Yakari - Un viaggio spettacolare (2020)

Nel momento in cui la sua tribù si appresta a migrare, Yakari, il piccolo Sioux, parte verso l'ignoto per seguire la pista di Piccolo Tuono, un mustang considerato indomabile. Sul cammino farà il magico incontro con Grande Aquila, il suo animale totemico, da cui riceverà una magnifica piuma e un incredibile dono: la capacità di parlare con gli animali. Per la prima volta da solo, la sua ricerca lo porterà attraverso le praterie, fino al territorio dei terribili cacciatori "pelle di puma". Ma come ritrovare la strada per ritrovare la sua "tipi" (tenda)? Alla fine del viaggio, il susseguirsi di incredibili avventure suggellerà per sempre l'amicizia tra il più coraggioso dei "papoose" (giovane indiano) e il mustang più veloce del vento. 

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Yakari – Un viaggio spettacolare, trailer film di Xavier Giacometti

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Note di produzione

Nato nel 1969, Yakari si concede finalmente la sua prima cavalcata al cinema. Job (André Jobin), sceneggiatore e creatore del piccolo indiano, si entusiasma: «Yakari esiste, è magnifico!» Yakari, il film, porta così il pubblico verso le praterie nord-americane per scoprire come il bambino sioux ha imparato a parlare con gli animali. Una capacità che gli sarà estremamente utile quando vivrà 1000 avventure, e dovrà fuggire da un gruppo di cacciatori di mustang, che lo porteranno molto lontano dalla sua tribù. Durante il suo viaggio incontrerà orsi, uccelli, castori… tutti i personaggi che hanno popolato gli album di Yakari da quando indossa i mocassini. Senza dimenticare il cavallo selvaggio più veloce delle praterie: Piccolo Tuono. Con lui, Yakari non si lascerà prendere per il naso, soprattutto da chi non rispetta la natura. Non si scherza con un "papoose"! La storia di Yakari, il film prende in prestito l'universo del fumetto, aggiungendo dei nuovi elementi per scoprire da dove viene il coraggio di Yakari.

Xavier Giacometti, il regista, spiega: "In questa storia, Yakari affronterà in particolare un gruppo di giovani indiani che sono più stupidi che cattivi e che maltrattano i cavalli. Yakari è testimone di questa violenza e decide quindi di agire. D'altronde mi hanno detto che in una delle lingue amerinde "Yakari" vuole dire "colui che agisce"."

Derib (Claude de Ribaudière), disegnatore: "Sognavamo un adattamento cinematografico, ma volevamo che raccogliesse l'essenza di Yakari, un messaggio di amicizia, di rispetto degli animali e di scoperta di un mondo attraverso gli occhi di un bambino. Questo film ne è la consacrazione." 

Ma come far vivere l'esperienza dei grandi spazi sul grande schermo? Xavier Giacometti, il regista, ha firmato una storia epica e inedita: "Tutto è più grande al cinema. Vale per il suono, per l'immagine, ma anche per la storia. All'inizio ho scritto per conto mio. Ho provato diverse versioni della sceneggiatura, ma mi sono ritrovato in un vicolo cieco, perché volevo coinvolgere Yakari in avventure che non erano perfettamente adatte a lui. Gli scambi con la squadra sono stati determinanti.". 
Spalleggiato dalle coproduttrici Caroline Duvochel e Maïa Tubiana di Dargaud Media, e affiancato dal co-regista Toby Genkel, Xavier Giacometti ha dialogato a ogni tappa con i due capi indiani Derib e Job. Maïa Tubiana: "Quando abbiamo proposto loro un primo pitch, che era un'idea nuova nell'universo di Yakari, eravamo un po' nervosi, non volevamo tradire le loro aspettative." Caroline Duvochel: "Per rivolgersi a un pubblico largo, abbiamo scelto di non adattare alla lettera uno degli album, ma siamo andati all'origine, ispirandoci liberamente al primo volume 'Yakari e la Grande Aquila'. Il pubblico scoprirà com'è cominciato tutto per il piccolo indiano, che non è sempre stato in grado di parlare con gli animali". Xavier Giacometti: "E poi abbiamo tenuto delle scene mitiche, che i lettori si aspettano, come i primi scambi tra Yakari e Grande Aquila, l'animale totemico del 'papoose'. Volevamo un messaggio semplice: 'Se prestiamo attenzione agli altri, se li rispettiamo, ne usciamo cresciuti e pieni di amici'. Alla fi ne del fi lm, il buon umore, l'energia che sentiamo, viene da questo concetto umanista."

Eroe iconico del fumetto franco-belga, Yakari è nato dall'incontro di due autori svizzeri: Job e Derib. Derib ha per primo creato il personaggio: "Lavoravo con Peyo quando nel 1964 o 1965, tra un disegno dei Puffi e l'altro, ho abbozzato un piccolo indiano e gli ho dato un nome senza rifletterci, 'Yakari'. Ho scoperto dopo che aveva un significato.". Un simpatico scherzo del grande Manitou. Quando Job scopre Yakari, nel 1969, ne è immediatamente sedotto e immagina con Derib un mondo intorno all'eroe. Appassionati di cultura amerinda, gli autori hanno persino incontrato dei Sioux durante alcune conferenze in Europa. Tra 1969 e il 2014 hanno firmato 38 album [i tomi 39 e 40 sono firmati da Joris Chamblain e il tomo 41 sarà scritto da Xavier Giacometti] e creato tutto un immaginario intorno al loro piccolo eroe con la piuma: Grande aquila, l'animale totemico, Seme di Bisonte e Arcobaleno, gli amici. Dal Dakota del sud, territorio sioux degli Stati Uniti centrali, le avventure del loro eroe, tradotte in 19 lingue, continuano ad attirare lettori dalla Scandinavia alla Cina, passando per la Germania. Gauthier Van Meerbeeck, direttore editoriale alla Lombard, la casa editrice di Yakari, aggiunge: "Contrariamente ad altre serie per l'infanzia, Yakari ha perso pochi lettori negli anni, il pubblico si rinnova a ogni generazione. 30.000 numeri venduti di ogni nuova pubblicazione e 100.000 volumi acquistati ogni anno. In tutto sono 5 milioni di volumi finiti nelle mani dei lettori dalla sua creazione. La sua forza è quella di non essere legato a un'epoca e di non passare mai di moda.". Da 50 anni, il lakota non perde quota!

dal pressbook del film

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