This Is Congo (2017)
This Is CongoPerché alcuni paesi continuano a restare impantanati in una spirale di guerre, instabilità politica e crisi economiche? La Repubblica Democratica del Congo è un esempio di questo tipo, un Paese dell'Africa Centrale, ricco di risorse minerarie che, negli ultimi vent'anni ha subito oltre cinque milioni di vittime per i conflitti armati, l'avvicendarsi di diversi sistemi governativi e il massivo impoverimento della sua popolazione. Eppure, nonostante questo conflitto ininterrotto sia, a oggi, il più sanguinoso dopo la Seconda Guerra Mondiale, in Occidente poco si sa delle forze coinvolte e della posta in gioco. This Is Congo offre uno sguardo coinvolgente e non filtrato su uno dei conflitti più duraturi del continente africano e sulle persone che ogni giorno trovano un modo per sopravvivere a esso. Attraverso le avvincenti storie di quattro personaggi (un informatore in incognito, un patriottico comandante dell'esercito, una trafficante di pietre preziose e un sarto sfollato) il film offre al pubblico un punto di vista tutto congolese sui problemi che piagano questa nazione maestosamente bella. Il colonnello "Kasongo", Mamadou Ndola, Mama Romance e Hakiza Nyantaba sono gli esempi dell'incredibile resilienza di un popolo che vive e muore ormai da generazioni per le brutalità scaturite da questo conflitto. Sebbene le loro strade non si incrocino mai, il tumulto della guerra riverbera trasversalmente sullo sfondo delle loro esistenze. This Is Congo comincia nel 2012, quando il gruppo di ribelli congolesi denominato M23 e supportato da Ruanda e Uganda si è ammassato nella regione del Nord Kivu in Congo, sconvolgendo la pace e la stabilità. Man mano che l'onda dei ribelli si intensifica, osserviamo gli effetti sui quattro protagonisti principali ripercorrendo, al contempo, gli eventi chiave nella storia del Congo. A riprese concluse, tre anni dopo, This Is Congo è riuscito a documentare il più recente ciclo di violenza dall'inizio alla fine, analizzando i retaggi del colonialismo, lo sfruttamento delle materie prime e il genocidio, che hanno contribuito a rendere il Congo quello che appare oggi. Nel novembre del 2016, dopo quindici anni al potere, il presidente Joseph Kabila ha rimandato le elezioni estendendo il suo governo ben oltre le disposizioni costituzionali, per questo la spirale di violenza è destinata a ripartire ancora una volta.
Info Tecniche e Distribuzione
Genere: Documentario, Storico, GuerraNazione: USA, Congo - 2017
Durata: 93 minuti
Formato: Colore
Produzione: Vision Entertainment, S2BN Films, Sabotage Films Vienna, Zero Line Films
NEWS E ARTICOLI
COMMENTO DEL REGISTA
Da oltre due decenni il Congo è vittima di un'ondata di guerre. Avendo lavorato in loco come fotografo, ho potuto vivere in prima persona la complessità della situazione. Ho delineato il progetto di un film concettuale inteso a esplorare alla radice le cause e il loro rapporto con il Congo odierno. Nel 2011 abbiamo intessuto un'ampia rete all'interno della regione mineraria di Kivu, alla ricerca di storie che descrivessero le condizioni che hanno perpetuato questo conflitto. Un anno dopo, durante la ribellione del gruppo M23, abbiamo ottenuto accesso ai campi profughi, ai gruppi ribelli e al controverso Esercito Nazionale. In questo periodo abbiamo conosciuto i quattro personaggi che avrebbero costituito la colonna portante del film. Ciò che ne è scaturito ha dato vita a una storia universale di speranza, lotta e corruzione.
PERSONAGGI
COLONNELLO "KASONGO" (nome fittizio) – L'INFORMATORE
Il colonnello "Kasongo" ha accettato di partecipare al film, fornendo così uno sguardo dall'interno sugli sconvolgimenti che hanno logorato il Congo per decenni, solo a patto di conservare il completo anonimato, a tutela anche della sua famiglia. Infatti, la sua voce in fuori campo è stata affidata alla lettura dall'acclamato attore ivoriano Isaach De Bankolé. Dopo aver militato tre volte nelle file dei ribelli, Kasongo è attualmente Colonnello nell'Esercito Nazionale, quindi profondamente coinvolto nelle questioni politiche e militari congolesi. La sua è una prospettiva unica di chi osserva il deteriorarsi della sua terra amata, talvolta in contrasto con le notizie circolanti in occidente sugli stessi avvenimenti. Anche se, prodotto anch'egli da quell'ambiente corrotto di cui si fa interprete, fino a che punto possiamo fidarci delle sue dichiarazioni?
