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Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug, intervista a Orlando Bloom

Intervista a Orlando Bloom, Legolas nel film Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug di Peter Jackson.

Di seguito la trascrizione dell'intervista fatta a Orlando Bloom, Legolas nel film Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug di Peter Jackson, in uscita il 12 dicembre nei cinema italiani.

Come hai scoperto che Legolas sarebbe tornato per i film de Lo Hobbit e in quell'occasione cosa hai pensato?

ORLANDO BLOOM:  Ero in contatto con [il regista] Peter Jackson. Ci siamo incontrati a Londra mentre era là in viaggio. Mi ha detto "Senti, avremmo in mente di far tornare 'Leggy'. Questo è ciò che abbiamo in mente. Tu cosa ne pensi?"

E io ho detto, "Certo". Adoro il personaggio, adoro Peter Jackson e adoro la Nuova Zelanda. Quindi ho detto, "Sì, fantastico".

A livello creativo, penso che loro [Jackson e i co-sceneggiatori Fran Walsh e Philippa Boyens] amano lasciarsi aperti alla possibilità che le storie si evolvano e cambino, perciò c'era un'ampia traccia di come avrebbero potuto essere le cose. Io mi sono lasciato coinvolgere sulla fiducia, convinto che poi le cose avrebbero preso forma. E, naturalmente, avendo lavorato con Pete, Fran e Philippa, e avendo lavorato nella trilogia de Il Signore degli anelli, sapevo come avrei recitato. Pete ha lanciato la mia carriera, scegliendomi per Legolas. Adoro il personaggio e quel mondo. Non mi sono dovuto sforzare in alcun modo per rientrare nel personaggio.

L'unica perplessità, che ho esposto a Pete, è stata sulla reazione dei fan nel vedere Legolas far parte di un mondo nel quale non era stato incluso nei libri di Tolkien. Ma Pete è stato molto rassicurante nella sua risposta, che è stata che naturalmente Thranduil fa parte di quel mondo. Legolas è il figlio di Thranduil e perciò combacia con la storia. Pete tiene sempre d'occhio il libro, mantenendo l'integrità di quel mondo e della storia, prendendo poi la licenza poetica per procurare, ciò che ritengo, quello che spero siano per i fan e il pubblico delle storie avvincenti e lo sviluppo dei personaggi. Quindi, a mio avviso, ha trovato un ottimo equilibrio.

Com'è stato andare in Nuova Zelanda e reindossare le orecchie e la parrucca di Legolas? Ti sei riappropriato del personaggio?

ORLANDO BLOOM:  Naturalmente, è stato meraviglioso tornare in Nuova Zelanda. È stato un ritorno in famiglia, davvero, sotto tanti punti di vista. Ho vissuto nella stessa via dove avevo vissuto quando avevo fatto le mie prime riprese. È stato straordinario. 

Ovviamente reindossare le orecchie, la parrucca e il costume e tutto il resto è stato fondamentale per riappropriarmi del personaggio. Ho avuto un po' di tempo prima delle riprese per allenarmi con il tiro con l'arco, la spada, andare a cavallo, riprendere i movimenti e tutte quelle cose. Tutta questa preparazione mi ha ricordato e rinfrescato la memoria su come avevo costruito il mio personaggio  e come l'avevo approcciato durante quegli anni. È stata un'esperienza meravigliosa.

Legolas avrà delle folli scene acrobatiche in questo film come quelle nella prima trilogia?

ORLANDO BLOOM:  Sì, ha dei momenti particolarmente interessanti. Pete è bravo per queste cose. Sa quando e di che cosa ha bisogno ciascun personaggio, e penso che questo si rifletta su Leggy. È un personaggio grandioso. Arriva senza dire molto e sfodera delle mosse e affronta la situazione. È un piano semplice ma efficace.

Mi puoi dire cosa ne pensa Legolas di Thorin e della Compagnia dei Nani quando li incontra?  Nutre la stessa antipatia per i Nani che aveva nei film de Il Signore degli anelli?

ORLANDO BLOOM: Come prequel, in queste storie puoi vedere chiaramente il conflitto interraziale tra i Nani e gli Elfi, ai suoi inizi o quanto meno in parte. È lampante. Direi proprio di sì.

