Martin Scorsese contro gli Studios per salvare The Departed
Martin Scorsese ha raccontato in un'intervista che ha dovuto 'combattere' contro una major per salvare il finale di The Departed
di Erika Pomella / 28.09.2023
Solo qualche giorno fa, Martin Scorsese aveva attirato l’attenzione tornando a parlare della mancanza di diversificazione al cinema, asserendo come il cinema come industria fosse in qualche modo stata inglobata da un modo di intendere la settima arte che non permette più la presenza del singolo, ma solo del franchise, come in una sorta di monopolio dell’intrattenimento. Ora il regista, che il 20 ottobre arriva con l’attesissimo Killers of the flower moon, torna a parlare di uno dei suoi film più amati dal pubblico, The Departed, che vede un cast eccezionale composto (tra gli altri), da Leonardo DiCaprio, Jack Nicholson e Matt Damon.
Qual è il problema riscontrato da Martin Scorsese per il finale di The Departed?
Durante una delle ultime interviste rilasciate alla testata GQ, il regista ha svelato che, all’epoca della lavorazione del film, ha dovuto combattere contro lo studio di produzione per far finire The Departed come era nei suoi programmi e nella sua idea iniziale. Attenzione: quello che segue contiene spoiler sul finale del film, dunque se non lo avete ancora visto, procedete a vostro rischio e pericolo.
Secondo quanto emerso dall’intervista, infatti, sembra che la Warner Bros. volesse che Martin Scorsese cambiasse il finale del suo film, permettendo a uno dei due personaggi principali (quindi quelli interpretati da Matt Damon e Leonardo DiCaprio) sopravvivesse, di modo da lasciare aperta la porta a un possibile, futuro sequel. A questo proposito, Martin Scorsese ricorda:
“Quello che volevano era un franchise. Non era un problema morale o di vita e di morte.”
Per chi non lo sapesse, la storia del film del 2006 ruota intorno a Matt Damon, un poliziotto che in realtà lavora come spia e talpa per un noto gangster (interpretato da Jack Nicholson), mentre Leonardo DiCaprio è un poliziotto dal passato turbolento che viene ingaggiato dai suoi capi come agente sotto copertura per svelare l’identità della talpa e, nel caso, far cadere in trappola lo stesso malavitoso. Entrambi, alla fine, muoiono. Martin Scorsese ricorda che, al primo test, il pubblico aveva amato quel finale. Un sentimento che, tuttavia, non era stato condiviso dalla produzione. Martin Scorsese, infatti, ricorda che lo studio era:
“Molto triste, perché loro non volevano quel film. Loro volevano il franchise. Il che voleva dire che non avrei più potuto lavorare lì.”
In effetti, proprio nel corso della stessa intervista, Martin Scorsese ha messo in chiaro cosa ne pensa di questo bisogno di franchise e di saghe continue, asserendo che i cineasti devono “contrattaccare con maggiore forza e deve venire dalle basi, deve venire dagli stessi filmmaker” che, secondo lui, devono “reinventare tutto, non lamentarsi, perché dobbiamo salvare il cinema.”
Come si diceva poco più sopra, The Departed – Il bene e il male è uno dei film più apprezzati nella filmografia di Martin Scorsese e valse al regista il premio Oscar alla miglior regia. E forse il film funziona tanto bene, nella sua durezza, proprio per quel finale che non lascia spazio per nessuna speranza e nessuna salvezza, dove ognuno è colpevole a proprio modo e con diversi gradi di gravità. Inoltre, The Departed non è mai apparso come un film che potesse essere il centro di una saga: funziona proprio perché racconta uno spaccato e, come tale, è unico e non ripetibile. Fortunatamente all’epoca Scorsese era già “Scorsese”, il che gli ha permesso di far valere il suo punto di vista e il suo finale, altrimenti forse The Departed non sarebbe il film che conosciamo oggi. E sarebbe stata una perdita incredibile.