Locandina Yesterday 2019 Danny Boyle

Yesterday (2019)

Yesterday
Locandina Yesterday
Yesterday è un film del 2019 prodotto in UK, di genere Commedia e Fantasy diretto da Danny Boyle. Il film dura circa 116 minuti. Il cast include Himesh Patel, Lily James, Sophia Di Martino, Ellise Chappell, Meera Syal, Harry Michell, Vincent Franklin, Joel Fry, Michael Kiwanuka, Karma Sood, Gus Brown, Sanjeev Bhaskar. In Italia, esce al cinema giovedì 26 Settembre 2019. Disponibile in homevideo in DVD da martedì 21 Gennaio 2020, in Digitale da giovedì 9 Gennaio 2020. Al Box Office italiano ha incassato circa 914346 euro.

Ieri tutti conoscevano i Beatles. Oggi, solo Jack si ricorda le loro canzoni, e grazie a questo sta per diventare una star. Una commedia tutta rock’n’roll sulla musica, i sogni, l’amicizia e la lunga e tortuosa strada che porta all’amore di una vita. Jack Malik (Himesh Patel) è un cantautore emergente in una piccola cittadina costiera inglese che vede i sogni di fama svanire rapidamente nonostante la sua accanita devozione e il supporto della sua migliore amica dai tempi dell’infanzia, Ellie (Lily James). In seguito ad un assurdo scontro con un autobus causato da un misterioso blackout globale, Jack si sveglia e scopre che i Beatles non sono mai esistiti… e si ritrova a che fare con un dilemma davvero molto complicato. Esibendosi con le canzoni della band più grande della storia per un mondo che non li ha mai sentiti, e con l’aiuto di Debra (Kate McKinnon), la sua agente americana dal cuore d’acciaio, Jack riscuote un enorme ed improvviso successo. Ma nella sua ascesa alla gloria il cantante rischia di perdere Ellie — l’unica persona che ha sempre creduto in lui. Con la porta tra la sua vecchia vita e la nuova che sta per chiudersi, Jack dovrà tornare alle origini e dimostrare che… “all you need is love”, tutto quello di cui hai bisogno di lavoro.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 26 Settembre 2019
Uscita in Italia: 26/09/2019
Data di Uscita USA: venerdì 28 Giugno 2019
Prima Uscita: 28/06/2019 (UK)
Genere: Commedia, Fantasy, Musica
Nazione: UK - 2019
Durata: 116 minuti
Formato: Colore
Produzione: Working Title
Budget: 26.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 72.402.160 dollari | Italia: 914.346 euro
Note:
Con nuove versioni dei successi dei Beatles.
Classificazioni per età: USA:PG-13
In HomeVideo: in Digitale da giovedì 9 Gennaio 2020 e in DVD da martedì 21 Gennaio 2020 [scopri DVD e Blu-ray]

Cast e personaggi

Regia: Danny Boyle
Sceneggiatura: Richard Curtis
Musiche: Daniel Pemberton
Fotografia: Christopher Ross
Scenografia: Patrick Rolfe
Montaggio: Jon Harris
Costumi: Liza Bracey

Cast Artistico e Ruoli:
foto Himesh Patel

Himesh Patel

Jack Malik
foto Lily James

Lily James

Ellie Appleton
foto Meera Syal

Meera Syal

Sheila Malik
foto Karma Sood

Karma Sood

Giovane Jack
foto Gus Brown

Gus Brown

Marcus il dentista
foto Dominic Coleman

Dominic Coleman

Presentatore TV Ipswich
foto Ed Sheeran

Ed Sheeran

Se stesso
foto Cherry Seaborn

Cherry Seaborn

Assistente di Volo
foto Nic Minns

Nic Minns

Videografo
foto Maryana Spivak

Maryana Spivak

Alexa (stage manager russa)
foto Justin Edwards

Justin Edwards

Leo (stranger russo)
foto Kate McKinnon

Kate McKinnon

Debra Hammer
foto Javone Prince

Javone Prince

Hans (produttore musicale)
foto Sarah Lancashire

Sarah Lancashire

Liz (stranger Liverpool)
foto Rachel Elizabeth

Rachel Elizabeth

Cameriera Hotel
foto Jimmy Gallagher

Jimmy Gallagher

Persona in Hotel
foto Sophie Mensah

Sophie Mensah

Impiegato Hotel
foto Helena Devereux

Helena Devereux

Pendolare (Lime Street)
foto Julian Feria

Julian Feria

Pendolare (Lime Street)
foto Lamorne Morris

Lamorne Morris

Capo del marketing
foto Craig Rowin

Craig Rowin

Esecutivo del marketing
foto James Corden

James Corden

Se stesso
foto Cristina Dohmen

Cristina Dohmen

Giornalista locale
foto Clementine Webb

Clementine Webb

Intervistato
foto Diana Pauline

Diana Pauline

Intervistato
foto William McGeough

William McGeough

Intervistato
foto Díana Bermudez

Díana Bermudez

Intervistato
foto Sunny Yeo

Sunny Yeo

Intervistato



Voci italiane (doppiatori):
Marco Giansante (Jack), Benedetta Degli Innocenti (Ellie), Domitilla D'Amico (Debra), Franca D'Amato (Sheila), Jacopo Venturiero (Rocky), Franco Mannella (Jed), Manuel Meli (Ed Sheeran), Gianfranco Miranda (Nick), Sophia De Pietro (Carol), Massimo Lopez (Brian)


Produttori:
Tim Bevan (Produttore), Eric Fellner (Produttore), Matthew James Wilkinson (Produttore), Bernard Bellew (Produttore), Richard Curtis (Produttore), Danny Boyle (Produttore), Nick Angel (Produttore esecutivo), Lee Brazier (Produttore esecutivo), Liza Chasin (Produttore esecutivo), Emma Freud (Produttore associato)

Recensioni redazione

Yesterday, la recensione
Yesterday, la recensione
Erika Pomella, voto 7/10
'Yesterday' è un film che diverte e che si dimostra originale nello scegliere la discografia dei The Beatles come motore trainante della storia

NOTE DI PRODUZIONE

IERI (YESTERDAY) tutti conoscevano i Beatles. OGGI solo Jack ricorda le loro canzoni. E sta per diventare davvero famoso. Dal regista vincitore dell’Oscar® DANNY BOYLE (The Millionaire, Trainspotting, 28 giorni dopo) e RICHARD CURTIS, lo sceneggiatore candidato all’Oscar® di Quattro matrimoni e un funerale, Love Actually – L’amore davvero e Notting Hill, arriva una commedia rock sulla musica, i sogni, l’amicizia e sulla lunga e tortuosa strada che porta all’amore della propria vita.

Jack Malik (HIMESH PATEL, EastEnders sulla BBC) è un giovane cantautore che vive in una minuscola cittadina di mare inglese i cui sogni di gloria stanno sfumando rapidamente nonostante la strenua devozione e il sostegno della sua migliore amica d’infanzia Ellie (LILY JAMES, Mamma Mia! Ci risiamo). Ma dopo un singolare incidente in autobus, nel corso di un misterioso blackout globale, Jack si risveglia e scopre che i Beatles non sono mai esistiti… e si ritrova con un problema davvero molto complicato.

Cantando e suonando le canzoni della più grande band rock della storia a un mondo che non le ha mai sentite – e con un piccolo aiuto della sua agente americana dal cuore di pietra Debra (la vincitrice dell’Emmy KATE MCKINNON, Saturday Night Live in TV), e del suo roadie tanto buono quanto inaffidabile Rocky (JOEL FRY, Il trono di spade della HBO) – Jack diventa incredibilmente famoso. Mentre la sua fama cresce, però, lui rischia di perdere Ellie – l’unica persona che ha sempre creduto in lui. La porta tra la sua vecchia vita e quella nuova si sta per chiudere e Jack dovrà tornare al luogo a cui apparteneva un tempo per provare che ‘all you need is love’, l’amore è tutto quello che serve.

Il film Yesterday, che presenta nuove versioni dei successi più amati dei Beatles, è prodotto da TIM BEVAN e ERIC FELLNER della Working Title (Love Actually – L’amore davvero, About a boy – Un ragazzo, la serie Bridget Jones) insieme a MATTHEW JAMES WILKINSON (Kaleidoscope, Double Date) e BERNARD BELLEW (Les Misérables, T2 Trainspotting). Producono anche Curtis e Boyle.

NICK ANGEL (Pride, La talpa), LEE BRAZIER (Let Us Prey, The Liability) e LIZA CHASIN (Victoria e Abdul, L’ora più buia) sono i produttori esecutivi, mentre EMMA FREUD (Questione di tempo, I love Radio Rock) è produttrice associata.

Si unisce a Curtis e Boyle dietro le quinte un abile e collaudato gruppo di collaboratori di talento tra cui: il direttore della fotografia CHRISTOPHER ROSS (Terminal, Cats di prossima uscita), il montatore JON HARRIS (Kingsman: Secret Service, 127 ore), lo scenografo PATRICK ROLFE (T2 Trainspotting, Millennium – Uomini che odiano le donne), la costumista LIZA BRACEY (Appuntamento al parco, La ragazza che sapeva troppo), il supervisore alla musica ADEM ILHAN (The Ones Below, In the Loop) e il compositore DANIEL PEMBERTON (Steve Jobs, Spider-Man: Un nuovo universo).

La BACKSTORY

Genio naturale
Il dinamico duo Curtis-Boyle
Per la Working Title Films è stato semplicemente naturale mettersi in contatto con lo sceneggiatore Richard Curtis per collaborare con lui a un progetto a cui tenevano molto nato attraverso i canali di sviluppo della società. Il produttore Tim Bevan conosce Curtis da 30 anni e — dai film della serie Bridget Jones a Notting Hill, Love Actually – L’amore davvero e About a Boy – Un ragazzo — ogni film scritto da Curtis è stato prodotto dalla società, che è ormai sinonimo di cinema inglese.

“Uno dei produttori è venuto da me con l’idea di Jack Barth, la storia di un musicista che ricorda la musica dei Beatles in un mondo dove nessuno li ricorda,” dice Richard Curtis. “L’idea mi è piaciuta moltissimo e allora gli ho detto che non volevo leggere il copione… volevo fare io il tentativo di scriverlo. Me ne sono andato e ho scritto un film basato su quell’idea semplice ma geniale. Quindi, la straordinaria premessa è di Jack mentre la sceneggiatura e la forma della storia sono mie.”

Anche se Curtis è noto perché talvolta dirige lui stesso le sceneggiature che ha scritto, in questa occasione si è astenuto. “Non lo avrei mai diretto,” dice. “Non ho nemmeno pensato a chi dovesse farlo perché, per prima cosa, si deve scrivere un copione che potrebbe dirigere chiunque. Comunque, appena finito di scrivere, la prima persona a cui ho chiesto è stata Danny Boyle.”

Curtis e Boyle si conoscevano già un po’, dato che lo sceneggiatore aveva aiutato Boyle con la sua cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Londra nel 2012 creando una parodia di Momenti di Gloria con Rowan Atkinson. “Avevamo fatto una piccola cosa per le Olimpiadi in cui io ho lavorato con Rowan, inventando una performance per Mr. Bean,” dice Curtis. “È stato fantastico che Danny abbia voluto qualcosa di divertente nel bel mezzo della cerimonia d’apertura, perché non è una cosa tanto solita.”

Dato che la performance era sull’imbroglio – mossa audace per la serata inaugurale dell’evento sportivo più importante del mondo — è stata una rottura con la tradizione in più di un senso. È questo tipo di approccio che definisce l’arte di Boyle. “Da una scena Danny vuole di più in ogni punto e questo è stimolante,” dice Curtis. “Lui è un filmmaker delirante. Continuava a parlare del modo in cui Jürgen Klopp gestisce la squadra di calcio del Liverpool con una cosa chiamata ‘Gegenpressing’ che è quando si pressa al massimo possibile un attacco in transizione, in contropiede, e diceva che questo era quello che lui vuole fare sempre.”

