Un Mondo Nuovo (2014)
Un Mondo NuovoÈ il 1941. Mentre il nazifascismo trionfa conquistando l'Europa, in una piccola isola sperduta del Mediterraneo, Ventotene, uno sparuto gruppo di giovani lì confinati dal regime fascista, elabora un'utopia: l'idea di un'Europa libera, in pace e democratica, unita in uno stato federale. I protagonisti sono giovani uomini e donne perseguitati dal regime mussoliniano, eretici rispetto ai partiti e alle ideologie del resto del fronte antifascista: comunismo, socialismo, azionismo, cristianesimo democratico, anarchismo. Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, Ursula Hirshmann e Ada Rossi nei giorni bui del trionfo del nazifascismo scrivono in segreto un libricino ritenuto ancora oggi la pietra miliare per la costruzione dell'Europa unita: il Manifesto di Ventotene. Il film è il racconto di questa avventura che non è solo intellettuale, ma è fatta di scelte difficili, di rischi, di azioni combattive, di lungimirante coraggio; soprattutto è la storia di un'amicizia fra tre giovani di eccezionale levatura intellettuale e morale. Altiero Spinelli aveva scontato tutta la giovinezza in galera come comunista, ne aveva poi ripudiato l'ideologia vivendo al confino un isolamento angoscioso. Ma rimaneva una mente potente, libera ed aveva la stoffa del fondatore di movimenti. Eugenio Colorni ebreo e antifascista; anticonformista per natura, filosofo, studioso di Freud e della moderna fisica di Einstein, un uomo che Spinelli definì il suo Maestro dell'anima. Ernesto Rossi, allievo di Luigi Einaudi, era una mente ironica e tagliente, con grandi doti di economista. Spinelli lo definì il suo Maestro della mente. Ursula Hirshmann, ebrea berlinese, proveniente dalle file della gioventù socialista tedesca, aveva conosciuto le persecuzioni razziali, la fuga e infine il matrimonio con Eugenio Colorni da cui aveva avuto tre figlie. Ada Rossi, matematica di fine intelletto, ha sempre condiviso le scelte estreme del marito Ernesto arrivando a sposarsi con lui durante i duri anni di carcere. La nascita dell'idea dell'Europa unita è raccontata attraverso i sentimenti, l'amicizia e le avventure di questi protagonisti per riportare alla memoria che quell'idea, accusata oggi, spesso non a torto, di essere stata realizzata in modo parziale, burocratico, inefficace, ha invece la sua radice nelle vite intrepide di giovani appassionati e mossi contro tutto e contro tutti da un sentimento di solidarietà, giustizia e bene comune che aveva come scopo ultimo la conquista di una pace duratura contro i nazionalismi che avevano fatto della guerra il mezzo per risolvere le controversie tra gli Stati. Percorrendo le loro vite, i loro amori – la fine di quello tra Ursula ed Eugenio e la nascita di quello tra la donna e Altiero – le loro sconfitte, le loro vittorie, prima al confino poi liberi, arriveremo al 14 febbraio 1984, data in cui Altiero, unico sopravvissuto dei tre amici, propone e ottiene l'approvazione dal Parlamento Europeo del progetto costitutivo dell'Unione Europea che da lui, suo ideatore, prende il nome di Trattato Spinelli. Un atto che vuole rendere concreta e vitale l'idea di Europa unita costruita sul sacrificio dei pionieri che per primi la concepirono e che con le loro vite stanno a testimoniarne l'assoluta e vitale necessità, ancora oggi.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita in Italia: 23/11/2014 (Rai 1)Genere: Biografia
Nazione: Italia - 2014
Durata: N.d.
