Una storia vera che vede Giuseppe Fiorello protagonista per riaccendere i riflettori su uno dei più grandi naufragi della nostra storia recente avvenuto nel Mediterraneo: quello del giorno di Natale del 1996.
"Per anni ho inseguito questa storia, per anni mi sono posto l'obiettivo di far conoscere al pubblico questa storia sepolta in fondo al mare e dimenticata per troppo tempo dalle istituzioni". Giuseppe Fiorello racconta così le emozioni che lo hanno spinto a fare sua la avventurosa e drammatica storia "di mare, di uomini e di anime" raccontata in "I fantasmi di Portopalo", la miniserie per la regia di Alessandro Angelini, liberamente tratta dall'omonimo libro di Giovanni Maria Bellu, che vede nel cast anche Giuseppe Battiston, Roberta Caronia e Adriano Chiaramida. In onda lunedì 20 e martedì 21 Febbraio, in prima serata su Rai 1.
Una storia vera che vede Giuseppe Fiorello protagonista per riaccendere i riflettori su uno dei più grandi naufragi della nostra storia recente avvenuto nel Mediterraneo: quello del giorno di Natale del 1996. Una tragedia che ha visto inabissare una carretta del mare stipata di migranti al largo di Portopalo. Centinaia tra donne, uomini, ragazzi e bambini morti nel tentativo di avverare il sogno di una vita migliore su quella terra di Sicilia che forse hanno potuto scorgere solo in lontananza. Una vicenda dai pesanti risvolti umani rimasta celata per molto tempo e riemersa solo grazie alla denuncia di uomini che con il loro coraggio hanno voluto restituire la dignità dovuta a tutte quelle vittime rimaste senza nome e senza tomba, se non il mare che li ha strappati alla vita e tenuti con sé.
"I fantasmi di Portopalo" racconta quindi una vicenda realmente accaduta in un film trasmesso da Rai1 in due puntate, con soggetto scritto da Giuseppe Fiorello, Paolo Logli e Alessandro Pondi che firmano anche la sceneggiatura insieme a Salvatore Basile e Alessandro Angelini.
Portopalo è un paesino di meno di 4000 abitanti che sorge sulla punta meridionale della Sicilia, a pochi chilometri da Capo Passero, il punto più a sud dell'Italia continentale. Il paese è stretto attorno al suo porto, che ospita una delle flotte di pescherecci più importanti della Sicilia. Nel mare più prossimo alle coste di Portopalo, alla metà degli anni novanta, è accaduta una tragedia enorme, uno dei più grandi naufragi della storia del Mediterraneo dalla fine della seconda guerra mondiale, il primo di una lunga serie di disastri marittimi che ancora oggi interessano le nostre coste. In questo scenario prende vita la vicenda del film, liberamente ispirato a quei tragici giorni.
Il giorno della vigilia di Natale 1996 il pescatore Saro Ferro salva un naufrago al rientro da una battuta di pesca nel mare in tempesta. È un adolescente dai tratti indiani che non ricorda nulla di sé, né come si chiama, né da dove arriva e neppure com' è finito in acqua. Nei giorni successivi altri pescatori, e lo stesso Saro, pescano cadaveri in mare. È successo qualcosa di grosso nel Canale di Sicilia, qualcosa di cui ancora né i giornali né le Istituzioni sono al corrente. Ma chi dovrebbe metterli in allerta? L'avvio di qualsiasi indagine causerebbe la chiusura dello spazio di pesca per un tempo indeterminato, e le famiglie dei pescatori vivono solo di questo. Che fare, allora, di quei cadaveri?
Quando inizia il racconto, la comunità di Portopalo è unita e solidale e sta vivendo un periodo molto florido. Ci sono i personaggi tipici di un paesino del sud: il notabile, Don Gaetano Salemi, patriarca di una famiglia che da generazioni occupa tutti i posti di potere, tanto che i suoi figli sono diventati uno sindaco e l'altro presidente del consorzio di pesca. C'è il parroco che incarna il versante un po' chiuso e gretto della mentalità paesana, c'è infine un gruppo di pescatori ben amalgamato e compartecipe della dura legge del mare. Saranno loro ad allearsi e a condividere un ingombrante segreto per mantenere intatta la quiete di questo piccolo paese. Tra di loro c'è un pescatore in particolare, Saro Ferro, che subisce forza maggiore questa decisione e che sarà il motore di questa storia civica di coraggio e verità.
Nel racconto di "I fantasmi di Portopalo" c'è anche il rapporto commovente tra Saro e il giovane naufrago che non possiede identità: non ricorda o non vuole ricordare, e i frammenti della sua memoria diventeranno appuntamenti di una avventura di riappropriazione delle radici e di elaborazione del lutto. E poi c'è l'amicizia tra Saro, un semplice pescatore, e Giacomo Sanna, un giornalista affermato, un po' stanco del suo lavoro ma pronto a ricredersi.
Appuntamento con "I fantasmi di Portopalo" lunedì 20 e martedì 21 Febbraio, in prima serata su Rai 1.
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