Così, sei anni dopo quel trionfo Olimpico, Curtis ha inviato a Boyle la sua bozza di Yesterday, ma non era molto ottimista sul fatto che lui avrebbe detto di sì. “Pensavo che fosse improbabile,” dice Curtis, sia per i tantissimi impegni di Boyle che per la natura della storia. “In un certo senso, Quattro matrimoni è l’anti-Trainspotting, e Trainspotting è l’anti-Quattro matrimoni.” Nonostante ciò, entrambi i film sono molto British e hanno finali euforizzanti, molto cinematografici ed edificanti. “Sono tutto” dice Curtis. “Sono prevedibili e inaspettati insieme.”

Per il piacere di tutti i coinvolti, Boyle ha accettato la regia. “Questo non è quello che solitamente accade,” dice Bevan. “Quando vuoi fare un film, arrivare a questa fase è molto difficile di solito, ma in questo caso non è stato così.”

Boyle ricorda che Curtis gli ha mandato la sceneggiatura senza rivelargli troppo. “L’ho letta tutta di un fiato e ho scritto una mail immediatamente dopo, utilizzando una frase che amo molto che Coleridge ha usato per Wordsworth,” dice Boyle. “Ho scritto, ‘Questo è genio naturale.’ Richard ha detto, ‘Beh, non proprio. È basata su una storia che è già stata scritta e che io ho riscritto.’ In ogni caso, è stata una meravigliosa sorpresa e un piacere da immaginare: questa semplice idea che tutti hanno dimenticato i Beatles tranne uno spiantato cantautore del Suffolk.”

Bevan ha visto delle connessioni tra questi due artisti apparentemente molto diversi come Boyle e Curtis, “La cosa interessante riguardo a Richard e Danny è che sono entrambi emersi alla fine degli anni ’80/inizi ’90 con Trainspotting e Quattro matrimoni,” dice Bevan. “Entrambi con film inglesi e di grande successo, ed entrambi hanno deciso di restare a fare i loro film nel Regno Unito e di non trasferirsi a Hollywood. Hanno capito che la specificità culturale del loro lavoro è una parte importante e che è più facile fare un buon lavoro quando hai a che fare con la tua cultura.

“Entrambi hanno fatto queste due cose,” continua Bevan. “Entrambi hanno avuto un grande successo e hanno rivoluzionato il modo di vedere il cinema britannico moderno perché sono rimasti in Inghilterra e hanno fatto film inglesi. Quei film inglesi sono andati in tutto il mondo e hanno riscosso grande successo commerciale. Era logico che a un certo punto questi due avrebbero lavorato insieme e logico pure perché entrambi amano la musica, specialmente il pop. Il film a cui avrebbero potuto lavorare insieme sarebbe stato sulla musica pop. Tra loro, le canzoni iconiche dei Beatles e la Working Title, un altro brand molto inglese, il risultato è un’interessante combinazione di cinema britannico e talento creativo.”

Tuttavia, prima di mettere il suo nome su questa commedia romantica, Boyle doveva essere sicuro che avrebbe avuto libertà completa di fare il film che lui voleva fare. “Quando Danny è venuto da queste parti per vederci, ci ha chiesto se poteva fare un’audizione per il film, che è naturalmente un’idea assurda,” dice Curtis. “Ma quello che stava facendo, in realtà, era verificare se avremmo accettato le idee che aveva sul film. Se così non fosse stato, non avrebbe fatto il film. Ci ha presentato il film che voleva fare per filo e per segno.”

Bevan ammira da tempo l’originalità di Boyle come regista: “È una persona che dice, ‘Se qualcun’altro può dirigere questo film, non c’è motivo per cui farlo fare a me. Lui ci mette dentro il suo DNA e questa è una cosa buona. Si circonda anche di non-divi. Tutti i capo reparto e il suo produttore, Bernard Bellew, stanno lì per lavorare. Amano il loro lavoro e amano lui. È un set molto democratico, come dovrebbero essere tutti ma, tristemente, le cose non vengono spesso fatte così. È estremamente piacevole. È chiaro che Danny ama fare film ed entrare nei dettagli con i suoi capi reparto.”

Una volta a bordo, Boyle ha chiesto a Curtis di cambiare circa un quarto del suo script e una percentuale di quello che Curtis aveva scritto è stato completamente alterato. “Scrivere è un processo sempre in cambiamento,” dice Curtis. “Per quando si arriva al montaggio, finisci per tagliare completamente 25 pagine, per cui non ci resto male. È stato tutto per il meglio. Jack dice una bugia durante quasi tutto il corso della storia, e come lo esprimi? Io continuavo a usare la frase ‘lui si sente molto in colpa’, e Danny mi ha detto che questa è una cosa molto difficile da fare; c’è un limite a quante volte in un film puoi vedere un tizio che ‘sembra sentirsi un po’ in colpa’! Ha avuto l’idea di inserire un incubo in cui tutte le sue peggiori paure diventano realtà; ora quindi c’è una scena in cui questo rende visibile la colpa di Jack, piuttosto che far vedere lui che si sente un po’ in colpa. È una scena molto bella e legittima. È questo il tipo di cose che Danny ha fatto per rendere il film più visivo, più emozionante, migliore.”

A Boyle è piaciuto molto collaborare con Curtis nel dare la forma finale al film. “Ho sempre considerato Richard come il Poeta Laureato inglese delle storie d’amore e della commedia,” dice Boyle. “Sono pieno di meraviglia per la sua devozione a quell’intersezione tra romanticismo e commedia. Un bel po’ di tempo fa ho fatto un paio di film con un budget davvero ridotto, Piccoli omicidi tra amici e Trainspotting, che hanno avuto grande successo; la gente allora mi martellava bussando alla porta dicendo, ‘Cosa farai ora? Fai questo, fai quello!’ Io ho fatto quello che pensavo fosse una commedia romantica, Una vita esagerata, di cui sono molto contento. Ma quando siamo tornati dopo averla girata, ancora prima di montare, ricordo di aver letto la sceneggiatura di Richard di Notting Hill. Ho pensato che quella fosse una commedia romantica nel vero senso del termine. È stato molto bello far parte del processo di lavorare a un copione di Richard come questo e consegnare una storia tutta cuore che crede davvero nell’amore. Credere nei Beatles significa credere nell’amore. E Richard certamente ci crede.”

Con Boyle alla regia, era arrivato il momento di trovare una casa per Yesterday: una società che non solo avrebbe sostenuto i filmmaker nel loro viaggio, ma anche creduto nel loro istinto. Sulla carta, il film, senza star che assicuravano il successo ai botteghini, creava grandi rischi potenziali a una major.

Quando Curtis e Bevan hanno presentato la storia alla Universal, gli executive della società hanno alzato le sopracciglia. “È un’idea piuttosto folle,” dice Bevan. Gli executive erano però disposti a fare il salto per i filmmaker coinvolti. “Hanno detto che se qualcuno poteva farcela, questi erano Richard e Danny. Quando si ha a che fare con le major e/o con tutte quelle società a sostegno dell’industria cinematografica americana, l’unica cosa che capiscono è la scarsità di registi bravi. Se hai un bravo regista rinomato, gli altri problemi tendono a scomparire.”

Boyle era elettrizzato dal fatto che il film avesse trovato la casa giusta. “Fare parte del setup Working Title/Universal, che è in realtà l’unica società di produzione che abbiamo in Inghilterra, ci ha dato un senso di sicurezza mentre pianificavamo e poi iniziavamo il film,” dice Boyle. “Sapevamo che era al sicuro, che sarebbe stato ben finanziato e quello che restava a noi da fare era realizzare il film che volevamo. È stato un lavoro molto piacevole dall’inizio alla fine.”

Per Boyle, Curtis e gli altri filmmaker, l’obiettivo principale e costante con Yesterday è stato fondere la verità emotiva della musica dei Beatles con una storia d’amore degna delle loro canzoni. “Qualcuno ha parlato di qualcosa tipo il numero di volte in cui la parola ‘love’ appare nelle canzoni dei Beatles rispetto alla Bibbia,” dice Boyle. “Con un ampio e straordinario margine, i Beatles vincono a mani basse. Spero che questo sia quello che la gente porterà a casa da questo film: che è una storia d’amore. Dunque dove andare per una storia d’amore se non dai Beatles? Una storia d’amore doppia. Una storia d’amore per questa musica, che è ora parte della cultura mondiale, e una meravigliosa e inaspettata storia d’amore che corre parallela a questa e che trae vantaggio dall’arco narrativo che ci porta in un viaggio imprevedibile ed emozionante.”

È anche un film sulle illimitate possibilità, l’idea che, anche quando si è perduto qualcosa, si possa riconquistarlo. Per Boyle, la musica dei Beatles rappresenta il momento fondamentale in cui il mondo è uscito da un mezzo secolo di guerre ed è rinato. “Quando è stata data alle persone la forza delle loro passioni sull’arte, l’amore e la poesia, Il mondo si è spostato dal suo asse.” dice Boyle. “Tutte le cose che sono in quelle canzoni hanno fondamentalmente cambiato il mondo portandolo a muoversi… verso gli adolescenti e la gloria della sensibilità pop. La gente ha deciso di vivere. Tutto grazie a questi quattro ragazzi.”