COLONNELLO MAMADOU NDALA – IL SOLDATO
Nonostante la sua voce pacata, Mamadou è l'autorevole Comandante del 42° Battaglione Unità di Reazione Rapida dell'Esercito Nazionale, spesso coraggiosamente in prima linea con la missione di difendere Goma, capoluogo di provincia del Nord Kivu, dagli attacchi della milizia ribelle M23. Le sue imprese e il fascino giovanile lo rendono famoso tra il popolo, che lo acclama come un "messia". Patriota e idealista, combatte per il suo Paese, ma a fronte dei successi sul campo di battaglia e la crescente popolarità sorge il sospetto che il governo centrale di Kinshasa possa considerarlo una minaccia.
MAMA ROMANCE – LA TRAFFICANTE DI PIETRE PREZIOSE
Mama Romance è una trafficante di pietre preziose che sfrutta il suo sorriso caldo e disarmante per muoversi all'interno del mercato nero con disinvoltura. Si rifornisce di materie prime nelle sperdute miniere degli altopiani congolesi, nella provincia del Sud Kivu, e poi le trasporta illegalmente oltre il confine per venderle in Kenya. Un tempo vendeva latte al mercato, ma le rischiose operazioni nel traffico minerario si sono rese necessarie per poter sostenere i bisogni della sua famiglia.
HAKIZA NYANTABA – IL SARTO
Incontriamo Hakiza, un sarto di cinquant'anni, al suo arrivo in un campo profughi, mentre trasporta la sua corrosa macchina da cucire. Questa macchina è il suo mestiere, la sua linfa vitale, l'unico mezzo che gli ha permesso di mantenere la famiglia durante gli stravolgimenti che lo hanno visto costretto ad abbandonare per sette volte la sua dimora. Spostandosi da un campo all'altro, resta da scoprire se e quando riuscirà a stabilirsi di nuovo in una casa, insieme con la sua famiglia. Eppure, anche se la sola prospettiva è di restare ancora a lungo uno sfollato, mantiene uno sguardo ironico e poetico sulla sua incerta esistenza.
NOTE SULLA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
La Repubblica Democratica del Congo è il secondo paese più esteso dell'Africa e l'undicesimo al mondo. La sua popolazione di settantacinque milioni di abitanti forma la più numerosa tra le nazioni francofone e il quarto Paese più popoloso di tutta l'Africa.
Colonizzato alla fine del XIX secolo dal re Leopoldo II del Belgio, con la denominazione originaria di Stato Libero del Congo, fu annesso ufficialmente tra le nazioni europee come Congo Belga nel 1908 e sfruttato per le sue ricchezze naturali nel corso dei successivi cinquant'anni.
Nel maggio del 1960 il Movimento Nazionale Congolese (MNC), guidato da Patrice Lumumba, ottenne la maggioranza in parlamento innescando un movimento verso l'indipendenza, raggiunta appena qualche mese dopo, quando fu istituita la Repubblica del Congo. Lumumba divenne per la prima volta nella storia nazionale Primo Ministro eletto e Joseph Kasa-Vubu fu il primo Presidente.
Un disaccordo tra Lumumba e Kasa-Vubu presto lasciò un vuoto di potere del quale si approfittò Joseph Mobutu, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Nazionale Congolese. Con il supporto delle potenze occidentali, interessate a contrastare la crescente ondata comunista, Mobutu attuò un colpo di stato nel 1965 e nominò allora il Paese Repubblica Democratica del Congo. Nel 1971, cambiò ancora una volta il nome in Repubblica dello Zaire.
La cleptocrazia di Mobutu fatta di brutalità e una sempre più dilagante corruzione persistette fino a quando l'instabilità territoriale causata dal genocidio in Ruanda e il depauperamento dei suoi finanziatori in Occidente costrinsero il dittatore alla fuga nel 1997.
