Laureus World Sports Awards 2018, i Vincitori
A Francesco Totti il Laureus Academy Exceptional Achievement Award, per i 22 anni fedelmente trascorsi in un'unica squadra, la Roma. Cerimonia di premiazione presentata da Benedict Cumberbatch con esibizione di Emeli Sandé.
di Redazione / 02.03.2018
I Laureus World Sports Awards, gli Oscar dello sport, che celebrano ogni anno i migliori risultati sportivi a livello mondiale, sono tornati nel 2018, con la cerimonia di premiazione che si è tenuta a Montecarlo il 27 febbraio con la presenza dei più grandi nomi dello sport per festeggiare il meglio dello sport del 2017. Durante la cerimonia, la cantante-cantautrice Emeli Sandé si è esibita sul palco in onore degli ospiti.
E’ stato Benedict Cumberbatch a presentare la cerimonia di premiazione dei Laureus World Sports Awards il 27 febbraio. Cumberbatch ha già presentato le edizioni dello stesso evento del 2014, a Kuala Lumpur, e del 2015, a Shanghai. L’attore ha interpretato ruoli di primo piano in film e serie TV di successo, tra cui spicca il ruolo di Sherlock Holmes in “Sherlock” e di Allan Turing in “The Imitation Game “. Benedict ha ricevuto, tra l’altro, critiche positive anche per “Quinto Potere” (il film su Wikileaks), interpretando il ruolo di Julian Assange. Prima della cerimonia, l’attore ha dichiarato: “Lo sapete, come attore ho interpretato alcune persone molto ingegnose, e questo non fa di me una persona ingegnosa. Ma anche nei panni del miglior detective al mondo o in quelli di un maestro delle arti mistiche o del decifratore di codici che riuscì a trovare la chiave di Enigma aiutandoci così a vincere la Seconda guerra mondiale, non potrei fingere di sapere quali saranno i vincitori dei Laureus Awards, ma so che i nominati sono fantastici e che la cerimonia si terrà a Montecarlo, casa anche del Gran Premio e dei Laureus Awards 2018. Sarà sicuramente una grande serata, so anche questo. Unitevi a noi!”
WORLD SPORTS AWARDS 2018: I VINCITORI
Roger Federer si è aggiudicato la sua quinta e sesta statuetta Laureus, diventando lo sportivo Laureus più decorato della storia alla cerimonia di premiazione 2018 a Monaco. Subito dopo essere entrato nella storia, Federer ha dichiarato alla cerimonia di premiazione: “Questo momento è davvero molto, molto speciale per me. Tutti sanno quanto apprezzo i Laureus Awards, quindi vincerne un altro sarebbe stato meraviglioso, ma vincerne due è un onore davvero unico. E del tutto inatteso. Sono molto felice e desidero ringraziare sinceramente la Laureus Academy. È stato un anno indimenticabile per me, tornare dopo un 2016 molto difficile, e questi premi lo rendono ancora più memorabile. Quando ho vinto il mio primo premio Laureus nel 2005, se qualcuno mi avesse detto che avrei finito per vincerne sei, non gli avrei creduto. È stata un’avventura fantastica.”
Nella categoria Sportsman of the Year, Federer si è aggiudicato la statuetta dopo un testa a testa con sportivi del calibro di Rafael Nadal e Cristiano Ronaldo. Il tennista svizzero, che ha vinto l’Australian Open e Wimbledon, ha inoltre conquistato il Comeback of the Year Award, a riconoscimento dei risultati ottenuti dopo una grave lesione al ginocchio.
Serena Williams ha vinto il Sportswoman of the Year Award grazie al successo ottenuto all’Australian Open, il suo 23o titolo di Grande Slam. Serena, che ha dato alla luce il suo primo figlio nel 2017, è ora la donna più decorata da Laureus, con cinque statuette all’attivo.
Il golfista Sergio Garcia ha vinto il suo secondo premio Laureus Award, 18 anni dopo aver ricevuto il Laureus Newcomer nel 2000. Allo spagnolo è andato il Breakthrough of the Year Award per essersi aggiudicato il Masters 2017, conseguendo la sua prima vittoria in un “major” al 74o tentativo.
La Mercedes AMG Petronas si è aggiudicato il Team of the Year Award, dopo aver continuato a dominare la Formula Uno assicurandosi il quarto titolo mondiale consecutivo Costruttori. Nominati nella stessa categoria anche Real Madrid e i Golden State Warriors.
Il navigatore francese vincitore del Vendée Globe Armel Le Cléac’h si è aggiudicato la statuetta Action Sportsperson of the Year Award, mentre il racer svizzero tre volte campione del mondo su sedia a rotelle Marcel Hug ha vinto il World Sportsperson of the Year with a Disability Award, per i successi ottenuti negli 800 m, nei 1500 m e nei 5000 m nella classe T54 ai Mondiali paralimpici 2017 di atletica leggera tenutisi a Londra.
Con la partecipazione di sportivi famosi, celebrità e imprenditori di tutto il mondo, la cerimonia di premiazione ha inoltre celebrato il lavoro di trasformazione di Laureus Sport for Good, l’ente benefico Laureus che impiega il potere dello sport per aiutare i giovani a superare violenza, discriminazione e disagio.
Active Communities Network, un’organizzazione internazionale sportiva per lo sviluppo, attiva nel Regno Unito, in Irlanda e in Sud Africa, ha ricevuto il Laureus Sport for Good Award per l’impegno profuso nel cambiare vite impiegando lo sport per aiutare i giovani a compiere scelte di vita positive, apprendendo competenze e progredendo nei programmi di istruzione, formazione e occupazione.
La squadra brasiliana della Chapecoense, colpita da una grave incidente aereo, la cui rinascita ha ispirato tutto il mondo, è stata premiata con il premio “Laureus Best Sporting Moment of the Year”
Francesco Totti ha ricevuto il Laureus Academy Exceptional Achievement Award, per i 22 anni fedelmente trascorsi in un’unica squadra, la Roma, e il successo ottenuto con la nazionale italiana nella Coppa del Mondo 2006. Alla cerimonia di premiazione, Totti ha raggiunto sul palco Ryan Giggs, del Manchester United e neo-allenatore del Galles, in veste di nuovi membri della Laureus World Sports Academy.
J. J. Watt, defensive end degli Houston Texans, ha vinto il Laureus Sporting Inspiration Award per gli incredibili sforzi profusi nella raccolta fondi dopo l’uragano Harvey che ha colpito Houston. Lo sportivo ha raccolto oltre 37 milioni di dollari a sostegno delle attività di soccorso.
