La Luce Sugli Oceani (2016)
The Light Between OceansSu una remota isola australiana, negli anni successivi alla Prima guerra mondiale, il guardiano del faro Tom (Michael Fassbender) e sua moglie Isabel (Alicia Vikander), vedono cambiare le loro vite quando il mare spinge fino a loro una barca alla deriva con un morto e una neonata. Tom and Isabel sono una coppia già provata da due aborti e un bambino nato morto. Dopo le prime resistenze di Tom, i due decidono di crescere la neonata e di chiamarla Lucy.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: mercoledì 8 Marzo 2017Uscita in Italia: 08/03/2017
Data di Uscita USA: venerdì 2 Settembre 2016
Prima Uscita: 02/09/2016 (USA)
Genere: Drammatico, Romantico
Nazione: USA, Nuova Zelanda, UK - 2016
Durata: 132 minuti
Formato: Colore
Produzione: Heyday Films, LBO Productions (II), DreamWorks SKG, Participant Media, Amblin Entertainment, Reliance Entertainment, Touchstone Pictures
Distribuzione: Leone Film Group
Box Office: USA: 1.300.000 dollari | Italia: 261.917 euro
In HomeVideo: in DVD da mercoledì 28 Giugno 2017 [scopri DVD e Blu-ray]
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IL ROMANZO
Il romanzo best-seller che ha travolto i lettori con la sua coinvolgente storia sul destino, l'amore e i dilemmi morali che una coppia dovrà affrontare per vedere i loro sogni realizzati, arriva sullo schermo sottoforma un'incredibile storia d'amore, con protagonisti Michael Fassbender, Alicia Vikander e Rachel Weisz, scritto e diretto da Derek Cianfrance.
Tanto deliziosamente affascinante, quanto straziante, il romanzo "La luce sugli oceani" di M.L. Stedman ha subito fatto scalpore fin dal primo momento della sua pubblicazione nel 2012. Ambientato nei remoti confini dell'Australia occidentale negli anni successivi alla devastazione della Grande Guerra, il libro ha catturato i lettori con una seducente storia d'amore vecchio stile e scelte impossibili da affrontare, dubbi che si dividono tra giusto e sbagliato, gli effetti della guerra e della pace, i piaceri di una relazione e i pericoli di scrupoli incondizionati.
È qui che Tom Sherbourne, un veterano ancora traumatizzato dalla guerra, si dedica al suo nuovo lavoro di guardiano del faro sulla disabitata Janus Rock, circondato dal nulla se non dalla vastità del mare, in cerca di conforto nella solitudine. Ha intenzione di rimanere solo, ma inaspettatamente al porto incontra Isabel Graysmark, una giovane e vivace donna della città di Partageuse, ancora in lutto per due fratelli perduti durante la guerra.
Nonostante gli ostacoli, il loro amore fiorisce in quell'estremo isolamento e ben presto si sposano. Pieni di passione l'uno per l'altra e sperando di creare una nuova vita insieme, cercano di mettere su famiglia, ma il destino interviene. Una notte arriva sulla riva una misteriosa barca a remi con dentro un uomo morto e una neonata, scatenando una serie di decisioni – alcune impetuose, altre lancinanti – che si dipanano con conseguenze devastanti.
Cianfrance capì subito il potenziale cinematografico di una storia che richiama la forza del paesaggio, le conseguenze della guerra, una passione travolgente e, soprattutto, la tradizione senza tempo di una storia d'amore che spinge una coppia verso illuminanti confini morali. Ha adattato il libro della Stedman fedelmente, ma con l'occhio per i dettagli tipico di un regista, quell'occhio che spinge le relazioni umane in entrambe le direzioni, la beatitudine e la catastrofe.
"La luce sugli oceani è un film sull'amore, la verità e i segreti che le persone hanno all'interno delle loro relazioni, e ciò che succede quando questi segreti vengono portati alla luce del giorno", dice Cianfrance. "È un dramma morale, ma di base si tratta di una storia d'amore senza tempo."
L'ADATTAMENTO CINEMATOGRAFICO
Il romanzo di M.L. Stedman "La luce sugli oceani" è stato pubblicato negli Stati Uniti da Scribner nel luglio 2012 ed è stato subito accolto positivamente dai lettori e dalla critica, piazzandosi nelle classifiche dei bestseller sia del New York Times che di USA Today, e anche su Amazon come miglior libro del mese nell'agosto dello stesso anno. Da allora è stato tradotto in oltre 35 lingue.
La luce sugli oceani segna il primo adattamento cinematografico di un romanzo da parte del regista Derek Cianfrance, benché lui sia sempre stato interessato a creare un cinema di intimità e approfondire tematiche d'amore, di legami familiari, di solitudine e di scelte – gli stessi temi che hanno fatto conoscere il romanzo di Stedman a tanti. È stato acclamato nel 2010 per aver scritto e diretto Blue Valentine, un ritratto visivamente originale di un matrimonio finito, successivamente ha raccolto numerosi riconoscimenti per aver scritto e diretto Come un tuono, un crime-drama che trasforma una rapina in banca in un'intensa storia d'amore padre-figlio.
