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Giro d’Italia 100 dal 5 al 28 maggio 2017 sulla Rai
Dal 5 al 28 maggio 2017 l'edizione numero 100 del Giro d'Italia, tutto in diretta Rai.
di Redazione / 05.05.2017
Dal 5 al 28 maggio 2017 l'edizione numero 100 del Giro d'Italia, tutto in diretta Rai.
Erano le 2.53 del 13 maggio 1909 quando, da Piazzale Loreto, nel centro di Milano, un "valido e nutrito lotto di concorrenti", come narravano le cronache dell'epoca, diede vita ad una leggenda. Dopo 8 tappe, 2477 km percorsi, fino a Napoli e ritorno, Luigi Ganna conquistò il primo Giro d'Italia. Da allora sono trascorsi 108 anni, e il Giro d'Italia, fermato solo dai due conflitti mondiali, taglia il traguardo delle 100 edizioni.
GIRO 100. I primi tre giorni del Giro numero 100 si corrono in Sardegna con il via da Alghero: l'isola già tre volte è stata toccata dal Giro nel 1961, 1991 e 2007. Dopo il trasferimento in Sicilia e il primo giorno di riposo, da Cefalù sulla costa tirrenica il Giro sale ai 1.892 metri del rifugio Sapienza dell'Etna (già scalato nel 2011, debutto nel 1967 con la vittoria di Bitossi) dal versante di Nicolosi. Il giorno dopo la corsa arriva a casa di Vincenzo Nibali a Messina. Poi Calabria, Terme Luigiane, e quindi Puglia con i traguardi ad Alberobello e a Peschici nel Gargano. La nona tappa prevede il secondo arrivo in salita al Blockhaus, nel cuore del parco della Majella: anche questa salita ha debuttato nel 1967 con il successo di Merckx. Il secondo giorno di riposo che si svolge a Foligno sarà segnato da iniziative di solidarietà per chi è stato colpito dal sisma che ha raso al suolo Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. La crono Foligno-Montefalco ha un percorso ondulato tra i vigneti del Sagrantino. Molto mossa l'undicesima frazione che parte da Ponte a Ema, la casa di Gino Bartali. Due giorni dopo si arriva a Tortona dove morì Fausto Coppi. E il giorno successivo si riparte da Castellania, dove nacque il Campionissimo per arrivare ad Oropa dove Marco Pantani ha scritto una pagina storica del ciclismo moderno. La tappa successiva passa su una delle due salite scoperte dall'ultimo Lombardia, Miragolo San Salvatore per arrivare poi a Bergamo, la città di Felice Gimondi, tre volte vincitore del Giro. La sedicesima frazione, Rovetta-Bormio sale sullo Stelvio dal versante classico, Cima Coppi di questo Giro con i suoi 2.758 metri di quota; si scende e poi si risale sullo Stelvio dal versate di Umbrailpass con un piccolo sconfinamento in Svizzera. La diciottesima tappa dolomitica propone in sequenza: Pordoi, Valparola, Gardena, Pinei e Pontives. Il giorno dopo, 19esima tappa, arrivo in salita prima del quale ci sono monte Croce Comelico e passo di Selva Chianzutan. La ventesima frazione sale anche sul monte Grappa. La crono finale parte dall'Autodromo Nazionale di Monza per arrivare in piazza del Duomo a Milano.
IL GIRO IN TV.
Anche quest'anno la RAI rinnova il suo impegno con la corsa ciclistica più amata dagli italiani, proponendo, in occasione del Giro numero 100, soluzioni tecnologiche d'avanguardia, come microcamere e droni per le riprese aeree, statistiche in tempo reale, grazie all'uso di transponder indossati da circa la metà dei ciclisti partecipanti, rubriche dedicate all'interno della varie trasmissioni, e spazio per il mondo social. In totale 170 le ore di offerta televisiva, tra programmi e diretta della corsa. Tutte e sette le tappe di montagna, poi, in diretta integrale (cosa mai successa in 100 anni di storia del Giro). Turro tra i canali Raisport+ HD e Rai2 dal 5 maggio.
Villaggio di partenza (ore 12.20 circa – Raisport+ HD) – in onda tutti i giorni dalla città di partenza della tappa, con orario di inizio variabile in funzione dell'orario di gara. Condotta da Tommaso Mecarozzi con Stefano Garzelli, la trasmissione che anticipa i temi della giornata, ospita le interviste ai protagonisti prima della partenza e permette di scoprire le realtà locali. Inoltre, le immagini della partenza della tappa.
