La Casa dei Fantasmi, Disney riteneva alcune scene troppo spaventose

Arriverà nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 23 agosto La casa dei fantasmi, pellicola diretta da Justin Simien e ispirata alla nota attrazione che si trova nei parchi a tema di proprietà Disney. Già nel 2003 si era provato a portare sul grande schermo una pellicola capace di raccontare la storia dell’attrazione, ponendo al centro della diegesi il trope della casa stregata. La pellicola con Eddie Murphy, però, non era stata capace di accontentare le aspettative del pubblico appassionato della “giostra” di partenza. Pericolo che questo nuovo lungometraggio sembra non aver corso, almeno stando alle prime reazioni della stampa, che hanno potuto assistere all’anteprima sprovvista di star sul red carpet a causa dello sciopero che sta continuando ad avere luogo in quel di Hollywood.

La realizzazione di una pellicola come La casa dei fantasmi – Haunted Mansion in lingua originale – ha portato il cineasta dietro la macchina da presa ad affrontare una sfida non così scontata. Da una parte doveva far sì che dal lungometraggio emergesse l’atmosfera spaventosa della casa dei fantasmi – di modo anche da rimanere federe all’attrazione di partenza -, dall’altra però questo “tono spaventoso” doveva essere mantenuto senza correre il rischio di spaventare troppo gli spettatori più piccoli, visto che La casa dei fantasmi è un film Disney pensato per le famiglie e i bambini. Justin Simien, dunque, ha trovato trovare un equilibrio tra tutte queste necessità: essere spaventoso senza esserlo troppo, e rimanere fedele all’attrazione di una casa infestata e omaggiarla, senza però avere la possibilità di poter essere terrificante. Proprio di questa sfida, il regista ha parlato in un’intervista a Comic Book, in cui ha detto:

“Ci sono state delle cose che lo studio pensava fossero troppo spaventose. E abbiamo cominciato a fare le prime proiezioni con le prime persone noi eravamo tipo: “questo film fa troppa paura?” I bambini alzavano le loro mani come a dire: “No, posso sopportarlo. Ne vogliamo di più.” Così alla fine c’erano delle cose che davvero non credevo lo fossero [spaventose, ndr], speciamente quelle che includevano il Hat Box Ghost, e c’erano alcune scene con alcuni jump scares [termine inglese con cui si indicano le scene spaventose che fanno letteralmente saltare sulla poltrona, ndr], che non ero sicuro sarebbero state tenute, ma hanno funzionato perché i bambini ne volevano di più. E io ho continuato a dire che i primi film della Disney che ho visto sono ancora i più spaventosi che avessi mai visto. Perciò ho parlato di Pinocchio che veniva trasformato in un asino, di Biancaneve che si perde nel bosco… queste cose erano spaventose. Come Simba che perde Mufasa, erano momenti terrificanti. E i bambini possono sopportarlo. E se li rispetti abbastanza sul fatto che possano gestire la storia, possono farlo. La vita è spaventosa.”

In un’epoca in cui il buonismo sembra essere diventata la chiave di lettura per appiattire ogni storia, per eliminare il conflitto e cancellare le ombre che invece popolano il mondo reale, La casa dei fantasmi si affaccia all’orizzonte come una pellicola che non vuole prendere in giro i suoi piccoli spettatori, né vuole trattarli al di sotto delle loro capacità.
Aspetteremo il 23 agosto per vedere se il regista ha mantenuto la sua parola, lasciando che i bambini si spaventino anche all’interno di una pellicola pensata proprio per loro.