"Ho fatto essenzialmente dell'esplorare le relazioni e le famiglie il lavoro della mia vita" dice Cianfrance. "Sento come se la mia missione di regista fosse quella di esplorare le relazioni più intime in entrambe le direzioni, una più privata e una più collettiva".
Con La luce sugli oceani Cianfrance ha visto la possibilità di esplorare quella dualità in un modo completamente nuovo. Il fascino del libro della Stedman stava in parte proprio nei sui elementi favolistici: la fuga su un'isola sperduta, una storia d'amore al di fuori delle costrizioni della società, un bambino trovato in mare, una donna in lutto il cui marito e l'unica figlia scompaiono senza lasciare traccia. Ma ciò che lo ha attirato maggiormente era la possibilità di esplorare come anche l'amore più isolato e intenso debba trovare un modo per superare la durezza della verità e le conseguenze delle scelte più difficili della vita.
Non è un caso che la storia di La luce sugli oceani si svolga su Janus Rock, giustamente così chiamata per il Dio romano bifronte. Come Giano, i personaggi di Tom e Isabel sono al centro di due poli opposti: tra un passato tormentato dalla distruzione della guerra e un futuro che sperano di costruire insieme; tra il nascondersi dalle tenebre del mondo e inseguire lo sfarfallio della luce; tra il fare ciò che sembra giusto nel momento e quello che veramente lo è. Il trucco stava nell'avvolgere tutto ciò in un film che fosse sia una storia d'amore affascinante che, in ultima analisi, una resa dei conti.
Per Cianfrance il modo migliore per riuscirci era quello di farlo attraverso le emozioni personali che aveva vissuto durante la lettura del libro stesso. "Volevo essere incredibilmente fedele al libro", spiega. "Il complimento più significativo che ho ricevuto finora sul film è arrivato dalla Stedman stessa, che ha detto che ha trascorso la giornata a piangere dopo aver assistito a una proiezione … piangeva perché sentiva di essere stata capita. Ha detto, 'Non è forse questo lo scopo della vita, che noi, come esseri umani, cerchiamo di essere compresi dagli altri?' "
Come milioni di fan in tutto il mondo, Cianfrance è stato letteralmente trafitto dalla scrittura della Stedman, la sua capacità di creare insieme suspense e poesia da segreti oscuri e tragiche decisioni. Ricorda di aver pianto apertamente sulla metropolitana durante la lettura del libro, nonostante gli sguardi dei passeggeri. "Negli anni successivi ho visto altre persone che piangevano durante la lettura del libro, in un bar, nei parchi e in metropolitana e questo rafforza in me l'idea di quanto questa sia una storia profondamente umana e universale", dice. "Penso che le persone ne siano attratte perché è così onesto sul dolore dell'amore e sull'amore perduto, ma anche perché poi diventa una bella storia di redenzione e di guarigione."
Già in grado di visualizzare la storia sullo schermo, Cianfrance ha preso la decisione di buttarsi sul progetto con impegno totale. A quel punto, il romanzo era stato acquisito dalla DreamWorks ed era nelle prime fasi di sviluppo nelle mani del produttore David Heyman (Animali fantastici: dove trovarli, Gravity, i film Harry Potter) della Heyday Films. Anche Heyman si era innamorato del libro, su suggerimento del produttore esecutivo Rosie Alison (Testament of Youth, Il bambino con il pigiama a righe).
"Sono molto attratto dalle storie in cui si possono vedere tutti i lati, e questa è una storia che mostra tecnicamente tutte le parti", dice Heyman. "Non si vede solo il punto di vista di Tom, di Isabel e di Hannah in ciò che accade, ma ogni personaggio che si incontra sembra portare la storia su un altro livello. In questo modo la storia ti porta davvero in un viaggio emozionale personale su cui penso la gente vorrà discutere a lungo dopo che avrà lasciato il cinema".
Aggiunge Alison, "Il libro ha una visione dura, quasi diamantina, nella sua visione dell'amore, la perdita e il sacrificio di sé. In un certo senso si tratta di un thriller psicologico in cui il mistero sta proprio dove l'amore più forte mente".
Cianfrance si è avvicinato ad Heyman pronto a lottare per il progetto, dicendogli che era destinato a fare il film, e il suo entusiasmo era irresistibile. Dopo aver visto Blue Valentine e Come un tuono, Heyman sapeva già che la scrittura sfaccettata di Cianfrance e il suo forte stile visivo sarebbero stati un binomio perfetto per l'intensità del libro.
