Locarno 2013, Christopher Lee cantante lirico mancato


Christopher Lee ha incantato il pubblico del Festival di Locarno 2013, parlando della difficile scelta che da giovane ha dovuto affrontare, scegliere tra cinema e teatro.

Con un'esibizione canora nei panni del vecchio Inquisitore cieco nel Don Carlos di Verdi, Sir Christopher Lee ha incantato il pubblico del Festival di Locarno.

L'attore inglese, premiato con l'Excellence Award, ha parlato del suo talento musicale:

"Stavo dilettandomi con canti goliardici studenteschi a Stoccolma quando Johannsson Piorling, un Caruso svedese, pretese che il giorno dopo facessi un'audizione e poi mi consigliò di diventare un cantante. Ma lasciai perdere".

Lee, che ha da poco terminato di interpretare il ruolo di Saruman nella trilogia The Hobbit di Peter Jackson, ha ricordato il suo talento musicale che lo ha portato vicino a una carriera da concertista:

"Stavo dilettandomi con canti goliardici studenteschi con alcuni conoscenti a Stoccolma quando Johannsson Piorling, considerato un Caruso svedese, ha preteso che il giorno dopo facessi un'audizione e poi mi disse, avevo una trentina d'anni, di lasciar perdere di fare l'attore e di diventare un cantante. Ma lasciai perdere, nonostante in seguito sia stato contattato anche da Metropolitan, Scala e Bayreuth, la mia bisnonna avesse fondato la Compagnia d'Opera in Australia e avessi una zia che era chiamata l'usignolo della Tasmania".

Per Christopher Lee non è mai stato un problema fare un provino anche quando ormai era diventato più che famoso:

"Il mio agente mi chiamò per il Signore degli Anelli e mi disse che Peter Jackson mi voleva vedere. In passato speravo che il libro fosse girato su un set, ma era troppo complesso per via degli effetti speciali. Sono andato a Londra e in una chiesa ho letto un paio di paginette per interpretare Gandalf, ma mi ero reso conto che ero troppo vecchio. Qualche giorno dopo mi hanno voluto per Saruman, è stato fantastico. Ma il primo film della serie non va visto dai bambini perché ci sono gli urukhai, degli orchi mostruosi".

Lee ha poi dimostrato quanto sia comico, esibendosi davanti al pubblico con l'imitazione di "Tom & Jerry", di miagolii spaventati, dinosauri, canguri e una serie di personaggi di cartoni animati.

"Mi divertivo molto a telefonare al mio amico Peter Cushing parlando come Gatto Silvestro. All'inizio non mi riconosceva, quando ha capito che ero sempre io, mi lasciava andare avanti per un po', poi lanciava un urlo e io smettevo".

Lee ha poi parlato della scelta a cui si è trovato di fronte: il cinema o il Teatro dell'Opera di Stoccolma per studiare la tecnica ed entrare nel mondo della lirica, non prima di aver interpretato per il pubblico di Locarno il vecchio Inquisitore cieco del Don Carlos, salutato da un applauso divertito.

"Ho scelto il cinema, ma non ho mai smesso di cantare. Ho inciso diversi dischi, alcuni in commercio, come quello che contiene brani lirici, molto Verdi, ma anche 'O sole mio e qualche evergreen americana, altri privati. L'anno scorso, per i novant'anni, mi sono regalato un disco di heavy metal, ho scritto le canzoni, per la musica mi hanno aiutato alcuni amici giovani, e le ho incise. Non è stato difficile".

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