I PERSONAGGI

Jack Malik
Himesh Patel
Ricevuto il via libera per il film, i filmmaker hanno dato inizio al difficile compito di trovare e scegliere l’attore che avrebbe interpretato il riluttante eroe di Yesterday, Jack Malik. L’impresa è stata complicata. “Avevamo delle ottime audizioni,” dice Curtis. “Ma avevamo degli attori molto bravi che non sapevano cantare e alcuni cantanti molto bravi che non sapevano recitare.”
Nessuna opzione poteva andare. “Presto è diventato evidente che se un attore non sapeva cantare molto bene e suonare la chitarra – oltre a suonare il pianoforte e recitare ed essere divertente — non avrebbe potuto aspirare al ruolo,” dice Bevan. “È diventato chiaro anche che chiunque avesse interpretato Jack sarebbe probabilmente stato uno che non aveva una fama cinematografica.”
Himesh Patel non veniva considerata una scelta ovvia quando la responsabile del casting GAIL STEVENS e la sua assistente, REBECCA FARHALL, lo hanno presentato per la prima volta a Boyle. “Mi hanno portato questo tizio dicendo che era uno che faceva EastEnders,” dice Boyle. “Io non vedo questo programma regolarmente, ma avevo visto lui. Ero nella giuria della sezione dedicata ai cortometraggi di un festival nell’East End dove abito, chiamato Shuffle, che è organizzato da una delle mie figlie. Ho scelto Two Dosas, un corto di 15 minuti interpretato da Himesh — molto divertente con il suo umorismo buffo, moderno, esplosivo. Non me lo sono ricordato subito, mi è venuto in mente dopo.” Appena Patel ha cominciato a suonare, qualcosa ha fatto click. “Ha suonato ‘USSR’ con la chitarra acustica ed è stato uno di quei momenti topici,” dice Boyle. “Appena l’ha cantata, ho capito. C’erano altri candidati più ovvi per il ruolo, ma in quel momento ho capito che era lui. Era come se non avessi mai sentito quella canzone prima, una canzone che amo. L’aveva fatta sua. Era assolutamente rispettoso nei confronti delle canzoni dei Beatles e, nello stesso tempo, libero. Non era una sorta di versione da karaoke che cerca di essere accattivante. Era come se tu stessi ascoltando quella canzone per la prima volta. C’era qualcosa in Himesh che faceva sì che quella canzone appartenesse semplicemente a lui.” Scegliere Patel, che è relativamente sconosciuto fuori dal Regno Unito, poteva sembrare un rischio ma la decisione di catapultarlo sotto i riflettori globali rispecchiava l’ascesa degli stessi Beatles. John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison erano solo dei ragazzi di Liverpool che hanno creato qualcosa di straordinario, e facendo questo hanno avuto un effetto straordinario sul mondo. “Io e Danny amavamo Himesh,” dice Curtis. “Era arguto e affascinante; si è attenuto a questa meravigliosa limpidezza che lasciava che le canzoni dei Beatles respirassero da sole, e ci piaceva il fatto che non fosse particolarmente famoso… se non per i fan di EastEnders. Per loro, Himesh è uno delle otto persone più famose al mondo.” In effetti, per gli spettatori della soap opera che va in onda su BBC One in prima serata dal 1985 e che è diventata una istituzione culturale in Inghilterra, Patel che ha interpretato Tamwar Masood per nove anni, è uno di famiglia. Per Patel la serie è stata una scuola importante. Gli attori dovevano registrare da 25 a 30 scene al giorno e apparire in 8 -12 episodi a settimana. Nonostante questo, la prospettiva di girare il suo primo film, gli incuteva paura. “Con tutto quello che devo fare per questo ruolo, ed essendo il mio primo film, mi sentivo leggermente intimidito,” dice Patel. “Era tutto piuttosto nuovo per me.”   Con il ruolo però era in sintonia. “Jack è un aspirante cantante e cantautore che tenta da un po’ di sfondare,” dice Patel. “All’inizio suona e canta ancora in sale vuote e davanti a gente a cui non interessa nulla di lui e questo sta cominciando a minare la sua fiducia in sé stesso e a fargli domandare se non sia forse meglio tornare a insegnare. Poco dopo, quando si accorge di vivere in un mondo dove i Beatles non sono mai esistiti, Jack si trova ad affrontare un dilemma. Alla fine decide di cogliere l’opportunità di far passare la loro musica come sua e questo cattura l’attenzione di, niente di meno che, Ed Sheeran. In tour con Ed, Jack diventa qualcosa come una superstar, e nonostante questo sia quello che ha sempre desiderato, arriva anche con un intero nuovo mondo di complicazioni.” Sebbene fosse preparato alla grande sfida che le riprese di Yesterday avrebbero presentato, Patel non aveva però ancora realizzato del tutto il viaggio istruttivo che avrebbe fatto nell’eredità musicale dei Fab Four. “Un paio di settimane prima di iniziare le riprese, Danny mi ha fatto buttare giù un elenco di canzoni dei Beatles come mi venivano,” dice Patel. “Ho buttato giù 20 canzoni ma c’erano delle canzoni importantissime che avevo completamente dimenticato. La questione era interessante e l’abbiamo messa nel film perché è una parte importante della storia. Siamo rimasti fedeli alle canzoni sia dal punto di vista dei testi che della musica, ma le abbiamo anche rese di John. È stato fantastico ricordarsi di queste canzoni meravigliose e suonarle e cantarle a modo mio.
“Dovevamo scegliere le canzoni attinenti alla storia e per questo motivo la gente si chiederà perché non ci sono delle canzoni meravigliose e famosissime,” continua l’attore. “Jack potrebbe non ricordarle; è solo alla fine del film che ricorda ‘All You Need Is Love’. Per tutto il corso del film c’è questo filo rosso di lui che non è in grado di ricordare il testo di ‘Eleanor Rigby’. È stato bello cercare di ricordare i testi. Quando io stesso cerco di ricordarmi le canzoni, cosa faccio? Me le ricordo correttamente? È stato un esercizio interessante in questa strana situazione.”    Prima del misterioso incidente, Jack usava di solito dei post- it per scrivere i testi delle sue canzoni. Patel dice: “Quando si rende conto di essere l’unica persona che conosce le canzoni dei Beatles, cerca di ricordarsi i titoli e i testi scrivendo anche questi su dei post-it. Mentre mi preparavo per questo ruolo ho anch’io fatto degli esercizi per cercare di ricordarmi i testi delle canzoni dei Beatles. È stato interessante perché mi ha fatto entrare in relazione con Jack molto di più, dato che lui fa la stessa esperienza.” Parlando della fiducia verso il suo regista, Patel non usa mezzi termini. “Danny aveva tantissima energia ed entusiasmo sul set, non potevi fare a meno di lasciarti ispirare da lui,” dice l’attore. “Questo ha influenzato il modo in cui mi sentivo quando arrivavo sul set, e cioè completamente sostenuto e libero di parlare con lui di tutto. Ho imparato moltissimo da lui, non solo come attore, ma anche come persona. Danny è un poeta del cinema. Con la cinepresa ha fatto cose che nessuno si aspettava.”
Allo stesso modo, anche la fonte di questo materiale ha avuto il suo impatto. “I film di Richard celebrano l’amore e tutto quello che c’è di buono nell’anima umana, e anche questo film fa la stessa cosa,” dice Patel. “Lavorare con lui mi ha fatto capire da dove vengono le sue storie perché lui ha un grande cuore ed è molto generoso.”

Ellie
Lily James
Ad accompagnare Patel ne suo viaggio nel mondo alternativo creato da Boyle e Curtis c’è Lily James, che interpreta Ellie l’insegnante, la manager e l’amica innamorata. All’inizio James si è fatta notare sul piccolo schermo interpretando il ruolo di Lady Rose MacClare in Downton Abbey prima di fare il grande salto verso il cinema con La furia dei Titani. La sua carriera ha continuato ad andare a gonfie vele e con le sue recenti interpretazioni acclamate dalla critica in L’ora più buia, Mamma Mia! Ci risiamo e Baby Driver – Il genio della fuga, l’attrice era una scelta astuta per il ruolo di Ellie. “Lily James illumina il cielo,” dice Boyle. “È la prima volta che lavoro con lei. Quando è arrivata, abbiamo parlato un po’ e letto un paio di scene insieme. Mi piace sempre molto recitare le scene con gli attori. Io interpretavo lei con Himesh nel provino di lui e poi Himesh nel provino di lei. Si vedeva subito che è un’attrice fantastica. Ellie nel film è un’amica che è anche la manager di Jack, nel senso che lo aiuta a muoversi e a trovare gente per i concerti. Funge da contrasto con l’altra manager, Debra. Entrambe sono attrici molto divertenti, ma la Ellie di Lily ha anche una grazia che persiste anche se lei non se ne accorge. Questo è oro.” Anche Curtis è rimasto positivamente sorpreso da Lily James. “È la sua migliore performance,” dice. “Lei è stata l’unica attrice che abbiamo visto per la parte di questa amabile ragazza normale con i capelli incasinati e un leggero cattivo gusto nel vestire. Lei è il cuore e l’anima del film.”
Sul set, l’interazione tra Patel e la James ha in qualche modo rispecchiato i ruoli che stavano interpretando: Patel che entrava in un’arena che è fuori dalla sua comfort zone e James che lo supportava abilmente. “Lily ha aiutato molto Himesh perché lei stessa ha portato il carico di essere la protagonista di un film,” dice Boyle. “Quei due hanno qualcosa di speciale. Sono andati molto d’accordo e nel film hanno condiviso la responsabilità.” È venuto fuori che Patel e James hanno amici in comune, per cui è stato più facile entrare in connessione a un altro livello. “È stato fantastico lavorare con qualcuno così professionale ma allo stesso tempo una persona con cui potevo divertirmi molto,” dice Patel. “Lily è stata molto generosa e comprensiva del mio viaggio come attore. Questo non era solo un progetto che mi incuteva timore, era anche il mio primo film. È stato bello avere il suo supporto e osservarla muoversi sul set.”  Il cuore di Yesterday è la storia di questi due personaggi, che sono cresciuti insieme e che hanno un legame inseparabile, la cui amicizia prende una strada diversa quando accade l’inimmaginabile. “Che tu sia un fan dei Beatles o no, questa è un’idea che piace a tutti,” dice James. “Questo film è sull’amicizia, l’amore, la famiglia, il successo e la musica che unisce tutti. Entra davvero dentro cosa significa avere successo ed essere felici.” Presentandoci il suo personaggio, James continua: “Ellie ama la sua vita vibrante, movimentata e piena di impegni nel Suffolk. Lei è fondamentalmente la manager, l’autista e la roadie di Jack, tutto questo oltre a essere un’insegnante. Loro sono inseparabili; sono migliori amici da tutta la vita, ma Ellie è anche molto innamorata di lui. Quando Jack si concentra solo sulla sua musica, il loro amore viene messo nel dimenticatoio.”
Per entrare nel personaggio, James ha trascorso un po’ di tempo nell’ambiente di lavoro di Ellie. “Sono andata in un a scuola a Lowestoft per osservare gli insegnanti per un giorno,” dice l’attrice. “È stato incredibile vedere quanta passione hanno per i loro ragazzi.” Per Jack, Ellie è la chiave di volta per la sua stessa felicità anche se è un po’ lento a realizzarlo. “Ellie è la roccia di Jack,” dice Patel. “Sono migliori amici da quando sono piccoli e lei crede in lui dal momento in cui lo ha visto cantare ‘Wonderwall’ a un’assemblea a scuola. Sapeva che lui era speciale, non solo come musicista ma come persona.  “Mentre crescevano, Jack non si è mai reso conto del fatto che Ellie volesse di più,” continua Patel. “Lei lo supporta nella maniera più meravigliosa e spera che lui apra gli occhi e capisca che loro due sono fatti per stare insieme. Ellie è l’assoluta antitesi del mondo delle popstar, delle etichette discografiche e di Hollywood. È un’umile insegnante di scuola di una città sonnacchiosa dell’est dell’Inghilterra ed è felice di questo perché sa di amare Jack e questo è tutto ciò di cui ha bisogno.” L’attrice era indiscutibilmente colpita dal suo co-protagonista. “Himesh ha cantato le canzoni nel film in un modo così puro e vero,” dice James. “La sua voce è incredibile e somiglia a quella dei primi Beatles. È molto sentita.” È stata ispirata dai progressi di Patel nel corso delle prove e poi durante le riprese. “Himesh è così vero che ti fa venire voglia di tifare per lui dall’inizio alla fine. La sua recitazione è molto naturale e la sicurezza che ha sul palco una volta diventato una rockstar spinge il pubblico ad amarlo.” Per Lily James, lavorare a una sceneggiatura di Curtis diretta da Boyle era un sogno che diventava realtà. “Danny è stato bravissimo a catturare l’atmosfera dei primi Beatles,” dice l’attrice. “Ha riportato nella musica quella scintilla di cui tutto il mondo si è innamorato. Danny era pieno di energia e di passione per il progetto. È un grande fan dei Beatles e per questo sapevamo tutti che la storia era in ottime mani. Vederlo trasformare la storia in immagini e lavorare insieme a Chris Ross con la telecamera è stato stimolante. Mi sono sentita molto sicura sapendo che dietro la macchina da presa ci fossero questi maghi.”   È il tipico caso di ‘due al prezzo di uno’ quando si aggiunge all’equazione anche Curtis. Ci sono state solo una manciata di occasioni in cui Curtis non è riuscito a essere sul set a causa dei suoi impegni legati al suo progetto filantropico Red Nose. Quando c’era però, era un incredibile sostegno per gli attori. “In piena forma Richard Curtis, la storia mi ha fatto gonfiare il cuore e divertire,” dice James. “Lui è un maestro nel catturare quello che c’è di buono nella vita e che ci fa sperare. Sono cresciuta guardando i suoi film; so ogni parola di Love Actually. Notting Hill è forse il mio film preferito di tutti i tempi, per cui essere in un film scritto da Richard e stargli intorno ogni giorno è stato un sogno vero. Sul set aveva un carisma e un’energia elettrizzanti.”