"Non c'è artificio nel lavoro di Derek", dice Heyman. "È stato fondamentale per questo adattamento, perché è una storia molto carica. Siamo stati fortunati che Derek sia entrato in collegamento con questi personaggi in modo profondo. Lo spirito del libro è scritto in ogni pagina della sua sceneggiatura e si sentiva in ogni fotogramma del film".
Cianfrance ha scritto la sceneggiatura senza input dalla Stedman, ma l'autrice era onnipresente nella sua testa. "Anche se non abbiamo mai parlato, ho avuto un rapporto così profondo con lei nella mia mente. Ho trattato le sue parole come fossero sacre. Ho letto il libro tante volte, lo avevo imparato a memoria", spiega. "Ho sempre cercato di rimanere fedele alle sensazioni che avevo quando l'ho letto per la prima volta. Quella era la mia stella polare".
Ha anche fatto in modo di mantenere quella rigorosa mancanza di giudizio che c'è nel libro nei confronti dei suoi complessi personaggi. "Una cosa che veramente mi ha attratto è il fatto che non ci sono persone cattive nella storia", spiega. "Questo non significa che tutti fanno le scelte giuste o che non fanno male ad altre persone, ma nei loro cuori, nelle loro menti e nelle loro anime sono brave persone. Da regista interessato all'umanità, è stato un grande privilegio cercare di raccontare una storia in cui i presunti 'cattivi' potrebbero essere le persone che ami di più".
Se da un lato Cianfrance è stato fermo nel suo rispetto per il materiale, si è altrettanto dedicato nel voler trovare quella misteriosa alchimia che permette alle opere letterarie di vivere e respirare nelle sale cinematografiche. In realtà lui stesso ha affrontato molte decisioni strazianti durante l'adattamento: le decisioni su dove compattare il racconto attentamente strutturato della Stedman e quali scene tradurre in qualcosa di più visivamente esplicito in modo da poterle fare vivere in carne e ossa.
"In ogni adattamento, penso che la sfida più grande sia quella della sottrazione, che cosa si deve lasciare fuori?", dice. "È come la scultura; una volta che la capisci, può diventare il vento sotto le tue ali. Alla fine è possibile espandere i momenti e i temi che ami e spingere i confini per trovare ancora più veridicità. Questo è quando si inizia davvero a diventare vivo. Ci sono, naturalmente, delle differenze principali tra cinema e letteratura e una di queste è il tempo. Ci deve essere un modo diverso di movimentare il ritmo e anche di gestire i segreti e le rivelazioni".
Quest'ultimo aspetto in particolare ha incuriosito il regista, che ha sempre visto come uno dei temi centrali della storia il modo in cui i segreti all'interno di un matrimonio possano portare sia alla rottura che all'unione. "Il modo in cui il cinema rivela i segreti era molto importante per il lavoro di adattamento", dice Cianfrance. "Per esempio, nel libro, sia Tom che Isabel apprendono la verità sulla bambina allo stesso tempo, ma nel film Tom la capisce per primo, quindi si può vedere e sentire Tom portare questo peso da solo".
Solo dopo che aveva completato diverse stesure Cianfrance ha incontrano la Stedman per la prima volta. "Ero così nervoso", ricorda, "Perché io la rispetto moltissimo e speravo davvero di rendere giustizia al suo lavoro. Abbiamo cenato insieme, era davvero una degli esseri umani più affascinante, riflessiva e amorevole che abbia mai incontrato. Lei è una persona molto riservata, ma è diventata un grande sostegno per me, quando ho fatto il film. Ho preso molto sul serio il fatto che stessi portando una sua creazione in un posto nuovo, e lei mi ha dato la fiducia di cui avevo bisogno per fare il film".
Dice Stedman, "Sono così fortunata che, attraverso la Heyday Films e DreamWorks, questo progetto abbia trovato la sua strada nelle mani del meraviglioso Derek Cianfrance. Ha sapientemente e amorevolmente portato il mondo del libro in vita, in un nuovo mezzo di comunicazione, completo di un cast brillante, musica e fotografia. Il risultato è un film squisitamente bello ed emotivamente autentico che rimane fedele allo spirito del mio romanzo, ma incarna anche l'interpretazione profondamente personale del regista e dei suoi attori. È stato un grande privilegio guardarlo nascere".
I produttori erano entusiasti della struttura della sceneggiatura. "Sapevamo di avere qualcosa di speciale", dice il produttore Jeffrey Clifford (Chloe, Tra le nuvole). "La sceneggiatura di Derek ha distillato le emozioni essenziali del romanzo in modo autentico e naturale, ha veramente portato in vita la forza dei personaggi".
Il cast era altrettanto colpito dalla sceneggiatura di Cianfrance. "La sceneggiatura mi ha commosso fino alle lacrime, come il libro", dice Michael Fassbender, che interpreta il personaggio conflittuale di Tom Sherbourne. "La storia d'amore tra Tom e Isabel è così ben scritta. È quando vediamo sullo schermo qualcosa con cui ci relazioniamo come esseri umani – e penso che la gente si rispecchierà in Tom e Isabel – che il cinema raggiunge la sua massima potenza".
