Kate Winslet parla della sua scena di nudo in Lee

Lee è il nuovo film diretto da Ellen Kuras e che vede come protagonista Kate Winslet che veste i panni di Lee Miller, una donna che, abbandonata la carriera di modella per Vogue, intraprende un viaggio, fisico ed emotivo, come fotoreporter di guerra, durante il secondo conflitto mondiale. Saranno le fotografie di Lee Miller a svelare gli orrori del Terzo Reich, la violazione dei diritti umani perpetrati ai danni degli ebrei dalla Germania Nazista. E proprio quegli scatti formeranno l’archivio necessario affinché non si perdesse la memoria di quelle atrocità compiute durante la Seconda Guerra Mondiale.

Tratto dal romanzo The Lives of Lee Miller, scritto dal figlio Anthony Penrose, Lee è un progetto ambizioso e molto atteso, che al momento non ha ancora una data di uscita ufficiale in Italia. Si tratta, inoltre, di un lungometraggio che porterà in superficie ancora una volta l’immenso talento di Kate Winslet, una delle migliori attrici della sua generazione. Oltre a Kate Winslet il film può fare affidamento su un cast che include, tra gli altri, Marion Cotillard e Alexander Skarsgard.

Il coraggio di Kate Winslet sulle scene di nudo

In un’intervista rilasciata poco prima che iniziasse lo sciopero degli attori che sta ancora tenendo sotto scacco l’intera industria del cinema di Hollywood, Kate Winslet ha parlato del lavoro fatto per entrare nei panni di Lee Miller e, in particolare, ha messo l’accento su una scena in cui si deve mostrare a seno nudo. Riguardo questa scena specifica, l’attrice ha detto, rispondendo alle domande della testata Vogue:

“Ho dovuto essere davvero dannatamente coraggiosa a lasciare che il mio corpo si mostrasse nella sua versione più morbida, senza nascondermi da esso.”

Un coraggio che era legato anche al fatto che quando ha dovuto girare questa scena, Kate Winslet veniva da un brutto incidente alla schiena e ha spiegato che all’epoca aveva “tre grandi ematomi lungo lamia spina dorsale. Davvero grandi… Riuscivo a mala pena a stare in piedi.” Poi ha continuato:

“E credetemi, le persone tra il nostro team avrebbero detto: “Potresti semplicemente sederti un po’” E io avrei risposto: “Perché? Per il pezzo di carne che riesci a vedere? No, è così che andrà.”

Kate Winslet, poi, ha sottolineato che per lei è ancora difficile mostrarsi in questo modo, lasciare che la macchina da presa indugi sul suo corpo. Un sentimento negativo che, secondo lei,

“deriva dall’essere stata sottoposta a un terribile scrutinio e giudizio e, davvero, lo definirei addirittura bullismo, da parte dei media mainstream quando avevo vent’anni. Oggi so che è meglio non sprecare energie preziose a criticare il mio aspetto fisico. Penso che per ogni donna sia meglio dire: credo in me stessa. Non importa quello che possono pensare gli altri. Questo è ciò che sono: andiamo avanti così.”

Non è la prima volta, comunque, che Kate Winslet “scende in campo” per difendere il diritto delle donne di invecchiare, di lasciar invecchiare il proprio corpo, senza inseguire utopici e deleteri standard di bellezza femminile (che non si applicano, ad esempio, al mondo maschile) che hanno l’unico risultato di spingere molte donne a odiare la propria immagine. Quando ha preso parte alla serie dal titolo originale Mare of Easttown, per esempio, non ha voluto che venisse ritoccato il poster promozionale. La produzione, infatti, voleva ritoccare l’immagine per cancellare le rughe e modificare appena il suo aspetto. Ma Kate Winslet si è rifiutata e, ancora una volta, ha sottolineato l’importanza di avere la libertà di invecchiare e di guardare sul proprio volto i segni di una vita vissuta.