Ed Sheeran
Nel ruolo di sé stesso (Tipo)
Esemplare caso di arte che imita la vita, la storia di Yesterday è stata presa in parte dall’ascesa alla fama di Ed Sheeran. “Il film si basa vagamente su Ed perché lui è un amico di Richard,” dice il produttore Bevan. Per questo motivo è strano che Sheeran non fosse la prima scelta per interpretare il ruolo di una vera star che, dopo averlo visto in un programma televisivo locale, da’ a Jack la sua prima vera chance offrendogli di fargli da apertura nel tour che sta per iniziare. “Originariamente questa parte era stata scritta per Chris Martin dei Coldplay, ma lui non ha voluto farla,” dice Bevan. “Quindi siamo andati diretti da Ed.” Sheeran ha fortunatamente detto di sì. Anche se poi, durante le riprese, ha sfruttato ogni opportunità per punzecchiare i filmmaker sul fatto di essere stato la seconda scelta.  “Ed è il figlio che non ho mai avuto,” dice Curtis. “Da giovane avevo i capelli arancioni e Ed ha i capelli arancioni. La verità è che in qualche modo questo film era su Ed — nella misura in cui è un Ed che non ha avuto successo, viene dal Suffolk ed è fidanzato con una ragazza con cui andava a scuola, che è la stessa storia di Jack. Nella mia testa ci sono ogni tipo di ingredienti della vita di Ed perché lo conosciamo da anni. Eravamo in Suffolk con Danny quando Ed è venuto a cena e Danny gli ha detto, ‘Dovresti essere nel film. Dovresti essere tu la persona famosa che trova la nostra persona non famosa e la aiuta a sfondare.'” Boyle se lo ricorda bene. “Sono andato a una cena tipo Hollywood, credo, ma nel Suffolk dove vive Richard,” dice Boyle. “Ed vive là vicino. Lo stesso Himesh è cresciuto a Cambridge, dove i suoi genitori hanno un negozio. E Cambridge è molto vicina. Ci sono parecchie connessioni.” Il regista ha apprezzato il suo breve anonimato alla festa. “Non credo che Ed sapesse chi fossi; l’ho visto googolarmi nel corso della serata. Per fortuna non ero scomparso! L’ho sentito dire, ‘ È questo il tizio che dirigerà il film?'”
Questa cena è capitata proprio nel bel mezzo del periodo in cui si cercava di scoprire se Sheeran avrebbe acconsentito a interpretare sé stesso. “Sapete, lui ha anche un’altra carriera,” dice Boyle sarcasticamente. “Ma era come uno scheletro o i raggi X dell’idea. Sheeran ha vissuto le stesse cose nella sua carriera – è stato un cantautore che si esibisce in pub locali nel Suffolk che viene catapultato alla ribalta e a un incredibile successo e fama con un corpo di canzoni che lo hanno portato fin là. Niente a che vedere con la celebrità in nessun senso della parola, ma reale capacità e abilità nello scrivere le canzoni, e fatica. Sembrava perfetto usarlo nel film, semplicemente com’è.”   Una volta salito a bordo Sheeran Boyle gli ha richiesto lo stesso livello di impegno che chiede a tutti i suoi attori: “Gli ho detto, ‘Ed, tu devi trascorrere del tempo con noi per le prove,'” dice Boyle. “Conoscendo bene il suo successo sapevo che il suo tempo era molto prezioso. Ha fatto le prove e le ha prese molto seriamente; ha preso appunti bene. Sa cosa voglia dire scrivere canzoni, per cui quando chiede a Jack: ‘Come hai fatto? Non ti credo’, pensi che lui sappia meglio di tutti che non tiri fuori una canzone come ‘Yesterday’ così, in due minuti. Anche se pare che Paul McCartney l’abbia fatto, ma questo tipo di miracoli non accadono così facilmente. Bisogna faticare. A Jack invece le canzoni sembrano apparire dal nulla in 10 minuti. ‘The Long and Winding Road’ esce in 10 o15 minuti.” Star globale della musica, Sheeran si è identificato con le difficoltà che Jack si trova ad affrontare quando si ritrova alla velocità del fulmine a essere famoso. “È importante trovare un equilibrio tra la carriera e la vita personale,” dice Sheeran. “A me ci sono voluti otto anni, e questo è quello che Jack fa nel film.” Ed Sheeran era colpito da come Patel incarnasse Jack e anche dal talento musicale di Patel. “Non credo che qualcun altro a parte Himesh avrebbe potuto interpretare il ruolo di Jack così bene quanto lui,” dice Sheeran. “La prima volta che l’ho sentito cantare ‘The Long and Winding Road’, durante la scena in cui facciamo una gara di scrittura di canzoni, mi è venuta la pelle d’oca. In quel momento ho capito che sarebbe stato un film davvero speciale. La voce di Himesh è bellissima e lui ha fatto meraviglie con le canzoni.” Sheeran fa una pausa e poi continua: “Non so quali siano i suoi piani per il futuro, ma penso che dovrebbe fare un album”. Patel era ugualmente colpito dalla bravura del suo co-protagonista nel recitare. “Come attore, Ed è incredibilmente presente e spontaneo,” dice Patel. “Ogni ciak che abbiamo fatto insieme è stato diverso.” In una scena fondamentale, Sheeran sfida Jack in una gara istantanea di scrittura di canzoni, mentre gli altri membri del tour osservano. Sheeran ha usato una canzone scritta da lui. “La canzone che ho cantato nella scena della gara si chiama ‘Penguins,'” dice Sheeran. “L’ho scritta secoli fa e non è mai entrata in un album, per cui ho pensato che sarebbe stato bello usarla per il film.” È una bella canzone, ma dopo che lui l’ha cantata, Jack canta “The Long and Winding Road” come se l’avesse scritta al momento. Nel film, Sheeran, accetta con eleganza la sconfitta. Anche se Sheeran aveva già recitato prima – nel 2016 in Bridget Jones’s Baby e nel 2017 in un episodio di Il trono di spade della HBO – il musicista è il primo ad ammettere che la lunghezza del suo tempo sullo schermo in Yesterday è molto maggiore di qualsiasi altro progetto lui abbia fatto prima: “Lavorare in questo film mi ha fatto rendere conto di quanto fare un film sia un processo molto più lungo e ampio rispetto al fare musica.” Va detto che Sheeran è stato molto a grato a Boyle per la sua guida e per la sua bonarietà. “Danny aveva un bel modo di parlare a tutti sul set. Anche se facevo un errore, mi diceva cosa stavo sbagliando in maniera molto amichevole e mi faceva sentire bene con me stesso.”   E, anche se Yesterday ruota intorno alla musica dei Beatles, i filmmaker hanno pensato che avrebbero perso una grande opportunità se non avessero chiesto a Sheeran, uno dei più grandi cantautori della sua generazione, di scrivere una canzone per la scena finale del film. Stava quasi per non succedere, e ci sono voluti due tentativi, a distanza di anni. “Quando ho iniziato a scrivere Yesterday, ho pensato che sarebbe stata una buona idea avere, oltre a tutte le canzoni dei Beatles, una canzone meravigliosamente romantica alla fine, apparentemente scritta da Jack,” dice Curtis. “Ne ho parlato a Ed e lui mi ha detto, ‘Te la scrivo io’. È tornato due giorni dopo con una canzone che era semplicemente perfetta e noi eravamo tutti contenti.”
La canzone era “How Would You Feel?” Sfortunatamente, anche la società discografica di Sheeran concordava sul fatto che fosse perfetta e per questo motivo l’ha voluta nell’album “Divide” e non nel film. “È stata una delusione,” dice Curtis. Ma non tutto era perduto. Due anni dopo, con Sheeran nel film, il sogno di Curtis di chiudere Yesterday con una canzone dell’artista è diventato realtà. “Originariamente avevo scritto che l’ultima canzone che Jack canta sarebbe stata sul palco – ma, come tutto nel film, le cose cambiano,” dice. La bellissima canzone di Sheeran “One Life” adesso arriva quasi alla fine del film quando finalmente l’amore di Ellie e Jack ha una possibilità di trasformarsi in realtà, essendo state rimosse tutte le barriere.

Debra
Kate McKinnon
Ellie non è l’unica manager nella vita di Jack. La seconda, indubitabilmente la più pazza tra le due, è Debra, l’agente di Jack a Hollywood. “Ellie è quella che ha una pazienza infinita e una devozione che vanno al di là del dovere,” dice Boyle. “Debra rappresenta tutti i lati negativi di questo business. Le due sono meravigliosamente antitetiche.”
Per l’attrice accettare il ruolo è stato molto facile. “Questo è il miglior copione che io abbia mai letto,” dice McKinnon. “Ho subito capito che volevo farne parte.” Per lo più la parte era il suo sogno.  “Ho sempre voluto interpretare un’agente,” dice l’attrice. “È un lavoro affascinante. Nell’istante in cui ho saputo del ruolo, ho detto ‘sì’. “Debra è l’agente di Jack che incarna tutti i peggiori incubi su Hollywood,” continua McKinnon. “Mentre Jack tenta di tenere la sua vita insieme, Debra fa il suo irruente ingresso e prende il comando, creando tutto il caos che accompagna l’essere un musicista. Quando Debra sente Jack suonare la musica dei Beatles, crede che lui abbia creato la compilation di musica più fantastica di tutti i tempi. Vede immediatamente la possibilità di fare soldi e cerca di spremerlo al massimo.” In altre parole, lei non è una nutrice. “Debra è un essere umano terribile,” rivela Patel. “Kate ha reso il suo personaggio spaventoso, esilarante e assolutamente magnifico. È stato emozionante vederla improvvisare ogni scena in maniera leggermente differente.”
Per Curtis, il personaggio è stato particolarmente divertente da scrivere. “Lei è una bionda avida,” dice ridendo. “C’è il diavolo nel film. Lei continuava a dire, ‘Io sono il cattivo.’ Mi è piaciuto molto scrivere la parte. Di solito nei miei film non ci sono ‘i cattivi’, ma la prima cosa che io abbia mai scritto, e cioè la serie Blackadder, era di soli cattivi per cui è stato bello cimentarmi di nuovo in un personaggio che è maleducato e villano per quasi tutto il tempo. Come dice mio figlio, ‘roasting’. Lei è una ‘roaster.'” Boyle era contentissimo dell’intelligente abilità della McKinnon nel dare vita a Debra. “Kate è una comica fenomenale,” dice Boyle. “È anche la prova del fatto che se si da loro l’opportunità, i comici sono spesso anche dei bravissimi attori. Lei non ha negato la sua abilità comica, ma faceva anche delle improvvisazioni preparando delle scene che Richard aveva scritto con un particolare fine e andando ‘fuori tema’. Tirava fuori gli spunti comici rimanendo però sempre radicata nel personaggio, per il quale si è apparentemente ispirata al suo stesso agente portato all’estremo. Ci ha permesso di essere elastici, senza che sembrasse un programma di sketch e senza forzare la plausibilità all’interno della storia. Prende le cose molto seriamente, come fanno spesso i comici quando non vengono ripresi; Kate è una professionista seria. Concentra abilità, energia, talento. Quando non gira, si prepara, lavora su come rendere il massimo in una scena. È stato un grande piacere averla.”   Questo sentimento è stato reciproco. “Il modo in cui Danny sceglieva le differenti angolazioni con la cinepresa per le varie riprese era incredibile,” dice McKinnon. “Ha sviluppato un linguaggio visivo che ha arricchito la storia. Lui ha un modo unico di vedere le scene e ha aggiunto un’intera nuova dimensione alla storia.” Lavorare poi su un copione di Richard Curtis era tutto quello che desiderava e anche più. “Il modo in cui Richard racconta questa storia non è solo esilarante, ma anche radicato in grandi generosità, romanticismo e bontà,” dice l’attrice. “Tutte le sue storie rappresentano la celebrazione della gioia e dei rapporti umani.”   La maggior parte delle scene di McKinnon sono con Patel, e proprio come Debra è in reverenziale ammirazione dei talenti di Jack, McKinnon si è trovata ad ammirare quelli del suo co-protagonista. “Non avrei voluto essere Himesh,” dice l’attrice. “Ha dovuto portare sulle sue spalle il peso dell’eredità dei Beatles. Himesh non solo ha memorizzato ogni battuta di ogni scena, ma si è anche auto-insegnato a suonare due strumenti molto bene. Ha infuso nuova vita alle canzoni e le ha rese sue. Il fatto che sia riuscito a farlo nell’arco di tempo delle riprese del film la dice lunga su quanto sia concentrato, diligente ed equilibrato.” McKinnon ha anche uno speciale legame con i Fab Four. “Quando ero giovane, ho imparato a suonare il piano suonando le canzoni dei Beatles con mio papà,” dice. “‘In My Life’ era la nostra preferita e per me lo è ancora oggi. La loro musica ha un qualche tipo di significato nella vita di tutti.” Riguardo alla premessa di Yesterday, l’attrice riflette: “Come fan dei Beatles da sempre, credo che l’idea che il mondo sarebbe un posto peggiore senza la loro musica sia toccante. Immaginare un mondo senza le canzoni dei Beatles è come immaginare un mondo senza pavoni o arcobaleni. Sopravvivremmo, ma sarebbe molto meno colorato.”

