Italian Movie Award 2018, i Premi della X edizione. Tra gli ospiti Frank Matano, Matteo Martinez e Alessandro Borghi
Tra gli ospiti all'Italian Movie Award 2018 Frank Matano, Matteo Martinez, Alessandro Borghi, Danilo Autero, Massimiliano Gallo, Marco Valletta, Manuela Bresciani, Fabio Fulco, gli Arteteca. Cortometraggio vincitore Il Tratto di Alessandro Stavanon.
di Redazione / 07.08.2018
Si è conclusa lunedì 6 agosto, a Pompei, la X edizione di Italian Movie Award, la manifestazione diretta da Carlo Fumo con la conduzione di Luca Abete, con la cerimonia di consegna attestati agli studenti dell'ITALIAN MOVIE MASTER 2018. Nel corso della serata è stato proclamato il cortometraggio vincitore della sezione in concorso SHORT SOCIAL WORLD COMPETITION votata dai ragazzi e sono stati annunciati i premi speciali e le nomination di Italian Movie Award 2018, i cui vincitori saranno decretati dalla Jury Roots, composta dalle più importanti comunità di cittadini di origini italiane all'estero. La cerimonia di premiazione e le celebrazioni del decimo anniversario del festival si svolgeranno a New York presso il prestigioso Paley Center For Media di Manhattan il 10 dicembre 2018 con il patrocinio delle Nazioni Unite attraverso il festival Plural+ dell'agenzia UNAOC (United Nations Alliance Of Civilization).
CORTO VINCITORE – SHORT SOCIAL WORLD COMPETITION
– IL TRATTO – regia di Alessandro Stavanon, Italia 2017, 15 minuti
Sinossi: Federico è un bambino introverso e solitario. Un incontro con un vecchio artista proveniente dal Senegal lo aiuta a scoprire il suo talento e a imparare a vedere gli altri per quello che sono.
NOMINATION LUNGOMETRAGGI
– DOGMAN – regia di Matteo Garrone
– LAZZARO FELICE – regia di Alice Rohrwacher
– A CASA TUTTI BENE – regia di Gabriele Muccino
– AMMORE E MALAVITA – regia di Antonio Manetti, Marco Manetti
– RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI – regia di Antonio Morabito
NOMITATION DOCUMENTARI
– LA LUCIDA FOLLIA DI MARCO FERRERI – regia di Anselma Dell'Olio
– DIVA! – regia di Francesco Patierno
– 78 – VAI PIANO MA VINCI – regia di Alice Filippi
– HITLER CONTRO PICASSO E GLI ALTRI – regia di Claudio Poli
– LA VOCE DI FANTOZZI – regia di Mario Sesti
NOMINATION CORTOMETRAGGI
– COSÌ IN TERRA (As It Is on Earth) – regia di Pier Lorenzo Pisano
– LA GIORNATA – regia di Pippo Mezzapesa
– MEZZANOTTE ZERO ZERO – regia di Nicola Conversa
– LA LOTTA – regia di Marco Bellocchio
– BISMILLAH – regia di Alessandro Grande
ITALIAN MOVIE AWARD | MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE
– GATTA CENERENTOLA – regia di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone
ITALIAN MOVIE AWARD | MIGLIOR OPERA PRIMA
– IL TUTTOFARE – regia di Valerio Attanasio
ITALIAN MOVIE AWARD | PREMIO SPECIALE 'ROOTS'
– MADE IN ITALY – regia di Luciano Ligabue
Frank Matano e Matteo Martinez: la coppia che non scoppia all'Italian Movie Award
Ospiti della serata di domenica 5 agosto, il giovane attore diventato popolare grazie ai suoi scherzi e alla sua comicità 2.0, Frank Matano, e il regista oristanese Matteo Martinez, alla sua opera prima con l'esilarante commedia Tonno spiaggiato.