A seguito del genocidio avvenuto nel confinante stato del Ruanda, grandi quantità di combattenti stranieri prese ad ammassarsi nella regione est del Congo, precipitando la situazione nei cicli di conflitti armati e cambi di governo che proseguono tuttora. Vittima di un modello violento e corrotto, plasmato sugli immensi giacimenti minerari, il Congo si è trasformato in un teatro per governi fantoccio, soggetti commerciali, organizzazioni umanitarie e gruppi armati ribelli su scala internazionale. Mentre la popolazione continua a vivere in condizioni di estrema povertà.
La presenza della milizia ribelle "M23" dall'inizio del 2012 alla fine del 2013 è stata un altro dei motivi che ha sconquassato la nazione. I ribelli conquistarono con la forza alcune città strategiche lungo le principali vie di scambio commerciale nella regione del Kivu, ricca di materie prime, compreso il capoluogo di provincia, Goma. Questa zona rappresenta un piccolo paradiso per il contrabbando di minerali nei vicini Uganda e Ruanda, e nel mercato globale. Uganda e Ruanda continuano a sovvenzionare i gruppi ribelli all'interno del Congo perseguendo così interessi propri.
La Repubblica Democratica del Congo è stata abbandonata a se stessa per lunghi anni. Sono circa cinque milioni le vittime cadute per fame, atti di violenza e malattia a seguito dei conflitti armati, ma con un patrimonio di risorse naturali estraibili stimato ventiquattromila miliardi di dollari la fine di questo conflitto è difficile da intravedere.
NOTE DI REGIA
Alla fine del 2008, visitai la regione est del Congo come fotografo di guerra, durante la ribellione del CNDP. Dopo aver sperimentato la complessità della situazione in prima persona, ho cominciato a elaborare un progetto che esplorasse il concetto di violenza ciclica in Congo e le componenti che hanno contribuito a generala e a nutrirla. Sembrava che solo le immagini in movimento potessero catturare le subdole complicazioni, così è nata l'idea dell'attuale film.
Dopo aver assicurato i fondi di partenza, sono tornato in Congo per fare ricerca, sviluppare una storia e iniziare la documentazione. Ho cominciato a collaborare con l'esperto field producer congolese Horeb Bulambo Shindano a metà del 2011e abbiamo gettato un'ampia rete nella fiorente regione mineraria del Kivu, acquisendo contatti e accessi. Nel periodo della campagna elettorale del 2011, ci siamo uniti ad alcuni gruppi militanti, esplorato i siti di estrazione mineraria e i campi di sfollati alla ricerca di storie e personaggi che potessero aiutarci a descrivere le cause e le condizioni che prolungavano il conflitto.
Il lavoro è continuato per tutto il 2011 fino al 2012 quando i ribelli del M23 incendiarono la zona poco a nord del nostro campo base a Goma. Mentre la stampa internazionale si muoveva a sud per trattare la rivolta dal punto di vista dei ribelli, noi avevamo guadagnato l'accesso ai membri del controverso Esercito Nazionale Congolese, il FARDC. In questo frangente e in quest'area abbiamo incontrato i quattro personaggi che hanno poi costituito la spina dorsale del film.
Queste persone, Mama Romance, Hakiza, Mamadou e il "colonnello Kasongo", vivono la storia di un Paese piagato dall'instabilità e dallo sfruttamento. Dando voce al Congo spesso inascoltato, temuto, "esotizzato" hanno corso un rischio nel nome della verità, volevano contribuire a creare un'immagine veritiera di uno tra i conflitti più complicati al mondo. Trovo che le loro storie e le loro battaglie siano universali e mi sono commosso di fronte alla loro forza di volontà e alla spinta verso la pace e la stabilità. La loro dedizione e il desiderio di condividere con il mondo esterno, nonostante l'eventuale pericolo di vita, è un atto di coraggio e spero che This Is Congo renda loro giustizia. Se lo meritano.
Daniel McCabe
10/07/2017
NOTE DI PRODUZIONE
This Is Congo è cominciato per McCabe in modo spontaneo, dopo che un viaggio in Congo gli ha rivelato un Paese sconosciuto fino ad allora, che non somigliava a niente avesse mai visto prima. «Le contraddizioni erano incredibili su vari livelli, povertà e ricchezza, bellezze naturali e distruzione», afferma. «In generale non si conosce granché il Congo o i motivi di una guerra permanente. Mi ha catturato l'idea di comprendere perché».
