I Signori del Calcio, intervista a Franco Baresi


Su Sky Sport a 'I Signori del Calcio' intervista esclusiva all'ex capitano del Milan, Franco Baresi. Di seguito la trascrizione integrale.

Domani, sabato 27 ottobre, in seconda serata alle ore 23,30 su Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD appuntamento con I Signori del Calcio con protagonista l'ex capitano del Milan, Franco Baresi. Di seguito la trascrizione integrale dell'intervista a Baresi.

Sui campioni di oggi e di ieri.

E' sempre difficile  fare dei paragoni, Franco Baresi è stato Franco Baresi e ci sono stati tanti campioni ognuno con la propria personalità, con la propria testa. Thiago Silva ha dimostrato di essere un grandissimo e può diventare anche più forte di Baresi. Ognuno deve essere se stesso e non mi piace fare paragoni."

Sull'imbattibile "Milan degli invincibili".

Credo che il segreto dell'imbattibilità sia stato il fatto di giocare insieme per tanti anni con dei campioni, perché di Tassotti, Maldini, Costacurta e Galli penso che sia difficile  trovarne degli altri di questo livello in grado di giocare assieme per 10 anni. Per il Milan questo è stato importante."

Qual è la squadra che avete sofferto di più?

"La squadra che più abbiamo sofferto secondo me è stata la Juventus di Lippi del 1995-96 e quegli anni in cui il Milan era in fase calante e loro il contrario, l'abbiamo molto sofferta."

La partita più bella che tu abbia mai giocato.

"Non so se la finale di Coppa dei Campioni contro la Steaua Bucarest sia stata la partita più bella, ma sicuramente la più sentita perché arrivava dopo 20 anni. Non è stata la più difficile perché la Steaua non era alla nostra altezza. Noi andavamo a mille e fu una finale tranquilla. Facemmo 2 gol nel primo tempo, 2 nel secondo e fu un trionfo per la gente che era venuta a Barcellona, per la gente che c'era e per quello che avevamo fatto per il calcio italiano.
Siamo arrivati 2 volte in finale vincendo 2 Coppe Campioni. Sicuramente adesso la Champions League è più difficile, è tutta un'altra competizione, con più partite. Credo che questo Barcellona ce l'avrebbe fatta, ma se non ce l'hanno fatta loro non so chi possa riuscirci. E' stata un'impresa vincere 2 Coppe Dei Campioni."

Sul pallone d'oro del 1989.

"Il pallone d'oro è un premio particolare, quell'anno (1989, ndr) ero in lizza per vincerlo, ma non mi sono mai fatto un cruccio perché non l'ho vinto. Già arrivare dietro a Van Basten è stato come vincerlo perché in quegli anni lì lui era come Messi e se arrivi dietro a un giocatore così è come vincerlo. Non mi è mai pesato, perché le mie gioie erano sempre quelle di arrivare a dei traguardi e a degli obiettivi e il premio personale viene secondariamente."

Che effetto di fa essere ricordato come un grande nella storia del Milan.

"Essere ricordato con affetto fa sempre molto piacere. Io sono cresciuto con questa maglia e questa società quindi i tifosi hanno sempre avuto in me grande stima e affetto e ho sempre provato a ricambiare in campo. Infatti, mi chiedo chi è che abbia ancora la forza e la pazienza di portare la mia maglia col numero 6. Ma è bello, è un bel rapporto che continua ancora adesso e significa che si è lasciato qualcosa di positivo."

Su Maldini.

"Parlare di Paolo mi riempie il cuore perché lui è cresciuto con me, ha esordito con me ed è diventato capitano dopo di me, ha vinto più di tutti ed è stato straordinario sotto tutti i punti di vista. Non ho mai saputo quali fossero i problemi con i tifosi ma so che il 99% per cento di quelli del Milan lo stima e gli vuol bene e credo che lui lo sappia e deve essere orgoglioso di questo. Poi spero che un giorno possa ancora essere utile al Milan."

Sul Milan di oggi.

"Il Milan di quest'anno sicuramente è diverso da tutti gli altri, c'è stata una scelta della società e un  momento difficile, ma la società rimane forte e la squadra tornerà competitiva. C'è stato un ricambio generazionale, forse  troppi cambiamenti tutti insieme, però credo che i tifosi abbiano capito il momento, sono vicini alla squadra nonostante tutto."

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