Edwin Moses, leggenda olimpica statunitense e membro della Laureus Academy, ha ricevuto il Laureus Lifetime Achievement Award, a riconoscimento di una pregevole carriera sportiva, durante la quale ha vinto due medaglie d’oro olimpiche, rimanendo imbattuto per nove anni, nove mesi e nove giorni nei 400 metri ostacoli. Ora è leader mondiale nella lotta contro l’uso di droghe illegali nello sport.
WORLD SPORTS AWARDS 2018: DOVE SEGUIRE LA CERIMONIA IN DIRETTA
Per il secondo anno consecutivo è la Salle des Ėtoiles dello Sporting Club di Montecarlo a ospitare, martedì 27 febbraio, i Laureus World Sports Awards, gli Oscar dello sport. Un’edizione che vede Sky Sport e Rai Radio2 in prima linea per documentare con immagini e interviste esclusive quanto di meglio lo sport mondiale possa offrire.
Martedì 27 febbraio, alle ore 19, la cerimonia di premiazione sarà trasmessa in diretta sul canale interattivo di Sky Sport 24HD e in streaming sul sito Skysport.it. Nel corso della serata collegamenti anche su Sky Sport24 HD, che trasmetterà dal Red Carpet le interviste raccolte da Valentina Fass con i più grandi campioni di ieri di oggi. Inoltre, The Best of Laureus Sports Awards andrà poi in onda sabato 3 marzo, alle ore ore 12.00, su Sky Sport 3 HD.
Rai Radio2 dedica ai Laureus World Sports Awards l’intera puntata di KGG di martedì 27 febbraio, dalle 14.30 alle 16.00. Gianluca Gazzoli inviato speciale di Rai Radio2 a Montecarlo. Con la sua proverbiale ironia Gazzoli, in collegamento con Katamashi, raccoglierà le dichiarazioni e le impressioni di ospiti d’eccezione, sul Red Carpet e non solo, documentando le sue interviste esclusive in diretta sulla pagina Facebook di Rai Radio2.
WORLD SPORTS AWARDS 2018: LE NOMINATION
Il 16 gennaio 2018 sono stati annunciati tutti i nomi dei candidati, scelti in seguito alla votazione effettuata dai rappresentanti dei media a livello internazionale.
C’è anche l’italiano Valentino Rossi tra i candidati ai Laureus World Sports Awards 2018, candidato a vincere la statuetta nella categoria “Comeback of the Year” (Ritorno dell’anno). Il Dottore è stato candidato per il rapido recupero dall’infortunio dello scorso anno. Dopo aver rimediato la frattura scomposta di tibia e perone mentre guidava una moto da enduro lo scorso 31 agosto, il centauro di Tavullia è tornato in sella 25 giorni dopo, presentandosi al via del Gran Premio di Aragon, in cui ha ottenuto un prodigioso quinto posto.
Roger Federer, capace lo scorso anno di vincere il suo quinto Australian Open e l’ottavo titolo a Wimbledon, è stato nominato sia al Laureus World Sportsman of the Year che al Laureus World Comeback of the Year. Federer, che ha all’attivo già quattro statuette, potrebbe diventare lo sportivo più premiato di sempre.
Cristiano Ronaldo è nominato per il Laureus World Sportsman of the Year, la squadra del Real Madrid è candidata al Laureus World Team of the Year, mentre Kylian Mbappé al Laureus World Breakthrough of the Year. Sempre in tema di calcio, il Barcellona e il Chapecoense sono candidati per il Laureus World Comeback of the Year Award.
A Federer e Ronaldo si uniscono per aggiudicarsi il Laureus World Sportsman of the Year: Mo Farah, che ha vinto l’oro nei 10.000 metri e l’argento nei 5.000 metri, Chris Froome quattro volte vincitore del Tour de France, Lewis Hamilton quattro volte campione mondiale di Formula 1 e il campione dei French e degli US Open Rafael Nadal.
Nella categoria Laureus World Sportswoman of the Year nominate la campionessa di Wimbledon Garbiñe Muguruza e la tre volte campionessa mondiale negli 800m Caster Semenya oltre al quartetto americano composto da Serena Williams, campionessa dell’Austrial Open, Allyson Felix, medagliata 16 volte in occasione di campionati mondiali di atletica, Katie Ledecky, rivelazione del nuoto a soli 19 anni e Mikaela Shiffrin, campionessa mondiale di Coppa del Mondo di sci.
Dopo un anno sul ring in cui ha unificato i titoli WBA, IBO e IBF dei pesi massimi, il pugile Anthony Joshua è candidato al titolo Laureus World Breakthrough of the Year. Altri candidati sono il calciatore francese Kylian Mbappé, la campionessa del French Open Jelena Ostapenko, il golfista spagnolo Sergio Garcia, il cestista greco Giannis Antetokounmpo e il nuotatore americano Caeleb Dressel.
Dopo una rimonta con un 6-1 in Champions League contro il Paris St Germain, il Barcellona è in lizza per il Laureus World Comeback of the Year. Dopo un recupero rapido dopo gli incidenti subiti, in lizza anche Roger Federer, l Valentino Rossi, la campionessa dei 100 m a ostacoli Sally Pearson, il campione centometrista Justin Gatlin e Alan Ruschel, calciatore della squadra brasiliana della Chapecoense, tornato in campo dopo il tragico incidente aereo subito dalla sua squadra.
Un gruppo dei migliori para-atleti del 2017 i candidati per la categoria Laureus World Sportsperson of the Year with a Disability. Marcel Hug (tre titoli mondiali e cinque maratone importanti è in compagnia della tennista in sedia a rotelle), Yui Kamiji (tre volte vincitrice di un Grande Slam), Oksana Masters (quattro volte campionessa mondiale di sci di fondo), Bibian Mentel-Spee (snowboardista sopravvissuta al cancro), Jetze Plat (campione mondiale di Ironman paralimpico) e Markus Rehm (campione mondiale di salto in lungo T44).
Per la categoria Laureus World Action Sportsperson of the Year, in lizza troviamo i campioni mondiali di surf Tyler Wright e John Florence, gli snowboardisti Anna Gasser e Mark McMorris, lo skateboarder Nyjah Huston e il velista francese Armel Le Cléac’h, che ha stabilito un nuovo record di 74 giorni per il completamento del Vendée Globe, la regata in solitario attorno al mondo senza possibilità di attracco.