TOM SHERBOURNE: CUSTODE DEL FARO E DI UN SEGRETO
All'inizio de La luce sugli oceani, Tom Sherbourne, un veterano di guerra ossessionato dal tempo trascorso sui campi di battaglia nel fronte occidentale, in una guerra brutale che causò la morte di 60.000 suoi connazionali, arriva in Australia Occidentale. Cercando di sfuggire a continui cicli di dolore, sensi di colpa e traumi, trova un modo perfetto per isolarsi, ed anche utile, come guardiano del faro che mantiene meticolosamente acceso il faro tra l'oceano Indiano e l'oceano del Sud. Tuttavia Tom si ritrova invece ad aprirsi in modi inimmaginabili all'amore di una donna che vuole veramente conoscere il suo cuore – un amore che lo fa sciogliere.
A impersonare quest'uomo straordinario e dall'indole solitaria è il due volte candidato all'Oscar® Michael Fassbender, in quello che è il suo ruolo più intimo e umano. Anche se ha stupito il pubblico nel ruolo del sessualmente compulsivo Brandon in Shame, come il mutante Magneto nella serie X-Men, come un crudele proprietario di schiavi in 12 anni schiavo e come il geniale leader di Apple in Steve Jobs, questo ruolo era diverso da qualsiasi altro che avesse mai affrontato prima.
Tale differenza ha entusiasmato Derek Cianfrance. Lui stesso piega, "Sono stato assolutamente ipnotizzato e spazzato via dalla presenza di Michael sullo schermo per anni. Quello che lo ha sempre distinto secondo me è la sua intelligenza, come il suo cervello funzioni sullo schermo – è smisurato. Ma con questo personaggio, ho voluto vedere il cuore di Michael Fassbender – cuore che va di pari passo con la sua fisicità e la sua intelligenza. Ho voluto mettere la sua anima e la sua vulnerabilità sullo schermo. Volevo vedere la battaglia tra il cuore di Michael e la mente di Michael".
Cianfrance continua: "Quando ci siamo incontrati, ho chiesto a Michael se fosse mai stato innamorato, e mentre rideva mi ha detto 'sì', ho sentito una sorta di fratellanza istantanea con lui. Non c'era davvero nessun altro arrivati a quel punto. Sentivo che era destino che lui fosse Tom. Tom è come una pentola di acqua bollente con un coperchio sopra. In superficie è molto contenuto, ma sotto sotto c'è una tempesta".
E anche Fassbender è stato attirato da quella tempesta; attratto da quella figura di uomo che ha un bisogno quasi urgente di sentirsi 'morale', sulla scia di amoralità della guerra, e ancora di più quando si innamora. "Leggendo il libro e la sceneggiatura, sono rimasto impressionato dai principi, dalla lealtà e dalla forza di carattere di Tom", dice Fassbender. "È un uomo onesto, stoico, ma è anche un uomo che cerca di riparare se stesso. Porta dentro di sé tutte queste cicatrici mentali dalla guerra, ma quando incontra Isabel, la sua freschezza e l'innocenza lo motivano nel darsi un'occasione per aprire il suo cuore".
La diffidenza intrinseca di Tom verso la passione è diventata un filo importante nel tessuto del personaggio. "È diventato insensibile dopo aver visto quello che gli uomini fanno gli uni agli altri e non riesce più a stare in pace con le persone", osserva Fassbender. "Ecco perché lavorare sul faro sembra quasi terapeutico per lui. Ma quando Isabel entra nella sua vita, ha una sorta di risveglio dei sensi".
Quanto più la passione più intima di Tom emerge in presenza di Isabel, tanto più sente di non poter immaginare l'isola senza di lei, in modo tale che quando un bambino entra nelle loro vite, anche se è visibilmente combattuto tra il suo senso del dovere e la felicità di sua moglie, fa una scelta che sconvolgerà molti mondi. "Quando la barca tocca terra, è un momento molto particolare nel rapporto di Tom e Isabel, e questo influenza le decisioni che prendono", dice Fassbender. "C'è anche il fatto che sono così soli sull'isola. Hanno la consapevolezza che quello che sembrava il paradiso possa trasformarsi in una prigione".
La decisione di tenere la bambina come fosse loro si dimostra minacciosa, ma Fassbender simpatizza con la sconcertante decisione di Tom di seguire il suo cuore, nonostante i profondi timori della sua testa. "Una delle particolarità di questa storia è che ha la complessità della vita reale", dice l'attore. "Sono cose che capitano nella vita, momenti in cui devi fare una scelta che non ha una risposta semplice o giusta. Non si tratta di giudicare chi è buono e chi è cattivo. È più come reagiamo alle conseguenze delle nostre scelte, e per me questo è ciò che ci definisce come esseri umani. Tom, una volta che si rende conto di quello che hanno realmente fatto, si consuma, perché in fondo è un uomo che crede nell'ordine delle cose; crede nel fare la cosa giusta".
