La Bibbia Riveduta e Scorretta – L’ennesimo capolavoro degli Oblivion
Gli Oblivion tornano a teatro con 'La Bibbia Riveduta e Scorretta', un musical comico e interamente originale che vi regalerà due ore di perfezione assoluta.
di Erika Pomella / 27.12.2018
In principio fu la luce.
Quella che si allarga come una pozza d'acqua sul palcoscenico del Teatro Quirino di Roma, una cornice storica che si sviluppa a pochi passi da Fontana di Trevi. La luce di un rogo che divampa ai piedi di una strega che chiede la fine del medioevo, nella speranza di un'età moderna che arrivi a salvarla. L'anno è 1455, ci troviamo in Germania e questo è l'inizio de La Bibbia riveduta e scorretta, l'ultimo spettacolo degli Oblivion.
Dopo aver conquistato il pubblico online con i loro spettacoli versione bignami (I promessi Sposi in 10 minuti ormai è storia dell'arte) e dopo la tournée con lo spettacolo The Human Jukebox, gli Oblivion tornano a calcare le scene con un loro musical comico originale, uno spettacolo di due ore che trasuda genialità nel suo intento di raccontare la nascita dell'età moderna e anche il componimento del maggiore longseller nella storia dell'editoria, la Bibbia. Una storia che parte da un contesto religioso e lo contrappone al potere della stampa. Uno spettacolo che ha in sé dell'eretico – e anche dell'erotico, per rimanere fedele all'idea che, in ambito editoriale, non c'è niente che venda come il sesso. Uno spettacolo che cerca di raccontarvi migliaia di anni di storia Tutto in una frase, numero eseguito da Fabio Vagnarelli che basta, già da solo, a far intuire l'altissimo livello della produzione narrativa e scenica offerta da questo spettacolo.
Johann Gutenberg (Davide Calabrese) ha appena inventato la macchina a stampa dai caratteri mobili e sta cercando disperatamente un autore che possa firmare il primo capolavoro della sua tipografia. Ad arrivare in suo soccorso è un uomo con una storia manu-scolpita che di nome fa Dio e di cognome Padre Onnipotente (Fabio Vagnarelli). Mentre i due, con l'aiuto di Frau Schöffer (Graziana Borciani), cercano di mettere insieme un'opera che non annoi il lettore, la malvagia Frau Fust (Francesca Folloni), usuraia che deve riscuotere un prestito da Gutemberg, spinge per la pubblicazione del suo protegé (Lorenzo Scuda).
Questa è la struttura narrativa di base de La Bibbia Riveduta e Scorretta, che rimarrà in scena al Teatro Quirino fino al 6 Gennaio; una base su cui gli Oblivion costruiscono uno spettacolo dissacrante, che non risparmia nessuno e che nel suo prendere di mira chiunque spinge il pubblico a lasciare andare i pregiudizi, le convinzioni e le certezze dogmatiche per due ore che sono un concatenarsi di genio e maestria. Gli Oblivion prendono tutto ciò che è legato alla conoscenza della bibbia e lo contrappongono ad una stampa ferocemente attuale nel non voler puntare sulla cultura, ma su ciò che fa vendere copie. Una scelta sociale di un'attualità disarmante che, nelle mani di questo gruppo di artisti, si trasforma nell'occasione di creare numeri, dialoghi e personaggi che impediscono al pubblico di rimanere tranquilli al proprio posto, riempiendo la platea del teatro di scoppi di risa improvvisi (ma continui) e di applausi a scena aperta. La partitura musicale così come la scrittura di testi e dialoghi rappresentano, senza dubbio alcuno, il più grande pregio di uno spettacolo intelligente, brillante e realizzato con una consapevolezza scenica da rendere difficile recensirlo in maniera oggettiva senza riempirsi la bocca di epiteti e superlativi, tutti ampiamente meritati. Il ritratto di Gesù e il suo monologo in note, ad esempio, rappresenta una delle sequenze più belle e brillanti che chi scrive abbia mai avuto la fortuna di vedere su un palcoscenico teatrale. La Bibbia riveduta e scorretta non è uno spettacolo di cui è facile parlare, perché rientra in quella categoria di capolavori che bisogna vedere coi propri occhi, sentire con le proprie orecchie, perché non c'è parola che sia in grado di restituire la grandezza di questo musical comico, della genialità che vi si nasconde dietro e della capacità dei suoi interpreti di regalarti due ore di puro intrattenimento. Fate finta che Dio abbia trascritto un undicesimo comandamento: andate a vedere questo spettacolo.