Per la categoria Laureus Best Sporting Moment of the Year in lizza cinque momenti commoventi ed emozionanti che vanno oltre i punteggi e i risultati, mettendo in evidenza il vero valore dello sport. I cinque momenti sono stati selezionati tramite cinque votazioni mensili effettuati online in tutto il mondo. Iowa Hawkeyes con il loro saluto ai piccoli fan con la “Kinnick Wave”, Bradley Lowery, piccolo fan di calcio di sei anni che ha creato un legame speciale con il suo migliore amico, l’attaccante inglese Jermain Defoe, Kimi Räikkönen con il suo piccolo fan di sei anni Thomas Danel, il team brasiliano di calcio della Chapecoense e Billy Monger, diciottenne pilota di moto. I voti possono essere ancora espressi attraverso il sito web myLaureus.com fino al 26 febbraio. Il vincitore sarà annunciato sul palco durante la cerimonia di premiazione di Montecarlo.
I vincitori, votati dai membri della Laureus World Sports Academy, saranno resi noti a Montecarlo il 27 febbraio. Per maggiori informazioni e per essere aggiornati sull’edizione 2018 dei Laureus World Sports Awards, visitate il sito web awards.laureus.com e seguite l’hashtag #Laureus18 sui social media.
Laureus World Sportsman of the Year Award (Sportivo dell’anno)
Chris Froome
Roger Federer
Lewis Hamilton
Cristiano Ronaldo
Rafael Nadal
Mo Farah
Laureus World Sportswoman of the Year Award (Sportiva dell’anno)
Garbiñe Muguruza
Allyson Felix
Caster Semenya
Serena Williams
Katie Ledecky
Mikaela Shiffrin
Laureus World Team of the Year Award (Squadra dell’anno)
France Davis Cup
Mercedes-AMG Petronas
Golden State Warriors
New Zealand America’s Cup Team
Real Madrid
New England Patriots
Laureus World Breakthrough of the Year Award (Rivelazione dell’anno)
Sergio Garcia
Giannis Antetokounmpo
Anthony Joshua
Kylian Mbappé
Caeleb Dressel
Jelena Ostapenko
Laureus World Comeback of the Year Award (Ritorno dell’anno)
Chapecoense
Fc Barcelona
Roger Federer
Sally Pearson
Justin Gatlin
Valentino Rossi
Laureus World Sportsperson of the Year with Disability Award (Sportivo con disabilità)
Jetze Plat
Markus Rehm
Yui Kamiji
Oksana Masters
Marcel Hug
Bibian Mentel-Spee
Laureus World Action Sportsperson of the Year Award (Sportivo dell’anno nei sport d’azione)
Mark McMorris
Armel Le Cléac’h
Nyjah Huston
Anna Gasser
John Florence
Tyler Wright
Best Sporting Moment of the Year Award
Wave for the kids
Billy Whizz is back
Brave Bradley’s fight
Eternal Champions
When tears turn into smiles
ASPETTANDO I LAUREUS WORLD SPORTS AWARDS 2018:
LAUREUS BEST SPORTING MOMENTS
Bradley Lowery si è aggiudicato, postumo, il voto del pubblico per il Laureus Best Sporting Moment of the Year di ottobre ed è ora candidato come Best Sporting Moment of the Year ai Laureus World Sports Awards 2018, premio che promuove qualità come il fair play, la sportività, il sacrificio e la dedizione e guarda oltre le classifiche o i podi. Bradley si unisce a Kimi Räikkönen e al diciottenne Billy Monger come terzo candidato ai Laureus Awards 2018.
Ogni mese, da agosto a dicembre, il pubblico può selezionare il “momento” preferito tra sei video in lizza, scelti dai membri della Laureus World Sports Academy. I cinque vincitori mensili si sfideranno poi in un testa a testa con voto pubblico finale e il vincitore verrà annunciato alla cerimonia dei Laureus World Sports Awards 2018 il 27 febbraio.
Da pochi giorni è aperto il concorso per il mese di dicembre, con il preferito votabile sul sito web myLaureus.com. Tra queste, il doppio disputato per la prima volta dalla coppia Federer-Nadal in occasione della Laver Cup.
Laureus Best Sporting Moment of the Year – Vincitori da Agosto a Dicembre 2018
A dicembre è stato premiato il video che documenta l’emozionante tradizione della “Kinnick Wave”, con la quale, alla fine del primo quarto degli incontri casalinghi, che si tengono al Kinnick Stadium, i tifosi degli Hawkeyes salutano i bambini malati del decimo piano dell’University of Iowa Stead Family Children’s Hospital. Un gesto semplice e spontaneo che ha un incredibile impatto positivo sulle vite dei bambini malati. Gli Hawkeyes si uniscono così nella shortlist finale a Bradley Lowery e Jermain Defoe, Kimi Räikkönen con il suo piccolo fan di 6 anni, Thomas Danel, la squadra di calcio della Chapecoense e al diciottenne Billy Monger, stella dell’automobilismo.
Vincitore di Agosto: Quando Le Lacrime Si Trasformano in Sorrisi
Il pilota di Formula Uno Kimi Raikkonen vorrebbe forse dimenticare il risultato del Gran Premio di Barcellona del 14 maggio, ma per un giovane fan è stata la gara più importante della sua vita. Raikkonen ha dovuto ritirarsi dopo una collisione al primo giro che ha danneggiato il piantone dello sterzo della sua Ferrari. Mentre il pilota finlandese usciva dall’auto, la TV ha inquadrato un bimbo disperato e in lacrime in tribuna d’onore.
Thomas Danel, un appassionato della Ferrari di soli sei anni di Amiens (in Francia) che ha persino un gatto chiamato “Schumie”, era distrutto per il ritiro forzato dalla gara del suo eroe. Insieme alla sua famiglia, è stato subito invitato a entrare nel paddock della Formula Uno, dove le lacrime di Thomas si sono trasformate in sorrisi quando ha incontrato Raikkonen — soprannominato “The Ice Man” — il quale gli ha consegnato il suo cappellino Ferrari. “È stato un giorno memorabile”, ha raccontato la madre di Thomas, Coralie, “non credevamo ai nostri occhi quando ci hanno accompagnato al paddock della Ferrari. È stato un momento unico per grandi fan come noi, un’esperienza che rende reali la F1 e chi vi lavora. Fantastico!”
Vincitore di Settembre: Billy Whizz Torna in Pista
Billy ‘The Whizz’ Monger chiacchierava con il campione di Formula 1, Lewis Hamilton MBE (Eccellentissimo Ordine dell’Impero Britannico), al World Championship Practice Day a Silverstone alcuni mesi dopo un terribile incidente in cui il giovane pilota automobilistico si era visto amputare entrambe le gambe. La vita del 18enne era stata stravolta in seguito alle lesioni riportate nello schianto contro una vettura ferma, durante la gara di Formula 4 a Donnington Park, il 16 aprile. Billy era rimasto incastrato nella sua vettura per 90 minuti finché non fu portato in elicottero presso un ospedale di Nottingham, ma purtroppo i medici non sono riusciti a salvargli le gambe. Il pilota della Mercedes, Hamilton, ha twittato in merito a Monger dopo aver sentito dell’infortunio del pilota. Hamilton ha postato: “Ho appena avuto notizia di questo tragico incidente. Penso e prego per te e la tua famiglia Billy, @BillyMonger”.
