Joker, l’FBI monitora le attivita’ sui social
L'FBI sta monitorando le attivita' online e sui social per sventare qualsiasi possibile problema di sicurezza legato alle proiezioni di Joker
di Erika Pomella / 04.10.2019
Joker è il film più chiacchierato di questo ultimo periodo. Dopo la sua presentazione alla 76a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, dove vinse il leone d'oro, il film e il suo regista Todd Phillips si sono trovati al centro di una lunga battaglia mediatica.
Questo perché alcuni giornalisti (e non solo) hanno soppesato l'idea che il film potesse in qualche modo avvallare e giustificare la violenza, portandosi così ad atti di emulazione profondamente pericolosi, specie in un paese come l'America, dove le leggi sulle armi permettono a molti cittadini di avere un'arma nella propria abitazione.
A queste critiche/lamentele aveva provato a rispondere lo stesso regista, quando aveba dichiarato non solo che (naturalmente) Joker era solo un film, ma anche che si trattava di un film incentrato su un personaggio fittizio che fa parte di un universo e di un immaginario collettivo che conosciamo da oltre ottant'anni, come ci hanno ricordato anche i festeggiamenti per l'anniversario di Batman. Inoltre Todd Phillips ha sottolineato anche che molto spesso al cinema si vedono film ben più violenti, contro cui nessuno muove un dito e dove, per esempio, si applaude e si ride all'esplosione della violenza, come nel caso riportato dal regista: John Wick 3.
Se si pensava che le lamentele sulla troppa violenza sarebbero rimaste tra le pagine dei giornali di settori, la situazione negli Stati Uniti è deflagrata al punto che persino l'FBI ha deciso di monitorare le attività sui social inerenti Joker, per impedire che qualcuno possa progettare o annunciare atti pericolosi per se stessi o per gli altri. Stessa ragione per cui il debutto nelle sale statunitensi è stato accompagnato da un dispiegamento delle forze armate degli USA.
Sebbene le reazioni possano apparire esagerate, c'è da ricordare che gli Stati Uniti hanno già subito una strage a seguito dell'uscita di un film legato al mondo di Batman. Nella città di Aurora, nel Colorado, un ventiquattrenne di nome James Holmes, sparò all'interno di una sala dove si stava proiettando Il cavaliere oscuro – il ritorno, di Christopher Nolan. Nel massacro persero la vita 12 persone e altre 70 rimasero ferite.
Dal momento che Holmes indossava una maschera antigas, molti in sala non avevano capito sin dall'inizio cosa stava accadendo, ed è molto probabile che gli spettatori lo avessero preso per un ragazzo che stesse facendo il cosplay di Bane, il villain del film interpretato da Tom Hardy.
Per evitare che possa ripetersi un evento simile, perciò, l'FBI sta monitorando le attività online. Ed è probabilmente un motivo simile che ha spinto il circuito cinematografico presente su suolo italiano UCI Cinemas a lasciare un comunicato stampa in cui si avvisano gli spettatori che in nessun caso e per nessun motivo sarà possibile entrare in sala con una maschera sul volto.