La Casa: come nasce il remake
Note di produzione de La Casa di Fede Alvarez, rivisitazione di uno dei film horror più originali e di maggior successo della storia del cinema.
di Redazione / 11.04.2013
Nel 1981 La Casa è arrivato nei cinema e nei drive-in di tutto il mondo, terrorizzando gli spettatori, spaccando in due l'opinione pubblica e lanciando la carriera del regista Sam Raimi, del produttore Rob Tapert e dell'attore Bruce Campbell. Il successo del film, che racconta la storia di cinque giovani amici che si recano in una baita isolata tra i boschi per una festa e inavvertitamente evocano le forze del male, sorprese anche i suoi ideatori e La Casa è diventato presto un cult e un rito di passaggio verso l'horror-movie per milioni di fan.
Gli appassionati di La Casa sono aumentati sempre più nel corso di trent'anni e quello che i tre esordienti avevano realizzato con un budget molto limitato è ancora considerato uno dei film più terrorizzanti di tutti i tempi. Raimi, Tapert e Campbell hanno discusso di un remake molto a lungo. Il nuovo film, La Casa, è una rivisitazione di uno dei film horror più originali e di maggior successo della storia del cinema. Prodotto da Raimi, Tapert e Campbell, La Casa promette di terrorizzare una nuova generazione di spettatori, unendo la tecnologia del XXI secolo e gli elementi classici dell'horror.
Raimi è stato il primo ad avere l'idea di un quarto film:
"Ero convinto che fosse venuto il momento di raccontare ancora questa bella storia di fantasmi, usando però la qualità della visione e del sonoro che la tecnologia permette oggi. Il primo film l'abbiamo dovuto girare in 16 mm., il suono era mono, perché non potevamo permetterci lo stereo, figuriamoci un sistema 5.1, e mi pare che ne vennero stampate solo sei copie, quindi uscì in pochissime sale, perché non aveva il visto della censura. Quasi tutti lo hanno visto solo in cassetta o in DVD. E quando è arrivato al cinema l'immagine e il sonoro erano compromessi".
Campbell invece era contrario a rivisitare il film:
"Gli appassionati hanno visto Freddy e Jason e tutti gli altri protagonisti dei loro amati horror girare un film dopo l'altro. Ci chiedevano di fare un altro film, ma per quanti anni devo andare in giro con la sega elettrica a torso nudo? C'è un limite a tutto".
Raimi sentiva anche che per un reboot dell'originale sarebbe stato perfetto un giovane filmmaker. "E' come una storia di fantasmi raccontata davanti al fuoco che viene tramandata di generazione in generazione e migliora con l'età". Chi racconta in questo caso è il regista Fede Alvarez. "E' un grande regista. Ho voluto che fosse lui a raccontare la mia storia di fantasmi a una nuova generazione, con un suono e una visualità all'avanguardia, sul grande schermo, così come avrebbe dovuto essere la prima volta", dice Raimi.
Alvarez ha esordito nella regia nel 2010 con il corto Panic Attack, un thriller assolutamente originale di cinque minuti, che racconta l'attacco di robot giganti a Montevideo, la capitale uruguaiana. Panic Attack ha raggiunto oltre 7 milioni di contatti su YouTube, attirando immediatamente l'attenzione dell'industria del cinema. Raimi e Tapert erano tra i tanti fan del corto di Alvarez e hanno rapidamente raggiunto un accordo con lui per svilupparlo in un film con Ghost House Pictures, una joint venture con Nathan Kahane e Joe Drake, specializzata nel genere horror-thriller.
Alvarez e Sayagues hanno presentato una sorprendente nuova versione di La Casa, che restava fedele nella sostanza all'originale, ma inseriva nuovi personaggi e qualche piccola modifica all'intreccio. "Bruce, Rob e Sam hanno apprezzato il loro lavoro", dice il produttore esecutivo J. R. Young. "Fede e Rodo avevano colto l'essenza di ciò che significa realizzare un film di quel tipo e sono stati capaci di farlo proprio".
Lo scrittore-regista dice che il suo obiettivo principale è stato sempre quello di creare film il più terrificanti possibile. Dice Alvarez:
"Ci siamo impegnati su un elemento: assicurarci di mantenere tutto quello che era necessario e senza tempo dell'originale e aggiornare il resto. Abbiamo conservato l'idea del gruppo di amici, in quello che si crede un posto sicuro. Poi, una volta arrivati, cercano di uccidersi l'un l'altro. Per me è una situazione veramente paurosa, peggiore di quella in cui sono gli zombie a minacciarti. Sono i tuoi migliori amici che ti si rivoltano contro, uno a uno. Le pareti si chiudono. Questo aspetto è parte della magia dell'originale, l'ho sempre tenuto presente".