Quando la bambina, che chiamano Lucy, cresce, diventa una fonte infinita di affetto e piacere per Tom, cosa che lo consuma ancora di più. "Tom è il tipo di uomo che sa tutto sulle maree, le stelle, da dove provengono i fossili, e ama condividere tutto questo con Lucy. Come con la maggior parte dei bambini, la sua curiosità, l'entusiasmo e l'eccitazione lo fanno sentire molto vivo", dice Fassbender. "Allo stesso tempo, crescendo Lucy per quattro anni con questo segreto nascosto, va costantemente contro il suo essere naturale".
Questa dicotomia, tra il suo amore per l'essere padre e la sua paura di ciò che ha fatto, diventano lentamente percepibili agli altri in ogni tendine del corpo di Fassbender. "Sono molto orgoglioso della sua performance", dice Cianfrance. "Lui impersona Tom come un faro di sicurezza e protezione, ma anche come qualcuno che è molto spaventato. Credo che Michael sia uno dei pochissimi attori in grado di fare ciò allo stesso tempo … poter tenere ben salda la corazza esterna di Tom, mentre ti permette al contempo di guardare ciò che sta accadendo dentro di lui".
Fassbender crede di aver messo molto nella sua performance proprio perché Cianfrance ci ha messo moltissimo. "Derek è il tipo di regista che non ama lasciare nulla di intentato", spiega. "E poi senti davvero che ti sostiene, e ti dà un senso di fiducia." È rimasto particolarmente affascinato dal marchio di fabbrica di Cianfrance: i lunghi piani sequenza. "Come attore, ci vuole moltissima concentrazione e attenzione a lavorare in quel modo, ma ti rendi conto che ciò permette a Derek di catturare quei momenti in cui sei veramente il più consapevole e vivo possibile".
Oltre a dover fare i conti con le emozioni più nascoste di Tom, il ruolo è stato anche fisicamente impegnativo per l'attore perché Janus Rock è così esposta alle intemperie e c'è solo Tom a prendersene cura. "Non riesco a ricordare nessun momento nella mia vita adulta in cui sia andato a letto prima di mezzanotte", ride, "Ma durante questo film, mi addormentavo alle nove ogni sera".
Considerato tutto ciò che Tom mette in moto, Fassbender crede che lui sperimenti anche qualcosa di prezioso su Janus. "Anche se le cose vanno male per Tom, almeno ha conosciuto l'amore, si è sentito coinvolto in qualcosa, e forse ha vissuto 10 vite in questi quattro anni di Janus prima che le cose andassero male", riassume.
ISABEL SHERBOURNE: UNA SCELTA CHE CAMBIA LA VITA
Bella, vivace e determinata, Isabel (Graysmark) Sherbourne è allo stesso tempo un mistero seducente per Tom e la fonte della sua meraviglia, a seguito della guerra. È anche lo stimolo dietro la scelta che porterà marito e moglie ad una resa dei conti. Per interpretare Isabel in tutti i suoi impegnativi livelli – la sua vivacità, la sua fedeltà al suo istinto e la sua incoscienza – Derek Cianfrance sapeva che avrebbe avuto bisogno di un'attrice capace di immergersi in profondità sotto la superficie. Ha trovato tutto ciò nel premio Oscar® Alicia Vikander, la giovane ballerina e attrice che ha ottenuto il plauso per due dei più intriganti ruoli femminili del 2015: quello di Ava, l'androide con l'intelligenza artificiale superiore in Ex Machina e quello di Gerda Wegener, l'artista, moglie di uno dei primi destinatari di un intervento chirurgico di cambiamento di sesso, in The Danish Girl.
"Isabel non ha nessun filtro; lei è quello che sente", dice Cianfrance. "Non sapevo davvero come avrei fatto a trovare qualcuno che potesse essere così vulnerabile, aperta, volubile, coraggiosa. Così mi sono messo alla ricerca e ho incontrato molte grandi attrici, ma, fino a quel momento, non avevo mai sentito parlare di Alicia, finché il nostro direttore casting mi ha detto di guardare A Royal Affair. Quando ho finalmente incontrato Alicia, ho capito subito che sarebbe stata lei Isabel. Ho letto alcune scene con lei, cosa che io normalmente non faccio, e mi sono innamorato per come lo ha fatto, assolutamente con sconsiderato abbandono. Ho avuto anche la sensazione che lei e Michael si sarebbero adattati tra loro come un guanto. E avevo ragione, hanno interagito in un modo così bello".
