Lacrime e stelle, Naike Ror
Lacrime e stelle, Naike Ror

Lacrime e stelle, Naike Ror torna in libreria


Con 'Lacrime e stelle' Naike Ror torna in libreria, con una storia complicata e piena di ferite, incentrata su due protagonisti reali e ben strutturati, che cattureranno ben presto l'immaginazione del lettore

In un mondo che procede in avanti sarebbe lecito aspettarsi che determinati stereotipi cadano, che vengano lasciati nell'ombra di un passato che ormai è stato superato, che ha mostrato i propri limiti e che si è trasformato in un presente pieno di possibilità. Si tratta, però, di un'utopia che ancora non è stata raggiunta e gli stereotipi e i pregiudizi continuano a spopolare in rete, a influenzare il pensiero critico. In ambito editoriale, non c'è realtà che sia più soggetta a questo tipo di manovre del genere romance. Nonostante si tratti di una fetta di mercato che, da sola, sostiene almeno un terzo dell'industria, il romance è ancora percepito come un genere di serie B, qualcosa che viene fatto da donne annoiate per donne altrettanto distratte, che non prevede impegno o talento. Una certa fetta di critica è ancora chiusa in questo sessismo interiorizzato che vede nella letteratura pensata soprattutto per le donne un qualcosa di debole e inutile. Questa premessa, alquanto lunga e sentita, serve per sottolineare come spesso questi pregiudizi infondati non permettano a molti amanti della lettura di avvicinarsi ad autrici di grande talento come Naike Ror, che dal 31 marzo torna in libreria con Lacrime e Stelle, secondo capitolo di un dittico iniziato con lo stupendo Petali e spine, entrambi pubblicati da Always Publishing.

Copertina libro 'Lacrime e stelle' di Naike Ror
Copertina libro 'Lacrime e stelle' di Naike Ror

In questo "secondo capitolo" – che può essere considerato tanto un prequel, quanto un midquel che un sequel – Naike Ror affronta la relazione burrascosa tra Trix, segretaria dello studio dove lavorano i due protagonisti dei due libri, e Archibald "Archibau" Lancaster, diamante dorato della famiglia Lancaster, alle prese con un padre manipolatore e narcisista, che riversa sul figlio un controllo tale da rischiare di distruggere la sua vita. La storia che si trova in Lacrime e Stelle non è una storia di semplice romanticismo, né si tratta di una favola dove due creature superiori si incontrano per camminare insieme verso il lieto fine. Il romance che Naike Ror mette in scena è simile a un incontro di boxe tra due anime distrutte, due creature così piene di crepe da non sopportare nemmeno il proprio riflesso. Trix, col suo passato di droga e annientamento, è ora una donna realizzata, apparentemente inscalfibile, che rappresenta la colonna portante di uno studio dove la guerra è all'ordine del giorno. Coi suoi tacchi a spillo, gli abiti firmati e l'atteggiamento di chi ha già visto il fondo e non ha paura di affrontare la realtà, si muove nella vita con una sicurezza che è solo un'armatura, un ulteriore scudo che mette per impedire all'universo di prenderla come un punching-ball per i tiri mancini. Se in Petali e Spine era evidente l'omaggio che Naike Ror aveva fatto alla Donna di Suits, in questo secondo capitolo Trix diventa uno di quegli splendidi personaggi che non somigliano a niente e a nessuno e che trovano nella propria unicità un tratto così caratteristico che il lettore non può fare a meno di fare il tifo per lei. Archibald, al contempo, è un uomo che deve affrontare un costante senso di inadeguatezza, mentre affronta le conseguenze di una sindrome dell'abbandono che ha plasmato tutta la sua esistenza. Mentre Naike Ror normalizza la condizione medica dell'emicrania con aura, che molto spesso viene sottovalutata, il "suo" Achibald è un personaggio che viene mostrato quasi fosse difettato, un principe mezzo rotto con spirali di oscurità che a tratti lo spingono all'autosabotaggio e all'autodistruzione.

Tra questi due personaggi scorre una relazione a tratti tossica, che ha molti elementi in comune con una dipendenza vera e propria. Naike Ror non sceglie facili vie di fuga e si addentra tra le spire di un rapporto che i due inseguono anche quando sanno che fa male, al quale si arrendono quando ancora non hanno fatto cicatrizzare le ferite dell'ultimo incontro. È una storia d'amore difficile, dura, ma che da al lettore lo stesso coinvolgimento dei protagonisti. Questo è merito senza dubbio dello stile di scrittura di Naike Ror, che non solo è sempre puntuale e preciso nel descrivere determinate realtà, ma ha una sua eleganza innata che non passa mai attraverso l'ostentazione di uno stile, ma soprattutto attraverso una professionalità che non mette mai a tacere la passione.

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