Rocky
Joel Fry
Non c’è cantante degno di questo nome senza la sua road crew, e non esiste miglior roadie di Rocky. Beh, forse di migliori ne esistono, ma nessuno è così affascinante. Nella tradizione dei migliori amici brutalmente onesti dei film di Curtis – dallo Spike di Rhys Ifans in Notting Hill, alla Scarlett di Charlotte Coleman in Quattro matrimoni e un funerale, a Joe di Gregor Fisher in Love Actually-L’amore davvero — Joel Fry di Il trono di spade porta a Yesterday un Rocky che è in egual misura uno sciocco e una delizia. “Rocky è un vecchio amico di Jack che ricompare e diventa il suo road manager,” dice Patel. “Rocky è assolutamente spensierato, gaudente ed esilarante e finisce per diventare il braccio destro di Jack nel suo viaggio.”
Visto che non ha nessun legame con l’industria musicale e si affida per tutto alla sua più stretta cerchia di amici in un paesino del Suffolk, Jack si trova leggermente in difficoltà quando gli viene offerto da Ed Sheeran di essere quello che apre i suoi concerti in tour. Jack si ritrova ad avere un disperato bisogno di un road manager, e pure in fretta. Ellie, purtroppo, non è disponibile. “Non c’è letteralmente nessuno libero di lavorare per lui come roadie… tranne la scelta più irresponsabile e disastrosa,” dice Curtis. “Il suo amico Rocky è un drogato semi-riabilitato. La parte è interpretata da Joel Fry con grande allegria, stravaganza e statura. È una vera gioia.”
Inizialmente Fry voleva candidarsi per il ruolo di Jack e poi, in un colpo di sfortuna, ha finito per fare il provino quando era davvero malato. “Joel è un musicista fantastico,” dice Boyle. “La responsabile del casting mi ha detto, ‘Devi vedere questo ragazzo. Al momento non sta molto bene e noi ci eravamo raccomandati di non venire… è davvero malato.’ Joel è entrato ma stava veramente malissimo. Ha cantato e suonato delle canzoni facendo il meglio che poteva. La responsabile casting aveva detto che sapeva che non lo avremmo scelto per il ruolo di Jack, ma che avremmo dovuto vederlo per quello di Rocky e sceglierlo. È stata un’ottima decisione, perché lui è stato bravissimo, divertente e nobile. È quella cosa che hanno i personaggi comici; lui interpreta quello che mia madre chiamava un ‘testone’. Ma è anche un ragazzo meraviglioso, speciale. Quel Rocky è stata una bella scoperta e un bel pezzo di scrittura comica. Davvero bello.”
Fry ha trovato nel suo personaggio una certa saggezza filosofica. “Rocky è una persona spensierata che pensa che sia più importante godersi la vita e vedere il mondo che preoccuparsi delle piccole cose,” dice Fry. “Non si stressa molto e penso che a un sacco di persone servirebbe una parte di questa mentalità. Come dice Richard, Rocky è ‘pericolosamente rilassato.'”

James Corden
nei panni di (tipo) sé stesso
In una scena fondamentale che fa luce sul suo senso di colpa nell’aver dichiarato sue le canzoni dei Beatles, Jack deve apparire a The Late Late Show, presentato da James Corden — ma prima di partecipare alla trasmissione fa un sogno dettato dall’ansia in cui Corden affronta con lui la questione. Si è scoperto che Corden è un amico di Boyle e ha accettato di farlo. “Ho conosciuto James prima che diventasse famoso dopo Gavin & Stacey,” dice Boyle. “Dovevo ricevere un premio teatrale a Londra per aver diretto Frankenstein al The National, e lui uno per One Man, Two Guvnors. Eravamo dietro le quinte e gli ho detto, ‘Mi piace molto il tuo lavoro. Cosa farai dopo?’ E lui ha detto, ‘Andrò in America a vedere se là funziona.’ Ed eccolo là. Ha sfondato ma ha mantenuto il gusto per il suo lavoro.” Sebbene Corden comparisse in molti dei copioni di Curtis, questo è l’unico in cui è sopravvissuto al montaggio. La questione ha reso Curtis un po’ nervoso. “Richard mi ha detto che avrei dovuto tenere James nel film perché, nel caso in cui l’avessi tagliato di nuovo, lui non mi avrebbe più rivolto la parola!” dice Boyle ridendo. Corden ha anche permesso al film di usare tutti gli elementi del suo show e gli ambienti per le riprese. “Non avremmo potuto permetterci di ricreare quello show,” dice Boyle. “Loro hanno messo in scena questa versione dello show per noi di sabato. Ci hanno messo l’infrastruttura e la squadra, e questo era l’unico modo in cui avremmo potuto farlo. Abbiamo dovuto volare a L.A. la sera prima, abbiamo girato e poi siamo tornati indietro. Era il nostro primo giorno e Himesh ha fatto un’eccezionale performance cantando ‘Something’. James è fantastico, è incredibilmente abile nelle straordinarie e costanti inversioni di rotta e nei repentini cambiamenti che ci sono in questi programmi nel corso di una settimana. È molto veloce a lavorare ed è un bravo attore. Ti domanda cosa vuoi e te lo da, senza difficoltà.”
Si è scoperto poi che Corden nascondeva un piccolo segreto. “James da l’impressione di essere molto indiscreto quando chiacchiera in modo garrulo nel suo show,” dice Boyle, “in realtà è stato molto discreto con noi, perché stava pianificando il viaggio con Paul McCartney nella sua città natale Liverpool per il ‘Carpool Karaoke’. Non ci ha detto niente. Non ci ha detto che ci sarebbe andato. Quindi, quando ho visto la trasmissione ho pensato che lui stesse già pianificando la cosa senza lasciarlo minimamente trasparire.”

LA MUSICA

L’elenco finale
Assicurarsi i diritti della musica
Curtis e Boyle, entrambi grandi fan dei Beatles, non avrebbero fatto il film senza la benedizione dei membri sopravvissuti della band, Paul McCartney e Ringo Starr, e degli eredi di John Lennon e George Harrison. Dalla forza di questi rapporti, e con l’approvazione dei musicisti e delle loro famiglie, la produzione è stata poi in grado di andare avanti e assicurarsi i diritti di composizione sulle canzoni dei Beatles perché Patel potesse registrarle per il film.
Questo non ha però reso più facile il processo di scrittura di Curtis: di tutte le canzoni iconiche dei Beatles, quali scegliere? E, ancora più difficile, quali lasciare fuori?

Cosa? Niente “Sgt. Pepper”?
Scegliere le canzoni del film
In Yesterday sono indubbiamente la musica e i testi delle canzoni che contribuiscono a portare avanti la narrazione per tutto il corso del film. “Le canzoni sono state scelte molto attentamente da Richard,” dice il supervisore alla musica Ilhan. Non era solo importante quali canzoni fossero state scelte, ma l’ordine in cui vengono sentite. La musica stessa crea un arco narrativo del percorso di Jack. “Le canzoni sono molto importanti,” dice Ilhan. “In quell’ordine, in quel momento, raccontano la storia.”
Per Curtis, selezionare dalla pletora di successi dei Beatles non è stato un compito facile. “Abbiamo cercato di rappresentare tutti i lati del lavoro dei Beatles – il lato rock, quello romantico, quello riflessivo,” dice Curtis. “Mentre stavo scrivendo il film ho avuto uno strano rapporto con le canzoni dei Beatles. Provavo a non ascoltarle troppo perché stavo mezzo cercando di pensare ‘Cosa si ricorderebbe Jack?’. Un giorno, Danny ha chiesto a Himesh di nominare il maggior numero di canzoni dei Beatles che poteva, ed è stata dura. Quello che si deve fare è andare indietro e passare in rassegna (mentale) gli album.” Qui di seguito, Curtis spiega il perché della scelta di ogni canzone.

“Yesterday”: “Paul McCartney pensava che fosse un perfetto colpo di genio. È stata una canzone così miracolosa che quando l’ha scritta, ha pensato che doveva averla rubata o sognata. Nel film, è la prima canzone dei Beatles che Jack canta dopo il suo incidente, e la reazione dei suoi amici quando la canta e suona è il primo indizio per Jack (e per noi) che stia succedendo qualcosa di strano. Gli amici di Jack sostengono di non averla mai sentita prima e credono che l’abbia scritta Jack. Per quella scena, si cercava una canzone semplicemente perfetta che avrebbe fatto spalancare la bocca a tutti. Ecco quindi il motivo per cui ‘Yesterday’ è entrata nel film. Poi abbiamo fatto registrare a Jack una selezione di canzoni dei Beatles —’She Loves You’, ‘I Want to Hold Your Hand’, ‘I Saw Her Standing There’ — ed è quell’atmosfera beatlesiana gioiosa dei primi anni ’60 quando ci sono solo lui, Ellie e il loro amico Gavin [ALEX ARNOLD].

“In My Life”: “Questa è la canzone che Jack canta alla stazione TV locale, ed è quella che vede (e sente) Ed Sheeran. Abbiamo pensato che sarebbe stato bello avere una canzone sofisticata e perfetta e, stranamente, ‘In My Life’ è la canzone che Ed ha cantato per Paul e Ringo di recente. È tenero che sia questa la canzone che sente Ed. È stata pensata anche per un altro proposito. Alla fine della canzone Ellie pensa sia una proposta d’amore… ma non lo è.

“Back in the USSR”: “Per la prima serata come spalla che apre il concerto di Sheeran in Russia, Jack decide spontaneamente di suonare una versione di questa canzone per attrarre l’attenzione del pubblico distratto che non ha nessuna remota intenzione di ascoltarlo. Non c’è bisogno di dirlo, ma cattura l’attenzione della folla. Molto semplicemente, abbiamo pensato che sarebbe stata una buona canzone per Jack da cantare in Russia.

“The Long and Winding Road”: “Mentre sono in tour, una notte, dopo lo spettacolo, Sheeran sfida Jack in un’amichevole gara di scrittura di canzoni. Jack ‘scrive’ questo classico in una manciata di minuti. Per la gara tra Jack e Ed, volevamo qualcosa che fosse un motivo subito perfetto. Ho pensato che ‘The Long and Winding Road’ fosse l’esempio perfetto.

“Penny Lane,” “Eleanor Rigby” e “Strawberry Fields Forever”: “Queste sono tutte dei classici, ma diventano le canzoni più difficili per Jack da ricordare in dettaglio guidato solo dalla sua memoria. Queste sono canzoni piantate nel film per ricordarci che, anche se sappiamo la musica, raccontare i testi è una cosa completamente diversa. Ho tentato per cinque volte di scrivere ‘Eleanor Rigby’ a memoria, e ho fallito ogni volta.”

“Here Comes the Sun”, “While My Guitar Gently Weeps” e  “Hey Jude”: “Queste sono tutte canzoni che Jack registra a L.A., con un piccolo aiuto di Ed Sheeran, come potenziali tracce per il suo album che sta per uscire. Jack comincia a registrare a L.A. perché volevamo dare un senso di grandezza, per cui abbiamo incluso due canzoni di George, ‘Here Comes the Sun’ e ‘While My Guitar Gently Weeps.'” “Hey Jude” invece ha fornito una delle tante gemme comiche del film. “‘Hey Jude,’ è là per la battuta in cui Ed la cambia con ‘Hey Dude.'” È durante questa sessione di registrazione che Jack tenta anche di includere alcune delle canzoni sue nell’album. Ma non va tanto bene. “Jack infila là una delle sue canzoni che chiaramente non regge il confronto con la genialità dei Beatles. È un fare i conti con la realtà e un amaro ricordo della sua mancanza di talento come cantautore.”

