Omicidio Al Cairo (2017)
The Nile Hilton IncidentNoredin, ufficiale di polizia mediocre e corrotto, percorre le strade affollate del Cairo a bordo dell'auto d'ordinanza guidata dal collega Momo. Il mercato di strada ingombra i marciapiedi, una luce verdognola illumina debolmente le merci: profumi e marchi falsi. I venditori salutano il lento passare della pattuglia, alcune persone si avvicinano al finestrino dell'auto sperando che le loro lamentele siano ascoltate. Noredin fa il giro accettando offerte. Queste sono le sue strade. E quello è un racket di protezione – le tangenti difendono gli ambulanti dagli attacchi della stessa polizia. Gangster in uniforme. Nella vicina Piazza Tahrir immensi manifesti mostrano star del cinema, cantanti e il presidente Hosni Mubarak che risplendono di bianco contro il cielo giallo scuro. E là si staglia la struttura colossale del NILE HILTON, più un monumento che un hotel, con un'insegna al neon blu che ne scandisce in corsivo le lettere. All'interno dell'hotel, Salwa, 19 anni, una delle tante persone invisibili del Cairo, sudanese senza documenti che lavora nel reparto di pulizia, sta manovrando il carrello lungo i corridoi. È mattino presto e sente un uomo e una donna litigare ad alta voce in una stanza. La porta si apre e un uomo lascia la camera, giocherellando con la fibbia del suo Rolex. "Hai promesso!", gli urla prima che la porta si chiuda dietro di lui. Gli occhi dell'uomo incontrano quelli di Salwa, poi lo sconosciuto distoglie lo sguardo. Noredin arriva all'hotel. Lalena, celebre cantante, è stata brutalmente uccisa. Rovistando tra le ricevute della donna, il poliziotto si sofferma su una di esse – lo scontrino di uno studio fotografico. Risulta che uno degli uomini d'affari più potenti dell'Egitto, Hatem Shafiq, potrebbe essere implicato nell'omicidio. Come amico personale del presidente e come membro del parlamento, Shafiq, che appartiene a un gruppo chiamato "Gli Intoccabili", gode dell'immunità. Quello che all'inizio sembrava essere un crimine passionale si trasforma in qualcosa che riguarda la più alta cerchia del potere egiziano. Piccole proteste hanno iniziato a manifestarsi in diverse zone del Cairo, ma per il momento le forze governative mantengono il controllo della situazione. Costretta a lasciare il lavoro, Salwa decide di approfittare di quanto sta accadendo e trovare un modo per fuggire dalla povertà ricattando Shafiq. Si innesca così un gioco sanguinario nel tentativo di insabbiare il caso, mentre all'esterno la tensione sociale e politica cresce: la polizia si scontra con la folla e la rivoluzione raggiunge il culmine. Le strade sono piene di gente che sfida il coprifuoco. Quando Noredin sceglie di spezzare le regole per ottenere giustizia, entra in conflitto non solo con il sistema, ma anche con se stesso.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 22 Febbraio 2018Uscita in Italia: 22/02/2018
Prima Uscita: 05/07/2017 (Francia)
Genere: Crimine, Drammatico, Thriller
Nazione: Svezia, Danimarca, Germania, Francia - 2017
Durata: 106 minuti
Formato: Colore
Produzione: Atmo Production, Chimney (co-produzione), Copenhagen Film Fund (co-produzione), Den Vestdanske Filmpulje (con il supporto di), Det Danske Filminstitut (con il supporto di), Eurimages (con il supporto di), Film i Väst (co-produzione), Final Cut for Real
Distribuzione: Movies Inspired
Note:
Presentato il 21 Gennaio 2017 al Sundance Film Festival.