L’incidente ha scosso la comunità automobilistica e ha dato il via a una campagna di raccolta fondi per la riabilitazione e il recupero di Billy che ha superato le 800.000 sterline. I piloti di Formula 1 Lewis Hamilton, Jenson Button e Felipe Massa sono stati tra i sostenitori. Nonostante l’incidente, la perdita delle gambe non ha spento le ambizioni automobilistiche di Billy. Undici settimane dopo l’incidente, il pilota di Formula 4 era di nuovo in pista grazie all’aiuto del Team BRIT composto da piloti disabili che erano o sono tuttora in servizio nell’esercito. Monger ha guidato una vettura adattata a lui con controlli
Vincitore di Ottobre: La Coraggiosa Lotta di Bradley
Il sorriso di Bradley Lowery, un bimbo di sei anni, e il suo incredibile coraggio nella lotta contro il neuroblastoma, una rara forma di cancro che colpisce soprattutto i bambini, sono entrati nei cuori e nelle menti dei tifosi di calcio di tutto il mondo. A Bradley il cancro fu diagnosticato nel 2013. Il bambino si sottopose a due anni di chemioterapie aggressive e divenne popolare nel mondo del calcio in seguito a una campagna di sensibilizzazione, dal nome “La battaglia di Bradley Lowery”, promossa dalla sua famiglia. Fece un’apparizione come mascotte del Sunderland, dell’Everton e dell’Inghilterra e strinse una profonda amicizia con l’attaccante del Sunderland, Jermain Defoe, che andava a trovare regolarmente il piccolo a casa e in ospedale. Il giovane e coraggioso tifoso ha perso la sua battaglia lo scorso 7 luglio. In una dichiarazione Defoe ha affermato: “Ciao amico mio, mi mancherai tantissimo. Ringrazio Dio che ti ha condotto nella mia vita e mi ha dato la possibilità di trascorrere momenti stupendi con te. Non dimenticherò mai il tuo sguardo quando ti incontrai la prima volta, quell’amore così genuino dei tuoi occhi dolci, Il tuo modo di pronunciare il mio nome e i tuoi sorrisi da superstar. È davvero difficile trovare parole per esprimere cosa significhi per me. Il tuo coraggio sarà sempre fonte di ispirazione per il resto della mia vita. Non puoi immaginare quanto tu mi abbia cambiato come persona. Ora sei tra le braccia di Dio e io ti porterò per sempre nel mio cuore. Dormi beato piccolino. Mio migliore amico”. La famiglia Lowery ha invitato tutte le persone toccate dalla storia di Bradley al suo funerale. I genitori hanno tenuto a sottolineare che il funerale era “aperto a tutti coloro che desideravano celebrare la vita di Bradley, porgendo i propri omaggi per mostrargli quanto era amato. Potete indossare ciò volete al funerale ma la famiglia e gli amici hanno scelto il tema “il cancro non ha colori”.
Vincitore di Novembre: Campioni Eterni
Il 28 novembre del 2016 il volo LaMia 2933 ha lasciato la Bolivia per la Colombia. Stava portando i calciatori della Chapecoense dal Brasile alla finale di Copa Sudamericana, per la prima volta in 44 anni di storia del club. L’aereo si è schiantato durante l’avvicinamento all’aeroporto. Solo sei passeggeri su 77 sono sopravvissuti allo schianto, tra cui tre calciatori. A Medellin, che avrebbe dovuto ospitare finale di andata della competizione, si è tenuta invece una commemorazione, alla quale hanno partecipato 50.000 tifosi locali. “Questo titolo appartiene alla Chapecoense e noi saremo felici di avere il secondo posto”, ha dichiarato Reinaldo Rueda, allenatore dell’Atletico Nacional. “La squadra è arrivata con un sogno. E se ne andrà come una leggenda.” I brasiliani hanno percepito immediatamente il messaggio e – in lacrime – 20.000 tifosi hanno celebrato il titolo postumo all’interno dell’Arena Conda di Chapeco. Nel 2017 le sfide per la Chapecoense sono state molte, e sono andate ben oltre la semplice ricostruzione di una squadra. La generosa decisione dell’Atletico Nacional di cedere loro il trofeo della Copa Sudamericana ha fatto sì che la squadra decimata potesse partecipare, per la prima volta, alla Copa Libertadores; è stata però eliminata nella fase a gironi. La Chapecoense ha vinto la lega statale locale nel mese di maggio e ora sta lottando per rimanere ai primi posti in Brasile. Probabilmente uno dei calciatori sopravvissuti – il difensore Neto – potrà tornare a una vita relativamente normale un giorno. Il portiere Jakson Follmann affronta una sfida molto più dura. In seguito a una parziale amputazione della gamba destra svolge un lavoro diverso all’interno del club calcistico. Follman ha dichiarato di sperare di poter partecipare un giorno alle Paralimpiadi. Il 7 agosto di quest’anno è successo un altro miracolo: per la prima volta dalla tragedia, il 27enne Alan Ruschel, ala della squadra, che ha subito un intervento chirurgico per danni al midollo spinale, è tornato in campo contro il FC Barcelona in un’amichevole al Camp Nou. Ruschel ha giocato i primi 35 minuti della partita prima di essere sostituito, ricevendo una standing ovation.
Vincitore di Dicembre: un Saluto Speciale ai Bambini
Il Kinnick Stadium nello Iowa ha una capienza di 70.585 posti a sedere, che conferisce agli Hawkeyes un’incredibile forza numerica in una delle nuove tradizioni più cool del football dei college. Lo stadio si trova accanto al nuovo University of Iowa Stead Family Children’s Hospital e i pazienti ospedalieri hanno una vista che si affaccia sul mare d’oro e nero nei giorni di gioco. Per anni gli Hawkeyes e i loro tifosi hanno raccolto fondi per l’ospedale con la campagna “Touchdowns for Kids” in cui i tifosi vengono incoraggiati a donare una somma discrezionale per ogni touchdown dello Iowa durante la stagione. Gli Hawkeyes hanno anche invitato un “capitano bambino” dell’ospedale a unirsi alla squadra durante le partite in casa, così la storia tra la squadra di calcio della scuola e il suo ospedale è stata intensa. Quello che è iniziato come suggerimento su una fan page dello Iowa su Facebook è diventato un vero e proprio movimento: i fan dello Iowa salutano collettivamente l’ultimo piano dell’ospedale, dove i bambini e le loro famiglie si riuniscono per guardare lo Iowa, alla fine del primo quarto durante gli incontri in casa degli Hawkeyes. Poi, il 7 ottobre, prima della vittoria 45-16 dello Iowa sull’Illinois, gli Hawkeyes hanno portato il saluto a un livello superiore. La banda dello Iowa si è disposta a forma di una mano gigante sul campo, puntando verso l’ospedale, salutando i fan all’unisono! Che momento speciale!