Formato: Colore
Produzione: Rai Fiction, Palomar
In HomeVideo: in DVD da giovedì 12 Febbraio 2015 [scopri DVD e Blu-ray]
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NOTE DI REGIA
Credo senz'altro che questo sia stato uno dei film più difficili che mi sia accaduto di scrivere e dirigere. Quando mi è stato proposto di raccontare la nascita del manifesto di Ventotene, la vita di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, personaggi a me quasi sconosciuti, la prima immagine letteraria e cinematografica che, dopo aver letto centinaia di pagine di memorie e di biografie, mi ha colpito la fantasia è stata quella dei Tre Moschettieri. Fin dal primo momento ho pensato a quei tre giganteschi esseri umani come a dei Moschettieri invincibili e immortali: la loro straordinaria amicizia, la loro passione per la verità e la giustizia nel momento più buio e oscuro della loro esistenza, la loro capacità di restare immuni da ogni calcolo personale, la loro incredibile forza morale e l'enorme talento visionario che li ha resi capaci, prigionieri e isolati dal mondo, di immaginare l'inimmaginabile nel momento in cui il nazifascismo dilagava con le sue armate in tutta Europa fino ai confini del Giappone, mi hanno fatto innamorare e appassionare ad una storia che dovevo riuscire a trasformare in una grande storia epica, umana, commovente e anche estremamente avventurosa riuscendo nello stesso tempo a trasmettere al grande pubblico la grandezza della loro utopia senza alcun appesantimento ideologico e politico. Ecco la 'mission impossible' che mi era stata affidata. È proprio questo ciò che ho cercato di fare senza dover ricorrere all'aiuto di artificiali e facili 'invenzioni' televisive spesso costituite da iniezioni di 'fiction' sentimentali, storicamente inesistenti ma necessarie secondo il decalogo nostrano della televisione di successo. Non ho dovuto ricorrere a nessuno stratagemma drammaturgico di 'falsificazione' della storia, sia perché a me estraneo sia perché la realtà, i fatti realmente accaduti erano ogni volta di gran lunga più avanti, spettacolari ed emozionanti, di qualsiasi 'invenzione' immaginata a tavolino. Nulla di quanto viene raccontato nel film è stato inventato, semmai in alcuni casi abbiamo dovuto rinunciare, per ragioni di spazio, a raccontare alcuni episodi di grande intensità epica ed umana. Raccontando la vita di Altiero Spinelli e dei suoi due amici e maestri sono entrato ogni giorno di più in una realtà che non avevo mai conosciuto e che neppure immaginavo potesse esistere. La loro forza, la loro capacità di mantenere il sogno di un'Europa senza più Stati Nazionali Sovrani, senza più eserciti nazionali, senza patriottismi bellicosi e nazionalistici, in un momento nel quale ogni libertà era sparita e ogni possibilità di agire era assolutamente impensabile: non è già questo un grande spettacolo? In tutto questo contesto di grandezza epica, nasceva anche un'intensissima storia d'amore tra Altiero Spinelli e Ursula Hirschmann moglie di Eugenio Colorni, uno dei due migliori amici di Spinelli, un amore assoluto e definitivo che contro tutte le logiche non ha in alcun modo 'guastato' una grande e straordinaria amicizia. Aneddoti? Ricordi particolari? Momenti che non si dimenticano? La scoperta quotidiana, scrivendo e facendo il film che ogni parola detta dai miei attori era stata realmente pronunciata e vissuta dai miei Tre Moschettieri, a volte con drammaticità, molto spesso anche con il giusto e salvifico distacco dell'ironia. Considero un privilegio quello che mi è stato fatto da Rai Fiction e da Palomar offrendomi di dirigere questo film, che credo debba essere vissuto come una memoria indispensabile e dovuta per coloro che con i loro sogni hanno tentato, con tutte le loro forze e l'intera loro vita, di lasciare come dono ed eredità a tutti coloro che vogliono un Continente europeo pacifico, giusto e unito, un sogno in parte realizzato e per il quale ancora si deve sognare. – Alberto Negrin
ALTIERO SPINELLI: UN FEDERALISTA INSTANCABILE
( dal sito ufficiale UE: I padri fondatori dell'Europa)
Il politico italiano
Altiero Spinelli fu uno dei Padri dell'Unione europea. Fu inoltre una delle figure chiave dietro la proposta del Parlamento europeo per un Trattato su un'Unione europea federale, il cosiddetto "Piano Spinelli". Quest'ultimo venne adottato dal Parlamento nel 1984 con una maggioranza schiacciante e fu di grande ispirazione per il consolidamento dei Trattati dell'Unione europea negli anni '80 e '90. A 17 anni Spinelli entrò nel Partito comunista e per questo venne imprigionato dal regime fascista tra il 1927 e il 1943. Al termine della Seconda Guerra Mondiale, fondò il Movimento federalista in Italia. Lavorò per l'unificazione europea come consigliere di personalità quali De Gasperi, Spaak e Monnet. Esperto giurista, promosse la causa europea anche in campo accademico e fondò l'Istituto Affari Internazionali di Roma. In qualità di membro della Commissione europea, ne guidò la politica interna dal 1970 al 1976. Fu deputato del Parlamento italiano nelle file del Partito comunista prima di essere eletto al Parlamento europeo nel 1979.
Gli anni giovanili
Altiero Spinelli nacque a Roma il 31 agosto 1907 da una famiglia di ideologia socialista. Iniziò la sua attività politica nel Partito comunista italiano in età molto giovane. Nel 1926, in conseguenza delle sue attività nel Partito comunista, venne arrestato e imprigionato dal Tribunale speciale fascista di Mussolini e condannato a 16 anni e 8 mesi di reclusione. Di questi, dieci anni furono scontati in prigione e altri sei al confino. In tutto questo periodo rifiutò di rinunciare ai suoi ideali e a rinnegarli, anche se ciò avrebbe significato la grazia. Mentre era in prigione studiò intensamente. Divenne un appassionato difensore dell'integrazione sovranazionale e criticò alcune delle posizioni politiche del Partito comunista. La sua disillusione rispetto al Partito e le capacità critiche acquisite durante i suoi studi lo portarono ad abbandonare i comunisti e a sposare la causa federalista. Le sue idee federaliste presero forma durante il periodo del confino sull'isola di Ventotene, quando divenne progressivamente sempre più convinto che un movimento tendente al federalismo e diffuso in tutta Europa avrebbe contribuito a contrastare la forza distruttiva del nazionalismo.
