Jennifer Aniston in The Morning Show 3 (Apple TV+)
Jennifer Aniston in The Morning Show 3 (Apple TV+)

Jennifer Aniston contro la Cancel Culture


Jennifer Aniston ha parlato recentemente della cancel culture che va tanto di moda a Hollywood e ha detto di esserne stanca.

Jennifer Aniston è una delle attrici più amate della sua generazione. Un sentimento, quello da parte del pubblico, che senza dubbio nasce dal fatto che l’attrice ha interpretato il personaggio di Rachel Green nella strabiliante sit-com Friendsdiventata tanto uno standard nel mondo della commedia statunitense, quanto un vero e proprio fenomeno di massa, che ha creato un immaginario collettivo che ha fatto sì che gli spettatori “proteggessero” sempre gli attori che avevano dato via ai personaggi che passavano il loro tempo libero nel bar Central Perk. Insieme al suo talento, che le ha permesso anche di dimostrare le sue capacità non solo nella commedia ma anche nei toni più drammatici – si pensi al film Cake o alla recente serie tv targata Apple TV+ The Morning Showpronta a tornare per la terza stagione a partire da settembre – Jennifer Aniston è stata “coccolata” dal pubblico anche a causa dello “scandalo” della sua rottura con Brad Pitt che l’avrebbe tradita con Angelina Jolie quando i due erano ancora sposati. Tutta questa premessa serve per spiegare quanto potere abbia ancora Jennifer Aniston e quanto il pubblico sia pronto ad ascoltarla ogni volta che l’attrice ha qualcosa da dire. Ne sono una prova le ultime dichiarazioni che l’attrice ha fatto e che l’hanno spinta a parlare della cancel culture che va tanto di moda in quel di Hollywood in questo preciso momento storico.

Le parole di Jennifer Aniston sulla cancel culture

Jennifer Aniston
Jennifer Aniston

L’attrice è apparsa sulla copertina del Wall Street Journal ed è proprio all’intervista rilasciata per questa testata che ha affidato il suo pensiero riguardato il fatto di essere “così stanca della cancel culture”. L’attrice di Friends ha poi spiegato meglio il suo punto di vista, dicendo:

“So che probabilmente io stesso verrò ‘cancellata’ per aver detto questo, è solo che non so cosa significa tutto questo… Non esiste più la redenzione? Non lo so. Non metterei tutti nello stesso gruppo di Harvey Weinstein [accusato e condannato a 39 anni di galera per stupro, ndr].

Su Variety si legge di come Jennifer Aniston abbia spiegato che, sebbene non sia mai stata apertamente e personalmente molestata da Harvey Weinstein non ha avuto comunque esperienze positive con il produttore più potente di Hollywood. Ha detto:

Non era il tipo di persona per cui dicevi: “Dio, non vedo l’ora di uscire con Harvey”. Mai. Nemmeno una volta. In realtà ti trovavi a pensare “Dio, okay, mandiamo giù questo rospo”. Ricordo in realtà che una volta venne a trovarmi sul set di un film per “scegliermi” per un’altra pellicola. E ricordo che scelsi con cognizione di causa di aver fatto sì che ci fosse un’altra persona nella roulotte insieme a me.

Con le sue dichiarazioni, dunque, Jennifer Aniston non sta difendendo niente e nessuno, ma allo stesso tempo sembra sottolineare quanto sia pericolosa la nuova tendenza di Hollywood di gettare subito un velo di oblio sulla testa di chiunque commetta un errore che risulta non perdonabile secondo le nuove regole del politicamente corretto, dove tutto può essere trasformato in qualcosa di sbagliato. Ne è un caso recente il film Maestro di Bradley Cooper, in cui il regista e attore si è visto messo al centro di una polemica solo per aver indossato un naso prostetico che gli ha fatto guadagnare la nomea di antisemita.

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