Laureus Best Sporting Moment of the Year – Candidati di dicembre 2017
Un Gesto Meraviglioso – Una squadra di basket di una classe di ragazzi, di età compresa tra i 12 e i 14 anni, della piccola città di Caiçara, Paraiba, nel nord-est del Brasile, ha vinto la partita contro il Motiva College Team nei State Youth School Games, aggiudicandosi un posto nei Brazilian Youth School Championships di Curitiba. Poco dopo aver celebrato la vittoria, alla squadra è stato annunciato che il governo locale non avrebbe potuto fornire fondi sufficienti per consentire ai ragazzi di partecipare ai giochi. Ci sarebbero voluti tre giorni per andare in corriera da Paraiba a Curitiba nello Stato di Parana. Così Caiçara, un progetto sociale per gli studenti delle scuole pubbliche, ha offerto il proprio posto alla scuola privata Motiva College. Invece di accettare l’offerta, Motiva ha rifiutato, e i genitori e gli studenti del Motiva College hanno iniziato una campagna per raccogliere fondi per permettere al team Caiçara di raggiungere la destinazione. La campagna ha ricevuto supporto nazionale e internazionale. Lucas Bebe dei Toronto Raptors degli NBA, ha risposto all’appello. In totale sono stati raccolti R$36.000 (poco più di US $11.000). Grazie alla solidarietà e alla generosità dei tifosi, il 17 settembre i ragazzi di Caiçara si sono recati a Curitiba in aereo (per molti di loro era il primo volo) per giocare contro gli attuali secondi classificati del campionato. Caiçara ha perso per 59 a 20, ma il tifo, l’entusiasmo e l’esperienza sono valsi molto di più del risultato finale. Quando abbiamo scoperto che non potevamo andare, c’era un bambino che non riusciva a dormire e sua madre mi ha telefonato” ha detto l’allenatore Edynho Nash, soprannominato come il suo idolo Steve Nash, ex superstar dell’NBA. “Lo sport non è solo un gioco. Non è solo competere per una medaglia, un trofeo o una posizione in classifica. Con la solidarietà si può andare molto più lontano!”
L’Obiettivo della Sua Vita – Il 24 settembre il fan dell’Olympique Marseille, Kamel Zaroual, è andato al Velodrome per battere il calcio d’inizio della partita tra i padroni di casa e il Tolosa. Kamel è stato invitato a prendere parte all’evento perché ha pedalato per tutta la Francia per raccogliere fondi per un’associazione di beneficenza in favore dei bambini. Ha pedalato per 2.000 km per assistere alla partita della sua amata squadra ad Amiens. E ha portato a termine l’impresa indossando una maglia del Marsiglia. Prima di calpestare il sacro manto erboso, l’arbitro Benoit Millot ha detto a Kamel di passare semplicemente la palla indietro a uno dei suoi eroi, Dimitri Payet. Tuttavia, il sig. Zaroual aveva qualcos’altro in mente. Kamel ha attraversato di corsa la metà del campo del Tolosa e ha segnato un gol di fronte al portiere del Tolosa, il 18enne Alban Lafont, per esultare poi con grande entusiasmo. L’emozione e il significato di tale gesto erano chiari: lacrime di felicità hanno rigato il viso di Kamel, seguite da un caldo abbraccio con Rudi Garcia, l’allentatore del Marsiglia. E, dulcis in fundo, il Marsiglia ha vinto la partita per 2-0.
Sono Ancora In Piedi – 93 giorni, 4.050 miglia nautiche e quasi 2 milioni di remate. Questo è quanto ci è voluto a Chris Bertish per attraversare l’Oceano Atlantico su un SUP. Partendo dalla costa del Marocco, ha viaggiato per più di tre mesi per raggiungere English Harbour ad Antigua, dove è arrivato distrutto e felice di essere ancora in piedi. Le condizioni meteo e la stanchezza hanno reso difficile l’impresa. Bertish si è nutrito con pasti liofilizzati per tutto il tragitto. Le onde hanno minacciato di fermarlo e non solo. Chris ha avuto alcuni incontri ravvicinati con gli squali, che hanno assaggiato la sua tavola per capire se fosse commestibile. Bertish ha poi raccontato quali sono state le proibitive condizioni che ha dovuto affrontare. Il vento costante ha rallentato la sua avanzata, sebbene abbia mantenuto un ritmo incessante di 12-15 ore di remate al giorno. “Andare avanti è stato molto difficile, non solo dal punto di vista della resistenza. Ho dovuto affrontare gli elementi naturali e gestirmi mentalmente. Ho dovuto far fronte a parecchi malfunzionamenti del sistema che ho cercato di risolvere da solo. La tavola, e quindi anche i suoi piedi e le sue caviglie, erano sotto il pelo dell’acqua per la maggior parte del tempo. I vani di stivaggio imbarcavano acqua, obbligandolo ad aprirli anche se questo comportava il rischio di perdere il cibo. “Avevo la perenne sensazione di affondare”, ha dichiarato. “Ogni due settimane dovevo aprire gli sportelli e pompare fuori l’acqua, ma era lì che tenevo il cibo. Era una lama a doppio taglio.” Bertish ha intrapreso questo viaggio per raccogliere fondi da devolvere in beneficenza e per mettere alla prova i suoi limiti. The Lunchbox Fund, Operation Smile e Signature of Hope sono stati i tre maggiori beneficiari dei 380.000 dollari raccolti da questo epico viaggio. Chris Bertish ha sottolineato che questo viaggio è valso tutte le difficoltà affrontate, poiché il denaro era destinato a organizzazioni di beneficenza che aiutano i bambini in Sudafrica. “Conoscere l’impatto di questa impresa ha reso ogni singolo giorno trascorso in mare aperto degno di essere vissuto”, ha dichiarato.
