Vannucci:
Miglior Film a Ta Farda di Ali Asgari (Iran, 2022, 86'): "Essere donna e madre in Iran oggi, al fuori dalle strutture sociali tradizionali, trasforma piccoli ostacoli quotidiani in imprese titaniche: un viaggio attraverso la città diventa un'odissea e una giovane donna in cerca di aiuto prende la statura di un'eroina epica. Un film di tensione crescente, di grande precisione emotiva e un'urgenza mai così presente".
Menzione speciale a Under the Fig Trees di Erige Sehiri (Tunisia, 2022, 92): "Giovani donne e giovani uomini che si guardano e tentano di comprendersi in uno spazio di insperata libertà all'ombra di un frutteto. Un film luminoso che ragiona con sguardo tenero e acuto di amore, amicizia, conflitti generazionali e che dona all'atto del flirtare, così semplice e rivoluzionario, un significato sottilmente e profondamente politico".
MEDFILM WORKS IN PROGRESS
La Giuria dei MedFilm Works in Progress, composta da Khalil Benkirane, Gladys Joujou, Cédric Succivalli, ha decretato:
OIM PRIZE (10.000 euro) a Dormitory di Nehir Tuna, (Turchia): "Una voce promettente che dipinge con lirismo la realtà delle istituzioni di una società profondamente conservatrice".
PREMIO STADION VIDEO (sottotitoli in inglese + creazione DCP) a Embodied Chorus di Danielle Davie e Mohamed Sabbah, (Libano): "Per il coraggio, la sincerità e la saggezza di portare sullo schermo storie nascoste e necessarie con grande originalità".
PREMIO DIRITTI UMANI AMNESTY INTERNATIONAL
Riconoscimento dato a quel titolo che, presentato nell'ambito del Festival quest'anno, ha saputo meglio interpretare il tema dei diritti umani, a conferma che "la macchina da presa può essere un'arma potente ed efficace per contrastare governi autoritari e per far risaltare l'importanza e la nobiltà della difesa dei diritti e delle libertà",
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, ha assegnato il Premio Diritti Umani Amnesty International della 28a edizione del MedFilm Festival a Nezouh di Soudade Kaadan (Siria, 2022, 100'): "Perché racconta con delicatezza e apparente leggerezza una pagina imperdonabile della nostra storia recente. Senza insistere sugli aspetti violenti e cruenti, riesce a trasmettere con potenza il dolore e il senso di precarietà e di attesa delle persone costrette dall'assedio nelle città siriane, durante il conflitto; a raccontare le storie delle famiglie divise dai tentativi di fuga verso il mare, anche con la consapevolezza che sarà solo l'inizio di un nuovo rischiosissimo viaggio. E commuove la forza con cui questo racconto a tratti surreale e sempre poetico celebra caparbiamente la vita, la resistenza e la capacità delle donne e dei giovani di prendersi il ruolo di motori del cambiamento profondo".
WWF MEDFILM AWARD
La giuria WWF, composta da Laura Muscardin, Yurie Naito, Alessandra Prampolini, ha assegnato il WWF MEDFILM AWARD a Cuerdas di Estivaliz Urresola Solaguren (Spagna, 2022, 30'): "per la capacità di raccontare in controluce e con una narrativa originale ed efficace il sempre più interconnesso legame tra le condizioni dell'ambiente e la vita delle comunità e dei singoli abitanti che popolano l'area Mediterranea".
Menzione speciale a Kristos, l'ultimo bambino di Giulia Amati (Italia, 2022,90').
PREMI COLLATERALI
GIURIE UNIVERSITARIE
Oltre 50 studenti delle Università La Sapienza (Dipartimento ISO Istituto italiano di Studi Orientali, Dipartimento di Filosofia, Dipartimento di Storia dell'Arte e Spettacolo), Tor Vergata (Dipartimento di Storia, Patrimonio Culturale, Formazione e Società), Roma Tre (Dipartimento di Filosofia, Comunicazione, Spettacolo), Università degli Studi Internazionali di Roma UNINT, UNIMED, Luiss e John Cabot University hanno assegnato i seguenti premi:
COMPETIZIONE UFFICIALE – LUNGOMETRAGGI
PREMIO AMORE & PSICHE a Ta Farda di Ali Asgari (Iran, 2022, 86'): "Per la regia sensibile ed essenziale che restituisce le difficoltà delle donne nella società iraniana contemporanea. Ogni elemento si accorda armonicamente in una narrazione dal messaggio necessario, arricchita dalle intense performance attoriali che impersonano l'ardente desiderio, come suggerisce il titolo, di arrivare ad un domani migliore".
