

Franck, com’è diventato il tenero bambino di ‘D’amore si vive’? Oggi fa tutt’altro
In molti si sono chiesti che fine abbia fatto Frank, il bambino tra i protagonisti di "D'amore si vive". Ecco cosa fa oggi, ormai cresciuto.
di Amanda Merli / 25.08.2023
Nel 1984 “D’amore si vive”, documentario girato a Parma da Silvano Agosti, trovò un inaspettato successo grazie alla presenza di un dolce bambino di soli 9 anni. Il girato sarebbe dovuto finire in televisione, ed era composto di ben nove ore con diverse interviste a persone provenienti dagli ambiti più disparati, riguardanti argomenti come amore, tenerezza e anche sesso. Proprio Franck, questo il nome del bambino, aveva stupito tutti grazie al suo candore in cui dimostrava la sua coscienza sessuale, in un’epoca che al tempo tendeva a censurare o a ritenere poco indicato un tema del genere. Ora quel bambino è cresciuto, e naturalmente ha proseguito con la sua vita. Ecco di cosa si occupa oggi.
Cosa fa oggi Franck, il bambino di “D’amore si vive”
Durante l’intervista, il bambino, che aveva dichiarato di avere 9 anni ma in realtà ne aveva 8, mostrò di essere molto sveglio e rispose con candore e precocità alle domande del regista Agosti, spiegandogli di aver avuto una fidanzatina con la quale si era baciato e aveva avuto degli approcci fisici.
Parole che suscitano anche un sorriso ma che, oggi, difficilmente sarebbero trasmesse in tv né tanto meno al cinema. Il suo intervento aveva colpito gli spettatori e nel corso degli anni successivi in tanti si sono chiesti che fine avesse fatto quel bel bambino dal naso a patatina e lo sguardo vispissimo.
A quanto pare, l’uomo, che oggi dovrebbe avere circa 47/48 anni, non è molto propenso a tornare sotto i riflettori e conduce una vita riservata, nonostante il clamore suscitato e l’attenzione nei suoi confronti.
Stando a diverse fonti e come affermato dal regista stesso, Francesco Lodi, questo il nome dell’allora bambino, una volta cresciuto si è dedicato alla compravendita di automobili e tuttora è ciò che fa per vivere.
In quanto alla sua vita privata, Agosti ha spiegato di averlo incontrato di nuovo quando doveva avere circa 33 anni: l’uomo gli aveva rivelato di non aver capito ancora del tutto la questione “amore“, non spiegando bene se avesse o meno una compagna.
Presente sui social, ma non molto attivo, Francesco oggi è un bell’uomo dalla corporatura snella e muscolosa e i capelli corti scuri, e sembra appassionato oltre che di auto, anche di aerei da turismo, e sembra aver partecipato anche a numerosi voli. Le sue pagine non vengono tuttavia aggiornate da più di un anno e non si hanno al momento molte altre informazioni in merito.
Tra i protagonisti del documentario, anche Anna, prostituta di mezz’età alla quale Agosti chiese di dare dei consigli alle donne su come rendere felice un uomo. Visibilmente disillusa e anche un po’ imbarazzata, un disclaimer alla fine della sua intervista avvisò gli spettatori della sua avvenuta morte il giorno successivo alle riprese, in seguito ad ingestione volontaria di acido muriatico.
Il regista, invece, dopo l’uscita del documentario, ha continuato la sua attività, fondando la sua casa di produzione, la 11 marzo Cinematografica, e vincendo nel 1992 il Ciak d’Oro per Uova di garofano.
Negli anni successivi, poi, oltre a collaborare ad alcuni programmi di Fabio Volo, ha dato alle stampe anche numerosi romanzi e raccolte di poesie, venendo candidato più volte al Premio Strega. Da molto tempo, inoltre, è gestore del cinema d’essai Azzurro Scipioni, chiuso durante la pandemia da Covid e poi riaperto grazie all’interessamento del gruppo bancario Bni-BNP Paribas.