Gli Elfi e il Regno dei Boschi, che ho sempre identificato con Legolas, sono un gruppo alquanto militante. Penso che [J.R.R.] Tolkien li descrivesse come "meno saggi e più pericolosi", che in verità riassume ciò che sono. Quindi hanno indubbiamente una spigolosità e un temperamento peperino.

Penso che, per quanto riguarda il percorso del mio personaggio in questi film, sia fantastico come si sia unito al gruppo degli elfi. Ha senso. È molto ben costruito e ragionato, da quella prospettiva. Almeno questo è il mio pensiero. Credo che funzioni e che i fan si divertiranno. Non sono uno scrittore, ma nella mia testa ha tutto senso ed è molto ben spiegato.

Raccontami del rapporto tra Legolas e l'elfo guerriero Tauriel, interpretato da Evangeline Lilly, e come è stato lavorare con Evangeline?

ORLANDO BLOOM:  Tauriel è un po' una principiante, un elfo impulsivo. Lei è ancor meno saggia e ancor più pericolosa. È un personaggio molto volenteroso. La storia del mio personaggio riprende una dinamica di padre/figlio con Thranduil; e poi Tauriel si intreccia con la sua vicenda e questo si interseca con ciò che accade quando interagiscono tutti quanti. È molto bella questa aggiunta per Legolas. Penso funzioni bene in questo prequel.

Mi sono divertito a lavorare con Evangeline. Penso sia stata la scelta perfetta per Tauriel, e ha contribuito al personaggio con la sua visione e le sue idee. Credo funzioni molto bene. È un gran personaggio, quello di Tauriel, e penso che Legolas e Tauriel funzionino bene insieme. Credo sia stato una sorta di bonus aggiuntivo.

Hai fatto riferimento alla dinamica padre/figlio tra Legolas e Thranduil.  Come descriveresti il loro rapporto? 

ORLANDO BLOOM:  Suo padre è un personaggio complesso ed è ovviamente un personaggio potente e ferito. C'è un interessante dinamica basata su Thranduil. Cerca di controllare, mantenere e sviluppare il potere degli Elfi del Bosco Atro, e come interagiscono con i Nani.

Naturalmente vediamo quell'interazione e la complessità della dinamica. Quindi, penso che Legolas, in quella dinamica tra padre e figlio, sia il figlio che cresce e desidera andare ad unirsi alla compagnia dell'anello. Sta imparando e rendendosi conto che ci sono cose che desidera fare al di fuori dei confini familiari.

Dal momento che hai avuto il tuo debutto come Legolas, hai incontrato delle persone che ti dicono nel corso degli anni che Legolas è il loro personaggio preferito?

ORLANDO BLOOM:  Sì. È successo. È un grande personaggio. Come ho detto non mi sono dovuto sforzare in alcun modo per rientrare nel personaggio, perché amo molto interpretarlo. È ritratto meravigliosamente da Tolkien. E la visione di Pete sul personaggio e la storia è semplicemente meravigliosa. Perciò è stato fantastico.


Dal regista premio Oscar Peter Jackson, Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug è il secondo film della trilogia dall'adattamento del popolare capolavoro senza tempo, The Hobbit, di J.R.R. Tolkien. I tre film narrano la storia ambientata nella Terra di Mezzo, 60 anni prima di "Il Signore degli Anelli" portato in scena sul grande schermo da Jackson e dal suo team, una trilogia campione d'incassi culminata con la vittoria dell'Oscar di, "Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re". 

Ian McKellen riprende il ruolo di Gandalf il Grigio, con Martin Freeman nel ruolo principale di Bilbo Baggins e Richard Armitage in quello di Thorin Scudodiquercia.  Il film è composto da un cast internazionale guidato da Benedict Cumberbatch, Evangeline Lilly, Lee Pace, Luke Evans, Ken Stott, James Nesbitt e Orlando Bloom nel ruolo di Legolas.  Il film vede anche la partecipazione di John Bell, Manu Bennett, Jed Brophy, Adam Brown, John Callen, Ryan Gage, Mark Hadlow, Peter Hambleton, Stephen Hunter, William Kircher, Lawrence Makoare, Sylvester McCoy, Graham McTavish, Dean O'Gorman, Mikael Persbrandt e Aidan Turner.

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