Mark Ruffalo, Buon compleanno: vita e carriera dell’attore americano
Oggi, 22 novembre, facciamo gli auguri a Mark Ruffalo, uno degli attori più affermati e apprezzati da critica e pubblico, che alterna grandi blockbuster a progetti d'autore.
di Matilde Capozio / 22.11.2023
Mark Ruffalo nasce il 22 novembre del 1967 a Kenosha, in Wisconsin, figlio di una stylist e parrucchiera e di un pittore edile, di origini italiane (per la precisione calabresi); durante l’adolescenza, la famiglia di Mark si sposta in Virginia, dove lui a scuola pratica il wrestling oltre a prendere parte ad alcune produzioni teatrali, per poi trasferirsi in California, dapprima a San Diego e quindi a Los Angeles, dove Ruffalo prende lezioni di recitazione nella famosa scuola di Stella Adler ed è lui stesso tra i fondatori di una compagnia teatrale, la Orpheus Theatre Company, con cui comincerà a portare in scena spettacoli da lui anche scritti, diretti e interpretati.
Gli esordi di Mark Ruffalo sul piccolo e grande schermo
Ruffalo compare per la prima volta in tv nel 1989 nella serie antologica CBS Summer Playhouse, i cui episodi non sono altro che una raccolta dei pilot non selezionati dall’emittente, a cui segue un episodio della commedia poliziesca Due south-Due poliziotti a Chicago (1994). Sempre per il piccolo schermo, poi, prende parte ad alcuni film come Un Natale indimenticabile (1997), tipico film a tema natalizio per famiglie, e il biopic Houdini (1998), sulla vita del celebre illusionista.
Al cinema, invece, compare in alcuni horror quali Mirror, mirror 2: Raven dance (1994), Mirror, mirror III: The Voyeur (1995) e The Dentist (1996), ma fa ben presto anche il suo debutto come sceneggiatore con il gangster movie The destiny of Marty Fine (1996), un dramma in cui interpreta anche un ruolo secondario; a questi primi titoli seguiranno poi alcuni successi modesti come Studio 54 (1998) e il western revisionista di Ang Lee Cavalcando col diavolo (1999).
L’ascesa al successo, fra consensi e qualche intoppo
Una delle prime grandi occasioni per la sua carriera arriva con il film Conta su di me (2000), è il debutto alla regia di Kenneth Lonergan, che sceglie Ruffalo come protagonista maschile dopo averlo già diretto nella sua pièce teatrale This is our youth (e con il quale più avanti tornerà a collaborare anche per il film Margaret, 2011); per la sua interpretazione l’attore viene paragonato dalla critica addirittura a un giovane Marlon Brando, e ottiene così i primi riconoscimenti.
Negli anni successivi, il suo percorso subirà anche qualche intoppo dovuto a film che ottengono risultati inferiori alle aspettative, come il dramma carcerario Il castello (2001) con Robert Redford, il bellico Windtalkers (2002) con Nicolas Cage, o il thriller psicologico-erotico In the cut (2003), al fianco di Meg Ryan e il dramma sentimentale I giochi dei grandi (2004) con Naomi Watts e Laura Dern.
Ruffalo ha preso parte a pellicole che sono state grandi successi di critica, di pubblico, o entrambi i casi, lasciando il segno anche in ruoli secondari: tra questi possiamo citare ad esempio il film di culto Se mi lasci ti cancello-Eternal sunshine of the spotless mind (2004) con Jim Carrey, Kate Winslet e Kirsten Dunst, o l’action-thriller Collateral (2004) con protagonista Tom Cruise, il fantasy per famiglie Nel paese delle creature selvagge (2009), un misto fra CGI e live-action e la commedia Notte folle a Manhattan (2010) con Steve Carell e Tina Fey; ha ritagliato, poi, un ruolo per se stesso anche nel suo debutto alla regia, Sympathy for delicious (2010), un dramma per cui è stato premiato al Sundance Film Festival, anche se poi il film ha ricevuto una scarsissima visibilità cinematografica.
Tra i suoi maggiori successi, poi, ci sono anche ruoli importanti in film come il thriller psicologico di Martin Scorsese Shutter Island (2010) al fianco di Leonardo DiCaprio, l’heist movie Now you see me-I maghi del crimine (2013) e il suo sequel, Now you see me 2 (2016), mentre sul piccolo schermo ha ottenuto grandi consensi, tra cui un Golden Globe e un Emmy Award, per la sua interpretazione di due fratelli gemelli nella miniserie Un volto, due destini-I know this much is true (2020).