Niente Mi Puo’ Fermare – Il 9 dicembre del 2011, Lai Chi-wai stava tornando a casa in motocicletta, quando è stato investito da due auto e catapultato sull’asfalto. A causa dell’incidente l’ex arrampicatore professionista, che ha raggiunto l’ottava posizione in classifica mondiale, è rimasto paraplegico. “Ho perso tutto in una notte. Mi sono ritrovato dal Paradiso all’Inferno,” ricorda Lai, ora 34enne. Al momento dell’incidente, la moglie di Lai era nello stesso ospedale, per dare alla luce il loro figlio. “Mio figlio è l’unica ragione per cui ho deciso di vivere. Voglio stare in piedi, tenerlo in braccio e fare tutto ciò che fanno gli altri padri”, ha detto Lai. Un infortunio del genere sarebbe sufficiente a deprimere chiunque. Ma Lai si è rifiutato di abbandonare lo sport che amava e, dopo tre mesi di ospedale, ha cominciato a lavorare come allenatore full-time per la squadra di arrampicata sportiva di Hong Kong. Nel 2014, quando Lai è stato scelto tra le 10 persone più straordinarie di Hong Kong, ha annunciato il suo progetto di scalare il Lion Rock su sedia a rotelle, cosa che molti ritenevano impossibile. Il 9 dicembre 2016, Lai Chi-wai ha mantenuto la promessa, diventando il primo atleta paraplegico a scalare con successo il Lion Rock. “Ultime notizie: la sedia rotella è approdata sul Lion Rock” ha scritto l’atleta sulla sua pagina di Facebook. “Voglio mostrare agli altri lo spirito del Lion Rock. Nulla può fermarci se siamo davvero determinati!” Oggi ha intrapreso la carriera di Motivational Speaker: “Osate sognare e osate quando agite, non lasciate che i vostri limiti fisici vi scoraggino dal fare ciò che amate”.
Una Volta Nella Vita – Gli appassionati di tennis di tutto il mondo si sono fermati per 81 minuti per guardare Roger Federer e Rafael Nadal, per la prima volta insieme sullo stesso lato di un campo da tennis. In pratica, in termini sportivi, l’equivalente di un’eclissi solare. Tredici anni dopo la loro prima partita di singolare da avversari, Nadal e Federer hanno giocato il loro primo doppio assieme. Dove? Alla Laver Cup, che si è tenuta, a settembre, per la prima volta a Praga; probabilmente ciò che è di più vicino alla Ryder Cup nel golf. Il format era simile: la selezione dell’ Europa ha affrontato quella del Mondo in un evento di tre giorni dal ritmo incalzante. Come i loro colleghi del golf, i migliori professionisti del tennis hanno sfruttato al massimo l’opportunità di attraversare i confini nazionali, stringere amicizia tra loro e mostrare le emozioni che i loro sport individuali normalmente li costringono a tenere sotto controllo. Federer e Nadal hanno iniziato con qualche indecisione: Nadal ha quasi decapitato Federer mentre indietreggiava per prendere una palla in volèe, ma sono riusciti comunque a vincere la partita e a battere i più giovani Kyrgios e Sock. Tra un cambio di campo e l’altro, Roger e Rafael hanno parlato di tattica, si sono dati il “cinque”, hanno riso, si sono abbracciati e hanno scherzato, e alla fine si sono bagnati con lo champagne. Nadal e Federer si sono divertiti davanti alla possibilità di mettere alla prova una nuova relazione in cui poter unire la loro classe. La Laver Cup ha dimostrato che può esserci qualcosa di nuovo nel tennis. La cosa più bella è stata quella di constatare come Rafa e Roger possono essere straordinari assieme quanto lo sono da rivali.
Un Saluto Per I Bambini – Il Kinnick Stadium nello Iowa ha una capienza di 70.585 posti a sedere, che conferisce agli Hawkeyes un’incredibile forza numerica in una delle tradizioni più affascinanti del college football. Lo stadio si trova accanto al nuovo University of Iowa Stead Family Children’s Hospital e i pazienti dell’ospedale hanno una vista che si affaccia sul mare d’oro e nero nei giorni di gioco. Per anni gli Hawkeyes e i loro tifosi hanno raccolto fondi per l’ospedale con la campagna “Touchdowns for Kids” in cui i tifosi vengono incoraggiati a donare una somma a discrezione per ogni touchdown dello Iowa durante la stagione. Gli Hawkeyes hanno anche invitato un “capitano bambino” dell’ospedale a unirsi alla squadra durante le partite in casa, così la storia tra la squadra di calcio della scuola e il suo ospedale è stata intensa. Quello che è iniziato come suggerimento su una fan page dello Iowa su Facebook è diventato un vero e proprio movimento: i fan dello Iowa salutano collettivamente l’ultimo piano dell’ospedale, dove i bambini e le loro famiglie si riuniscono per guardare lo Iowa, alla fine del primo quarto durante gli incontri in casa degli Hawkeyes. Poi, il 7 ottobre, prima della vittoria 45-16 dello Iowa sull’Illinois, gli Hawkeyes hanno portato il saluto a un livello superiore. La banda dello Iowa si è disposta a forma di una mano gigante sul campo, puntando verso l’ospedale, salutando i fan all’unisono! Che momento speciale!
Laureus Best Sporting Moment of the Year – Candidati di novembre 2017
Matt Stutzman – supera le difficoltà per sconfiggere gli arcieri normodotati ai Campionati nazionali statunitensi. Matt Stutzman è nato senza braccia, ma sin da piccolo ha trovato il modo per fare ciò che desiderava. Davanti alle avversità ha sempre fatto del proprio meglio per superare gli ostacoli presenti lungo il suo cammino. Stutzman ha scelto il tiro con l’arco e si è avvicinato a questo sport come ha fatto con tutto il resto nella sua vita, ovvero adattandosi alle avversità piuttosto che fare il contrario. Leon e Jean Stutzman lo hanno educato così, dopo averlo adottato quando aveva appena 13 mesi. Ci è voluto un po’ per imparare, ma all’età di 28 anni si è iscritto a un torneo con 550 arcieri fisicamente abili. “In realtà non è andata benissimo” racconta Stutzman, “e io volevo diventare il miglior tiratore con l’arco del mondo”. Così ha iniziato ad allenarsi otto ore al giorno, perfezionando gradualmente i suoi metodi di allenamento. La pratica lo ha ripagato. A un torneo, cui ha partecipato a inizio 2011, qualcuno ha suggerito a Stutzman di prendere in considerazione l’idea di partecipare alle Paralimpiadi. Non ci aveva mai pensato, ma 18 mesi dopo era a Londra… ed è tornato a casa con una medaglia d’argento. “Un atleta finlandese mi ha battuto. Mentre eravamo sul podio gli ho detto ‘Non mi batterai un’altra volta’” racconta Stutzman. “Non capiva l’inglese così ha assentito. Successivamente ci siamo incontrati di nuovo altre volte in occasione di tornei internazionali e da allora non mi ha più battuto”. Stutzman si è preso una pausa dal team paralimpico statunitense. Vuole qualificarsi per il team fisicamente abile e competere con i migliori tiratori con l’arco del mondo. Ad agosto l’atleta originario di Kansas City ha stupito tutti durante i Campionati US National Target di Westfield, in Indiana. Contro ogni previsione, Stutzman è riuscito a vincere il Compound maschile, scolpendo il proprio nome nei libri di storia. In un campo di tiratori fisicamente abili presenti nella sua divisione, questo arciere senza braccia ha eliminato gli altri concorrenti raggiungendo, tiro dopo tiro, la vetta della classifica.
