All'ombra di un baobab, nel cuore dell'Africa, un vecchio saggio racconta a un gruppo di bambini la storia dell'amicizia tra il piccolo Maki, 10 anni, e Zarafa, una giraffa orfana offerta in dono dal Pascià d'Egitto al re di Francia Carlo X nel 1827. Il beduino Hassan riceve dal Pascià il compito di portare la giraffa in Francia, ma il piccolo Maki è pronto a fare tutto il possibile, persino rischiare la vita, pur di ostacolare la missione di Hassan, salvare la giraffa e ricondurla nella sua terra natia, in Africa, per mantenere la promessa fatta alla madre di Zarafa. Maki affronta così un lungo, movimentato, epico viaggio dal Sudan a Parigi, attraversando Alessandria d'Egitto, Marsiglia, le Alpi, affrontando avventure e peripezie di ogni tipo, insieme ai suoi amici, il pilota di mongolfiere Malaterre, la coppia di mucche gemelle Mounh e Sounh, e la piratessa Bouboulina. Da una storia vera.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 4 Aprile 2013Uscita in Italia: 04/04/2013
Uscita negli Stati Uniti: 07/10/2012 (Hamptons International Film Festival)
Prima Uscita: 08/02/2012 (Francia)
Genere: Animazione, Famiglia
Nazione: Belgio, Francia - 2012
Durata: 78 minuti
Formato: Colore
Produzione: Prima Linea Productions, Pathé, France 3 Cinéma, Chaocorp, Scope Pictures
Distribuzione: Good Films
Box Office: Italia: 77.230 euro
Note:
Presentato al Giffoni Film Festival 2012 nella sezione 'Feature film'.
Immagini
Dichiarazioni dei registi
Rémi Bezançon
Sono sempre stato affascinato dalla storia di Zarafa, la prima giraffa giunta in Francia, perché affronta temi a me cari: le radici, l'amicizia, lo scorrere del tempo. Volevo dimostrare che la libertà è la cosa più importante nella vita. Alcune persone combattono ancora oggi per averla. Il film affronta anche altri argomenti, come l'amicizia, la ricerca del padre, il tema della promessa, ma senza moralismi. Non ho risparmiato note polemiche sulla corte di Carlo X, con l'ovvia critica agli abusi di potere. In più, sono finito su alcuni temi un po' più "didattici". Mi piacerebbe che i bambini, dopo la visione, domandassero ai genitori cos'è il buddismo. A un certo punto tutti i bambini diventano coscienti della vita e della morte, che non sono concetti semplici da spiegare. Questo film potrebbe aiutare ad affrontare apertamente questo tipo di dialogo.
Jean-Christophe Lie
Sono stato conquistato da questa storia appassionante che contiene in sé elementi filosofici ed è ispirata a eventi storici realmente accaduti. La solida struttura della sceneggiatura mi ha riportato alla mente alcune letture d'infanzia: Saint-Exupéry, l'Arca di Noè, Jules Verne, e soprattutto Victor Hugo, per il carattere storico, sociale e filosofico della sua opera. Come narratore grafico, ritenevo fosse fondamentale ambientare la storia nel mondo reale. Mi sono tornati alla mente nomi di pittori come Gustave Daumier e di altri artisti romantici del periodo, come Géricault e Delacroix, che sono stati un punto di partenza per l'universo grafico del film. Ho scelto la tecnica del 2D, perché più pura, naturale, più adatta al periodo. Sono stato entusiasta del formato panoramico, scelto da Rémy: ci ha dato l'opportunità di ottenere il massimo dagli spazi aperti e dal viaggio in generale. Le scelte di regia sono state semplici: pochi movimenti di macchina o effetti speciali, che avrebbero potuto penalizzare il racconto. La gamma di colori impiega le tinte naturalmente calde dell'Africa, e quelle chiaroscurali, fredde di Parigi.
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