In HomeVideo: in Digitale da venerdì 12 Ottobre 2018 e in DVD da giovedì 10 Maggio 2018 [scopri DVD e Blu-ray]
Immagini
NOTE DI REGIA
Si tratta di un film sul Cairo. Sul passato e sul futuro che collidono – e sulla gente che rimane schiacciata in mezzo. Tre giorni prima dell'inizio delle riprese l'Egyptian State Security ci ha messi a tacere. Abbiamo dovuto spostare la produzione a Casablanca. Ero devastato. Poi, ho pensato a Fellini e ad Amarcord. La gente della sua città, Rimini, può giurare di aver riconosciuto nel film strade e case. Lui, però, aveva girato a Cinecittà. Si poteva fare! Ma per ricreare una città devi catturarne l'anima. Volevo ricostruire Il Cairo nella sua futuristica gloria distopica. Un contrasto ardito, non bianco e nero, bensì giallo e nero. Non mi interessava raccontare una storia, piuttosto far compiere agli spettatori un viaggio. Non uno di quei tour dove non lasci mai il bus – qui facciamo realmente delle fermate, mangiamo del cibo e ci ammaliamo a causa del cibo. Non è fondamentale cosa accade, ma COME accade. Noredin è la nostra guida, un principe della città. Ti insegnerà l'arte della corruzione, i codici sociali con i baci sulla guancia, e a rivolgerti alle persone secondo il loro stato sociale. Poi, ci sono le mani, il denaro da cambiare, i piccoli gesti. Imparerai la fascinazione del potere e la bruttezza della verità. La finzione di Omicidio al Cairo si scontra costantemente con la realtà. A volte mi spaventa, ma, per essere onesto, questo è il motivo per cui lo faccio – per far sì che i miei sogni diventino veri.
NOTE DI PRODUZIONE
Omicidio al Cairo è il quarto film che ho prodotto con Tarik Saleh. Abbiamo iniziato a lavorare insieme nel 1996 alla Swedish Television. Saleh cercava da molto tempo una storia da ambientare in Egitto, un paese che considera come la sua seconda patria essendo di origine svedese ed egiziana. Il mio personale interesse per il Medio Oriente risale agli anni Novanta quando, per diversi anni, ho lavorato in questa regione in qualità di reporter. Già alla prima lettura della sceneggiatura ero sicura al cento per cento che si sarebbe trasformata nel nostro prossimo film. In realtà, avevamo un'altra sceneggiatura in cantiere, ma abbiamo cambiato direzione. Ero convinta che fosse il momento giusto per realizzare il film e per far conoscere al resto del mondo questa storia ispirata alla Primavera Araba. Omicidio al Cairo possiede una trama affascinante. Descrive un piccolo uomo contro un sistema implacabile, il coraggio delle persone e la complessità delle opinioni. In superficie appare come un thriller-noir, ma, come tutte le produzioni Atmo, in esso trovano posto precisi contesti sociali e politici. Io e Tarik Saleh abbiamo nel nostro background giornalismo e film documentari, così per noi è naturale costruire delle storie vicine alla realtà.
Omicidio al Cairo ha avuto questa origine. Tarik Saleh è stato ispirato dalla storia vera dell'omicidio della famosa cantante libanese Suzanne Tamin nel 2008. Il colpevole era un uomo d'affari e parlamentare egiziano. Fu uno shock per la nazione. Non l'omicidio in sé, ma che una persona simile, in stretta relazione con la famiglia Mubarak, venisse condannata. Tarik Saleh ha scritto il personaggio principale per Fares Fares: aveva lui in mente durante tutto il processo di scrittura. L'intenzione di Atmo è di raggiungere un pubblico internazionale per rendere nota la corruzione del sistema egiziano, un sistema che assomiglia a quelli di molti altri Paesi. Le democrazie non sono prive di corruzione, però non si tratta di qualcosa con cui la persona comune deve fare i conti ogni giorno. La Primavera Araba in Egitto fu soprattutto una rivoluzione contro la polizia e la corruzione, e iniziò il 25 gennaio 2011, proprio il giorno in cui l'Egitto celebra le forze della polizia (Police Day). Omicidio al Cairo è un film che descrive cosa portò i giovani egiziani a sollevarsi contro la polizia e l'élite corrotta, preannunciando la rivoluzione. Un regista che vive in Egitto non è in grado di fare un film come questo, rivelando il sistema così chiaramente. Sono una produttrice appassionata, orgogliosa di lavorare con Tarik Saleh, della sua splendida sceneggiatura, del nostro cast e della nostra troupe. E sono molto orgogliosa del coraggio che Atmo, i nostri finanziatori e co-produttori hanno mostrato affinché questo film si realizzasse.
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info: 22/02/2018.
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