Guardiani della galassia, svelato il mistero del linguaggio di Groot
Guardiani della Galassia - Vol. 3 è la pellicola che ha avuto anche il merito di fare luce su come funziona il linguaggio di Groot.
di Erika Pomella / 10.07.2023
Guardiani della galassia – Vol. 3 è la pellicola che idealmente chiude la prima trilogia dedicata a Starlord e ai suoi guardiani. Se, nei due capitoli precedenti, il focus della storia era quello sul trovare la propria famiglia e le proprie origini, il “volume tre” si concentra invece sulla “famiglia scelta”, su quei legami che non sono fatti di sangue, ma che sono composti essenzialmente dal fatto di scegliere, in mezzo alla galassia, quelle persone senza la cui presenza la vita sarebbe più amare e più cupa. “È bello avere degli amici” è una delle frasi cardine del film: una frase all’apparenza semplice che però descrive con precisione quello che è il cuore del film.
Inoltre, Guardiani della galassia – Vol. 3 ha anche una scena cardine e fondamentale per tutto la trilogia. Attenzione spoiler se non avete ancora visto il film.
Poco prima del finale della pellicola, infatti, Groot (doppiato in lingua originale da Vin Diesel) e Gamora (Zoe Saldana) hanno uno scambio di battute. Per tutta la saga de I guardiani della galassia tanto i personaggi quanto gli spettatori hanno sentito Groot ripetere sempre e solo una frase: “Io sono Groot“. E’ questa frase il tormentone del personaggio, ma anche il suo unico modo di comunicare. Una frase dietro cui si nasconde un vero e proprio mondo. Perché, a dispetto di quello che comprendono i personaggi, capaci di avere delle vere e proprie conversazioni con lui, Groot rimane pressoché incomprensibile per gli spettatori. Almeno fino alla fine del film, quando Groot parla con Gamora e anche noi spettatori siamo in grado di sentire qualcosa che non sia il solito “Io sono Groot“. Questa scena nello specifico, in lingua originale, si chiude con un “I love you guys” che anche il pubblico può comprendere (e per il quale può versare un numero più o meno alto di lacrime).
Come comunica davvero Groot ne I guardiani della Galassia?
La testata Gizmodo ha scritto un articolo per spiegare questa scena cardine per coloro che non l’avevano compresa fino in fondo. In questa “teoria”, infatti, viene sottolineato come alla fine dei Guardiani della Galassia (RECENSIONE) Groot non abbia cambiato modo di parlare. Anzi. Si esprime proprio come Rocket aveva spiegato nel primo film: con le tre parole “I, Am, Groot”, in questo ordine. Perciò no, Groot non ha cambiato il modo di esprimersi, siamo noi, come pubblico, ad essere cambiati. Siamo entrati a far parte di questa famiglia e abbiamo creato quel legame profondo e unico che serve per poter comprendere Groot. Questa teoria è stata confermata poi dallo stesso regista James Gunn su Twitter, dove ha ricondiviso l’articolo spiegando che le cose, effettivamente, stavano proprio così.
Secondo ComicBook, James Gunn ha spiegato ancora più in profondità il modo in cui “funziona” la comunicazione tra Groot e gli altri membri dei Guardiani della Galassia. Nello specifico il regista del terzo volume della saga avrebbe detto:
“La voce di Groot funziona perché c’è una specie di componente telepatica in essa. Perciò quando lui dice: ‘Io sono Groot’, tu devi avere un legame con lui e a un certo punto, quando hai davvero legato con lui, puoi iniziare a comprendere quello che sta dicendo veramente. Nel primo film, ovviamente, Rocket lo capiva. In questi altri film, ora, anche gli altri personaggi hanno cominciato a comprenderlo, man mano che diventano più intimi.”