Italia 1: Invincibili, Marco Berry racconta le storie di Beatrice Vico, Simona Atzori e Roberto Buzzone


Al via da martedì 21 dicembre 2010 in prima serata il nuovo programma “Invincibili“, condotto da Marco Berry, per raccontare le storie di persone comuni che hanno subito gravi traumi psico-fisici e che hanno saputo “rinascere“, cominciando una nuova vita più forti di prima. Il programma “Invincibili” è natoda una idea precedente, di “Invisibili“, sempre […]

Al via da martedì 21 dicembre 2010 in prima serata il nuovo programma “Invincibili“, condotto da Marco Berry, per raccontare le storie di persone comuni che hanno subito gravi traumi psico-fisici e che hanno saputo “rinascere“, cominciando una nuova vita più forti di prima.

Il programma “Invincibili” è natoda una idea precedente, di “Invisibili“, sempre con Marco Berry alla conduzione, ricevendo anche numerosi premi, tra cui il Premio Ilaria Alpi, il Telegatto della critica e il Premio Flaiano. Le storie umane di “Invisibili”, sono molto seguite perchè raccontate con sensibilità e intelligenza, e lasciano spazio ai nuovi protagonisti di “Invincibili“.

In altre parole si parla di “eroi positivi” dei nostri giorni che hanno ricevuto dalla vita dei colpi molto forti ma che, dopo un periodo di grande difficoltà, si sono rialzati e hanno affrontato il trauma subito come una sfida da vincere per raggiungere nuovi traguardi: obiettivi mai pensati, che ora rappresentano una valida ragione di vita.

La grande umanità Marco Berry, senza alcuna retorica, racconterà le loro storie e la loro forza d’animo, accompagnando lo spettatore in un emozionante viaggio tra vita e rinascita. Per i protagonisti di Invincibili nessuno traguardo è impossibile da raggiungere, nonostante abbiano incontrato sul proprio cammino ostacoli apparentemente insormontabili.

I protagonisti di “Invincibili”

Beatrice Vico ha 13 anni e, a causa di una setticemia in seguito a una meningite, ha subito l’amputazione delle braccia sotto i gomiti e delle gambe. Bebe era una mini campionessa di scherma, ha cominciato quando aveva 6 anni, ma nel 2008 si ammala. Dopo mesi di terapia intensiva e sofferenze, Bebe, in carrozzina e con il fioretto avvitato alle protesi, ha ripreso la sua passione, la scherma e, prima e unica al mondo a farlo senza braccia, è riuscita a vincere.

Roberto Buzzone ha 32 anni, è sempre stato un amante dello sport, del pugilato in particolare, ma sei anni fa un incidente in moto gli cambia la vita per sempre. I medici sono costretti ad amputargli parte del piede. Potrebbe vivere senza dover ricorrere alle protesi, ma in quelle condizioni non riesce più a sentirsi libero di muoversi come faceva prima perché ogni passo risulta doloroso e faticoso. Decide di farsi amputare la gamba fino a sotto al ginocchio, sicuro che l’uso di una protesi possa aiutarlo a riprendersi la libertà perduta dopo l’incidente. Il tempo e i traguardi da lui raggiunti gli hanno dato ragione, ha ricominciato a fare sport, dedicandosi alla boxe e all’atletica. Ma poi è prevalsa la voglia di andare oltre ai limiti del quadrato del ring e della pista di atletica e Roberto ha scoperto la sua vocazione per la montagna e per i grandi spazi, il trekking e le attività all’aria aperta; nel giro di qualche anno raggiunge dei traguardi incredibili, tra cui due ascese sul Gran Paradiso, il Cammino di Santiago de Compostela e la conquista del Kilimangiaro in Africa: “Senza le mie passioni, oggi la mia vita sarebbe diversa. Io sarei diverso. Magari avrei una gamba in più. Ma non avrei negli occhi e nel cuore i paesi e i volti delle persone che ho incontrato e conosciuto attraverso le mie imprese, Non avrei nelle orecchie i grazie dei ragazzi per i qauli sono stato uno stimolo e ho fatto la differenza“.

Simona Atzori, nata senza braccia, 36 anni, non ha mai pensato al proprio handicap come qualcosa di invalidante. Il fatto di avere un corpo privo di entrambi gli arti superiori ha rappresentato soprattutto un’opportunità. Spinta dall’amore dei suoi genitori e dotata di due piedi prodigiosi, a quattro anni, da autodidatta, inizia a dipingere e pochi mesi dopo espone già le sue prime opere; a sei anni comincia a seguire corsi di danza classica, coronando così il suo sogno di diventare “ballerina-pittrice“. Nel 1996 si iscrive e si laurea nel 2001 alla facoltà di Visual Arts presso la “University of Western Ontario” in Canada, dove ; parallelamente si esibisce con i suoi spettacoli di danza in eventi prestigiosi come il Giubileo del 2000 e le Paraolimpiadi di Torino, dove balla alla cerimonia d’apertura.

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