Il Chapecoense – la squadra dilaniata da un devastante incidente aereo, ispira la comunità calcistica con un miracoloso recupero e ritorno in campo del difensore sopravvissuto Alan Ruschel. Il 28 novembre del 2016 il volo LaMia 2933 è decollato dalla Bolivia per raggiungere la Colombia. Stava portando i calciatori della Chapecoense dal Brasile alla finale di Copa Sudamericana, per la prima volta in 44 anni di storia del club. L’aereo si è schiantato durante l’avvicinamento all’aeroporto. Solo sei passeggeri su 77 sono sopravvissuti allo schianto, tra cui tre calciatori. A Medellin, che avrebbe dovuto ospitare finale di andata della competizione, si è tenuta invece una commemorazione, alla quale hanno partecipato 50.000 tifosi locali. “Questo titolo appartiene alla Chapecoense e noi saremo felici di avere il secondo posto”, ha dichiarato Reinaldo Rueda, allenatore dell’Atletico Nacional. “La squadra è arrivata con un sogno. E se ne andrà come una leggenda.” I brasiliani hanno percepito immediatamente il messaggio e – in lacrime – 20.000 tifosi hanno celebrato il titolo postumo all’interno dell’Arena Conda di Chapeco. Nel 2017 le sfide per la Chapecoense sono state molte, e sono andate ben oltre la semplice ricostruzione di una squadra. La generosa decisione dell’Atletico Nacional di cedere loro il trofeo della Copa Sudamericana ha fatto sì che la squadra decimata potesse partecipare, per la prima volta, alla Copa Libertadores; è stata però eliminata nella fase a gironi. La Chapecoense ha vinto la lega statale locale nel mese di maggio e ora sta lottando per rimanere ai primi posti in Brasile. Probabilmente uno dei calciatori sopravvissuti – il difensore Neto – potrà tornare a una vita relativamente normale un giorno. Il portiere Jakson Follmann affronta una sfida molto più dura. In seguito a una parziale amputazione della gamba destra svolge un lavoro diverso all’interno del club calcistico. Follman ha dichiarato di sperare di poter partecipare un giorno alle Paralimpiadi. Il 7 agosto di quest’anno è successo un altro miracolo: per la prima volta dalla tragedia, il 27enne Alan Ruschel, ala della squadra, che ha subito un intervento chirurgico per danni al midollo spinale, è tornato in campo contro il FC Barcelona in un’amichevole al Camp Nou. Ruschel ha giocato i primi 35 minuti della partita prima di essere sostituito, ricevendo una standing ovation.
Cafu, Academy Member di Laureus. Il campione brasiliano, ex Roma e Milan, ricorda la Chapecoense nel video qui sotto.
Davide Nicola – Il tecnico del Crotone aiuta la squadra a realizzare una grande impresa restando in Serie A e poi percorre in bici 1.300 km in onore del figlio deceduto in un incidente ciclistico. Deve esserci stato un momento, nel bel mezzo della traversata dell’Italia in bici, in cui Davide Nicola, tecnico del Crotone di 44 anni, deve aver pensato che la sua impresa era quasi impossibile. Gambe pesanti, sguardo basso; Nicola avrà guardato per qualche secondo lo spettacolare paesaggio, prima di rendersi conto di aver superato gli ostacoli più alti, ritrovando una spinta inaspettata. Proprio come è accaduto alla sua squadra. Attraversare il Paese in bicicletta in un viaggio di 1.300 chilometri è stato solo l’effetto collaterale di una delle più incredibili rimonte che la Serie A abbia mai visto in anni; il tecnico aveva promesso di andare in bicicletta da Crotone a Torino, sua città natale, se la squadra avesse raggiunto la salvezza, in un momento in cui era probabilmente l’unico a credere che tale risultato fosse possibile. Il 1° aprile, il Crotone aveva racimolato solo 14 punti, ma – ispirata dal suo allenatore – la squadra ha ritrovato da quel momento uno slancio incredibile. Una sensazionale corsa di 20 punti sui 27 disponibili l’ha vista rimontare posizioni su posizioni in classifica, ottenendo una salvezza quasi miracolosa in Serie A. E perché il giro in bicicletta? Quasi tre anni prima, suo figlio Alessandro di 14 anni ha perso la vita in bicicletta in un incidente con un autobus. Qualche giorno dopo la salvezza raggiunta dalla sua squadra, il tecnico ha scritto in un post su Facebook: “Abbiamo combattuto insieme in questa stagione complicata, ma ora so che sei qui con me. Con la tua energia, mi hai dato la forza per continuare a inseguire l’impossibile. Mi sarebbe piaciuto festeggiare con te, guardarti negli occhi, vedere il tuo sorriso, prenderti la mano e correre insieme per festeggiare. Tutto quello che faccio è per te, tutto ciò che realizzo è tuo, ogni sogno che ho è tuo”.
Luvo Manyonga – dopo aver toccato il fondo con la dipendenza dalle droghe oggi guarda il mondo dall’alto. Luvo Manyonga, ventiseienne africano di salto in lungo, si è risollevato dalla dipendenza dalla droga fino a raggiungere la vetta del mondo. Ha infatti superato la tremenda dipendenza dal cosiddetto “tik”, una sostanza mortale, variante della metanfetamina e ampiamente utilizzata nelle township intorno a Mbekweni, Capo Occidentale del Sudafrica. Cinque anni fa Manyonga ha capito di essere al “cinque per cento dalla morte”, tale era la sua dipendenza dalla droga e la spirale distruttiva che aveva intrapreso, rischiando di buttare via una promettente carriera. Nel 2010 si era aggiudicato il premio di campione di salto in lungo World Junior, si era poi piazzato in quinta posizione ai Campionati del Mondo del 2011, a Daegu, all’età di 20 anni, ma una volta tornato a casa era caduto nella dipendenza spendendo ciò che aveva vinto per l’acquisto di droga per sé e per i suoi amici. Nel 2012, invece di partecipare alle Olimpiadi di Londra, era a casa a scontare un divieto di 18 mesi dopo un test positivo alla metanfetamina, una delle numerose droghe ricreative illegali. Facciamo un balzo in avanti di quattro anni: Manyonga inizia a mostrare risultati sorprendenti. Alle Olimpiadi di Rio del 2016 la sua dipendenza dalla droga è sembrata ormai un lontano ricordo quando, ancora una volta, è salito sul podio per ritirare la medaglia d’argento nel salto in lungo. Ai Campionati Mondiali di Atletica di quest’anno, Manyonga ha superato se stesso vincendo la medaglia d’oro con un salto da 8,48 m. Dopo l’ultimo tentativo, è ricaduto sulla sabbiera lasciando un’impronta ad angelo. “Questa medaglia d’oro mi rende immensamente felice” ha affermato Manyonga. “Ho pregato per avere questa medaglia d’oro, il record del mondo è il mio prossimo obiettivo”. E, considerando la determinazione che ha mostrato in passato, potrebbe riuscire a realizzare anche questo obiettivo nel prossimo futuro.
