Un giorno la notte (2021)
Un giorno la notteUn documentario sull'attesa della cecità, un'esperienza sorprendente oltre lo sguardo.
Sainey è un ventenne gambiano che conosce già una dura realtà sul suo destino: a causa di un male irreversibile diventerà totalmente cieco. Sainey conosce da sempre il problema e l'ha sempre associato al buio e, in particolare, alla notte, il momento della giornata che non ha mai potuto vedere. Da un po' di tempo, Sainey ha preso in mano una videocamera e ha cominciato a raccontare la sua storia personale. Ricorda perfettamente quando, a tre anni, sua mamma ha scoperto con sgomento che lui aveva la stessa malattia del fratello, di un anno più grande. Solo dopo aver attraversato il Sahara e il Mediterraneo con l'obiettivo di trovare una cura, ha scoperto che la malattia si chiama Retinite Pigmentosa e che purtroppo è degenerativa e incurabile. Da quella visita medica è iniziato il periodo più buio della sua vita, in cui è caduto in depressione. Oggi Sainey vive a Bologna e ha cominciato un percorso per accettare la malattia. Il suo nuovo obiettivo è imparare più cose possibili per prepararsi al futuro, ma entrare nella comunità dei ciechi non è semplice e i momenti di sconforto sono dietro l'angolo. Per fortuna, Sainey incontra generosi compagni di viaggio, disponibili a sostenerlo e stimolarlo in questa sfida. Sono amici ipovedenti e non vedenti che hanno maturato una grande consapevolezza della loro condizione e che sono disposti ad aiutarlo con delicatezza. Sainey li frequenta quando gioca con la sua squadra di baseball per ciechi e durante le lezioni per diventare centralinista all'Istituto dei ciechi F. Cavazza. In particolare, Sainey stringe amicizia con un sessantenne cieco, Pasquale, capitano della squadra di baseball. Pasquale si prende di cura di lui come un padre. Gli mostra come muoversi nello spazio ascoltando i suoni intorno a lui, gli parla d'amore e delle paure più grandi, e vive insieme a lui gioie e dolori sul campo sportivo. Pian piano ci si affeziona a questo giovane ragazzo, la cui lotta per l'adattamento a una nuova vita è fatta di piccoli passi e silenziose vittorie.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita in Italia: 27 Aprile 2021 su Zalab e MioCinemaGenere: Documentario
Nazione: Italia - 2021
Durata: 70 minuti
Formato: Colore, Aspect Ratio - 4:3
Produzione: Zalab Film, Regione Veneto - Por Fesr Veneto 2014-2020 (con il contributo di), Regione Emilia Romagna (con il sostegno di), Arca Di Noè Cooperativa Sociale (in collaborazione con), Sai - Sistema Di Accoglienza e Integrazione (in collaborazione con)
In HomeVideo: in Digitale da martedì 27 Aprile 2021
Cast e personaggi
Regia: Michele Aiello, Michele CattaniMusiche: Sergio Marchesini
Fotografia: Luca Gennari, Salvatore Lucchese, Matteo Calore, Michele Aiello
Montaggio: Corrado Iuvara
Cast Artistico e Ruoli:
Produttori:
Stefano Collizzolli (Produttore), Andrea Segre (Produttore esecutivo), Michele Aiello (Produttore esecutivo)
Audiodescrizione con la voce di: Andrea Pennacchi | Fonico Di Presa Diretta: Alberto Fontana | Colorist: Corrado Iuvara | Postproduzione Suono: Alberto Cagol Riccardo e Rossi Marco Zambrano | Coordinamento di Produzione: Giulia Campagna | Amministrazione: Elena Pinton | Comunicazione: Chiara Tringali Nicoletta Cartocci.
Immagini
Note di distirbuzione
Martedì 27 aprile 2021, in occasione della sua uscita, film disponibile gratuitamente nella versione audio descritta con la voce di Andrea Pennacchi sulle piattaforme Zalab e MioCinema. Sempre il 27 aprile, sulla pagina facebook e sul canale youtube di ZaLab e sulla pagina Facebook di MioCinema la diretta di presentazione con i registi e i protagonisti: Sainey Fatty, Pasquale Di Flaviano e Giada Catini. Dal 28 aprile, film disponibile nella doppia versione: sia con l'audiodescrizione sia senza, in streaming a noleggio sulle piattaforme Zalab e MioCinema. Film anche disponibile a noleggio on demand sul canale Vimeo di Zalab (vimeo.com/zalab/vod_pages).
