Filmmaker Festival 2023, Premi e Vincitori della 43a edizione
Tra i premiati a Filmmaker Festival 2023: Le Fardeau di Elvis Sabin Ngaïbino, Loving in Between di Jyoti Mistry, Background di Khaled Abdulwahed e Dove Siamo? di Emma Onesti.
di redazione / 26.11.2023
Domenica 26 novembre 2023, si è tenuta la cerimonia di premiazione della 43a edizione di Filmmaker, il festival del cinema documentario e di ricerca in programma dal 17 al 27 novembre sugli schermi di Arcobaleno Film Center, Cineteca Milano Arlecchino e nello Spazio Realtà Virtuale di Anteo Palazzo del Cinema. All’Arcobaleno Film Center di Milano, le Giurie dei concorsi Internazionale e Prospettive e del premio Gradi di Libertà, riservato alle opere italiane in VR, hanno proclamato i vincitori di Filmmaker 2023. La programmazione si chiuderà domani, lunedì 27 novembre, con la masterclass di Claire Simon, condotta da Barbara Grespi, e la proiezione di alcuni dei film premiati.
E’ stata la proiezione de La Chimera, alla presenza della regista Alice Rohrwacher, a dare il via venerdì 17 novembre all’edizione 2023 di Filmmaker. Con il suo ultimo lungometraggio, già passato al Concorso del Festival di Cannes e nella sezione Best Of della Festa del Cinema di Roma, la regista Rohrwacher racconta la storia di una terra e dei suoi segreti.
Nove le sezioni nel programma di Filmmaker 2023: Concorso Internazionale, Concorso Prospettive, Fuori Concorso, Fuori Formato, Filmmaker Expanded, Filmmaker Moderns, Teatro Sconfinato più i progetti di Strade perdute e la sezione “La lunga vita delle parole: scrittori, romanzi e film”. Complessivamente, 48 titoli di cui 21 prime mondiali e 15 prime italiane.
Tra gli ospiti e gli appuntamenti, Sylvain George, vincitore della scorsa edizione con Nuit obscure – Feuillets sauvage, ha fatto ritorno in concorso con Nuit obscure – Au revoir ici, n’importe où, un nuovo capitolo nella sua ricerca di una forma estetica e politica in cui restituire una narrazione dei migranti e del nostro tempo. Alessandro Bertante per parlare di Meridiano di sangue di Cormac McCarthy, immaginandone la trasposizione cinematografica e proponendo agli spettatori un film fatto di sole parole. Helena Janeczek si è confrontata con Il demone a Beslan di Andrea Tarabbia e La buona condotta di Elvira Mujičić. Ulrich Seidl per presentare in anteprima italiana il suo ultimo Sparta, con cui il regista austriaco costruisce una sorta di controcampo dark di Rimini (2022) a formare idealmente un inquietante racconto famigliare collettivo; Sparta sposta l’attenzione dal cantante Richie Bravo, protagonista del primo film, al fratello Ewald, un ingegnere che ha lasciato la casa natale in Austria per trasferirsi in Romania; se Richie è un’anima perduta nel cinismo dei suoi fallimenti, Ewald è segnato da un’infanzia di violenze, soffocata da un passato rimosso, come quello del suo paese. Claire Simon con il suo Notre corps, in proiezione speciale fuori concorso: documentario con al centro il corpo femminile nella sua dimensione politica e emotiva. Monica Stambrini per presentare il suo CHUTZPAH Qualcosa sul pudore: film che racconta il momento di passaggio di una donna, la regista stessa, dopo la fine di una relazione d’amore. Ospiti anche Bruno Bigoni e il Gruppo Maelstrom, un collettivo di giovani filmmaker attivi a Milano, per presentare in prima mondiale fuori concorso il docufilm La misura del coraggio: tre ragazze vogliono raccontare la Resistenza in Val di Susa dalla parte delle donne mentre un’altra troupe le filma al lavoro, in un gioco di specchi alla ricerca di uno sguardo femminile sulla Storia e sul cinema.
