

Imagine Dragons indimenticabili a Firenze: ‘Siate sempre voi stessi’
Gli Imagine Dragons si sono esibiti alla Visarno Arena di Firenze in un concerto memorabile, con ben ventiquattro brani, in due ore di magia e commozione
di Erika Pomella / 05.06.2019
È passato meno di un anno dallo storico concerto che gli Imagine Dragons hanno regalato ai fan a Milano, lo scorso 6 Settembre, sotto un mantello d'acqua scrosciante che non ha fatto altro che rendere quella nottata assolutamente incredibile. Con circa sessantamila biglietti venduti per il concerto alla Rho Fiera, il gruppo guidato da Dan Reynolds aveva registrato un numero di ingressi quasi da record. E probabilmente è stato proprio per ringraziare quei sessantamila che urlavano contrastando l'eco dei tuoni che la band americana ha scelto di nuovo l'Italia come unica tappa europea di un nuovo tour che non è propriamente un tour. Con l'uscita dell'album Origins, che sembrava voler seguire pedissequamente il precedente Evolve – anche come filo narrativo conduttore – si ipotizzava che gli Imagine Dragons avrebbero organizzato un nuovo tour, dopo quello di quasi due anni che li aveva portati a toccare quasi tutto il mondo.
Stavolta, però, il tour è stato più che altro un girovagare disordinato, senza una vera e propria meta, con l'ambizione non tanto di presentare e promuovere il nuovo album, quanto quella di ringraziare i fan. Se, di solito, i concerti sono momenti in cui gli artisti in qualche modo "vendono" se stessi e la propria arte, come un vero e proprio mettersi in vetrina, la tappa europa di questo non-tour è stata una forma di ringraziamento, un pay-back che i cinquantacinque mila spettatori riuniti alla Visarno Arena di Firenze non hanno faticato a riconoscere. La serata si è dipanata su due ore pregne di musica e spettacolo, con una scaletta che conteneva ben ventiquattro brani, molti di più di quelli presentati in occasione del concerto di Milano della scorsa estate.
Il concerto ha portato al pubblico alcuni pezzi di Origins, come Zero e, soprattutto, Bad Liar, eseguita in una versione solo piano da brividi; non sono mancati poi i grandi successi, come Believer e Radioactive, ma anche delle pietre miliari nella produzione della band come Hear Me, I'm so sorry, Amsterdam e The River. Canzoni, queste ultime, che hanno toccato corde nascoste nel pubblico che segue gli Imagine Dragons da sempre e che hanno rappresentato un po' il ricordo delle tappe che sono state percorse per raggiungere lì, sotto quel palco, per partecipare al concerto di un gruppo che, incurante delle offese, degli insulti e dell'odio che gli viene lanciato contro ormai come fosse un abitudine, continua la sua scalata verso il successo e verso un pubblico sempre più vasto. Scalata che è stata ben rappresentata dall'esibizione che gli Imagine Dragons hanno fatto la notte prima del concerto di Visarno a Madrid, in occasione della cerimonia d'apertura della finale di Champions League.
Ma come accade spesso il concerto non è stato, per la band, solo l'occasione per divertirsi e sfogarsi sul palco; lo show ha avuto anche momenti più riflessivi. Dan Reynolds non si è risparmiato nemmeno da questo punto di vista. In apertura di concerto, dopo aver detto che quello di Firenze "è il nostro show preferito", e aver ringraziato l'Italia per l'amore costante, il cantante ha rinnovato il suo sempre valido invito a non aver paura di essere se stessi, poco prima di intonare le note di It's time, che nel ritornello recita proprio "non cambierò mai chi sono". Ma il vero momento struggente del concerto è stato in occasione del capolavoro Demons, brano storico della band dedicato in questa occasione a Nathan, ragazzo precocemente scomparso a seguito di un cancro, i cui genitori (presenti al concerto) avevano chiesto al cantante di utilizzare Demons per portare un messaggio positivo al mondo. Cosa che Reynolds ha fatto tra le due strofe del brano, aprendosi sulla sua depressione e cercando di spingere i moltissimi giovani che seguono il gruppo d aprirsi, a non aver paura di un male che troppo spesso viene stigmatizzato come se non fosse nulla, come se fosse una scelta e non un malattia. Gli Imagine Dragons hanno così portato avanti un discorso fatto di solidarietà, di voglia di ascoltare il prossimo, di rendersi utili anche solo con la propria presenza. E, in definitiva, Dan Reynolds ha invitato tutti a non nascondere le proprie paure e, in definitiva, a far uscire i demoni che popolano l'animo di chiunque. Un discorso, questo, che è stato fatto in un silenzio rotto dai singhiozzi di chi era nel pubblico che riverberavano la commozione del cantante, che a un certo punto sembrava avesse difficoltà persino ad arrivare alla conclusione del suo discorso, tanto era la commozione.
Poi il concerto è andato avanti, sotto un cielo che rimandava l'eco di pronunce e accenti che venivano dalle parti più disparate dell'Europa, in una serata che aveva l'allure di certe notti magiche: sensazione senz'altro sottolineata anche dalla chiusura con dei giochi pirotecnici che hanno illuminato il cielo mentre in arena si urlava il ritornello di Radioactive. Una chiusura che non è stato altro che un affettuoso e reiterato rivederci. Il gruppo aveva già annunciato che dopo le fatiche degli ultimi due anni volevano pendersi una piccola (quanto meritata) pausa. Quindi non sappiamo qando li potremo rivedere di nuovo sul palco. Ma Dan Reynolds, leader del gruppo da quando si sono formati nell'ormai lontano 2008, dissipa ogni paura durante l'esibizione, promettendo il proprio ritorno, tanto in Europa quanto, soprattutto, in Italia. Ed è con questa promessa nel cuore che i fan, quando la musica si spegne, escono ordinatamente dalla Visarno Arena, tra chi dribla i venditori ambulanti di fasce e acqua fredda, e chi ancora canta qualche brano.
La sensazione è stata come di quelle che capitano a fine estate, quando si sa di dover ritornare alla vita quotidiana di tutti i giorni con quel misto di tristezza ed euforia per la consapevolezza di aver vissuto comunque dei momenti fatti d'oro, momenti insostituibili ai quali riguardare sempre con immenso affetto. Magari con la musica degli Imagine Dragons come perfetto sottofondo.