Come Michael Fassbender ha fatto con Tom, anche la Vikander sentiva un'attrazione magnetica per il personaggio di Isabel. "Sono rimasta impressionata da quanta vita Isabel porti all'inizio della storia. Come Tom, anche lei ha subito un grosso trauma, con la perdita di entrambi i suoi fratelli in guerra", dice Vikander. "Eppure in qualche modo lei ha ancora questa bella scintilla e questo fuoco dentro, ed è per questo che Tom viene travolto da lei".
Per Vikander, l'attrazione di Isabel verso Tom è in parte una ricerca di libertà e di identità. "In Tom Isabel trova un uomo che la lascia essere quello che è in realtà. Credo che lei senta di essere finalmente in grado di rilassarsi e di essere se stessa con Tom", dice.
Ma al contempo è piena di contraddizioni, cosa che la Vikander ha dovuto affrontare. "Vedo Isabel come molto forte, ma anche ingenua e vulnerabile. Lei è una persona che segue i suoi impulsi, nel bene e nel male", spiega. "Ha un percorso duro nel film, ma io sono sempre stata spinta dalla sua forza di volontà e dalla forza d'animo".
Per quanto riguarda la sua decisione di far finta che la bambina che trova è sua figlia, la Vikander vede Isabel come se ignorasse volutamente il risultato più doloroso che si possa immaginare, e invece si getta nei travolgenti sentimenti d'amore e di istinto materno. "A volte nella vita prendiamo decisioni che forse non sono quelle migliori", dice, "ma ci sono due aspetti in ogni storia e penso che la bellezza di questo film stia proprio nell'identificarsi con i personaggi e capire perché fanno quello fanno. Mi sono sentita così per Isabel, per Tom e Hannah".
La chimica passionale con Fassbender era essenziale, ma altrettanto importante è stato il rapporto della Vikander con Florence Clery, che interpreta la piccola Lucy/Grace all'età di quattro anni, quando la sua vita viene sconvolta. "Florence è straordinaria", dice Vikander. "Ho dovuto lottare solo per tenere il passo con la sua incredibile immaginazione. Ha una presenza così naturale. Sono veramente innamorata di lei, il che ha reso il tutto ancora più straziante".
L'approccio alla regia di Cianfrance ha reso quelle emozioni infiammabili. "Derek è così umile nel modo in cui lascia gli attori sulla scena davanti la telecamera, come se fosse in attesa di vedere cosa succede. Ha una grandissima intelligenza emotiva", dice Vikander. "Allo stesso tempo, è molto preparato. Montava già il film mentre stavamo ancora girando, così riusciva a darti idee diverse di come ogni scena avrebbe potuto rivelarsi, cosa che ha aiutato veramente".
Per la scena in cui Isabel arriva per la prima volta su Janus Rock, Cianfrance voleva una reazione del tutto naturale, così ha portato la Vikander sul set per la prima volta con gli occhi bendati e al buio. Spiega, "Mi hanno infilata in questo capanno al buio, dove mi hanno messo il costume di scena per la prima volta e mi hanno fatto sedere lì. Non ho visto Derek, non ho visto nessuno. Poi l'aiuto regista è entrato e mi ha detto che stavano per aprire la porta e che avrei dovuto camminare verso Derek e la troupe e sperimentare l'isola per la prima volta, ed è quello che ho fatto".
E continua, "Ho aperto la porta e sono corsa su per la collina, come Isabel, e in quel momento ho sentito il suo entusiasmo infantile e l'amore per la natura. Poi ho camminato verso il faro, e in quel momento il sole si è avvicinato … Non avevo mai visto tanta bellezza nella mia vita. Ho fatto la stessa esperienza di Isabel, ed è qualcosa che porterò con me per sempre".
"Quel momento era solo purezza", aggiunge Cianfrance. "È stato qualcosa che non avrei mai potuto scrivere, qualcosa che non ci si poteva aspettare … era Alicia che diventava Isabel davanti ai nostri occhi, vedendo quel posto per la prima volta".
HANNAH ROENNFELDT: ALLA RICERCA DI UNA RISPOSTA
Quando Tom e Isabel Sherbourne trovano una bambina in una barca, presumono volontariamente che i genitori della neonata se ne siano andati. Solo più tardi Tom apprende dell'esistenza della donna, cosa che avrà un effetto devastante sulla sua coscienza per gli anni a venire: Hannah Roennfeldt, un'abitante di Partageuse, aggrappata disperatamente all'improbabile speranza di ritrovare un giorno il marito e la bambina che ha perso in mare. Personaggio che si muove dal disprezzo al dolore, allo sgomento e, infine, alla riconciliazione, Hannah è la chiave dell'intrigo della storia di Tom e Isabel.
Fu così che Derek Cianfrance ingaggiò il premio Oscar® Rachel Weisz, nota per aver portato sfumature multi cromatiche a una serie di personaggi di film in titoli come The Constant Gardener, The Lovely Bones, About a Boy e, più di recente, The lobster. Erano anni che il regista avrebbe voluto lavorare con la Weisz, e Hannah sembrava un ruolo per il quale lei avesse una connessione speciale. "Lei è una madre, e io penso che si debba essere un genitore per capire veramente Hannah", dice Cianfrance. "Ho avuto una straordinaria collaborazione con Rachel, una delle esperienze più profonde e più gratificanti che abbia mai avuto in termini di fiducia riposta l'uno nell'altro".
