Le Iene show 2013
Le Iene show 2013

Le Iene, anticipazioni 12 Aprile 2013


Anticipazioni dei servizi trasmessi nella puntata delle Iene venerdì 12 Aprile 2013. Caso Giuseppe Uva: la iena Mauro Casciari e Lucia Uva querelati per diffamazione. Caso Staminali: le Iene hanno solo raccontato la battaglia di alcune famiglie

Venerdì 12 aprile 2013 alle ore 23 su Italia 1, nuovo appuntamento in seconda serata con Le Iene. Conducono Ilary Blasi, Teo Mammucari e la Gialappa’s.

Tra i servizi di questa puntata: nei giorni scorsi la Iena Mauro Casciari  ha ricevuto una querela per diffamazione per un servizio andato in onda ad ottobre nel 2011, che conteneva un’intervista a Lucia Uva, la sorella di Giuseppe Uva anch’essa querelata per diffamazione. Per far luce sulla vicenda, Casciari intervista nuovamente Lucia Uva e ripercorre la storia del fratello, quarantenne morto in circostanze poco chiare il 14 giugno del 2008 a Varese.

L’uomo, quella notte, viene portato con un amico in centrale per accertamenti da una pattuglia di Carabinieri. È proprio l’amico a raccontare di aver contattato il 118 mentre si trovava in sala d’attesa, sentendo dei lamenti di Uva provenire da un’altra stanza; richiesta fatta poi rientrare durante una chiamata di conferma del 118 alla caserma. Solo poche ore dopo, una guardia medica chiederà l’intervento di un’ambulanza per un Tso (trattamento sanitario obbligatorio); è sempre stato sostenuto, infatti, che Giuseppe Uva si sia reso protagonista di atti di autolesionismo. Ricoverato nell’ospedale psichiatrico di Varese, l’uomo verrà dichiarato morto poco tempo dopo. Secondo quanto accertato inizialmente dalle indagini, sembra gli siano stati somministrati medicinali incompatibili con l’assunzione di alcol.

Per fare maggiore chiarezza e verificare le reali cause della morte, successivamente, però, il tribunale decide per la riesumazione del corpo. La perizia testimonia che la morte del giovane sarebbe stata scatenata da “stress emotivo” dovuto “a uno stato di intossicazione etilica acuta, misure di contenzione fisica e lesioni traumatiche auto e/o etero prodotte”. La sentenza emessa il 23 aprile 2012 assolve, quindi, il medico dell’ospedale di Varese che era stato accusato di aver somministrato cure sbagliate a Giuseppe Uva. Il giudice ordina, quindi, la trasmissione degli atti al pm con riferimento agli accadimenti accorsi prima dell’ingresso in pronto soccorso. A quattro anni dalla morte dell’uomo, però, non si ha ancora un colpevole, per questo la sorella di Giuseppe Uva chiede che vengano fatte delle indagini per capire cosa sia successo nel lasso di tempo tra il femro e il ricovero in ospedale.

Ultimamente sono scoppiate diverse polemiche intorno al caso Stamina, che hanno portato, in alcuni casi, anche a una critica nei confronti dei servizi delle Iene sull’argomento. Giulio Golia negli ultimi mesi ha semplicemente raccontato la storia di alcune famiglie di bambini colpiti da malattie neurovegetative, come Gioele, Celeste o Sofia, che hanno provato la strada delle cure compassionevoli con le cellule staminali del metodo Stamina presso Spedali Civili di Brescia. La Iena ha mostrato come queste famiglie, dopo aver iniziato la terapia e aver avuto riscontri positivi, abbiano dovuto interromperla per un blocco dell’agenzia del farmaco e del Ministero della Salute, e come siano riuscite a riprendere le cure compassionevoli solo grazie a ricorsi presentati davanti al giudice. Le Iene hanno solo raccontato la battaglia di famiglie che chiedevano di proseguire una terapia già iniziata in una struttura pubblica e autorizzata dagli enti preposti o da un giudice e hanno raccolto il parere di alcuni medici, senza mai schierarsi a favore di una terapia piuttosto che un’altra.

In questo nuovo servizio viene data voce anche ad alcune famiglie dell’Associazione Famiglie Sma, che rivolgono un appello alle persone a cui è stata diagnosticata una malattia neurodegenerativa e che sottolineano come sia importante anche non abbandonare mai le terapie di supporto sperimentale. Golia intervista, infine, il professor Davide Vannoni e  il dottor Marino Andolina, rispettivamente Presidente e Vicepresidente della Fondazione Stamina, per cercare di rispondere ai dubbi sollevati ultimamente da alcuni membri della comunità scientifica.  

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