Decidere quali aspetti aggiornare è stata la parte più difficile del lavoro, dice. Intanto ha fatto diventare Mia, una ragazza che cerca di superare la sua dipendenza, il personaggio principale. Spiega Alvarez:
"Lei combatte con l'astinenza e i suoi amici cercano di aiutarla. Nell'originale, i ragazzi si trovavano insieme per fumare erba e bere, il che aveva senso perché erano un po' più giovani. Noi avevamo bisogno di un altro motivo per farli riunire nel cottage. Credo che sia molto importante, non solo riferito alla droga, ma a qualsiasi cosa tu voglia lasciarti alle spalle. E' questo il tema centrale del film, un conto è conoscere il sentiero, un altro è percorrerlo. Tutti i personaggi lottano con questo".
Il team originale sapeva che sarebbe dovuto restare un passo indietro da quel lavoro che era stato loro per oltre trent'anni, per permettere ad Alvarez di fare il film migliore che fosse capace di realizzare. Raimi ha lavorato a stretto contatto con Alvarez allo sviluppo della sceneggiatura, pur lasciando al regista la libertà di girare il suo film.
Quando è stato annunciato il remake, è sorta una certa preoccupazione nella comunità degli appassionati e i realizzati sono stati estremamente attenti alle loro reazioni. "I fan sono davvero importantissimi", sostiene Raimi. "Il film originale è sopravvissuto solo perché un gruppo di persone l'ha scoperto in cassetta e lo ha fatto conoscere agli amici. Loro ci hanno permesso di realizzare due sequel. E sempre loro ci hanno permesso di realizzare questo film, dopo oltre trent'anni. I fan sono tutto e credo che questo film darà loro tutto quello che amano".
Da parte sua, Alvarez sembra indifferente alla pressione di confrontarsi con l'originale.
"Per me la cosa più importante e cercare di realizzare il film migliore possibile. Si, è il remake di un classico, ma non credo che questo abbia importanza quando fai un nuovo film. Il vecchio è sempre lì, non peggiora né migliora perché ora ne esiste uno nuovo. I tre precedenti della serie sono sempre a disposizione degli appassionati, questo è solo un nuovo capitolo. Non stiamo riscrivendo l'originale, lo stiamo solo guardando da un altro punto di vista".
Alvarez aggiunge di sentirsi particolarmente attirati dai remake, perché alcuni dei film che amava di più da bambino, come La Cosa e La mosca, erano basati su pellicole precedenti. La Casa suscitò grandi controversie quando è uscito, il distributore scelse di mandarlo nei cinema senza rating, anticipando che la sua violenza grafica avrebbe comportato una censura, limitando così la proiezione nei cinema. Tapert nota che mentre l'originale oggi viene trasmesso senza tagli in televisione, nel 1981 il pubblico non aveva mai visto una cosa del genere.
E per fare un film horror davvero grandioso e innovativo, dice Tapert, bisogna trovare strade nuove. "Gli spettatori vogliono sentire e vedere qualcosa che non hanno mai provato o visto prima. Il genere è in continua evoluzione e quello che hai visto da bambino ora non ti spaventa più. Ricordo ancora un titolo del Christian Science Monitor: Esattamente il tipo di film di cui non abbiamo bisogno", aggiunge, riferendosi all'originale. "Ci auguriamo che questo film colpisca il pubblico. Offre quello che mio figlio vuole vedere in un horror, e ha visto praticamente tutto. A quelli che vogliono vivere questa esperienza dico che non rimarranno delusi".
Dice Young:
"La Casa è terrore allo stato puro. Il pubblico di oggi ha visto parecchio, ma noi ci siamo spinti oltre e abbiamo cercato di fare del nostro meglio per offrire qualcosa che potesse funzionare. L'originale è un'altra cosa, è nato in un periodo speciale, con alcuni creatori davvero innovativi. Noi abbiamo voluto rendergli omaggio e realizzare qualcosa che fosse un'assoluta novità per il pubblico".
Raimi promette che ci saranno tante sorprese nel nuovo film: "La storia è nuova", dice. "La situazione è simile, ma il modo in cui i ragazzi sono posseduti e le loro interazioni sono diversi, le immagini sono straordinarie e la paura garantita". Campbell definisce il nuovo film con una sola parola: "Implacabile. Fede ha fatto tutto ciò che poteva per risucchiarti in un vortice da cui non riesci a fuggire, ti afferra e non ti lascia più fino alla fine. Questo non è un piccolo, divertente horror movie", avverte. "E' un vero horror, ti trascina, diventa sempre più violento, emozionante al massimo. E ragazzi, se trovate un libro in un cottage isolato nei boschi, salite in macchina e andatevene". "E' un'esperienza unica, vi consiglio di andarlo a vedere", aggiunge Raimi.