MENZIONE SPECIALE a Le Bleu du Caftan di Maryam Touzani (Marocco, 2022, 118'): "Delicato, sensibile, introspettivo. Riesce a descrivere in modo semplice una complessa storia d'amore, dove ogni sguardo vale più di mille parole, immergendoci nella quotidianità dei protagonisti. Una storia che non narra di eroi, ma di persone comuni, senza però trascurarne la grande personalità, il rispetto e la fiducia raccontate in un contesto sociale in cui non a tutti è concessa la stessa libertà di amare".
COMPETIZIONE UFFICIALE – CORTOMETRAGGI
PREMIO METHEXIS AL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO A' coer perdu di Sarah Saidan (Francia, 2022, 15')"Un'animazione che attraverso i colori e i toni spensierati ironici e a tratti satirici, racconta come un uomo pensando di aver perso il cuore, si rende conto che il cuore è proprio lì dove lo ha lasciato. La qualità poetica delle immagini rende vivo il dramma della difficoltà di integrarsi in una cultura differente da quella originaria e ci riporta con gentilezza e umanità verso la strada di casa".
PREMIO CERVANTES AL CORTOMETRAGGIO PIU INNOVATIVO a Granny's Sexual Life di Urška Djukić e Emilie Pigeard (Slovenia, 2022, 13'): "Il corto mette in luce con stile plastico e naif la lesione irreparabile della dignità della donna, ridotta ad animale da soma da una cultura misogina e conservatrice. Attraverso Granny's Sexual Life la voce della donna riacquista dignità, la dignità di un piacere finalmente libero dalla violenza".
MENZIONE SPECIALE a 48 Hours di Azadeh Moussavi (Iran, 2022, 20') "Il film ti accompagna delicatamente nella drammatica realtà di un padre, prigioniero politico, che dopo anni di reclusione ha poco tempo per viversi la propria famiglia e allacciare un rapporto con la figlia, abituata a vederlo attraverso un vetro. La distanza appare incolmabile, ma poi, attraverso il gioco, sembrano riunirsi. Eppure è già ora di andare…"
GIURIA PIUCULTURE
La giuria Piuculture composta da Edna Velma Adhiambo (Kenia), Ramtin Bidares (Iran), Burcu Iena (Turchia), Omar Neffati (Tunisia), Carlos Hernan Quiroz Serrano (Perù), Tetyana Tarasenko (Ucraina), ha decretato come Miglior Film Burning Days di Emin Alper (Turchia, 2022, 128'): "Attraverso la narrazione di una vicenda particolare, quella che coinvolge il giovane pubblico ministero trasferito in una cittadina sperduta dell'Anatolia, restituisce un efficace e pungente sguardo sulla situazione politica e sociale che caratterizza la Turchia. Ad emergere infatti, nel corso del film, sono una serie di elementi: la politica del partito al governo, fatta di soli slogan; la discriminazione tra villaggio e città; i giochi di potere; la corruzione; gli usi ed i costumi del popolo turco che vive nei centri minori; il ruolo della stampa e dell'informazione; l'omofobia e non ultimo il tema della giustizia. Tutti elementi che ricamano un ricco arazzo in cui scorgere il profilo della Turchia contemporanea. E non solo, il film nel toccare problematiche politiche e sociali diventa fotografia della situazione che coinvolge altri paesi, oltre la Turchia, inducendo così ad una riflessione critica di ampio respiro. Il tutto coinvolgendo lo spettatore in una storia che prende la forma di thriller, potenziata dalla scelta delle musiche e dall'uso delle immagini che virano al color seppia".
PREMIO DEL PUBBLICO conferito a Ta Farda di Ali Asgari (Iran, 2022, 80').