Anni Quaranta del '900. Tsili, una giovane donna ebrea, si nasconde in un bosco alla periferia di Czernovicz. Tutta la sua famiglia è stata deportata nei campi. Con l'istinto di un animale, si costruisce un nido nella foresta e sopravvive, senza far rumore, in piena zona di combattimento. Un giorno Marek scopre il suo nascondiglio. Si rivolge a lei in Yiddish e, quando scopre che anche lei è ebrea, si trasferisce con lei nel nido. Un giorno Marek si reca al villaggio in cerca di cibo, ma non torna più. All'improvviso, senza alcun preavviso, la guerra finisce e Tsili lascia il suo nascondiglio. Sul suo cammino incontra i sopravvissuti dei campi e insieme si dirigono verso una barca che li porterà in un'altra terra.
Info Tecniche e Distribuzione
Genere: DrammaticoNazione: Israele, Russia, Italia, Francia - 2014
Durata: 88 minuti
Formato: Colore
Note:
Presentato Fuori Concorso al Festival del Cinema di Venezia 2014.
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Commento del regista
Ho voluto che la storia di Tsili fosse incarnata da tre protagoniste: due attrici, Sarah e Meshi, che hanno età diverse, e una voce femminile, quella di Lea Koenig. È come se nelle biografie di questa generazione di giovani donne sopravvissute, distrutte dall'Olocausto, ci fossero degli enormi buchi. Come se gli anni della giovinezza e del piacere fossero stati loro sottratti, e mai restituiti. Il film è parlato in yiddish, la lingua della diaspora europea. Sono stato ispirato da ciò che Aharon Appelfeld ha detto a Philip Roth: "La realtà dell'Olocausto supera ogni immaginazione. Se io fossi rimasto fedele ai fatti, nessuno mi avrebbe creduto. Invece, scegliendo una ragazza, un po' più grande di quanto fossi io all'epoca, ho sottratto la 'storia della mia vita' alla morsa della memoria e l'ho consegnata alla creatività. Così, la memoria non è più l'unica proprietaria. C'è bisogno di una spiegazione logica, un legame che metta assieme le cose raccontate. Gli eventi straordinari sono accettabili solo se fanno parte di una struttura generale e aiutano a comprenderla. Quando ho scritto Tsili ero interessato alle possibilità dell'ingenuità nell'arte. Può esistere un'arte moderna ingenua? Mi sembra che, senza l'ingenuità che troviamo ancora nei vecchi, nei bambini e in qualche misura anche in noi stessi, l'opera d'arte presenti dei difetti. Così, ho cercato di correggere questi difetti".
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