Hates: Jennifer Lawrence al cinema in House at the end of the street
Jennifer Lawrence torna sul grande schermo dal 13 giugno in Hates - House at the end of the street, affiancata da Elisabeth Shue e Max Thieriot.
di Redazione / 12.06.2013
Dopo l'interpretazione ne Il Lato Positivo, che le è valsa il Premio Oscar come Miglior attrice protagonista, Jennifer Lawrence torna sul grande schermo dal 13 giugno, protagonista di Hates – House at the end of the street, il film distribuito in Italia da Eagle Pictures. La pellicola è un thriller diretto da Mark Tonderai e vede una giovane non ancora diciottenne Lawrence (il film è uscito in America a settembre 2012) affiancata a Elisabeth Shue e al giovane Max Thieriot.
Una casa spettrale, in rovina, un uomo giovane con un segreto terrificante e un'adolescente testarda sono i classici elementi dei film horror-thriller, ma in House at the End of the Street, una squadra di professionisti ambiziosi e creativi ha saputo trascendere il film di genere con immagini ombrose ed eleganti, personaggi realistici e facilmente identificabili.
Cercando di iniziare una nuova vita, Sarah (Shue) e sua figlia Elissa (Jennifer Lawrence) trovano la casa dei loro sogni in una piccola e rurale cittadina. Quando eventi a cui non si riesce a dare un perchè iniziano ad accadere, Sarah ed Elissa scoprono che i precedenti proprietari della casa a fianco alla loro sono stati uccisi dalla figlia, che poi è scomparsa, con solamente il fratello Ryan sopravvissuto dal massacro. Tuttavia, grazie anche alle continue paure di Sarah, Elissa inizia una relazione con Ryan, che li porterà ad affrontare dei misteri molto più pericolosi di quanto possano immaginare.
House at the End of the Street è diretto da Mark Tonderai (Hush) da una sceneggiatura scritta da David Loucka (Dream House) e tratta da un racconto di Jonathan Mostow (Il mondo dei replicanti, Terminator 3: Le macchine ribelli). I produttori sono Peter Block (The wars, la serie di Saw), Hal Lieberman (Vacancy, Un ponte per Terabithia) e Aaron Ryder (Memento, The Prestige). Nel cast c'è anche Gil Bellows (Ally McBeal).
Benché questo tesissimo thriller psicologico sia pieno di colpi di scena e sorprese che tengono il pubblico incollato alla sedia, House at the End of the Street è prima di tutto un film basato sui personaggi, ci dice il produttore. "Una delle cose che mi piace di questo film e di questi personaggi è che nessuno è stereotipato", dice Ryder. "Non c'è un rapporto madre-figlia stereotipato. E anzi, Elissa è un po' più responsabile di Sarah. Ryan è cupo e misterioso, ma anche molto vulnerabile e bellissimo. È facile capire come una ragazza possa esserne attratta".
Prima di iniziare le riprese, Tonderai ha messo a punto quella che chiama la "bibbia": un documento di quasi cento pagine che definisce tutte le sue idee sul film: personaggi, tono, luce, tematiche fondamentali e altro. Ha consegnato il tomo dettagliatissimo e pieno di illustrazioni agli attori e alla troupe per assicurarsi che fossero tutti sulla stessa lunghezza d'onda al momento delle riprese. "È di importanza capitale quando si inizia che tutti stiano lavorando allo stesso film, con delle precise tematiche fondamentali, concetti e personaggi", dice il regista, che aveva creato una guida analoga anche per il suo primo film. "Ogni scena è importante. E ogni scena è una sfida. Avevamo una tabella di marcia molto serrata e dovevo assicurarmi di sfruttare al massimo le mie giornate".
I filmmaker hanno fatto tombola quando hanno scelto Jennifer Lawrence per il ruolo di Elissa. Lawrence, la cui carriera è esplosa nel corso degli ultimi due anni, è già stata protagonista del violento film drammatico indipendente Un gelido inverno, per il quale ha ricevuto la nomination agli Oscar a soli vent'anni. Ma ancora non era stata scelta per il ruolo che le avrebbe dato la celebrità: Katniss Everdeen nel blockbuster d'azione The Hunger Games ed era ancora lontana dal ricevere il Premio Oscar come Migliore attrice protagonista ne Il Lato Positivo. Secondo Aaron Ryder però, non c'erano dubbi sul suo potenziale.
Per il ruolo della madre scapestrata di Elissa, Sarah, i filmmaker hanno chiamato un'altra candidata al premio Oscar, Elisabeth Shue. "Elisabeth è una grande attrice e una persona veramente speciale" dice Tonderai. "È tutta bravura. È anche fantastico lavorare con qualcuno per cui avevo una cotta da bambino". Il regista afferma che le esperienze personali delle due attrici hanno aggiunto al rapporto madre-figlia una dimensione unica. "Elisabeth è diventata una star quando era ancora molto giovane," dice. "Aveva circa 19 anni quando recitò in Karate Kid ed ebbe un enorme successo. Jennifer aveva più o meno la stessa età quando ha recitato in Un gelido inverno. È stato proprio durante le riprese che ha cominciato provare cosa sia il successo. Ho sentito che saremmo riusciti ad avere quel tipo di energia speciale tra madre e figlia". Per Shue e Ryder House at the End of the Street è stata una rimpatriata, avevano già lavorato assieme nella commedia del 2008, Hamlet 2.