“Help!”: Per il lancio del suo album, Jack canta questa canzone dall’alto del tetto di un pub a un’imponente massa di gente ruggente sotto. “A questo punto Jack sta attraversando una crisi metafisica. Sta con la ragazza sbagliata e fa le cose per motivi sbagliati; è qui che canta ‘Help!’ La canzone è sempre stata interessante per quel motivo. Era rappresentata come una canzone piacevole, allegra ma in realtà era un grido d’aiuto. John Lennon la descriveva come la sua canzone alla ‘Bob Dylan’. Erano canzoni di disperazione oltre che di entusiasmo.

“All You Need Is Love”: “Questa è la canzone che rappresenta la presa di coscienza di Jack di cosa conti veramente. ‘All You Need Is Love’ è la canzone e il messaggio che è al centro del film e che Jack ha dimenticato. Dopo averla cantata, dice a Ellie come si sente e che ha fatto tutte le scelte sbagliate.”

Un regalo fantastico
Supervisione e composizione della musica
Essendo la musica così importante in Yesterday, i filmmaker si sono rivolti alla squadra di altissimo livello del supervisore Adem Ilhan e del compositore Daniel Pemberton. “Avevo già lavorato con Danny su Steve Jobs, ed è stata un’esperienza follemente positiva,” dice Pemberton. “Un giorno mi ha chiamato nel suo ufficio e mi ha spiegato questo film per intero e io l’ho trovato assolutamente straordinario.” Ma il primo istinto di Pemberton è stato di declinare l’offerta. “Gli ho detto che non ero la persona giusta per farlo,” dice. “Lui voleva che io scrivessi la colonna sonora, lavorassi con gli attori, dirigessi la musica, e io ho semplicemente pensato che avesse bisogno di qualcuno che avesse vissuto quella vita di cantante-cantautore e che sapesse cosa vuol dire esibirsi. Ed è qui che entra in scena Adem.”
Ilhan è un amico di Pemberton di lunga data che vive la vita da cantante/cantautore da quando si è laureato nel 2004. Bassista della band post-rock Fridge, Ilhan fa anche parte del duo elettronico Silver Columns e ha al suo attivo anche un album da solista. “Adem è un cantautore straordinario, sa suonare molti strumenti ed è una persona molto simpatica che ho pensato avrebbe lavorato molto bene con Himesh e Lily… e con tutti gli altri coinvolti nel progetto,” dice Pemberton. “Abbiamo deciso che avremmo attaccato questo film in squadra. Il nostro approccio è stato quello di creare un ambiente che permettesse agli attori di crescere ed esprimersi come cantanti, ma anche di dare alle canzoni una piccola svolta. Dato che viviamo in questo mondo in cui i Beatles non esistono, abbiamo dovuto guardarlo attraverso il filtro di Jack; abbiamo costantemente cercato di pensare a come potesse funzionare.”
Nella parte musicale del film c’è però di più delle sole canzoni dei Beatles. C’è il problema delle canzoni di Jack. “Si, abbiamo dovuto anche scrivere le brutte, inutili canzoni di Jack!” dice Pemberton ridendo. “Di solito io scrivo solo la colonna sonora. È ovvio che cerco sempre di farmi coinvolgere nel film all’inizio, nella fase del copione, ma in questo film mi si chiedeva più che scrivere la musica. Dovevo occuparmi delle canzoni di Jack, che non sono belle come quelle dei Beatles. Se qualcuno ti dice, ‘Scrivi una canzone meglio di quelle dei Beatles,’ ti preoccupi. Ma se qualcuno dice, ‘Scrivi una canzone che non è buona come quelle dei Beatles, ma abbastanza buona,’ allora dici, ‘ok, sono l’uomo giusto!'”
Per la squadra il dilemma è stato come affrontare l’interpretazione di Jack delle canzoni dei Beatles in un mondo privo dell’imponente impatto che questi hanno avuto sulla cultura. “Abbiamo cercato di essere Jack che tenta di ricordare i Beatles,” dice Ilhan. “Il punto importante per me era, ‘Ascolto la loro musica o cerco di ricordarla a memoria?’ Io sono un fan dei Beatles per cui conosco parecchie delle loro canzoni in ogni caso. Questa per me è stata la prima meta, cantarmele e ripetermele nella testa e capire cosa ci avrei fatto.” Da questo punto di vista, Ilhan doveva rispecchiare il percorso musicale di Jack. “È necessario farlo per capire da dove parte Jack,” dice Ilhan. “E nelle canzoni ci devono essere degli errori.”
Ilhan e Pemberton dovevano anche decidere come sarebbero suonate queste canzoni cantata da Patel come Jack. “Nel corso di questa storia, le canzoni passano attraverso diversi filtri,” dice Pemberton. “Ci sono delle espressioni che Jack fa al concerto a Mosca, dove abbiamo preso una frase da ‘USSR'” e il compositore canta “‘Wo ho ho ho ho.’ “È una frase molto breve nella canzone, ma Jack aveva bisogno di qualcosa a cui il pubblico potesse agganciarsi. Non hanno mai sentito questa canzone in vita loro e non sapranno il testo; non canteranno il ritornello, ma un ‘wo-ho-ho-ho’ si impara in due secondi. Abbiamo usato questo, e cioè Jack che ripete ‘wo-ho-ho’, come mezzo per fargli avere il pubblico dalla sua parte.”
Quel momento che Jack crea in “USSR” è connesso a una delle sue canzoni, “Summer Song”, che lui ha ripetutamente cercato di rendere un successo, fallendo. “Jack usa l’esperienza delle sue vecchie canzoni e la lega alle canzoni dei Beatles,” dice Ilhan.
Questo trucco narrativo ha aiutato Curtis a intrecciare altri personaggi all’interno della storia. “‘Summer Song’ è l’unica canzone che piace a Nick, l’amico di Jack,” aggiunge Pemberton. “Il suo personaggio non è un grande esempio di conoscitore musicale per cui se gli piace ‘Summer Song’ è perché ha un ritornello semplice che è ovviamente facile da ricordare. L’idea è che, se si passa in rassegna la sua storia, Jack sta prendendo elementi dalla sua esperienza di cantautore per metterli nel suo lavoro sui Beatles. C’è uno strano sviluppo, perché noi stiamo seguendo il percorso di Jack come cantautore, prima che lui si accorga di essere l’unico a conoscere le canzoni dei Beatles, e allora incorporiamo in questo il modo in cui lui affronterebbe queste canzoni.”
A tal fine, la squadra ha cercato di reinterpretare queste canzoni senza perdere il legame emotivo che la gente ha nei loro confronti. E per il pubblico di provare come sarebbe stato sentire queste canzoni iconiche all’inizio. “Ho pensato a come sarebbe stato sentire ‘Yesterday’ cantata per me per la prima volta,” dice Ilhan. “La reazione e l’idea di questa mi ha commosso. I Beatles hanno scritto alcune delle più belle canzoni di tutti i tempi, ed è piuttosto interessante e toccante esaminare come sarebbe stato essere la prima persona a sentirle.”
Inoltre, dato che Pemberton e Ilhan lavoravano con Sheeran, il cantautore inglese più lodato e famoso, era importante rappresentare anche la sua voce nel film. “Ed ha scritto una bellissima canzone per il finale del film, per cui abbiamo lavorato con lui su questa,” dice Pemberton. “In sostanza, questo film è un grande esempio del potere delle canzoni. La musica ci mette in connessione con così tante persone e può cambiare il mondo. È bello ricordarlo in un tempo in cui sembra che questa forma d’arte sia sommersa da un mondo più moderno di selfie e Instagram. Riconnettersi con il potere della musica è un regalo fantastico.”

Lo facciamo dal vivo
Sound design e registrazione
Registrare le canzoni chiave dei Beatles era di fondamentale importanza per il film, e Boyle ha deciso di farlo nella maniera più impegnativa possibile. “È assolutamente normale per un film con tanta musica del vivo dentro di pre-registrare e poi far mimare agli attori davanti alla cinepresa la loro registrazione originale,” dice Boyle. “Non ho voluto farlo perché ci sono troppi tecnicismi. È praticamente impossibile ottenere un buon risultato riprendendo la musica suonata e cantata dal vivo a causa dei rumori di fondo. Si può andare fuori tempo, stonare, possono andare storte tante piccole cose diverse. Io ero convinto però, grazie alla performance di Himesh al provino, che dovevamo registrarlo dal vivo. L’avevo sentito venire avanti e semplicemente suonare ‘USSR’ e ho pensato che questo fosse quello che doveva accadere nel film.
“Questo è il modo in cui devono funzionare queste canzoni,” continua Boyle. “Altrimenti sarà bello per gli aficionados sfegatati dei Beatles, ma per tutti gli altri sarà come un film karaoke. Odio quando gli attori mimano, anche se hanno imparato a farlo in maniera brillante in questi tempi. È come mimare un dialogo. Perché farlo? E’ importante credere che quel momento stia accadendo a quella persona ORA perché TU ne sia testimone.”
Per Boyle, nel campo c’era solo un uomo che potesse dargli la performance live che cercava. E quell’uomo era SIMON HAYES, il cui lavoro su Les Misérables gli è valso un Oscar® per miglior sonoro.
“Chiamare Simon un ‘registratore di suoni’ non gli fa giustizia,” dice Boyle. “Lui è una specie di ingegnere a livello fisico. Lui mette insieme questo esercito di persone e tecnologia e in qualche modo rende possibile la registrazione dal vivo. Quando suoni e canti dal vivo senza una click track, la tempistica cambia. Non si può usare solo una ripresa e non si può semplicemente passare da una ripresa a un’altra.  È molto difficile. Quindi, bisogna assicurarsi che ogni versione venga registrata benissimo perché potrebbe essere l’unica versione che funziona nel film.
“La riuscita del lavoro di Simon è essenziale per il successo del film,” aggiunge Boyle. “Con la precisione di Simon nella registrazione delle canzoni e gli arrangiamenti di Daniel che lavorano attraverso il prisma che era Himesh, eravamo a cavallo. Loro non hanno forzato Himesh, hanno lavorato attraverso di lui e ci hanno permesso di farlo arrivare alla gente… il tutto a un livello tecnico straordinario.”
Dopo aver letto il copione, Hayes ha capito che sarebbe stato impegnativo ottenere quello che voleva Boyle, ma non avrebbe mai permesso a degli aspetti pratici di ostacolare la perfezione. “Ho contato 24 parti musicali nel corso del film, da piccole scene in cui si suona agli angoli delle strade ai grandi concerti a Wembley, e tutti dovevano essere registrati dal vivo, per cui era un compito piuttosto impegnativo,” dice Hayes. “L’approccio di Danny è tutto centrato sulla performance e questa era quella che noi dovevamo catturare. Quello che cerchiamo di non fare con l’attrezzatura o con la parte tecnica delle cose è intralciare quella performance e la narrazione della storia.
“Riuscire a coprire tutto questo dal vivo è stata un’enorme responsabilità,” aggiunge Hayes. “Sul set ci sono vari problemi e difficoltà come far stare tutto e tutti in silenzio, ma il risultato è un’energia straordinaria.”