In questi giorni, Matano è sul set di Attenti al gorilla di Luca Miniero, con Cristiana Capotondi, Lillo Petrolo, Francesco Scianna, Diana Del Bufalo, dove ricopre il ruolo di un avvocato fallito che si ritrova un gorilla come animale domestico.
Matano esordisce sul legame con Martinez: "Io e Matteo ci siamo conosciuti a 'Le Iene', poi abbiamo fatto un sacco di video su internet e deciso di scrivere un film". Il loro è un sodalizio non sono professionale, ma anche una grande amicizia, che dura da un decennio. "Siamo coinquilini, abbiamo scritto il film in cucina, impiegandoci due anni perché a volte il computer non andava".
Alla domanda sulle differenze tra la comicità sul web e al cinema, Martinez risponde: "Ci sono meccanismi comici che puoi ripetere, ma riportare tutto in una dimensione di 90 minuti è un altro sport. Abbiamo dedicato tanto tempo alla scrittura. Non volevamo sketch uniti, ma una storia in grado di tenere". Continua Matano: "Tecnici della risata? Non lo so, certo è che ci prendiamo molto sul serio, impieghiamo tanto tempo per scrivere una gag".
Qual è rapporto di Matano con la sua terra? "Appena posso cerco di tornare a Carignola, il mio paesino di 800 abitanti. La Campania è un luogo dove culturalmente c'è tanto talento, quasi un'eco storica. Grazie a internet, molti artisti di qui hanno avuto la possibilità di farsi conoscere. Per citarne alcuni, Liberato, Danjlo Turco, autore delle musiche di 'Tonno spiaggiato', the Jackal".
Il Futuro del cinema per Matteo Martinez? "Siamo in un momento di cambiamento, mi spiace per la sfiducia nel cinema italiano, è difficile convincere le persone ad andare in sala perché le proposte sono su molteplici canali, anche se al cinema ci si diverte di più, si è in contatto con gli altri. In passato vi si andava anche per premiare artisti e autori, per dare loro l'opportunità di fare altre cose. Ora questa generosità si è un po' persa".
Continua Frank Matano: "Le proposte ci sono. 'Perfetti sconosciuti' ne è un esempio, per me un film geniale. Andare al cinema è una spesa importante per una famiglia. Bisognerebbe andare incontro alla gente da un punto di vista economico".
Progetti futuri di Matano: "Mi sento un privilegiato. Quando fai un lavoro con passione, viene meglio. Mi diverte fare il giudice di 'Italian's Got Talent', ma fare l'attore mi piace di più. Non sono ancora pronto per condurre un programma tutto mio, magari più avanti, ora mi manca esperienza. Nel cinema ho imparato tanto per osmosi, osservando gli attori con cui ho lavorato. Il web è una palestra. Se sai fare i video su internet, non significa che sai recitare. Ma l'uno non esclude l'altro, se c'è talento. Pensiamo anche ai musicisti, una volta si scoprivano in un pub, adesso su internet. Cambia solo il luogo".
Progetti futuri di Martinez: "Io e Frank stiamo scrivendo una cosa insieme per la tv, forse una serie, e sicuramente faremo un nuovo film con la Wildside. Forse tornerò alla regia quest'inverno, ma senza di lui. Per il momento continuerò con la commedia, mi viene naturale raccontare storie divertenti, anche se il mio sogno nel cassetto è un film su un supereroe, tipo Batman. La mia passione per la regia nasce da bambino. Ho iniziato a montare video a 12 anni con una macchina digitale che andava a floppy disc. Facevo il Tg di casa, con mia sorella, unica inviata, che intervistava i vicini di casa. C'era anche la pubblicità con le uova del nonno come sponsor. Seguivano proiezioni con i parenti, che si divertivano da morire. Poi sono arrivate 'Le Iene', una palestra di vita. Ho avuto la fortuna di incontrare la fiducia dei produttori. Mi sento anche io un privilegiato perché mi sono sempre divertito".
Un ricordo di Matano: "Lo scherzo più riuscito -e mi dispiace- è quello che ho fatto a Paolo Brosio. Lui mi ha odiato ma è grazie a me che ha incontrato il Papa".
