Iris: l’epico kolossal Spartacus chiude la retrospettiva Kubrick: il folle genio del cinema

La Storia torna di moda, a Hollywood come sul piccolo schermo. Alla stregua dei due plurinominati ai prossimi Oscar, Lincoln e Django Unchained, anche Iris pesca nel passato e con questo film invita a riflettere sui temi di schiavitù e libertà. Domenica 20 gennaio 2013 in prima serata, il kolossal epico Spartacus chiude la retrospettiva “Kubrick: il folle genio del cinema”.

Tratto dall’omonimo romanzo di Howard Fast (1952) e sceneggiato da Dalton Trumbo (che lavorò sotto falso nome, perché accusato di filocomunismo e quindi nel mirino della Commissione McCarthy), il primo lungometraggio a colori di Kubrick è un inno alla libertà e alla ribellione: al centro, la vita di uno schiavo, poi gladiatore, che sfida l’autorità dell’antica Repubblica romana.

Nel 1960, dopo aver diretto Orizzonti di gloria, all’età di trent’anni Kubrick riceve il testimone della regia “sottratto” a Anthony Mann, appena licenziato dal produttore e protagonista Kirk Douglas. La regia sarà asciutta e potente: memorabile la battaglia finale per la quale furono assoldati 8.000 elementi della fanteria dell’esercito spagnolo e impiegati i cori di 76.000 spettatori di una partita di football.

Con Douglas, un cast stellare: Laurence Olivier (Marco Licinio Crasso), Charles Laughton (Sempronio Gracco), Tony Curtis (Antonino), Jean Simmons (Varinia), Peter Ustinov (Lentulo Batiato).

Nel 1961, l’opera fu premiata con quattro Oscar (Miglior fotografia, Miglior scenografia, Migliori costumi e Miglior attore non protagonista a Ustinov), un Golden Globe (Miglior film drammatico) e un Motion Picture Sound Editors (Miglior montaggio sonoro).