Il suo volto è diventato sinonimo di commedie memorabili ma Jim Carrey che oggi, 17 gennaio, festeggia il suo compleanno, nella sua carriera si è messo alla prova anche in ruoli più seri e molto apprezzati dal pubblico e dalla critica.
Jim Carrey nasce il 17 gennaio del 1962 a Newmarket, in Ontario, Canada (attualmente detiene la doppia cittadinanza, statunitense e canadese), ultimo di quattro figli di Percy, musicista e contabile, e Kathleen, casalinga. Fin da bambino, Jim inizia a sviluppare la sua mimica facciale davanti allo specchio e si accorge di essere particolarmente portato per le imitazioni, aspirando a essere invitato a partecipare a popolari programmi televisivi come il Carol Burnett show o il Monty Python’s Flying Circus; all’età di 15 anni, fa il suo debutto come cabarettista, con scarso successo, in un comedy club di Toronto da poco aperto, lo Yuk Yuk; affinata la sua performance, però, Jim continua a esibirsi e comincia a ottenere i primi ingaggi pagati, fino a guadagnarsi una discreta fama nel circuito di Toronto, il che lo porta al suo debutto da attore in un film per la tv Introducing…Janet (1981), che verrà poi re-intitolato Rubberface (“faccia di gomma”) proprio in virtù del successo di Jim Carrey.
Le sue performance comiche cominciano ad attrarre interesse anche negli USA, e lui decide di trasferirsi a Hollywood, dove si esibisce in locali e celebri talk show televisivi, come quello condotto da Johnny Carson.
Dopo alcuni film canadesi, recita nella commedia statunitense Il treno più pazzo del mondo (1984), nella commedia teen-horror Se ti mordo…sei mio (1985), suo primo ruolo da protagonista, e nel fantasy Peggy Sue si è sposata (1986) di Francis Ford Coppola, nella commedia musicale fantascientifica Le ragazze della Terra sono facili (1988), e fa anche un cameo nell’action comedy Pink Cadillac (1989) con Clint Eastwood.
Nel frattempo cementa la sua carriera anche in tv, dove è protagonista della sit-com La fabbrica delle anatre (1984) e poi viene scelto fra i volti del programma di sketch comici In living color (1990-1994), una palestra per altri futuri nomi celeberrimi dell’industria dell’intrattenimento: vi hanno preso parte anche degli allora giovani e sconosciuti Jennifer Lopez, una delle ballerine, e Jamie Foxx.
Il grande successo per Jim Carrey è senza dubbio legato al suo impareggiabile talento espressivo che si esprime senza freni in una comicità molto slapstick, non semplicemente caricaturale ma follemente sopra le righe; c’è una serie importante di titoli che ne ha cementato la fama, a cominciare da Ace Ventura-L’acchiappanimali (1994), di cui è anche co-sceneggiatore, e del suo sequel Ace Ventura-Missione Africa (1995), che a livello economico è stato un successo ancora maggiore del primo capitolo; ha ottenuto ottimi risultati al botteghino, ed è tuttora un film di culto, anche la commedia Scemo & più scemo (1994) con Jeff Daniels, di cui, dopo una lunga attesa durata 20 anni, è arrivato il sequel ufficiale con gli stessi protagonisti Scemo & più scemo 2 (2014) anche se con un successo minore rispetto all’originale. Tra le sue performance più note poi troviamo sicuramente anche quella nella commedia fantasy The Mask (1994), un successo di pubblico ma anche di critica; ha interpretato poi l’uomo dalla doppia personalità di Io, me e Irene (2000), mentre un altro dei suoi maggiori successi di pubblico è un’altra commedia fantasy, Una settimana da Dio (2003). Rientra più invece nei classici canoni della commedia romantica, anche se pur sempre slapstick, il film Yes man (2008), con Zooey Deschanel, che ha avuto buoni riscontri al box-office; è stata invece una delusione la commedia L’incredibile Burt Wonderstone (2013), su un gruppo di illusionisti di Las Vegas, che infatti in Italia è arrivato direttamente in home video.