Riconosce che la Weisz abbia camminato sul filo del rasoio per mantenere il vero lutto di Hannah, senza scivolare mai nel sentimentalismo. Ha voluto infatti che l'attrice incontrasse un terapeuta del dolore per aiutare a fornirle alcune informazioni sul processo di lutto. "È stato intorno al periodo del disastro aereo malese, quando non è stato trovato l'aereo né i passeggeri, e abbiamo avuto numerose conversazioni su quanto dovesse essere difficile per quelle famiglie che cercano di mantenere viva la speranza quando tutti gli altri hanno già accettato il peggio", dice Cianfrance. "Rachel e io abbiamo parlato molto su come la speranza di Hannah fosse vista come delirante dalla città, ma che sia la sola cosa che la faccia andare avanti. Il suo aspetto più bello è che lei non perde mai la fede … rimane costante come madre e moglie innamorata, sostenuta dalla speranza".
Weisz è stata molto colpita dai personaggi della storia della Stedman, perché ognuno era imperfetto, e lei è sempre stata più interessata a personaggi che non siano delle persone perfette. È stata colpita anche da come la sceneggiatura incanala completamente le emozioni catartiche del romanzo. "Penso che sia uno degli adattamenti più fedeli che io abbia mai visto", dice. "Era così vicino all'esperienza della lettura del libro. Come il libro, tocca un nervo scoperto".
Eppure sapeva che il personaggio l'avrebbe portata in alcuni angoli turbolenti della psiche, in cui i residui della perdita, il tradimento e la necessità di conoscere la verità, non importa quale essa sia, si combinano in modi violenti. "Hannah è una sfida, perché ha il cuore totalmente spezzato", spiega. "Non riesco a immaginare una perdita maggiore di quella del proprio figlio e marito in mare, senza nemmeno il conforto di una tomba. Per questo l'ho vista come se vivesse in uno stato di limbo, in attesa di risposte che ha bisogno di credere un giorno appariranno".
Anche la storia di Hannah è una storia d'amore, quella che viene messa in moto dal suo stesso corteggiamento ribelle nei confronti di un immigrato tedesco, Frank Roennfeldt (Leon Ford), dopo che il padre benestante le proibì di vederlo, in un momento storico in cui il pregiudizio contro i tedeschi, i nemici in tempo di guerra, era al suo apice. Ma lei resta con Frank, il che porta alla nascita della loro amata figlia Grace, e, in ultima analisi, a quella tragica notte in cui Frank finisce alla deriva in mare con la bambina. "C'è un sacco di amore in questa storia, tra genitori e figli, ma anche tra mariti e mogli", dice Weisz.
Per Hannah la scoperta tanto attesa del sorprendente destino della figlia è allo stesso tempo un momento di euforia e di allarme, quando si rende conto che il loro legame è stato tagliato. L'amore di Hannah per la figlia non è cambiato, ma la figlia ora la vede come una spaventosa estranea. "È uno shock completo per Hannah che la propria figlia non la riconosca più, e che non pensi a lei come sua madre. Credo che porti in primo piano alcuni concetti affascinanti sulla natura e sulla cultura, su che cosa significhi essere un genitore", dice Weisz.
Come Alicia Vikander, la Weisz dice che la giovane Florence Clery, che interpreta Grace/Lucy, le ha fatto esplorare i dilemmi materni di Hannah ancora più potentemente. "Florence ama giocare e inventare, penso che da grande potrebbe fare la regista", ride Weisz, "Perché era molto brava a organizzare tutto sul set".
Dato il loro rapporto conflittuale, pieno di incomprensioni e frustrazione, la Weisz aveva i suoi modi di lavorare con Florence. "Abbiamo avuto alcune scene difficili, quindi ho davvero voluto provare a farla sentire al sicuro, e spiegarle le cose", dice. "Ho un figlio di nove anni, quindi so come giocare con i bambini per mantenere le cose su un livello più leggero, il che è stato molto, molto importante per noi".
Anche se le storie di Hannah e Isabel si muovono lungo due percorsi separati, in ultima analisi si scontrano. Una delle scene più intense della Weisz riguarda proprio il primo incontro faccia a faccia di Hannah con Isabel dopo il ritorno della figlia. "Sono due madri, l'una di fronte all'altra", descrive la Weisz, "È una scena molto potente".