Frank Matano e Matteo Martinez hanno ricevuto il Premio Italian Movie Award perTonno spiaggiato , rispettivamente per l'interpretazione e per la regia, da Nicolas Simmich, Center Manager La Cartiera.
Alessandro Borghi, Danilo Autero, Massimiliano Gallo
Nella serata di sabato 4 agosto, Alessandro Borghi è stato ospite della X edizione dell'Italian Movie Award. Un lungo red carpet in cui l'attore si è concesso ai fan presenti. Prima dell'incontro con l'ospite, la proiezione del cortometraggio in concorso Nel suo mondo, alla presenza di Cristian Scardigno, che lo ha scritto e diretto. Madrina della serata, Eleonora Pieroni, conduttrice di The Italian Movie Today che si svolge a New York, attrice italiana al lavoro in una serie tv italo-americana, e nel cast di due film che vedremo prossimamente: Nato due volte, di Pierluigi Di Lallo con Fabio Troiano, e Copperman con Luca Argentero.
Alessandro Borghi ha partecipato all'anteprima a Pompei di Napoli velata di Ferzan Ozpetek e introdotto il pubblico al film: "Ferzan è molto bravo a mettere a suo agio gli attori. Questo ha facilitato me e Giovanna [Mezzogiorno] nella scena di nudo, che trovo estremamente elegante nonostante avesse tutti i presupposti per non esserlo. Io e lei ci siamo confrontati e ascoltati molto, ma è importante che gli attori si sentano liberi sul set e questo è merito del regista. Ferzan è un esteta. Non cura solo la sceneggiatura ma anche l'immagine. Abbiamo lavorato in posti bellissimi dove è normalmente complicato accedere. Purtroppo non ho avuto molto tempo per visitare Napoli se non i luoghi del set".
Alla domanda sul tema della verità, affrontato da Ferzan Ozpetek nel film, risponde: "Tutti noi la viviamo in modo diverso. Qualcuno non la vuole conoscere. Io la cerco appena mi sveglio la mattina. Nel finale di 'Napoli velata' ognuno riconosce un senso diverso. Non c'è una sola verità".
Prosegue parlando del suo rapporto con la città: "Napoli è come Roma, c'è cuore, passione e impulsività. Durante le riprese, ho trovato una città cambiata, decisamente in meglio, a differenza di Roma. La Napoli di Ozpetek è molto diversa da quella che siamo stati abituati a vedere negli ultimi anni, ad esempio in 'Gomorra – La Serie'. È fatta di cose belle, immersa in un thriller che non intende affrontarne i problemi. Tre cose di Napoli che mi porto dentro? Lo spirito, la fisicità e l'accoglienza dei napoletani".
Borghi è protagonista di alcuni videoclip, tra cui Tutto qui accade dei Negramaro e Questa stupida storia d'amore dei Thegiornalisti. "Fare videoclip è divertente per un attore, che non vive la componente di ansia legata alla prestazione. Alla fine è come se non avesse neppure cominciato a lavorare. Si fa tutto in un giorno. E' tutto molto intenso, ritmato dalla musica ad alto volume e veloce. Quando sei pronto a girare sul serio il videoclip è finito".