Tra le proiezioni, anche quella di El Chinero, un cerro fantasma di Bani Khoshnoudi, un’esplorazione del deserto messicano nel tentativo di ricostruire la morte di migliaia di asiatici in fuga dalle persecuzioni razziali e, in prima mondiale, L’albume d’oro di Samira Guadagnuolo e Tiziano Doria, una “fantasia” che nel bianco e nero in 16 mm produce il cortocircuito fra arcaico e futuribile. Saranno presenti gli autori di entrambi i film. Sconosciuti puri di Valentina Cicogna e Mattia Colombo: l’impegno quotidiano di Cristina Cattaneo, medico legale e direttrice del Labanof di Milano, e la sua battaglia per ridare un’identità a coloro – migranti dispersi in mare, homeless, persone scomparse – che nella morte l’hanno perduta. I due registi incontreranno il pubblico al termine della proiezione. E poi ancora i Ballo Files di Francesco Ballo: quattro film brevi di un cinema-laboratorio indipendente, underground, povero ma ricco di invenzioni. Api, il documentario breve del regista e documentarista Luca Ciriello, che racconta l’estate in Apecar di un gruppo di adolescenti valdostani, tra musica trap, feste e driftate ai limiti della legalità, con montagne altissime a fare da sfondo. Tra le proiezioni anche Welcome to Paradise, in cui Leonardo Di Costanzo accompagna i giovani interpreti nella loro prima esperienza cinematografica, e Procida, in cui un gruppo di dodici giovani filmmaker prova a costruire una narrazione dell’isola.
Filmmaker Festival 2023, tutti i Vincitori
Nel corso della cerimonia di premiazione, che si è tenuta domenica 26 novembre all’Arcobaleno Film Center di Milano, le Giurie dei concorsi Internazionale e Prospettive e del premio Gradi di Libertà, riservato alle opere italiane in VR, hanno proclamato i vincitori di Filmmaker 2023.
Concorso Internazionale
Per il Concorso Internazionale la giuria composta da Stefano Savona, Marianna Schivardi, Lucia Tozzi ha assegnato il Premio Filmmaker 2023 (3.000 euro) a Le Fardeau di Elvis Sabin Ngaïbino con la seguente motivazione:
“Per lo sguardo dall’interno che racconta in un modo inedito e autorevole una storia finalmente lontana dai pattern coloniali e post-coloniali,”.
Per il Concorso Internazionale, assegnato il Premio della Giuria (1.500 euro) a Loving in Between di Jyoti Mistry con la seguente motivazione:
“film non-saggio che ci ricorda quanto sia potente il cinema quando si spoglia dalle retoriche e decide di liberare i corpi”.
La Giuria Giovani composta da Margherita Monaco, Vittoria Villa, Giulia Calissi, Chiara Antonelli, Umberto Pellini, Mario Uliassi, Matteo Famiglietti, Amy Negro, Elena Vecchietti ha assegnato il Premio della Giuria Giovani (1.500 euro) a Background di Khaled Abdulwahed con la seguente motivazione:
“Per la sua capacità di rendere presenza un’assenza attraverso la manipolazione delle immagini, e per la sua capacità di trasporre la sua esperienza personale in un’ottica universale”.
Concorso Prospettive
Per il Concorso Prospettive, la giuria composta da Caterina Bogno, Beatrice Favaretto, Alberto Tamburelli ha assegnato il Premio Nicola Curzio – Prospettive 2023 (1.500 euro) a Dove Siamo? di Emma Onesti con la seguente motivazione:
“Per la giustezza del punto di vista adottato nel relazionarsi con i soggetti, contrattando uno spazio all’interno di una dinamica familiare in divenire”.
Per il Concorso Prospettive, Premio della Giuria (1.000 euro) a Calugem – Storia di un padre sui tetti di Giacomo Bolzani con la seguente motivazione:
“Per la capacità di sovrapporre concettualmente e visivamente molteplici piani linguistici, assecondando nella pluralità delle forme la complessità irrequieta del soggetto”.
Menzione Speciale al film Annalucia di Lea Binarelli con la seguente motivazione:
“Per la dolcezza di uno sguardo che si affaccia frontalmente sulla propria generazione con consapevolezza sorprendente”.
Concorso Gradi di Libertà
Per il Concorso Gradi di Libertà, la giuria Giuria Filmmaker Expanded composta da Pietro Lafiandra, Alessandro Redaelli, Ariella Vidach ha assegnato il Premio AN-ICON (2.000 euro) a VR Free di Milad Tangshir con la seguente motivazione:
“Per la consapevolezza e puntualità del linguaggio, e per aver lavorato attraverso una grammatica essenziale e non scontata capace di giustificare l’uso del mezzo”.
E il Premio Rai Cinema Channel (3.000 euro) consistente in un contratto di acquisto dei diritti web dell’opera per 3 anni da parte di Rai Cinema, che verrà resa visibile su raicinema.it, sui siti partner e sulla APP Rai Cinema Channel VR, a Recorda Me di Emilia Gozzano con la seguente motivazione:
“Per la capacità di immergere il fruitore dell’opera in un’illusione fantastica ma incredibilmente “tangibile”.