Prima diretta (ore 13.05 – Raisport+ HD) A parte per le sette tappe di montagna, queste in onda integrale, alle 13.05 la linea passa in cabina di commento a Francesco Pancani e Silvio Martinello, le voci del Giro, per accompagnare i telespettatori all'inizio della tappa, grazie alle prime immagini in diretta, prima della diffusione del segnale internazionale.
La grande corsa (ore 14.00 e ore 17.45 – Rai2) Marco Lollobrigida e Massimiliano Rosolino conducono, dagli studi di Milano, una trasmissione di infotainment, che ruota intorno alle immagini di gara, mostrate in uno speciale ed avveniristico schermo parabolico che avvolge i conduttori e gli ospiti, campioni del passato, giornalisti e personaggi famosi accomunati dalla passione per la bicicletta. La grande corsa è il contenitore nel quale troveranno spazio gli appuntamenti tradizionali: in pratica, aprirà e chiuderà la programmazione dedicata su Rai2.
Giro in diretta e Giro all'arrivo (ore 14.45 – Rai2) la cronaca della tappa fino alla sua conclusione, con la coppia formata da Francesco Pancani e Silvio Martinello, ai quali si aggiungono le "voci" dall'interno del gruppo, quelle dalle motocronaca di Andrea De Luca e di Marco Saligari, ex ciclista professionista con tre vittorie in carriera al Giro e un'esperienza pluriennale come Direttore Sportivo. Ad arricchire il loro racconto statistiche in tempo reale, e interventi in diretta dei telespettatori attraverso le piattaforme social.
Processo alla tappa (ore 17.15 – Rai2) dopo la conclusione della tappa la storica trasmissione RAI dedicata al commento ed all'analisi di quanto appena successo. Con Alessandra De Stefano, il CT della nazionale italiana di ciclismo, Davide Cassani, per evidenziare gli aspetti più tecnici, evidenziando ciò che le telecamere non hanno colto, e Alessandro Petacchi, al suo esordio al Giro. Petacchi, il quarto ciclista italiano più titolato di sempre, con 179 successi in carriera (alle spalle di Moser, Saronni e Cipollini), cercherà di carpire i segreti del gruppo e gli umori dei corridori, per accompagnare i telespettatori anche verso la frazione del giorno dopo.
Viaggio nell'Italia del Giro (ore 18.55 – Rai2) Cento anni di Giro d'Italia ripercorsi attraverso gli aneddoti, le curiosità, i volti e la memoria di uno spaccato italiano seguendo le tappe dalla Sardegna, toccando la Puglia e il Piemonte, il Molise e l'Umbria, l'Emilia Romagna e l'Alto Adige, fino alla grande finale a Milano. Edoardo Camurri riparte per il suo "Viaggio nell'Italia del giro", il programma di Rai Cultura in onda tutti i giorni per 24 puntate, da giovedì 4 maggio alle 18.55 su Rai 2, alle 22.10 su Rai Storia, e in replica il giorno successivo alle 11.00 su Rai Sport. Nella prima tappa, la Alghero-Olbia Camurri parte e va…in "Continente", quello Sardo. Ancora oggi la Sardegna è, infatti, un pianeta sconosciuto, dove si parla anche il catalano, dove una misteriosa civiltà perduta può essere veramente quella dell'Isola di Atlante, dove esiste un liceo che ha prodotto due presidenti della Repubblica e due famose dive dello spettacolo, dove le pecore diventano star del web, un prete combatte contro gli ecomostri e i nipoti dei poveri pastori della Costa Smeralda ora sono miliardari.
TGiro (ore 20.00 – Raisport+ HD) 30 minuti di telegiornale dedicato al Giro d'Italia, condotto da Andrea De Luca. Servizi, approfondimenti, interviste, e la moviola di Stefano Garzelli.
Giro Notte (ore 22.45 – Raisport+ HD) La tappa, semplicemente. Per chi non ha potuto, durante il giorno, seguire la diretta, può rivederne la sintesi in novanta minuti.
