L’Attesa di Piero Messina, da Venezia al cinema
L'attesa Piero Messina dopo essere stato presentato al Festival del Cinema di Venezia, e apprezzato dalla critica, nelle sale dal 17 Settembre.
di Redazione / 05.09.2015
"Questo film ha un impianto visivo importante. La esemplificazione delle immagini che possono far dire che è un film alla Sorrentino la trova superficiale" dice Piero Messina, regista de L'attesa, primo film italiano in corsa per il Leone d'oro a Venezia, proiettato sabato 5 settembre. La critica ha apprezzato, i commenti al film sono positivi.
Attendere una persona è un atto di fede. In L'ATTESA di Piero Messina, Anna e Jeanne, isolate in una villa dell'entroterra siciliano, a Caltagirone, aspettano l'arrivo di Giuseppe, figlio della prima, fidanzato della seconda. La loro attesa si trasforma in un misterioso atto d'amore e di volontà, mentre nelle strade della città si festeggia la Pasqua.
Tra i grandi saloni di un'antica villa segnata dal tempo, Anna, reduce da un lutto improvviso, trascorre le sue giornate in solitudine. La campagna siciliana aspra e bellissima circonda la casa e la isola mentre la nebbia, che sale lenta lungo le falde dell'Etna, impedisce allo sguardo di spingersi lontano. Solo i passi di Pietro, il tuttofare, rompono il silenzio.
Ed ecco improvvisamente arrivare Jeanne, una giovane ragazza che dice di essere la fidanzata di Giuseppe, il figlio di Anna. Lui l'ha invitata in Sicilia per trascorre insieme qualche giorno di vacanza. Anna ignora l'esistenza di Jeanne. E Giuseppe non c'è. Ma le sue cose sono tutte lì, nella sua stanza.
Presto, molto presto sarà di ritorno, così dice Anna non riuscendo a rivelare una verità per lei impronunciabile. I giorni passano, le due donne lentamente imparano a conoscersi e insieme iniziano ad aspettare il giorno di Pasqua, quando Giuseppe sarà finalmente a casa e in paese si terrà una grande processione tradizionale.
"Tutto è iniziato da un ricordo d'infanzia. E' notte, le strade del mio paese sono invase di gente. Si sentono grida, pianti, la tensione sale e coinvolge tutti e così ad un certo punto accade che il simulacro portato in processione smetta d'essere una statua intagliata nel legno e diventi per tutti i presenti qualcosa di reale." racconta il regista Piero Messina. "E' come se la profonda condivisione di un'esperienza, di un pensiero, di un sentimento abbia la forza di generare una diversa, irrazionale, apparentemente impossibile verità. In fondo è quello che accade alle protagoniste del mio film. Protette ma anche isolate dal mondo, Anna e Jeanne iniziano ad attendere il ritorno di Giuseppe. E nel farlo immaginano una realtà che esiste proprio perchè da esse condivisa. E' così che nasce tra due donne un muto sodalizio. Quasi inconsapevolmente si stringono, si fanno vicine nel tentativo di proteggere e nel contempo rendere più forte la loro fragilissima verità. La realtà è lì, troppo vicina forse per essere visibile. Troppo terribile per essere guardata. Così un poco si perdono, creano una parentesi, uno spazio nel tempo in cui c'è ancora una possibilità. E la loro è appunto una fede nella possibilità, quasi che condividere strenuamente un pensiero, possa restituire ad esso verità."
L'attesa Piero Messina dopo essere stato presentato al Festival del Cinema di Venezia uscirà nelle sale italiane il 17 Settembre, distribuito da Medusa.