Il Manifesto di Ventotene
Nel suo periodo a Ventotene, Spinelli lesse le opere di numerosi teorici del federalismo. Ispirato dai loro pensieri e delle loro idee preparò, insieme ad altri prigionieri politici, il Manifesto di Ventotene, nel quale tracciava i fondamenti della sua visione federalista e il futuro dell'Europa. Il Manifesto costituisce uno dei primi documenti in cui si sostiene una Costituzione europea. Intitolato inizialmente "Per un'Europa libera e unita", il Manifesto afferma che un'eventuale vittoria sulle potenze fasciste sarebbe stata inutile se avesse condotto a nulla di più che all'instaurazione di un'altra versione del vecchio ALTIERO SPINELLI: UN FEDERALISTA INSTANCABILE ( dal sito ufficiale UE: I padri fondatori dell'Europa) sistema europeo di Stati-nazione sovrani, semplicemente uniti in alleanze diverse. Ciò avrebbe solo condotto a un'altra guerra. Il Manifesto proponeva la formazione di una federazione europea sovranazionale di Stati, il cui obbiettivo primario consisteva nel creare un legame tra gli Stati europei che impedisse lo scoppio di una nuova guerra.
Il Movimento federalista
Dopo essere stato liberato dal confino nel 1943, i suoi scritti servirono da programma per il Movimento federalista europeo che fondò nello stesso anno. Durante il resto degli anni '40 e negli anni '50 Spinelli divenne uno strenuo difensore della causa federalista di un'Europa unita. Nello stesso periodo criticò lo scarso progresso nei tentativi di ottenere l'integrazione europea. Credeva che la cooperazione tra governi in possesso della piena sovranità nazionale in organizzazioni quali l'OCSE e il Consiglio d'Europa non fosse sufficiente. Per tale ragione, si impegnò ostinatamente per una maggiore integrazione. Ad esempio, come consigliere politico dell'allora Presidente del Consiglio italiano, Alcide de Gasperi, persuase questi a esercitare pressioni per la formazione di una Comunità europea di difesa, che in ultima istanza naufragò con grande delusione di Spinelli.
Il Club del Coccodrillo
Negli anni '60 Spinelli fu consigliere del Governo e ricercatore e fondò l'Istituto Affari Internazionali di Roma. Dal 1970 fino al 1976 fu membro della Commissione europea e nel 1979 venne eletto membro del Parlamento europeo. In questa veste poté di nuovo promuovere la propria visione federalistica dell'Europa. Nel 1980, insieme ad altri membri del Parlamento europeo di orientamento federalista, fondò il "Club del Coccodrillo", che prese il nome dal ristorante di Strasburgo da loro frequentato. Il Club del Coccodrillo auspicava un nuovo trattato europeo. I suoi membri proposero una mozione parlamentare finalizzata alla costituzione di un comitato speciale per la preparazione di un nuovo trattato dell'Unione europea, destinato a essere in tutto, salvo che nel nome, una Costituzione europea.
Il Piano Spinelli
Il 14 febbraio 1984 il Parlamento europeo adottò la sua proposta a stragrande maggioranza e approvò il "Progetto di Trattato istitutivo dell'Unione europea", il cosiddetto "Piano Spinelli". I Parlamenti nazionali non ratificarono il Trattato, ma il documento costituì una base per l'Atto unico europeo del 1986, che aprì i confini nazionali al mercato comune, e per il Trattato di Maastrict del 1992 con cui nacque l'Unione europea. L'entusiasmo di Spinelli convinse il Presidente francese Mitterand a rinunciare all'atteggiamento di ostilità francese nei confronti di ogni approccio verso l'Europa che non fosse quello intergovernativo. In molti governi europei ciò fornì la spinta per fare progredire ulteriormente il processo di integrazione europeo. Nonostante non tutte le sue idee ambiziose siano divenute realtà, Altiero Spinelli ha perseguito accanitamente il proprio obbiettivo di un governo europeo sovranazionale con il fine di evitare altre guerre e di unire i paesi del continente in un'Europa unita. I suoi pensieri hanno ispirato molti cambiamenti nell'Unione europea, in particolare l'aumento significativo dei poteri del Parlamento europeo. Il Movimento federalista organizza ancora oggi incontri periodici sulla piccola isola di Ventotene. Altiero Spinelli morì nel 1986 e l'edificio principale del Parlamento europeo a Bruxelles porta il suo nome.
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info: 23/11/2014 (Rai 1).
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