Il futuro del cinema? "Gli esercenti dovrebbero cominciare a comportarsi come persone che vogliono portare la gente al cinema. Spesso le sale sono in stato di abbandono e hanno costi proibitivi: una famiglia non può spendere 50 euro per una serata. Il cinema è un culto. Non può e non deve morire, è uno dei fondamenti della nostra cultura, è un nostro patrimonio. Piattaforme come Netflix e sale non devono essere concorrenti. Ogni anno non perdiamo occasione di dimostrare che siamo capaci di fare come gli americani ma con un trentesimo delle loro risorse economiche: 'Non essere cattivo' di Claudio Caligari è costato 700mila euro (distribuito in 30 copie, che divennero 15 dopo la nomina agli Oscar, per lasciare spazio ai cinepanettoni: il paradosso del nostro sistema cinema); 'Il più grande sogno' di Michele Vannucci ne costò 30mila (e lo portammo a Venezia); giriamo un film di Sergio Castellitto [che lo ha diretto in 'Fortunata'] in sole due settimane, e in 'The Place' di Paolo Genovese, che vede la partecipazioni di molti attori, ognuno di noi ha avuto solo 3 giorni per girare. Dell'America, apprezzo l'informalità. Alla riunione con Netflix, il CEO mi ha accolto sulla sdraio in infradito. A noi piace fare i seri. A noi piace fare e non essere, invece dovremmo essere e non fare. La globalizzazione (vedi Netflix) è la nostra grande fortuna. Per fare i film cerca talenti, non raccomandati".
Il Futuro per Borghi? "Sarà più bello del passato. Mi sento parte di un grande cambiamento che sta coinvolgendo da dieci anni a questa parte il cinema italiano, sono un piccolo ingranaggio di questa macchina".
L'attore, che rivedremo al Lido nei panni di Stefano Cucchi nel film Sulla mia pelle, dopo essere stato padrino della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel 2017, rilascia al pubblico e ai ragazzi del Master alcune dichiarazioni sul suo modo di affrontare il mestiere di attore ma che, più in generale, ci dicono molto sul suo modo di vivere: "Sono cresciuto in borgata, circondato da molte persone che mi hanno aiutato nella costruzione dei miei personaggi, anche quello di Aureliano in 'Suburra – La serie'. Per fare questo lavoro bisogna saper andare d'accordo con tutti. Ci sono colleghi, bravissimi attori, che litigano con il direttore della fotografia. Ma che sei scemo? Ti fanno fare tutto il film in ombra. Abbiamo un grande privilegio: lavorano tutti tranne noi, per citare [Valerio] Mastandrea. L'unica difficoltà è imparare a gestire il tempo che ti porta a fare una scrematura naturale degli affetti, liberandoti delle zavorre".
Alessandro Borghi ha ricevuto il Premio Italian Movie Award dalla madrina della serata Eleonora Pieroni.
"Recitare significa trasmettere emozioni", ed è proprio ciò che ha spiegato Danilo Autero, attore e docente di recitazione, durante la terza giornata di Italian Movie Master 2018. Autero ha fatto da vero e proprio acting coach per i ragazzi, che sono stati i protagonisti della lezione e si sono cimentati, sotto la sua guida, a interpretare brevi scene con e senza battute davanti all'obiettivo della macchina da presa RED, messa a disposizione (insieme alla sua esperienza e competenza) da Riccardo De Santis di Panatronics S.r.l.
"Per un attore stare in mezzo alla gente è anche un modo di verificarne l'affetto. Questo red carpet è stato un bagno di energia" sono le prime parole dell'attore napoletano Massimiliano Gallo, reduce da una stagione che nel 2018 lo ha visto al cinema con cinque film (Nato a Casal di Principe, Una vita spericolata, Bob & Marys – Criminali a domicilio, Una festa esagerata e Gatta Cenerentola) e due fiction tv ambientate a Napoli (Sirene e I bastardi di Pizzofalcone, di cui vedremo a breve la seconda stagione). Al festival ha portato Nato a Casal di Principe, "un film che racconta il dolore intimo e imploso di una famiglia in terra di camorra, ispirato a una storia vera". Prosegue Gallo: "È interessante come ogni familiare affronti la tragedia a suo modo: il fratello prende la lupara, il padre chiama i carabinieri, la madre prega". Parlando dei progetti futuri, Gallo ha anticipato che quest'anno sarà nuovamente a Venezia alla Settimana della Critica con Barbora Bobuľová in un'opera prima di Letizia Martire. "Girerò a Matera una nuova serie per Rai 1 e a novembre farò un film con Ivano De Matteo". Sul suo legame con Napoli e sulla sua formazione: "Napoli è un magma continuo, sta vivendo un momento magico e il caso di 'Gatta cenerentola', anche per la sua storia produttiva e per l'utilizzo innovativo della tecnologia, lo dimostra. Da nostro padre Nunzio Gallo, mio fratello [Gianfranco] ed io abbiamo imparato l'umiltà e il rispetto per il lavoro di attore -che sin da piccolo ero certo di voler fare- e soprattutto per le persone, senza le quali non saremmo nulla". Il futuro per Gallo sono i giovani. "Ragazzi, rimanete nel nostro Paese, non andatevene".