NOTE DI REGIA – Michele Aiello, Michele Cattani
Ci sono due punti di vista nel film: uno soggettivo, che è girato dal protagonista e co-autore di questa storia, Sainey; e uno osservativo, girato da noi registi. Il rapporto tra autobiografia e biografia è uno dei temi principali del film e ha un ruolo centrale per la storia.
L'auto-narrazione di Sainey è il risultato di un lavoro di ricerca sul campo che va avanti da alcuni anni e che fa uso del Video Partecipativo, una tecnica che offre a tutte le persone, anche principianti, l'opportunità di esprimere il proprio punto di vista attraverso la produzione audiovisiva.
L'origine del film, infatti, è avvenuta all'interno di un laboratorio di Video Partecipativo, a cui Sainey ha partecipato nel 2018. Al termine di quel laboratorio abbiamo proposto a Sainey di realizzare un film sulla sua vita. Da lì, lo sguardo d'auto-narrazione è proseguito con lo sviluppo del film, divenendo il nucleo principale attorno cui far ruotare la storia.
Noi, di contro, abbiamo scelto di raccontare Sainey standogli molto vicino, per poterci connettere meglio al suo mondo interiore, senza distaccarci troppo con un punto di vista più freddo.
A partire da questo binomio auto-rappresentazione / rappresentazione, il tema del doppio si è sviluppato su diversi livelli: interno / esterno; disabilità / normalità; impossibilità / possibilità; sogno / realtà.
Data questa forte dimensione del doppio, si è parso quasi naturale concentrare il nostro sguardo su uno dei legami più cari che Sainey aveva. Così, quando abbiamo capito che Pasquale rappresentava una sorta di guida per lui, abbiamo anche pensato che raccontare il loro rapporto sarebbe stato prezioso.
A livello fotografico, infine, abbiamo scelto il formato del 4:3. Il formato si richiama alle condizioni visive di Sainey e ha avuto un impatto in primo luogo su noi stessi, poiché abbiamo rinunciato a una porzione di inquadratura. In seconda battuta, vuole essere una limitazione per il pubblico, obbligato a sperimentare una visione più limitata rispetto a quella a cui si è abituato negli ultimi anni coi formati larghi.
Speriamo che, nonostante la drammaticità insita nella storia, il film riesca a trasmettere e incoraggiare una diversa percezione visiva per avvicinarsi meglio ai testimoni del film.
NOTE DI SAINEY FATTY
Mi chiamo Sainey Fatty, vivo a Bologna e sono il protagonista del film: "Un giorno la notte".
Ho 23 anni e vengo dal Gambia, Africa Occidentale. Sono in Italia da 6 anni ormai.
Il mio primo incontro con il cinema è avvenuto durante la mia permanenza al centro di accoglienza per rifugiati gestito dalla cooperativa Arca di Noè.
Tutto è nato con un progetto di video partecipativo organizzato dalla cooperativa stessa.
Io vi ho preso parte insieme ad alcuni amici e compagni che al tempo vivevano anch'essi all'interno del progetto SPRAR.
Quello che era partito come un piccolo progetto di film-making è finito per diventare un intero film. Il cortometraggio che ho realizzato all'interno del laboratorio ha colpito gli organizzatori, che mi hanno proposto di produrre un film documentario basato su ciò che era manifesto e non nel cortometraggio, in un modo più profondo.
Ho amato anche sola l'idea di fare un film: per me significava moltissimo poter condividere pubblicamente la storia della mia vita e le mie esperienze.
Ciò che era ancora più importante per me, era l'opportunità di far conoscere alle persone una rara e poco nota disabilità visiva. Allo stesso tempo avrei potuto far scoprire un intero nuovo mondo alle persone con una disabilità simile: un mondo fatto di sport, arte, istruzione e molto altro.
La disabilità visiva in questione si chiama Retinite Pigmentosa.
È una lenta degenerazione, progressiva e bilaterale, della retina e dell'epitelio pigmentato retinico che causa nel tempo la perdita della vista.
Con l'avanzare della patologia, i fotorecettori si riducono e i pazienti subiscono una riduzione del campo visivo che crea una visione a tunnel, un'aumentata sensibilità alla luce, un campo visivo appannato o sfuocato e cecità notturna. Infine, sopraggiunge la cecità e la disabilità funzionale.
Ho convissuto con la Retinite Pigmentosa per tutta la vita. Fare questo film mi ha aiutato molto a esplorare, imparare, insegnare e condividere moltissimi aspetti di questa disabilità, sia le cose belle sia quelle brutte. Rimarrà per me come un souvenir, un'eredità per il futuro.
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info: 27 Aprile 2021 su Zalab e MioCinema .
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