Carrey non si è fatto mancare neanche i comic movies, prestando il suo volto ai ruoli di super villains come l’Enigmista di Batman Forever (1995) e più di recente il Colonnello Stars and Stripes in Kick-Ass 2 (2013).
La verve comica incontenibile e sopra le righe di Jim Carrey lo ha reso senza dubbio amatissimo anche dai bambini, e il suo nome è diventato una garanzia nelle pellicole per tutta la famiglia: ricordiamo ad esempio Bugiardo bugiardo (1997), commedia dal tocco fantasy incentrata anche sul rapporto tra un padre e suo figlio, o la fiaba natalizia Il Grinch (2000), che lo vede nei panni del famoso personaggio verde creato dal Dr. Seuss, divenuto uno dei film festivi di maggior successo di tutti i tempi, o il conte Olaf di Lemony Snicket-Una serie di sfortunati eventi (2004), altro adattamento letterario dall’omonimo ciclo di romanzi, così come la sua performance in motion capture per la trasposizione del dickensiano A Christmas carol (2009) firmato da Robert Zemeckis, e la commedia I pinguini di Mr. Popper (2011), altro film per tutta la famiglia in un misto di live action e CGI; più di recente, poi, è stato il diabolico Dr. Robotnik in Sonic-Il film (2020) e nel suo sequel (2022).
Dal finire degli anni ’90, Jim Carrey ha cominciato a inanellare una serie di performance in pellicole dai toni più seri e dolceamari che ne hanno esaltato le corde drammatiche, da cui anche il disappunto dei fan per una nomination all’Oscar che invece per lui non è mai arrivata; è stato lo stesso attore ad accettare una riduzione di paga rispetto al suo abituale cachet pur di recitare in The Truman Show (1998), iconico film altamente definitivo, per le sue tematiche, della fine del millennio, per cui lui ha portato a casa un Golden Globe. L’anno dopo Carrey ha interpretato il comico Andy Kaufman nel biopic Man on the moon (1999), che invece è stato un insuccesso commerciale ma è un progetto molto sentito da Jim, che durante la lavorazione è rimasto nel personaggio per tutta la durata delle riprese, è stato premiato con un altro Golden Globe per la sua interpretazione, e anni dopo ha anche partecipato al documentario Jim & Andy: The Great Beyond – Featuring a Very Special, Contractually Obligated Mention of Tony Clifton (2017) che mostra il making of del film. È stato un flop di pubblico anche il film The Majestic (2001), dramma sentimentale in costume, mentre ha avuto una distribuzione limitata il thriller distopico The bad batch (2016).
È rimasta memorabile poi la sua interpretazione in Eternal sunshine of the spotless mind-Se mi lasci ti cancello (2004), dramma romantico sci-fi interpretato al fianco di Kate Winslet, divenuto film di culto e ancora oggi considerato uno dei migliori di tutti i tempi; c’è stato poi il successo modesto, penalizzato anche da problematiche distributive e controversie legate alla tematica omosessuale, della black comedy Colpo di fulmine-Il mago della truffa (2009) con Ewan McGregor.
Sul piccolo schermo, invece, Carrey ha rivestito un ruolo agrodolce nella serie in due stagioni Kidding-Il fantastico mondo di Mr. Pickles (2018), che segue le vicende private e lavorative di un presentatore di programmi tv per bambini.
Ci sono poi i film nettamente cupi e drammatici come il thriller Number 23 (2007), un discreto successo di pubblico ma non di critica, e il poco visto crime drama Dark times (2016), nel ruolo di un detective in Polonia.
Negli ultimi anni Jim Carrey ha espresso ogni tanto il desiderio di ritirarsi o quantomeno allontanarsi dall’industria cinematografica, a meno di non trovare un progetto veramente meritevole; d’altronde lui già da tempo porta avanti altri interessi artistici al di là della recitazione: è un appassionato pittore, i cui dipinti sono stati anche esposti in qualche galleria, e si è dedicato anche alla scrittura, pubblicando il romanzo parzialmente autobiografico Memoirs and misinformation, scritto assieme a Dana Vachon.
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