Alla fine del 2010, il produttore Geoff McLean, primo investitore e partnerdi produzione nel film, ha avvertito l'obbligo di partecipare alla ricerca di Daniel, per seguire la sua passione e la volontà di implicarsi. «All'epoca non conoscevo il Congo più di quanto ne sappia una persona qualsiasi, ho capito però che stavano accadendo cose terribili e che noi occidentali eravamo direttamente responsabili, ma tenevamo gli occhi ben chiusi. È raro che il Congo appaia nei titoli internazionali, nonostante le atrocità che avvengono. Le conoscenze sul posto di Dan e la sua determinazione a rendere queste storie pubbliche hanno reso il progetto molto interessante ai miei occhi».
I due hanno unito le forze e inviato una piccola troupein Congo con lo scopo iniziale di documentare i cicli del conflitto armato attraverso il traffico illegale dei minerali. «Per un po' abbiamo seguito vari personaggi», afferma McLean. Dopo quel viaggio, la squadra ha montato un trailer che ha attirato l'attenzione di altri finanziatori, compresa Alyse Ardell Spiegel, la quale sarebbe diventata fondamentale nel dare forma al film per quello che è.
Quando Spiegel ha incontrato McCabe a metà del 2012 ha capito subito che sarebbe stata una buona collaborazione. «È molto carismatico e conosce chiaramente i retroscena di una situazione complicata come questa. Il primo trailer era bello, ho aderito al progetto poco dopo averlo visto», aggiunge. Una volta avviata la produzione vera e propria, McCabe ha trascorso sempre più tempo in Congo e man mano che il girato aumentava, i protagonisti del film diventavano sempre più evidenti.
Spiegel sapeva quanto This Is Congo fosse un progetto ambizioso, ma ha accettato la sfida. Ha districato oltre cinquecento ore di girato e individuato i quattro personaggi che racchiudono la complessa realtà nella Repubblica Democratica del Congo ai giorni nostri, e simultaneamente rendessero possibile al pubblico un aggiornamento rapido sui numerosi fatti oscuri della storia congolese precedente la spirale di violenza. «Non includere il passato sarebbe stato da irresponsabili, ma trovare il giusto equilibrio tra storia e attualità è stata la mia sfida più grande».
Non aveva previsto di viaggiare fino in Congo e di collaborare alle riprese sul posto. «È stata un'esperienza incredibile trovarmi lì, aiutare a intervistare il colonnello Kasongo e Mama Romance, viaggiare da un posto all'altro. Amo il Congo. C'è qualcosa di straordinariamente potente in questo Paese e nel suo popolo».
McLean, che pure ha accompagnato McCabe in Congo, è d'accordo: «È una di quelle esperienze che ti cambiano la vita. Così tanta bellezza impantanata nella corruzione e nell'instabilità».
Sono state queste contraddizioni a chiamre McCabe in Congo in prima istanza e lo hanno spinto a portare avanti This Is Congo durante i lunghi anni della produzione. «Spero che il film raggiunga il vasto pubblico e contribuisca a demistificare ciò che sta accadendo in Congo», afferma. «Il film non offre risposte ai problemi, piuttosto si interroga su quali siano le giuste domande da porsi».
TITOLI DI CODA
DIRECTED & FILMED BY
Daniel McCabe
EDITED BY
Alyse Ardell Spiegel
PRODUCED BY
Geoff McLean
FIELD PRODUCER
Horeb Bulambo Shindano
PRODUCERS
Daniel McCabe
Alyse Ardell Spiegel
EXECUTIVE PRODUCER
Ian Hague
VOICE OF KASONGO
Isaach De Bankole
MUSIC BY
Johnny Klimek
Gabriel Mounsey
a Turbo / Vision Film Co Production
In association with T-Dog Productions, Sabotage Films & Thought Engine
With the generous support of
Bertha BRITDOC, Cinereach, Corus-Hot Docs Development Fund, Doha Film Institute Post Production Grant and Worldview
Sundance Institute Documentary Film Program with support from Open Society Foundations, Ford Foundation JustFilms
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