Giffoni 2018, Ficarra e Picone presentano il corto Il processo a Chinnici


L'idea del corto nasce da alcuni commenti di signori anziani durante il funerale.

Attori, registi e anche produttori: Ficarra e Picone hanno presentato in anteprima al Giffoni Film Festival il cortometraggio Il processo a Chinnici realizzato dalla loro casa di produzione Tramp Limited.

"Siamo felicissimi di essere qui perché stavolta non ci sono solo ragazzi che guardano ma che interpretano" ha esordito Salvatore Ficarra. Il progetto, infatti, vede come protagonisti un gruppo di studenti siciliani che in un mese si sono trasformati in attori in erba per dar vita alla storia scritta da Giovanni Furnari in occasione del 34° anniversario dall'assassinio del giudice Rocco Chinnici, che avvenne il 29 luglio 1983 per mano della mafia.

"L'idea nasce da alcuni commenti di signori anziani durante il funerale. Si chiedevano: 'Ma chi glielo ha fatto fare?'" spiega lo sceneggiatore, "Secondo il sentire comune dell'epoca avrebbe potuto scegliere di essere messo a libro paga dalle cosche e invece ha messo insieme il primo pool antimafia".

La regia di Il processo a Chinnici è affidata al 27enne Marco Maria Correnti, concittadino del magistrato di Misilmeri: "Ho sentito una forte responsabilità per entrare nel cuore della storia ed esserne all'altezza. Abbiamo girato diciassette minuti in due giorni, ma i ragazzi si sono immedesimati al punto tale da trasformarsi nei personaggi".

Per il duo comico mettere in scena una storia necessaria come questa è un dovere e hanno deciso di coinvolgere i figli del giudice con testimonianze che hanno alternato al vero e proprio processo. L'iniziativa, senza fine di lucro, è già stata proposta nelle scuole ed è a disposizione dei provveditorati che fossero interessati a proporla ai giovani. Impossibile, però, tenere Ficarra serio troppo a lungo: "Un'avvertenza al pubblico in sala se ci fosse in giro qualche mafioso ditegli che l'idea è tutta di Salvo" ha scherzato Ficarra prima di salutare la stampa. 

I giurati di masterclass e generator +18, dopo la visione del corto Il processo a Chinnici, hanno scambiato commenti e impressioni sulla delicata tematica proposta da Ficarra e Picone.

Una giurata ha ringraziato i protagonisti per la performance toccante: "Da noi al nord la mafia non viene vissuta come un'esigenza, dovrebbe invece essere raccontata". "Quando ci si accorge che c'è orma è troppo tardi, ecco perché serve la prevenzione" risponde Picone. A un giffoner preoccupato di non essere ascoltato dagli adulti Picone ha risposto: "I giovani sono stati sempre criticati, ma state tranquilli e non vi lasciate abbattere perché le nuove generazioni sono sempre più avanti delle precedenti. Fanno tesoro delle informazioni ricevute per non ripetere gli errori dei padri".

Lo sceneggiatore ha voluto incoraggiare la sala: "Sapete che si dice che una bugia ripetuta diventa verità? Ecco, aiutateci a ripetere che 'la mafia è morta'. Ancora purtroppo non è vero, ma lo diventerà presto se ci impegniamo tutti insieme".  Ha poi aggiunto: "Ho voluto processare il bene con questo corto imputandogli un eccesso di legalità. Mi sembra perfetto a fini didattici, perché seduce i ragazzi attraverso la provocazione". 

Gli incontri si sono conclusi con la solita autoironia del duo di comici, e così Ficarra ha detto ai ragazzi che la soddisfazione più significativa della carriera sarebbe dovuta ancora arrivare: "Aspetto la pensione, quando non vedrò più Picone e finalmente sarò libero". Il collega lo guarda ma non riesce a ribattere con la solita velocità, troppo emozionato per la reazione entusiasta della sala: "Grazie, Giffoni, quest'accoglienza ci ha commosso". 

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