Il mistero della casa del tempo – Dal libro al film

Sarà presentato in occasione della tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma Il mistero della casa del tempofilm fantasy firmato da Eli Roth, con Cate Blanchett e Jack Black, che segue le vicende del giovane Lewis Barnavelt, un ragazzino che si ritrova a vivere sotto l'ala protettiva dello zio dopo la perdita di entrambi i genitori. La pellicola fonda la sua trama sul romanzo omonimo di John Bellairs, edito da DeA Planeta, che segue da vicino la scoperta di Lewis della cittadina di New Zebedee in Michigan, in uno scenario che sembra omaggiare sia il mondo creato da Lemony Snicket sia l'atmosfera vista nel film Hocus Pocus, dove la magia esiste e tutta la vita dello zio Jonathan sembra ruotare intorno al misterioso ticchettio di un orologio nascosto dentro i muri della sua villa eccentrica e piena di cose da scoprire.

Eli Roth ha dichiarato di aver avvertito, tra le pagine del romanzo, un omaggio al regista Tim Burton, ma anche a tutti quei racconti cinematografici che fanno dell'infanzia e della prima adolescenza il periodo d'oro affinché un bambino possa prendere piena consapevolezza di sé e delle proprie capacità. Film come I Goonies o E.T. – l'extraterreste sono riferimenti validi per Eli Roth, che con Il mistero della casa del tempo sembra abbandonare i toni più horror e splatter del suo cinema, per dedicarsi ad una storia che ha l'attrazione dei luna park, di quelle storie macabre raccontate intorno a un fuoco, dove non è lo spavento l'elemento principale, ma l'oscura meraviglia di un mondo dove tutto è possibile.

In questo il regista del film che verrà proiettato a Roma in presenza dell'attrice principale Cate Blanchett rispecchia moltissimo l'atmosfera che John Bellairs ha voluto infondere nelle sue pagine. Il mistero della casa del tempo è un romanzo fatto per attrarre, per meravigliare il suo pubblico di riferimento e anche lettori più adulti. Un romanzo che è ben piantato in questo periodo dell'anno, quando le foglie si colorano d'arancio e le decorazioni di Halloween cominciano ad affacciarsi ad ogni finestra. Sul racconto delle avventure del piccolo Lewis – un bambino di dieci anni che viene bullizzato per il suo aspetto, per essere un bambino grassottello con poco talento per gli sport – grava un'atmosfera carica di attesa e di quel senso di oscura meraviglia che accompagna ogni fase fondamentale della crescita di ogni essere umano. Ma, allo stesso tempo, pur non rinunciando all'attenzione sulla crescita del suo piccolo protagonista, John Bellairs riesce a parlare di stregoni e magie, di attaccapanni che mostrano luoghi lontani e bellissimi; di secchi d'acqua in grado di nascondere il volto mutevole della luna, richiamando sulla terra un'eclissi. Il suo è un racconto fatato, che sguazza in pozzanghere di oscurità dove, seppure non si finisce mai ad annegare, riescono a dare al racconto quell'allure un po' macabra che accompagna il ritmo del romanzo, impedendo anche a spettatori avulsi a racconti ben più oscuri di distogliere lo sguardo, di allontanare la pagine. Un sincero affetto e una completa empatia lo spingono a voler seguire le avventure di Lewis, i suo tentativi di fare amicizia con un bambino popolare che, proprio come tutti gli altri, usa la sua maschera di fama per nascondere paura e debolezze.

Con le sue centosessantacinque pagine Il mistero della casa del tempo è il romanzo perfetto da trasformare con la magia visiva del cinema, soprattutto in occasione della festività di Ognissanti. Le sue pagine sono intrise di una magia invisibile, fatta di inchiostro e creatività, che riesce a evocare con precisione i luoghi e i personaggi chiamati in causa, di modo che leggere questo libro si trasformi ben presto nell'esperienza di vederlo e, di fatto, viverlo.