‘Hey DUDE, Don’t Be Afraid’
Patel diventa uno dei Beatles
Oltre a trovare il suo personaggio, Patel ha dovuto studiare le canzoni dei Beatles, non solo come suonarle ma come suonarle e cantarle per una folla enorme. “La prospettiva di dover imparare le canzoni mi spaventava,” dice Patel. “Suono la chitarra da circa 10 anni e ho imparato da solo, ma si può arrivare fino a un certo punto quando sei un autodidatta.”
I mattoncini per la costruzione c’erano tutti, ma Patel aveva una mole seria di preparazione e di compiti da fare prima di presentarsi davanti alla cinepresa. Fortunatamente l’attore era nelle buone mani del compositore Pemberton e del supervisore alla musica Ilhan.
“Io e Adem abbiamo trascorso due settimane e imparare le canzoni,” dice Patel. “Lui era sempre incoraggiante e mi ha dato la sicurezza in me stesso di cui avevo bisogno. È stato divertente non solo imparare alcune delle più belle canzoni mai scritte, ma anche farle nostre, in un certo senso. Adem ha instillato in me la sicurezza di cui avevo bisogno per fare quello che dovevo fare – lo stadio Wembley, Latitude, suonare per 6.000 persone sulla spiaggia di Gorleston — situazioni folli in cui faccio le cose che ho sempre voluto fare, e cioè suonare e cantare davanti alla gente. Ce l’ho fatta, grazie ad Adem e alle persone straordinarie che ha portato nel team. Senza il suo aiuto non sarei riuscito a fare quello che faccio. Questa sicurezza in me stesso è una cosa che porterò con me.”
Ilhan era colpito dal talento musicale naturale di Patel: “Quello su cui abbiamo lavorato è stato affinare il talento di Himesh e adattarlo a canzoni specifiche. Ha delle ottime materie prime. La sua voce è chiara e forte e sa suonare la chitarra, per cui abbiamo solo plasmato quello che c’era già.”
Tuttavia, c’è una grandissima differenza tra l’essere capaci di cantare e l’essere capaci di esibirsi nel tipo di contesto in cui si devono fare versioni multiple. “La voce deve essere in ottime condizioni,” dice Ilhan. “Ma bisogna anche permettere a Himesh di avere un controllo sulla sua voce, e anche su come suonare la chitarra e cantare allo stesso tempo e lavorare sulla fiducia in sé stesso e la consapevolezza di cosa la sua voce è e di cosa può essere. Deve sembrare istintivo e assolutamente naturale. Himesh ha lavorato sodo, giorno dopo giorno, per arrivare a questo punto. Se tutti pensano che quello che vedono sullo schermo è naturale, allora il lavoro ha funzionato.
“Una cosa di cui dovevamo tenere conto, specialmente in questo ambiente, è che lui interpreta un personaggio e un personaggio ha un ruolo,” continua Ilhan. “Avremmo potuto lavorare in molte maniere diverse per rendere la sua voce più forte o più potente — o con un’estensione maggiore o più precisa — ma con ogni passo che fai in quella direzione comprometti il carattere della voce. La voce di Himesh ha uno splendido carattere; è intensa e arriva molto bene. Non bisogna però scordare che lui interpreta un ragazzo a cui non sta andando molto bene. Non ha quel ‘qualcosa’. Quel ‘qualcosa’ gli manca. Anche nelle canzoni più belle, gli ci vuole un po’ a venire fuori. Volevamo che lui fosse percepito come uno che sa cantare e suonare – uno che ha il potenziale di farlo.”
A Patel è stato dato pochissimo tempo per arrivare a cantare a proprio agio per le cineprese di Boyle. I primi due giorni delle riprese sono stati dedicati a esibirsi per le strade di Clacton-on-Sea, cantare le canzoni di Jack e cantare “Let It Be” al pub The Reedcutters a Cantley. “È stato un po’ sfibrante,” ammette Patel. “E questo è il motivo per cui ho sbagliato un paio di volte.”
L’attore si riferisce ad aver sbagliato un paio di accordi al piano durante una ripresa di “Let It Be” perché i nervi hanno avuto la meglio su di lui – anche se questo era perfetto per il suo personaggio. Dopo tutto, Jack non si sarebbe sentito nervoso a cantare una delle canzoni più iconiche dei Beatles per la prima volta, specialmente davanti a delle persone che non hanno mai sentito i Beatles prima? “E vero, specialmente nel caso di questa canzone che tutti dovrebbero conoscere, ma che invece loro non conoscono e lui sì,” dice Patel. “Sta quasi aspettando che qualcuno dal pubblico si alzi e dica, ‘Non l’hai scritta tu questa,’ per questo è chiaro che sia un po’ nervoso.”   
Si tratta di diversa carne al fuoco per un attore: la performance di suonare e cantare ed essere allo stesso tempo Jack. “È un po’ una sorta di giocoleria, ma è divertente,” dice Patel. “Impari le canzoni meglio che puoi e poi le rendi parte della tua storia personale. Cosa significa per Jack cantare quella canzone in quel momento? Perché ha scelto quella canzone? Di tutte le canzoni che avrebbe potuto ricordare, perché gli è venuta in mente quella? Perché è famosa o perché significa qualcosa per lui?”
Se tutta quella preparazione musicale lo stava stressando, Patel non l’ha dato a vedere. Non tanto. “Himesh si è rafforzato,” si complimenta Boyle. “È una persona molto modesta e parlava del suo nervosismo solo nell’interpretazione. Ho sempre pensato che lui fosse molto rilassato durante le canzoni. Qualunque stress stesse provando nel recitare le scene principali, lui ne aveva accumulato così tanto nell’esibirsi con le canzoni da sentirsi rilassato nel resto della parte. Non ha avuto molto tempo libero. Si preparava le canzoni e le provava mentre faceva tutto il resto che i film ti richiedono. Questo richiedeva un tempo infinito e molte ripetizioni. Ma lui era già avanti grazie al suo tocco con le canzoni.”
Patel considera un onore portare la musica dei Fab Four a una nuova generazione. “La canzone preferita di mia madre è ‘Imagine,'” dice l’attore. “Se ne è innamorata appena arrivata in Inghilterra, per cui io ho scoperto i Beatles attraverso di lei quando ero molto piccolo. Questo film fungerà da introduzione per un sacco di giovani che non hanno avuto il privilegio di ascoltare i Beatles. Sia le persone che sono fan irriducibili che quelle che non conoscono questa musica apprezzeranno il film per motivi diversi. Quel che è certo è che il film conferma la magia della loro musica per tutti i pubblici.”

LE LOCATION
Immortalare il Suffolk
La città natale di Jack
Un’altra incontestabile star del film è la location principale di Yesterday, il Suffolk e i suoi confini. Centrale per il percorso emotivo di Jack è dove il film comincia e finisce, sia letteralmente che metaforicamente. Questa non è la prima volta che Curtis ambienta un film in Suffolk, ma è la prima volta che riesce a girare là. “Ho scritto Questione di tempo sul Suffolk,” dice lo sceneggiatore e produttore. “Tutto si svolgeva in una casa vicino al mare, ma non siamo riusciti a trovare la casa giusta e abbiamo dovuto spostare tutto in Cornovaglia. È bello che questa volta abbiamo potuto girare nel luogo di cui avevo scritto nel copione.
“Questo è un luogo che conosciamo bene,” dice Curtis. “Io scrivo in una piccola stanza da cui vedo un’insenatura di spiaggia e mare. In una certa misura c’è tanto di Ed Sheeran nella storia, e lui viene da qui. Amiamo questi accenti e i nomi. Questo è il luogo dove volevo ambientare il film. È una piccola parte d’Inghilterra dalla quale, se non fosse vero, non ti aspetteresti mai venisse una grande star pop come Ed. Sentivo anche di conoscere questi luoghi. Ma quello che è stato interessante – quando è salito a bordo – è che Danny ha detto ‘dobbiamo davvero imparare a conoscerli’. Ha voluto trascorrere molto tempo qui, andarsene in giro per cercare di capire l’atmosfera. Nel suo cercare le location perfette, il piccolo mondo che io stavo descrivendo si è allargato moltissimo.”
Il film ha finito per essere girato lungo la costa orientale dell’Inghilterra, cominciando con Clacton-on-Sea e risalendo tutta la strada fino a Gorleston-on-Sea. “Danny voleva capire il Suffolk e mentre Richard glielo mostrava, lui cercava il Suffolk più grezzo e senza compromessi alla ‘Danny Boyle’ piuttosto che la parte più morbida alla Richard,” dice il produttore Bevan.
“Gran parte della storia è ambientata nelle aree più rurali del Suffolk con un ovvio legame con Ed,” aggiunge Boyle. “Ci sono delle spiagge molto belle da queste parti che non sono solo pittoresche; sono interessanti, per me. È stato bello essere in grado di girarlo sulla costa ma non immortalare solo mare e spiaggia. Ho voluto portarlo più verso le città, come Lowestoft nel Suffolk e Gorleston nel Norfolk, poco a sud di Great Yarmouth. Queste sorprendenti città sono un po’ dimenticate, in realtà. Gorleston ha una storia incredibile. Era importantissima al tempo di Re Edoardo, come Brighton. Era il posto. Ora è caduta nel dimenticatoio.”
Le location che Boyle ha scelto avevano una stravaganza che si giustapponeva alla visione di Curtis di un Suffolk pittoresco con una punta di crudo realismo alla Boyle. Un esempio può essere visto nella scena al pub The Reedcutters in cui vediamo Jack esibirsi. “È un delizioso piccolo pub che ha sullo sfondo una straordinaria industria di raffinazione dello zucchero,” dice Curtis. “Diventa una versione più definitiva di quella che avevo pensato originariamente.”
I collaboratori dello sceneggiatore hanno apprezzato l’idea di avere una guida locale sempre a portata di mano. “Io vivevo in un piccolo cottage davanti al mare a Walberswick,” dice Lily James. “Richard ha una casa là ed è fondamentalmente il Re del Suffolk, per cui è stato in grado di farci entrare nel suo mondo e farci vedere questa bella città. La vita qui in Suffolk ha un ritmo differente e c’è un gran senso della comunità che è stato trasmesso al film.”
Per Sheeran, girare nei luoghi in cui è cresciuto si è dimostrata un’arma a doppio taglio. “Da una parte, è bello mantenere questo piccolo spazio meraviglioso e segreto,” dice, “ma è anche bello mostrarlo su scala globale come abbiamo fatto noi nel film.”
La location manager CAMILLA STEPHENSON ha avuto l’arduo compito di trovare i luoghi che esprimevano il realismo che Boyle voleva immortalare. “Danny è stato molto chiaro, dal suo primo incontro con me, sul fatto che non voleva ambienti ‘scatola di cioccolatini’,” dice la Stephenson. “Voleva però restare fedele alla sceneggiatura, per cui abbiamo iniziato a guardare luoghi sulla costa orientale che avessero dei caratteri più netti – porti non turistici, quartieri generali di fabbriche. Con la scelta di Gorleston, abbiamo una cittadina di mare edoardiana affascinante ma che ha anche una parte più ‘vera’ e un porto molto trafficato dove si lavora davvero. Voleva che fosse realistico ma non voleva che fosse crudo. Non voleva assolutamente niente di cupo o squallido. Danny voleva vedere la bellezza, ma non quella graziosa e pittoresca di alcune cittadine inglesi sul mare.”
Due scene fondamentali si svolgono al Pier Hotel sulla spiaggia a Gorleston-on-Sea. In una scena flashback che ha luogo prima del suo incidente, Jack ed Ellie arrivano al Pier Hotel per un concerto, solo per scoprire che è chiuso da tre mesi. “Jack ha pianificato l’ordine e l’elenco delle canzoni con grande cura e alla fine non riesce a suonare neanche una canzone,” dice Curtis. “Un anno dopo, quando è improvvisamente diventato la persona di maggiore successo nella Storia, abbiamo deciso che lo avremmo fatto esibire dall’altra parte dell’hotel su una terrazza che si affaccia sul mare. Non ha mai avuto più di 17 spettatori, e improvvisamente ha una folla di 5.000 persone. Ci è piaciuta molto anche l’idea che fosse sul tetto perché c’è il riferimento ai Beatles che si esibiscono sul tetto della Apple cantando ‘Get Back’ e ‘Don’t Let Me Down.'”
Boyle elabora: “Jack esce sul tetto e in realtà fa tornare ‘Help!’ alle sue radici. È un grido di disperazione, una richiesta d’aiuto, non solo un motivo pop accattivante. Jack picchia un grido di dolore vero con la band in gloriosa versione punk. Questo è uno dei bei modi in cui Himesh non solo fa rinascere ma re-immagina le canzoni senza forzarle; è stato molto onesto e ha rispecchiato fedelmente la sua posizione nella storia in quel momento. Tutto questo è stato filmato al Pier Hotel, con il porto merci alle spalle, con le navi che vanno e vengono, che danno a quella canzone un confacente paesaggio industriale.” E un richiamo elegante alle vite degli stessi Fab Four. “I ragazzi venivano da un grande porto industriale, dopo tutto,” dice Boyle.
Patel spiega quel momento cruciale: “L’esibizione al Pier Hotel è un momento chiave del film perché mostra la bugia che Jack sta dicendo. Jack si rende conto di aver perso Ellie, che ha mentito ai suoi genitori e si sente completamente sconfitto. Quando balza fuori sul tetto, non sta solo cantando la canzone ‘Help!’, sta urlando la sua richiesta d’aiuto nel momento in cui si sente più giù.”