Adam Rolston e Ron Rutland – completano la buca più lunga in 80 giorni attraverso la Mongolia. Che cosa è lunga 2.011 km, dura 80 giorni e richiede 20.093 colpi? La buca più lunga del golf! Adam Rolston ha giocato molte partite di golf nella sua vita, ma sa che non completerà mai un scheda punti più soddisfacente. Ex giocatore di rugby internazionale per Hong Kong, Rolston e il suo caddie Ron Rutland hanno segnato la buca più lunga mai completata in Mongolia, coprendo 2.011 km di terreno, giocando attraverso il deserto, acqua ghiacciata, terreni rocciosi e ghiacciai. La domanda più ovvia è: perchè? “Ero quasi al termine del mio contratto da rugbista per Hong Kong ed ero in Kenia per un torneo”, Rolston ha dichiarato. “Il mio amico Ron ha partecipato a una sfida incredibile visitando ogni Paese dell’Africa, prima di presenziare alla partita Sud Africa-Giappone nella Coppa del Mondo 2015. In Kenia gli fu chiesto di parlare della sfida e pensai “Possiamo fare qualcosa assieme?” Decisero di provare a battere il record mondiale per la buca più lunga del golf e scelsero la Mongolia, per via degli spazi sconfinati e della cultura nomade. Anche raggiungere il primo “tee” alla base di Khüiten Peak non fu facile. “Nella mia mente sarei arrivato in questa splendida località con il sole che splendeva in cielo, circondato da ghiacciai, per iniziare il viaggio” spiega Rolston, “in realtà, non abbiamo visto il sole per quattro giorni e ci spostavamo attraverso l’acqua gelida trascinando la nostra attrezzatura. In quella prima settimana, a volte ero a letto sveglio e pensavo: come faremo a portare a termine l’impresa? Il dubbio si insinuava nella mia mente.” Oltre ad affrontare un ambiente difficile e imprevedibile, i due uomini cominciavano ad affrontare difficoltà fisiche estreme. Per giorni Rolston soffrì di crampi al collo e alla schiena, mentre al suo caddie si infiammò un’anca trascinando il carrello sull’aspra superficie. Un incontro casuale con un cane mongolo selvatico chiamato “UB” [in onore di Ulaanbaatar, la loro destinazione finale] fu provvidenziale perché ebbero così il compagno perfetto per i restanti 1.500 km, che risollevò loro lo spirito quando ne avevano più bisogno. Rolston dichiarò che non avrebbero potuto sperare di avere un secondo caddie migliore. “Questo splendido cane selvatico ci seguiva, stava al nostro fianco e dormiva vicino alle nostre tende. È stato fedele e protettivo per tutto il viaggio. È stato davvero il simbolo dello spirito nomade di questo bellissimo Paese e alla fine siamo stati lieti di lasciarlo con una coppia amorevole nel Parco Nazionale di Terelj”. Per settimane, mentre Rolston e Rutland attraversavano lentamente la Mongolia un colpo alla volta, visualizzavano il traguardo a Ulaanbaatar. Mentre la coppia trascinava le mazze e il carrello ormai malconcia fu raggiunta da amici lungo la strada verso la destinazione finale in abbigliamento tradizionale mongolo. Un putt scivoloso di sette piedi completò un’incredibile avventura di 80 giorni e portò a termine “La buca più lunga del golf” per Adam Rolston e Ron Rutland.
Jarryd Haines e Mark Smith – amicizia che dimostra che il football australiano è molto più di un semplice gioco. “Mateship” è un’espressione australiana che significa amicizia e uguaglianza, anche in tempi di grande difficoltà. Mark Smith e Jarryd Haines, due giovani ragazzi di Sydney, incarnano questo concetto di stretta amicizia. I due si conoscono sin da piccoli e da sempre si divertono a praticare sport insieme. Se ci fosse una palla in giro, sarebbero in cortile per fare un importante test Ashes o segnare un punto spettacolare nel Grand Final Australian Rules per i loro amati Sydney Swans. Qualche anno fa, quando Mark aveva solo nove anni, gli fu diagnosticato il cancro al cervello e alla colonna vertebrale. A causa di ciò il ragazzo ha perso: la vista, parte dell’udito e la possibilità di praticare gli sport che ama. Durante l’estenuante trattamento medico che stancava tantissimo Mark causandogli nausea perenne, Jarryd è rimasto al suo fianco, condividendo la passione per lo sport, in particolare per i Sydney Swans. Sebbene Mark non veda più, la sua passione per gli Swans è immutata. Di solito ascolta le radiocronache in streaming. Purtroppo in occasione dell’ultima partita regolare della stagione, il 26 agosto, durante il secondo quarto della partita lo streaming si è interrotto. Fortunatamente il suo amico Jarryd era con lui, e ha cominciato a fare il commentatore con il suo personalissimo stile. Gioco dopo gioco, Jarryd dava vita alla partita. “Cosa succede, amico?” Mark esultò quando Buddy Franklin, grande attaccante degli Aussie Rule, si pavoneggiava sulla linea dei 50 metri in cerca della palla, alla ricerca del suo decimo gol. “Non preoccuparti, Mark. Ci penso io”, rispose con calma Jarryd. “OK. Buddy ha la palla. È piuttosto lontano. Ce la farà? Ce la farà. Farà il suo decimo goal! Buddy è scatenato.” Quando gli Swans lo hanno saputo, Mark e Jarryd sono stati accolti come eroi allo stadio per assistere a una sessione di allenamento. I giocatori si sono messi in semicerchio davanti a loro e hanno fatto un grande applauso quando hanno saputo della loro amicizia. Ai ragazzi sono state regalate le maglie ed è stato detto che, nella finale di eliminazione contro l’Essendon del 9 settembre, sarebbero entrati in campo assieme ai giocatori prima di prendere posto con le loro famiglie in una zona riservata a loro dal club.