LA SQUADRA DI RAISPORT – team leader della squadra di Raisport al Giro anche quest'anno Alessandro Fabretti, mentre il coordinamento giornalistico affidato a Franco Bortuzzo e a Cesare Di Gesaro. Francesco Pancani racconterà la corsa in diretta, mentre Alessandra De Stefano conduce il Processo alla Tappa. A Marco Lollobrigida, invece, affidato il timone de "La grande corsa". In moto, all'interno del gruppo, Andrea De Luca, che si occuperà anche della conduzione del TGiro. Dai luoghi di partenza della corsa andrà in onda "Villaggio di partenza", condotto da Tommaso Mecarozzi con le interviste di Antonello Orlando. A Luca Di Bella, Stefano Rizzato e Nicola Sangiorgio, il compito di raccontare il Giro e l'Italia del Giro on the road. La regia internazionale sarà di Stefano Brunozzi, con Marco Spoletini sul pullman della regia dedicata Rai. Gloria Ganassin firmerà la regia di "Villaggio di partenza" e di TGiro. Il produttore esecutivo sarà Carmine Grieco, con Guido Lissoni e Gianluca Bertasi come assistenti. Tutte le attività di produzione della Rai avranno il coordinamento della struttura "Grandi Eventi", il cui dirigente responsabile è Massimo Migani. Il centro di produzione coinvolto è il CPTV di Milano, il capo progetto è Enrico Motta.
IL GIRO ALLA RADIO.
Radio1 e Radio2 i canali di RadioRai dedicati al Giro. In particolare, Radio1 protagonista dell'informazione sportiva in diretta, mentre a Radio2, per la prima volta, è affidato il ruolo di entertainment partner ufficiale
Su Radio1, ad eccezione dei tre lunedì di riposo, la corsa rosa viene raccontata minuto per minuto a partire dalle 14.35, con il primo appuntamento con "Sulle strade del Giro". Dalle 15.00 alle 15,30 all'interno di "A Tutto Campo" ampi spazi di radiocronaca, fino alle 16.35, inizio dell'ultima parte di "Sulle Strade del Giro", in diretta dalla linea del traguardo, con le voci di Emanuele Dotto e Giovanni Scaramuzzino, con gli interventi dalle motocronaca di Antonello Brughini e di Massimo Ghirotto. Dalle 17.30 alle 17.50 "Fuori Giro – il dopo tappa" con le interviste e i commenti in diretta. Dalle 21 alle 23, in Zona Cesarini commenti, interviste, presentazione della tappa del giorno dopo, curiosità, personaggi, i luoghi dell'Italia attraversata dal Giro e le pagelle di Massimo Ghirotto. Il sabato gli interventi in radiocronaca saranno all' interno di Sabato Sport a partire dalle 14, mentre dalle 14.50 alle 17 il Giro diventa uno dei "campi" collegati in Tutto il calcio minuto per minuto di serie B. La domenica gli interventi in radiocronaca, all'interno di Domenica Sport, a partire dalle 12.25, mentre dalle 14.50 alle 17 il Giro diventa uno dei "campi" collegati in Tutto il calcio minuto per minuto di serie A.
Su Radio2 la sua narrazione sul territorio: dalla partenza al traguardo, on air e sul campo, i momenti raccontati dalle voci e il sound di Radio2. Il tutto scandito da una sigla originale, scritta e interpretata da Lillo e Greg, dal titolo che è tutto un programma: E mo' pedala! Dalle 6 del mattino, dal lunedì al venerdì, il primo collegamento all'interno di 'Caterpillar AM', con Filippo Solibello e Marco Ardemagni, nel corso del pomeriggio e della serata la parola a 'I Sociopatici' di Andrea Delogu, Gianfranco Monti e Claudio De Tommasi, e a Fede e Tinto con 'Decanter', mentre il sabato e la domenica a Natascha Lusenti con 'Ovunque6', Malcom Pagani, Savino Zaba e Massimo Bagnato con 'Italia nel pallone' e 'KGG', con Katamashi e Gazzoli. Inoltre, le voci "on field", dal 5 al 28 maggio, animeranno il pubblico del Giro dal villaggio di partenza, con un palco-truck fatto di musica, animazione e giochi, insieme a Barbara Pedrotti, Barbara Clara, Mauro Casciari e Gianluca Gazzoli, e ai dj Luca Cucchetti, Carlo Piantoni e Leonardo Carioti. Sulla linea d'arrivo, i conduttori di 'Caterpillar AM', Filippo Solibello e Marco Ardemagni, insieme al dj Max Lietta racconteranno l'arrivo di tappa, descrivendo il territorio che ospita il Giro e intervistando il pubblico al traguardo. Su Radio2, inoltre, tre puntate live di alcuni dei programmi di punta della rete: sabato 7 maggio, dalle 14.30, 'Il ruggito del Coniglio' di Dose e Presta in diretta da Cagliari, domenica 21 maggio, dalle 14.30, Lillo e Greg in diretta da Bergamo e domenica 28 maggio, Luca Barbarossa e Andrea Perroni in diretta da Milano, alle 14.30, con 'Radio2 Social Club'.
