Le due vie del Destino
Le due vie del Destino

Le due vie del Destino, la Speranza è sempre l’ultima a morire


Interviste al giovane Jeremy Irvine che parla della storia che ha ispirato il film 'Le due vie del Destino' e a Colin Firth che racconta i sentimenti del suo personaggio.

La clip che racchiude tutta la speranza e il coraggio del giovane soldato inglese Eric Lomax del film The Railway Man di Jonathan Teplitzky, con il premio Oscar Colin Firth, il premio Oscar Nicole Kidman, Jeremy Irvine, Stellan Skarsgard, Sam Reid, Tanroh Ishida e Hiroyuki Sanada. Potete vedere la nuova clip nel player qui sotto.

Durante il secondo conflitto mondiale migliaia di giovani soldati inglesi inviati sul fronte nipponico sono fatti prigionieri di guerra dalle truppe giapponesi che hanno invaso Singapore. Tra i soldati catturati c'è Eric Lomax, ventunenne addetto ai segnali e appassionato di ferrovie. Coraggioso, idealista e determinato a sopravvivere alla tragica esperienza della prigionia, Lomax insieme ad un gruppo di compagni costruisce una radio: l'unico mezzo per mantenere il contatto con la realtà e con gli avvenimenti di guerra. Una sera la gracchiante e rudimentale radio diffonde una notizia: le truppe tedesche stanno arretrando, Stalingrado è stata occupata.

Lomax, incurante del pericolo a cui va incontro, cerca di diffondere la notizia e la speranza del rientro in patria.

 

Dalle seguenti clip i commenti dei due attori che hanno interpretato il ruolo di Eric Lomax nelle due differenti fasi della sua vita: un giovane Jeremy Irvine che parla della storia che ispira il film, e il Lomax più maturo Colin Firth che racconta i sentimenti del suo personaggio.

Colin Firth parla del suo personaggio:

"Spesso le sceneggiature dipingono l'eroe in linee molto generali.
Qui non ci sono linee generali. Eric è un personaggio unico nel suo genere. Per la sua ossessione verso gli orari dei treni o le sue straordinarie e intense qualità di soldato. La sua lealtà e il suo impegno a essere un soldato onorevole lo rendono una personalità molto dinamica. Ovviamente, tutto questo è molto stimolante per un attore. Ma c'è anche un lato oscuro che riguarda le sofferenze che ha patito. Anche questo era un aspetto molto interessante nella sceneggiatura."

Jeremy Irvine parla della storia:

"All'epoca stavo leggendo diverse sceneggiature. Mi sentivo sempre più frustato perchè leggevo sceneggiature molto commerciali, che mancavano di sostanza. Quando ho letto questa ero sul punto di perdere le speranze nel fatto che ci fossero ancora buoni film in circolazione. Ho pensato: 'Finalmente un film ricco di originalità, di emozioni, un film che deve essere girato non per ragioni commerciali, come succede in genere, ma perchè è una storia straordinaria.'. Non uso questo termine con leggerezza. Il film andava girato perchè la storia non era mai stata raccontata nel modo giusto. E questa era la nostra occasione per raccontarla."

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