Grazie a Rizzoli abbiamo letto 'Il nemico', nuovo libro di Iain Reid, diventato un film con Paul Mescal e Saoirse Ronan
Nelle sale statunitensi lo scorso 6 ottobre ha debuttato il film Foe, diretto da Garth Davies e tratto dal romanzo di Iain Reid, edito in Italia da Rizzoli con il titolo Il nemico. Non è la prima volta che un libro scritto da Iain Reid faccia il “grande salto”, diventando materiale per una trasposizione cinematografica. Era già successo con il bellissimo Sto pensando di finirla qui, diventato un film per Netflix. Sto pensando di finirla qui era un romanzo dalle tinte horror, cupo e spaventoso, che aveva dimostrato la capacità dello scrittore di costruire una fortissima tensione con pochissimi elementi. Questo ha fatto sì che ci fossero aspettative molto alte riguardo questo nuovo lavoro.
La trama del romanzo è molto semplice. Junior vive in una fattoria che sembra sperduta in mezzo al nulla, in un tempo che lo scrittore non identifica ma che localizza in un possibile futuro prossimo. Un giorno, in questa casa dove “non riceviamo visite, non qui“, arriva un uomo che si presenta come Terrance e che annuncia a Junior e a sua moglie Henrietta che Junior ha vinto un’importante lotteria che gli permetterà di viaggiare nello spazio. Questa “vittoria”, però, porterà Junior a lasciare sua moglie da sola: ma Hen potrà fare affidamento su un sostituito biomeccanico del tutto uguale a Jason, un po’ come si è vestito nel recente episodio di Black Mirror che vede come protagonista Josh Hartnett. Terrance, pian piano, si introdurrà nella casa e nella vita dei due coniugi, ma la verità non è affatto quello che sembra.
Presentato come un libro da leggere costantemente con la luce accese, Il nemico dovrebbe essere approcciato come ci si approccia a un libro come Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro, in cui la fantascienza e la tecnologia diventano strumenti per indagare alcuni aspetti quotidiani della vita. In questo caso, Iain Reid sfrutta il progresso tecnologico per parlare della vita di coppia, del matrimonio, ma anche della comunicazione tra individui e società, tra governo e cittadini. Affrontare la lettura di questo romanzo significa tuffarsi in un mondo dove niente è come sembra, dove tutto non è altro che un mcguffin di hitchcockiana memoria per parlare in realtà di altro, di qualcosa che non si vede in superficie, ma scava in realtà molto più a fondo. Per trattare questo tema – che, lo ripetiamo, è diventato materiale per un film distribuito da Prime Video con Paul Mescal e Saoirse Ronan – Iain Reid sceglie un luogo isolato e sfrutta scelte stilistiche e linguistiche che hanno un loro peso all’interno della storia, che diventano quasi protagoniste aggiunte per aiutare lo spettatore a capire cosa sta leggendo. Nonostante pecchi di un ritmo eccessivamente lento e raccontato, Il nemico è comunque un romanzo da leggere per chiunque ami la fantascienza e le conseguenze del progresso.
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