IL GIRO DIGITAL
Il 100° Giro d'Italia interamente fruibile sul sito speciale www.rai.it/giroditalia e sui social tramite gli account di Rai2, RaiSport, RaiStoria, Rai Radio1 e Rai Radio2. Sul web, prima della partenza del Giro, con il calendario della competizione saranno già disponibili per gli utenti appassionati le caratteristiche tecniche di ogni tappa (percorsi, altimetrie, luoghi, traguardi volanti, ricognizioni in video, etc..). Ogni tappa visibile 'live' dalla partenza all'arrivo, con lo streaming del segnale tv di RaiSport/Rai2, del commento audio di Radio1, delle riprese dalle moto ed elicottero, oltre agli aggiornamenti testuali e le statistiche aggiornate in tempo reale.
Sui social u su Facebook, Twitter, Instagram e Snapchat, con l'hashtag #RaiGiro100. Ogni account offrirà un punto di vista diverso. Rai2 racconterà le immagini più spettacolari del giro, le tifoserie, la gente, i luoghi e i colori. RaiSport una soggettiva privilegiata a tutti gli appassionati con i feed in diretta dall'elicottero e dalle moto. Radio1 con il commento tecnico dei giornalisti che storicamente seguono la gara. Sul canale Facebook di Rai2 i Live di intrattenimento all'interno del programma "La Grande Corsa" e il racconto di colore e di costume. Sul Facebook di RaiStoria i Live con Edoardo Camurri che porterà in diretta alla scoperta dei luoghi che hanno fatto la storia del Giro. Sul Facebook di Rai Radio2 per ogni tappa una playlist che andrà a comporre la compilation on air del Giro. Il racconto per immagini affidato ad Instagram e Snapchat.
LE TAPPE DEI CAMPIONISSIMI
Per l'edizione numero 100, l'omaggio del Giro a chi più di ogni altro ne ha interpretato l'essenza,. Saranno sei le tappe del Giro100 dedicate ai campionissimi: Coppi e Bartali, ai quali si aggiungeranno, lungo i 3.615 km della corsa rosa, Nibali, Merckx, Pantani e Gimondi.
Tappa 5 (Pedara- Messina, 159km) La seconda e ultima tappa in Sicilia, dopo la scalata dell'Etna, omaggia il campione di casa, Vincenzo Nibali, lo scalatore venuto dal Sud, uno dei sei ciclisti della storia capaci di conquistare tutte e tre le grandi corse a tappe del pianeta, Giro, Tour e Vuelta. E' anche il detentore del titolo, Nibali: il numero 1 sulla schiena, con cui partirà da Alghero, riporta alla mente la straordinaria impresa dello scorso anno, quando, a tre tappe dalla fine, sembrava sconfitto e invece rimontò, domando le Alpi francesi e gli avversari, per trionfare, vestito di rosa a Cuneo, firmando una delle più grandi imprese della storia dello sport italiano.
Tappa 9 (Montenero di Bisaccia – Blockhaus, 152km) Il secondo arrivo in montagna, al termine della prima settimana di Giro, porta il gruppo ad arrampicarsi fino ai 1648 metri del Blockhaus, al centro del massiccio della Majella. Blockhaus è una parola tedesca, retaggio della dominazione asburgica del meridione, significa "casa di roccia", e indicava i rifugi naturali che venivano utilizzati come rifugi dai briganti abruzzesi. Il Giro scoprì questa montagna nel 1967, grazie al talento infinito di un ragazzo belga, all'epoca 22enne, ma già in grado di imporsi due volte alla Milano-Sanremo. Fino ad allora considerato "solo" un velocista, Eddy Merckx conquistò sul Blockhaus la prima di 25 vittorie di tappa. Poi sarebbero arrivate 5 maglie rosa, tra il 1968 e il 1974.