In un intervento sul film Veleno di Diego Olivares girato nella Terra dei Fuochi, che si rifà a un fatto di cronaca che ha coinvolto una famiglia vittima della camorra e dei traffici di rifiuti, Massimiliano Gallo è andato dritto al punto e dalle sue parole su vicende mai risolte nessuno ne esce assolto. "Dopo le prime dichiarazioni a Venezia 74, in Campania siamo stati accusati di aver speculato sul dolore della gente: certe cose non vanno raccontate –ci dicevano- perché facciamo brutta pubblicità alla nostra terra. Affermazione discutibile. Non dovremmo vergognarci mai di denunciare, ma considerarci degli esempi per tutte le regioni di Italia. Merito a noi che lo raccontiamo e non agli altri che lo nascondono. In Veneto non mangerei neanche una foglia di insalata, per esempio. Nei luoghi in cui il film è stato girato 1.000 tir al giorno arrivavano e scaricavano abusivamente rifiuti, scortati da Carabinieri, Polizia e Finanza. Troppe cose rimangono inspiegate. È l'evidenza di un accordo con lo Stato. 'Veleno' è un film che implora un cambiamento".
Il Presidente e Direttore del Festival Carlo Fumo ha consegnato il Premio Italian Movie Award a Massimiliano Gallo.
Da Treviso a Pompei per amore del cinema: Marco Valletta, docente presso la prestigiosa BigRock, la factory italiana dove si disegna il futuro del cinema, ha percorso quasi 800 km per partecipare alla seconda giornata di lezioni dell'Italian Movie Master 2018. Durante la lezione, Valletta ha parlato di come la tecnologia può aiutare i filmmaker a esprimere creatività e idee in modo nuovo e più efficace, introducendo argomenti come computer grafica, virtual reality, animazione e concept design. "Tutti i film sono ormai integrati con animazione 3D, soprattutto all'estero, ma anche l'Italia si sta muovendo in questa direzione. In BigRock abbiamo studenti di tutto lo stivale, con una folta partecipazione di ragazzi del Sud". Prima della lezione i ragazzi si sono trasformati in operatori cinematografici, divertendosi a girare brevi scene con la RED all'esterno del Santuario di Pompei sotto l'esperta guida di Riccardo De Santis di Panatronics S.r.l.
Sul palco dell'Italian Movie Arena, anche Manuela Bresciani, Responsabile Marketing e Comunicazione della Nazionale Artisti Tv, partner del Festival da 5 anni, impegnata da più di 30 anni nella raccolta fondi per eventi e iniziativa di beneficenza. Al suo fianco, Chiara Squaglia di Striscia la Notizia.
Fabio Fulco, partenopeo di nascita e di fede calcistica, "non sono preoccupato tanto di Ronaldo alla Juve, quanto di De Laurentiis al Napoli", è stato il vero protagonista della serata di ieri. Conosciuto soprattutto come attore, qui anche nella veste di sceneggiatore e regista del film Il crimine non va in pensione, dove -dichiara- "cerco di affrontare un tema sociale quale l'abbandono degli anziani in modo divertente, attraverso il riscatto di una generazione fondamentale per la nostra storia". Prosegue Fulco: "Ho avuto l'onore di lavorare con un cast strepitoso, da Stefania Sandrelli, a Ivano Marescotti, Maurizio Mattioli, Orso Maria Guerrini, Gianfranco D'Angelo e Franco Nero. Sono già alle prese con una nuova sceneggiatura che mi potrebbe riportare su questo palco l'anno prossimo. Girerò ad aprile una nuova commedia. Incrociando le dita, potrebbe realizzarsi un sogno: girare a Napoli, nella mia città. Ricoprirò quasi tutti i ruoli avuti nel primo film, tranne forse la parte produttiva, ringraziando il cielo". Come vede il futuro Fabio Fulco? "Non lo vedo roseo senza pensare al presente. E' importante quello che facciamo oggi."