Ritorno a Liverpool
Dove sono nati i Beatles
La produzione è ritornata a Liverpool per un paio di scene quando Jack scappa da L.A. alla vigilia del debutto del suo album per cercare di connettersi con lo spirito dei Beatles nella loro città natale. “È strano per lui andare a Liverpool perché lui sta tipo rubando le canzoni,” dice Boyle. “Ma c’è un legame tra il talento di un cantautore e il suo hinterland — tutti gli elementi e la cultura lo alimentano e producono la musica. Jack va e semplicemente vi si aggancia. Io credo si possa perdonare perché c’è il pericolo che le canzoni vengano dimenticate, e lui le sta restituendo alla gente. Sembrava giusto ritornare a Liverpool per filmarla in un modo che sembrasse che i Beatles non fossero mai esistiti. Cosa molto difficile a Liverpool perché là sono tutti orgogliosi dei Beatles.” ride. “Abbiamo dovuto fare un po’ di cancellature digitali!”
I filmmaker sono andati a perlustrare gli Strawberry Fields mesi prima che iniziassero le riprese, segnandosi l’ora iconico luogo come location per il film, ma quando sono arrivati a girare lì, i campi (fields), esclusi i cancelli pesantemente pieni di graffiti, erano stati letteralmente demoliti.
“È stato emozionante,” dice Boyle. “Questi ricordi sono molto specifici di Liverpool. C’è un’altra scena in cui Jack ascolta la mia personale canzone dei Beatles preferita, ‘Hello Goodbye’ nel tunnel Mersey. Credo che queste cose significheranno qualcosa solo per le persone di Liverpool, ma io ne sono fiero. Ci sono un paio di cose nel film che saranno solo sconcertanti per il resto del mondo, ma sopravvivono perché il legame con la città è più importante che la comprensione del mondo. Per cui, sapranno.”

Wembley, Latitude e L.A.
Location aggiuntive per il film
Oltre al Suffolk e a Liverpool, la produzione ha girato anche allo stadio Wembley, al Festival Latitude e a Los Angeles, dove Jack si ritrova a entrare in un mondo completamente diverso da quello a cui è abituato. Dopo aver girato nel freddo Suffolk, il clima di L.A. è stato un po’ uno shock per il cast e la troupe.  “Faceva un caldo incredibile,” sospira Curtis. “Siamo stati giù a Venice Beach, la Pacific Highway e le palme, al The Beverly Hills Hotel e sul Sunset Boulevard. Un inequivocabile giorno a L.A. C’erano 40 gradi [Celsius] e noi abbiamo filmato un taxi con una Russian Arm, che è quando hai un’enorme telecamera montata dietro un’automobile che può andare dietro, affianco o davanti. Quindi siamo stati dentro un’auto in una tempesta di calore.”
La troupe è stata a L.A. per sette giorni in cui ha girato alla Cooper Wave House, all’agenzia di talenti WME e al W Hotel. “Naturalmente noi associamo L.A. con l’industria cinematografica, ma è anche una città importante per l’industria musicale,” dice Curtis. “Questo è il cuore dell’impero di Debra, dove Jack si abbandona.”
La splendida Cooper Wave House, sulla spiaggia di Malibu, arriva per simboleggiare la svolta radicale che ha preso la vita di Jack. “All’inizio del film, Jack ed Ellie camminano sulla spiaggia Frinton-on-Sea in Essex, con le sue classiche capanne/cabine inglesi costruite su pali,” dice lo scenografo Patrick Rolfe. “Improvvisamente, a Malibu, Jack si trova davanti queste stupende case su pali. Vogliamo mostrare come si sia capovolto il suo mondo.”
È a L.A. che ha luogo il ‘meeting dei meeting’ sul marketing in cui la sua nuova società discografica presenta a Jack il piano per concept, look, pubblicità e marketing per il suo album d’esordio in un’enorme sala conferenze. “Il direttore marketing della società discografica è interpretato da un comico fantastico, LAMORNE MORRIS, che è stato mitico in una sitcom che amo dal titolo New Girl, con la grande Zooey Deschanel,” dice Curtis. “Siamo stati davvero fortunati.  Abbiamo avuto un vero attore che ha accettato di partecipare, anche se il lavoro era di un solo giorno…e io credo, e spero, che la scena sarà una delle migliori del film.”
Questa scena della società discografica è stata girata alla venerabile agenzia di talenti WME, grazie ai rapporti di Boyle. Il suo agente, Robert Newman, è un socio dell’agenzia. “Robert, che sta con me dall’inizio, ci ha permesso di filmare nella sala delle riunioni più importanti,” dice Boyle. “Questo è un glorioso esempio di potere che ospita tutti questi talenti, tutti questi agenti, riuniti per tentare di cambiare il corso della storia, letteralmente davanti a noi. L’abbiamo girata là e abbiamo dovuto girare molto velocemente. Avevamo ottenuto un giorno solo, e Lamorne è stato straordinario. Non avremmo potuto farla senza di lui perché la scena è semplicemente un lungo discorso suo con tutti gli altri sbigottiti che lo applaudono.”
Curtis aggiunge: “Lamorne è stato il massimo. Aveva un monologo quel giorno e lo ha fatto almeno 50 volte. È stato geniale. C’erano delle buffe prop perché avevano provato a fare le copertine degli album come aveva suggerito Jack, ma si può immaginare quanto sia noiosa la copertina di ‘Abbey Road’, che è solo una fotografia di Abbey Road e quanto sia brutta quella di ‘Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band’ perché ha sopra un sacco di peperoni e cuori.”
Morris è stato contento di farlo. “Danny ha lasciato grande libertà a tutti gli attori e si è fidato del nostro giudizio,” dice l’attore. “È stato interessante vedere come aggiustava le inquadrature per renderle uniche.”
Questa scena ha fatto faville quando i filmmaker l’hanno proiettata per i capi della Universal Pictures. “Quando quelli della Universal hanno visto quella scena l’hanno amata molto perché ci hanno detto che i loro meeting sono esattamente come quello,” dice Boyle. “È stato buffo sedere in un cinema e guardare loro che guardavano il film. Quando è arrivata la scena del meeting sono impazziti, si sono sbellicati dalle risate perché avevamo quelle persiane elettriche che scendono e questo è quello che fanno anche loro ai loro meeting per far concentrare tutti e per aggiungere un po’ di teatralità, così sembra tutto molto importante. È stato un ingrediente molto divertente nel film. È un pezzo di bella scrittura comica di Richard e una bella interpretazione di Lamorne.”
Per quanto riguarda Patel, il suo ritorno alla Città degli Angeli è stato dolce-amaro. “Avevo sette anni quando sono stato la prima volta a L.A con mia mamma; volevo arrivare alla scritta Hollywood ma non ero capace,” dice Patel. “Dopo tutti questi anni, abbiamo girato una scena in cima alla scritta Hollywood con una meravigliosa vista su tutta Los Angeles. Ho scritto un sms a mia madre che diceva, ‘Alla fine ci sono arrivato.'”

LA SCENOGRAFIA

Modello 21mo secolo
Incanalare lo stile degli anni ’60  
Il look contemporaneo di Yesterday si ispira agli anni ’60 quando i Beatles sono balzati alla fama e hanno cambiato il corso della storia della musica. La location a Gorleston-on-Sea, con la sua sala giochi Ocean Bingo illuminata di un rosso e arancione accesi, ricorda le classiche fotografie di John Hinde e Martin Parr dell’epoca.
“Abbiamo provato dove possibile di mantenere un’atmosfera anni ’60,” dice lo scenografo Rolfe. “Nelle riprese in Suffolk, abbiamo ricreato i colori di Sgt. Pepper, il look scarico del mondo di spiagge di Martin Parr e di John Hinde. Dove è stato possibile abbiamo cercato di ricrearla senza scadere nell’ovvio. Abbiamo utilizzato dettagli cromatici intensi nei cuscini e nelle tende, cercando di suggerire quell’atmosfera in maniera subliminale.  Questo ha dato al Suffolk una specie di bellezza sbiadita, quasi come un Selvaggio West, una cittadina di mare che ha visto giorni migliori. Abbiamo dato un tocco leggermente retrò agli ambienti e abbiamo usato riferimenti ai Beatles, poi abbiamo trovato un modo per portare il tutto nel mondo contemporaneo sempre mantenendo l’essenza degli anni ’60.”
Quando Jack passa dall’assonnato mondo di Gorleston-on-Sea alla vita a Los Angeles, la tavolozza di colori e il tono visivo cambiano. “Per quanto riguarda i suoi arredi scenici, abbiamo cercato di utilizzare uno stile moderno-retrò,” dice Rolfe. “Quando Jack entra più in sintonia col diventare i Beatles e acquisisce maggiore sicurezza, il suo look diventa più forte e i colori più vivaci. Quando viene strappato fuori dal suo mondo e catapultato a L.A., abbiamo potuto essere un po’ più audaci.”
L’iconografia dei Beatles si è dimostrata una costante fonte d’ispirazione. Per una conferenza stampa che Jack tiene per il debutto del suo album, Rolfe ha creato uno sfondo simmetrico blu dietro di lui. “Abbiamo trovato una bella fotografia dei Beatles in Giappone, in cui avevano questo bello sfondo dietro,” dice Rolfe. “L’abbiamo portato nel nostro mondo.” Già solo il colore urla Fab Four. “Cerchiamo di utilizzare questi colori qua è là negli ambienti domestici, scegliendo colori per le pareti che li rappresentino ma con l’idea che siano malconci a causa del tempo e degli elementi. Li abbiamo riportati indietro e abbiamo composto i colori vivacissimi dei loro abiti di Sgt. Pepper.”
I Fab Four hanno anche ispirato la grafica della copertina dell’album d’esordio di Jack, “One Man Only”. Sulla copertina di questo doppio album ci sono sia un selfie che un marcato primo piano della nuca di Jack. Infatti, le immagini sono un riferimento diretto al famoso autoritratto che Paul McCartney ha fatto da uno specchio quando i Beatles stavano iniziando a conquistare il mondo, oltre che un omaggio a John Lennon con l’immagine finale dei titoli di cosa del film A Hard Day’s Night.

I COSTUMI

Dalle stalle alle stelle
L’evoluzione dello stile di Jack
Riferimenti ai Beatles sono anche intrecciati nei tessuti dei costumi di Jack, che diventano più sofisticati ed eleganti nel corso del film, dato che lui passa dallo scialbo ragazzo della porta accanto a elegante stella nascente. Il percorso di Jack dai suoi umili inizi nel Suffolk ai concerti in stadi gremiti e a girare per L.A. è stato un viaggio pure per la costumista Liza Bracey. “Vediamo un cambiamento in Jack,” dice Bracey. “Comincia come un musicista di strada del Suffolk che veste la ‘divisa’ composta da T-shirt e camicia a quadri ma, mentre il film va avanti e lui si fa prendere sempre di più da questa cosa dei Beatles… lo vediamo prendere un po’ un look alla Paul McCartney.”
Anche se, per essere precisi, non c’è solo UN look alla McCartney. Nel corso dei decenni, lo stile di questa icona è cambiato costantemente. “Ci sono migliaia di fotografie di McCartney che indossa tutti i tipi di vestiti diversi,” dice Bracey. “Per questo, ideare i costumi per Jack ha significato estrarre pezzi da tutto quello che c’era disponibile e metterli insieme. La nostra missione è stata trovare abiti e look che diano un’idea dello stile di Paul McCartney.”

HomeVideo (beta)


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info: 26/09/2019.

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