I biopic di successo
Nel corso della sua carriera, Mark Ruffalo ha interpretato diversi film basati su storie vere con cui ha spesso riscosso ampi consensi: uno di questi, ad esempio, è Zodiac (2007) il thriller di David Fincher che si basa su un vero caso di cronaca nera e in cui Ruffalo dà corpo al realmente esistito agente di polizia Dave Toschi, tra l’altro anch’egli italo-americano; è invece un biopic a tema sportivo Foxcatcher-Una storia americana (2014), in cui lui interpreta il campione olimpionico di lotta libera Dave Schultz, coinvolto in una terribile vicenda di cronaca, un ruolo per cui viene candidato all’Oscar come Miglior attore non protagonista. Un’altra nomination arriva per la sua interpretazione del giornalista Michael Rezendes, che contribuì a svelare lo scandalo pedofilia all’interno della Chiesa cattolica nel film Il caso Spotlight (2015). Si basa su eventi e personaggi reali anche il film per la tv The normal heart (2014), in cui si narra la diffusione dell’AIDS nella New York dei primi anni ’80 e in cui il suo personaggio Ned fa da alter ego a Larry Kramer, l’autore della pièce da cui è tratto il film. Ruffalo è poi protagonista, oltre che produttore, di un progetto che gli sta particolarmente a cuore, in quanto fervente sostenitore di cause ambientaliste nella vita reale: si tratta di Cattive acque (2019), in cui si ricostruisce la lotta dell’avvocato Rob Bilott contro una multinazionale colpevole di avvelenamento idrico a causa dell’utilizzo di prodotti chimici non regolamentati.
L’ingresso nel MCU
Uno dei ruoli che gli hanno offerto una maggiore visibilità è senza dubbio quello dello scienziato Bruce Banner, alias Hulk, che riveste dal primo film della saga degli Avengers (2012); Ruffalo, anni addietro, era stato la prima scelta per il ruolo nel film L’incredibile Hulk (2008), ma poi la parte era andata a Edward Norton, il quale però poi ha rifiutato di tornare nei panni del personaggio. Mark invece entra così a tutto tondo nel MCU, riprendendo il ruolo anche in un cameo sul finale di Iron Man 3 (2013), e poi in Avengers: Age of Ultron (2015), Thor: Ragnarok (2017), Avengers: Infinity war (2018), Avengers: Endgame (2019), altri camei in Captain Marvel (2019) e Shang-Chi e la leggenda dei Dieci anelli (2021), oltre ad apparire come Special guest star in tre episodi della serie tv She-Hulk: Attorney at law (2022).
Commedie romantiche e film sentimentali
Non è da trascurare il versante più sentimentale della carriera di Mark Ruffalo, che abbiamo ammirato in più titoli: dopo il flop della commedia Una hostess tra le nuvole (2003) con Gwyneth Paltrow, ha affiancato Jennifer Garner in 30 anni in un secondo (2004), che invece è diventato un titolo di culto, poi ha interpretato con Reese Witherspoon Se solo fosse vero (2005), storia romantica dal tocco fantasy, e la commedia Vizi di famiglia (2005) con Jennifer Aniston e Kevin Costner. Si muovono invece fra commedia e dramma alcuni film come I ragazzi stanno bene (2010), per cui lui ha ricevuto una candidatura all’Oscar, grazie al suo ruolo di un uomo che scopre di essere il padre biologico di due adolescenti, e la cui presenza porterà scompiglio nella loro famiglia, mentre in Tentazioni (ir)resistibili (2012) interpreta un uomo affetto da dipendenza dal sesso, in Tutto può cambiare (2013) è un discografico in crisi sentimentale e lavorativa, e in Teneramente folle (2014) un padre affetto da disturbo bipolare che lotta per tenere insieme la sua famiglia.
Dove lo rivedremo
Ruffalo è fra i protagonisti di Povere creature!, il film premiato con il Leone d’oro all’ultima Mostra del cinema di Venezia, prossimamente in arrivo sui nostri schermi, ma sarà anche nel cast di Mickey 17, film di fantascienza diretto da Bong Joon-Ho (l’acclamatissimo autore di Parasite), con protagonista Robert Pattinson; inoltre è previsto il ritorno del suo Bruce Banner in Avengers: Secret wars, ancora in fase di sviluppo e senza una trama ufficiale, oltre al biopic Newsflash, al fianco di Chris Pine, che si concentrerà sulla diretta televisiva seguita all’attentato al Presidente John F. Kennedy nel 1963. Per il piccolo schermo, inoltre, dovrebbe essere protagonista di una miniserie poliziesca, ancora senza titolo, scritta da Brad Ingelsby (Omicidio a Easttown).