Fulco conclude la serata con un commovente ricordo di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, che ebbe modo di conoscere durante le riprese del loro ultimo lavoro. "Respirare e recitare con loro, miei miti sin da ragazzo, sul set di 'Crociera Vianello', è stata una delle esperienze più belle che io abbia fatto nel cinema. Si prendevano in giro facendo credere di non sopportarsi, ma era evidente che non avrebbero saputo vivere l'uno senza l'altra. Il loro è un grande amore che mi emoziona".
Lunedì 31 luglio è stato il primo giorno di lezioni per gli iscritti all'Italian Movie Master 2018. Docente per un giorno lo scrittore e ricercatore Virginio De Maio, che ha appassionato le decine di ragazzi presenti nell'Aula Consiliare del Comune di Pompei parlando di come il cinema possa stimolare creatività e ispirazione. Tra esercizi di concentrazione, qualche accenno alla fisica quantistica e proiezioni di clip tratte da film più o meno conosciuti, De Maio ha spiegato come la settima arte riesca a influenzare positivamente la nostra vita, il nostro lavoro e le nostre relazioni.
Ospiti della seconda serata del festival gli esilaranti Arteteca, il duo comico, coppia anche nella vita, composto da Monica Lima e Enzo Iuppariello, protagonisti del film Finalmente sposi per la regia di Lello Arena, accompagnati dal produttore di Tunnel Production Nando Mormone.
"Finalmente sposi è un film su una coppia che emigra in Germania, ma potrebbe essere la storia di chiunque si trovi nella condizione di dover espatriare per i più svariati motivi". Sulla loro posizione rispetto al tema più che mai attuale dell'immigrazione., Enzo risponde: "Noi al Sud siamo molto aperti, accettiamo storicamente chi viene da fuori: africani, asiatici, Borboni, francesi, spagnoli. Li abbiamo accolti tutti, forse abbiamo pure esagerato. Apriamo le porte, ma pure i porti, a chiunque, siamo fatti così". Prosegue coinvolgendo Monica: "Pure lei la pensa come me, non per un fatto storico, ma per motivi familiari, nella sua famiglia se non sono più di una trentina, a tavola non si siedono". Nando ricorda che spesso si parla di chi arriva ma non di chi parte. "Troppo spesso dimentichiamo che molti italiani che sono andati via hanno fatto grandi gli altri Paesi. Dovremmo pensare che anche coloro che arrivano potrebbero fare grande il nostro". La conversazione si sposta su temi decisamente più leggeri -è la nuova comicità made in Sud che sta conquistando lo stivale- ricordando il loro primo incontro, la gavetta, il cabaret, i film di Troisi, la smorfia e Lello Arena, di cui riportano il motto 'abbiamo unito le nostre incapacità'. Il Futuro per Arteteca e Mormone? "La nostra fortuna è che noi finiamo una cosa e abbiamo già voglia di iniziarne un'altra. Il futuro vorremmo continuasse così". Tra i prossimi progetti, Made in Sud Stories, una start-up sulla comicità che partirà a settembre, piccole storie web inedite, che coinvolgeranno tutti i comici della factory. Piccolo battito il titolo di quella di Monica e Enzo, nel frattempo al lavoro con Nando su un nuovo film.
Arteteca e Nando Mormone hanno ricevuto il Premio Italian Movie Award da Vezia Piemontino, Assistent Manager La Cartiera.