Joseph Fiennes contro Weinstein: ‘È stato un bullo’
Joseph Fiennes, pronto a debuttare a teatro, ha ricordato come Harvey Weinstein gli abbia rovinato la carriera.
di Erika Pomella / 12.06.2023
Anche Joseph Fiennes accusa Harvey Wenstein. L’ex produttore e “pezzo grosso” di Hollywood è stato condannato a ventitré anni di carcere per stupro e violenza sessuale e, in generale, la sua figura di professionista è stata affossata delle decine di accuse di molestie e comportamenti inappropriati nel dietro le quinte di Hollywood, che avrebbero spinto anche attori del calibro di Brad Pitt a prendere fisicamente le difese di attrici come Gwyneth Paltrow. E proprio a quest’ultima è legato anche l’attore che, per ultimo, ha dato testimonianza del comportamento tossico e abusivo di Weinstein quando era in cima alla piramide di Hollywood. Gwyneth Paltrow, infatti, ha condiviso il set con Joseph Fiennes nel 1998 nel film Shakespeare in love, che ha avuto un successo anche in fatto di premi.
Ora Joseph Fiennes – fratello minore del più noto e acclamato Ralph Fiennes – è conosciuto soprattutto sul piccolo schermo grazie alla sua partecipazione in una serie già cult come The handmaid’s tale, Il racconto dell’ancella, la serie distopica tratta dal romanzo omonimo di Margaret Atwell. È di queste ore, però, un’intervista dell’attore con The Observer, in cui Fiennes Jr. fa luce sul motivo per cui, dopo il successo internazionale di Shakespeare in Love, non è più riuscito ad avere ruoli di peso o di grande importanza che potessero lanciare la sua carriera in modo definitivo.
Joseph Fiennes, la verità su Weinstein
Nel corso dell’intervista citata, infatti, Joseph Fiennes ha avuto modo di spiegare come, dopo il successo, Harvey Weinstein sarebbe stato pronto a trasformarlo in una grande star a patto che l’attore accettasse di rimanere sotto l’ala del produttore. Il che, secondo Fiennes, significava lasciare a Weinstein il pieno controllo della sua vita, delle sue scelte e della sua carriera. Un compromesso che l’attore non è stato incline ad accettare. Nello specifico, Joseph Fiennes sottolinea come non abbia titubato nell’abbandonare la società di Weinstein di allora, la Miramax, alla fine di un incontro molto teso, in cui nessun accordo è stato raggiunto.
L’attore ricorda di essere stato chiamato da Harvey Weinstein per un incontro nella sua stanza d’hotel, anni prima che lo scandalo delle molestie di Weinstein portasse alla diffusione del movimento MeToo. Nel racconto, Joseph Fiennes ricorda che Harvey Weinstein lo minacciò, asserendo che se l’attore non avesse accettato l’offerta che gli era stata fatta, non avrebbe mai più lavorato in quel di Hollywood. L’attore ha spiegato:
Si trattava della tattica di un bullo che non è andata a finire bene. Il modo in cui lui lo spiegò mi scioccò. Ma di colpo mi trovai molto presente a me stesso, in quella stanza. E abbastanza felice e convinto di me stesso da dire: “Sai cosa? Non sono obbligato ad accettare tutto ciò. Me ne tiro fuori.”
Quando il giornalista dell’Observer gli chiede se Weinstein abbia poi dato fondo alla sua minaccia di rovinargli la carriera, Joseph Fiennes ha risposto in maniera chiara e cristallina, che non lascia spazio ad alcun dubbio: “Non penso mi abbia aiutato. Ha sempre messo in chiaro che non mi avrebbe supportato. Si è prodigato molto per non aiutarmi. Ero fuori dalla “famiglia”. Allo stesso tempo, però, ero molto felice di non esserci“. Joseph Fiennes ha continuato a lavorare come attore nel corso degli ultimi decenni ed ora è atteso a teatro con Dear England, la pièce in cui interpreterà Gareth Southgate, commissario tecnico della nazionale inglese di calcio, ma è certo che la sua carriera non è stata brillante come sarebbe stato lecito aspettarsi alla fine degli anni Novanta.