Tappa 11 (Ponte a Ema – Bagno di Romagna, 161 km) Ponte a Ema, da dove il Giro100 partirà per attraversare l'Appennino tosco-emiliano, è un piccolo centro toscano ai piedi della collina Fattucchia, lungo la via Chiantigiana. La sua fama, nel mondo, è legata a quella del suo cittadino più illustre, che vi nacque il 18 luglio 1914. Gino Bartali è stato uno dei campioni più amati di ogni epoca, oltre che uno dei più vincenti. La sua carriera, che fu coronata, tra gli anni '30 e gli anni '50 da tre Giri d'Italia, due Tour de France, quattro Milano-Sanremo e tre Giri di Lombardia, avrebbe potuto essere ancora più straordinaria, se non fosse stata condizionata dalla Seconda Guerra Mondiale. Eppure, fu proprio il conflitto mondiale che portò alla luce il lato meno noto, ma eroico, di Ginettaccio, che tra il settembre 1943 e il giugno 1944 salvò la vita di oltre 800 ebrei, trasportando, nella sua bicicletta, con la scusa di allenarsi, documenti falsi per permettere loro di sfuggire alla persecuzione nazista. Per il suo eroismo Bartali è stato proclamato, nel 2013, "giusto tra le nazioni" dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell'olocausto.
Tappa 13 (Reggio Emilia – Tortona, 167 km) Era il 2 gennaio 1960 quando, ad appena 40 anni, si spense, a Tortona, Fausto Coppi. "Il grande airone ha chiuso le ali", scrisse Orio Vergani, in prima pagina de La Gazzetta dello Sport nell'incipit dell'epitaffio del Campionissimo. L'elenco delle vittorie, da solo (5 Giri, 3 Tour, 1 Mondiale, 3 Milano-Sanremo, la Parigi-Roubaix e 5 Giri di Lombardia, solo per citare le più eclatanti) è appena sufficiente a spiegare l'immensità di colui che è stato definito, da Jacques Goddet, storico patron del Tour de France, "il più grande di tutti", mentre Merckx era "il più forte di tutti". Nella memoria e nell'immaginario collettivo resta scolpita la frase con cui Mario Ferretti, storico radiocronista Rai, aprì il racconto della CuneoPinerolo, terz'ultima tappa del Giro del 1949: "Un uomo solo è al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi". Quell'impresa, 192 km di fuga solitaria attraverso cinque passi alpini, Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro e Sestriere, divenne letteratura, grazie alla testimonianza oculare di Dino Buzzati, che la descrisse come "l'incanto del pedalare emerso dall'infernale fatica".
Tappa 14 (Castellania – Oropa, 131 km) La quattordicesima tappa, oltre a celebrare il luogo di nascita dello stesso Coppi, che vide la luce a Castellania il 15 settembre 1919, ricorda la genesi della leggenda di Marco Pantani. Campione amato e discusso, uomo fragile e straordinario, ciclista di talento purissimo e contraddittorio, scalatore nato in riva al mare, Marco Pantani scrisse, di fronte al santuario della Madonna Nera di Oropa, una delle pagine indelebili nella storia del ciclismo. Il 30 maggio 1999 si corre la quindicesima tappa del Giro: Pantani, in maglia rosa, pare in controllo assoluto della corsa. A 8 chilometri dalla fine, però, la catena della bici lo tradisce: è costretto a fermarsi, a scendere, ad aspettare l'intervento di un meccanico. Quando riparte è ultimo, con tutto il gruppo davanti e ottomila metri di strada da percorrere. Ciò che accade, da quel momento, è quasi soprannaturale: Pantani si alza sui pedali, e non scenderà più fino all'arrivo. Risale il gruppo con furore, mulinando le gambe, supera uno ad uno tutti i suoi avversari, l'ultimo dei quali, il francese Jalabert, può solo osservarlo passare, a 3 chilometri dalla linea del traguardo. Che Pantani taglia, da solo.
Tappa 15 (Valdengo – Bergamo, 199 km) L'ultimo dei campionissimi che il Giro omaggerà nell'edizione numero 100 è Felice Gimondi, il gentiluomo di Bergamo. Campione assoluto, ciclista completo, in grado di imporsi in salita, a cronometro e in volata, ha avuto, per sua stessa ammissione " l'unica sfortuna di nascere, e di gareggiare, negli stessi anni di Merckx". Nonostante la ferocia del "Cannibale" (al duello tra i due Enrico Ruggeri ha dedicato una delle più belle ballate mai scritte sul ciclismo), Gimondi riuscì a conquistare un titolo mondiale, una Parigi-Roubaix, una Milano-Sanremo e due Giri di Lombardia. E poi, soprattutto, 3 Giri d'Italia, un Tour de France e una Vuelta, impresa riuscita, nella storia, solo ad altri cinque corridori: Anquetil, Hinault, Contador, Nibali e, naturalmente, Merckx. La sua nemesi.