Per quanto riguarda chi abbia ragione, la Weisz spera che il pubblico si confronterà con questa domanda persistente. "Mi piace che questa storia sia quasi biblica nel modo in cui esplora la morale", dice. "Penso che ci saranno persone che troveranno le azioni di un personaggio del tutto comprensibili e altre che penseranno che lo stesso personaggio sia dalla parte del torto. Questo è interessante, perché penso che la morale entri maggiormente in gioco quando le cose non sono o bianco o nero, quando le risposte non sono facili. La maggior parte della vita è una zona grigia e questa storia porta proprio umanità ed empatia a un gruppo di persone che si trovano in quella zona grigia".
Secondo l'attrice, Cianfrance è stato una guida costante attraverso quelle zone grigie in cui le persone commettono errori, per amore e per desiderio. "Derek dirige davvero", dice Weisz. "Ti dà veramente suggerimenti su come recitare in tantissimi modi diversi, il che mi è piaciuto molto. Non si sa mai quale scena tra quelle girate verrà usata per il film, ma si sa che Derek sceglierà sempre i momenti più veri. Ti spinge ad andare fino al limite delle tue capacità – e forse anche un po' oltre – pur essendo immensamente gentile e comprensivo".
I RUOLI SECONDARI
Intorno a Weisz, Fassbender e Vikander, al loro inquieto triangolo, ruota un cast di attori formato sia da talentuosi volti nuovi che da veterani dello schermo. L' acclamato attore australiano Jack Thompson, noto per i suoi ruoli in film che vanno da Il grande Gatsby e Breaker Morant a Star Wars Episodio II: L'attacco dei cloni, interpreta Ralph, lo skipper del Windward Spirit, l'unico mezzo di trasporto da e per Janus Rock. "Il mare è nelle vene di Ralph", dice Thompson. "Credo che la bellezza, la rabbia e tutte quelle straordinarie qualità dell'oceano diano a coloro che si guadagnano da vivere con esso un'umiltà essenziale, e tutto ciò è riassunto in Ralph".
Aggiunge Cianfrance, "Jack è una delle forze più vitali che abbia incontrato. Ogni volta che vedo Jack, vedo la gioia, l'onore e la verità. Ho sentito subito che è nato per interpretare Ralph".
Un altro amato attore australiano, Bryan Brown, noto per i ruoli in Uccelli di rovo, Cocktail e Australia, tra molti altri, è Septimus Potts: il benestante e influente padre di Hannah, uomo che disereda la figlia quando si sposa con un uomo tedesco. "Per interpretare Septimus, avevamo bisogno di qualcuno che avesse un peso reale e una certa gravitas, non un sentimentale", dice il produttore David Heyman. "Volevamo qualcuno molto imponente, e Bryan lo è davvero".
Cianfrance aggiunge, "Septimus è un personaggio molto interessante per me perché la sua scelta di non accettare il marito di sua figlia è un elemento di spinta per tutto il film. Se avesse abbracciato sua figlia e accettato la sua scelta, questi eventi non sarebbero accaduti. Quindi è l'agente scatenante di tutto ciò che accade, e poi alla fine del film diventa fondamentale per il riscatto".
I più umili genitori di Isabel, Violet e Bill Graysmark, sono interpretati dai veterani attori australiani Jane Menelao (Quills, The Eye of the Storm) e Garry McDonald (Moulin Rouge, Non avere paura del buio ). Florence Clery, bimba inglese di 4 anni dallo spirito incredibile, senza alcuna esperienza recitativa precedente, ha interpretato Lucy/Grace.
A completare il cast ci sono Thomas Unger nel ruolo di spalla di Ralph, Bluey Smart; Emily Barclay come la sorella di Hannah, Gwen; e Caren Pistorius nei panni di Lucy/Grace adulta, che vuole confrontarsi con i misteri del suo passato.
"Il casting è stato così fondamentale per questo film, soprattutto perché Derek crea un rapporto speciale ed intimo con ciascuno dei suoi attori", dice Heyman. "Lui crea un ambiente sacrosanto che permette agli attori di provare di tutto, di non avere paura di fallire, cosa che è molto importante. E lo fa con questi lunghi piani sequenza in cui loro affrontano un viaggio, dove più che recitare devono essere loro stessi, ed è una cosa bella da vedere".
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La luce sugli oceani è guidato dalle appassionate performance del suo cast, ma il vero fondamento di quelle performance è l'autentica riproduzione nel film di un luogo e di un tempo molto suggestivi. Il regista Derek Cianfrance ha voluto immergere gli spettatori nell'atmosfera primordiale di Janus Rock con la sua bellezza aspra e il tempo tempestoso, così come i piccoli centri parrocchiali del Western Australia che si stanno ancora riprendendo, sia psicologicamente che socialmente, dalla prima guerra mondiale.
Non per altro, ha lavorato con un abile team creativo che comprende: il due volte vincitore di Emmy Award® Direttore della Fotografia Adam Arkapaw; la scenografa Karen Murphy; i montatori Ron Patane e Jim Helton; la costumista Erin Benach. La colonna sonora è del Premio Oscar® Alexandre Desplat.
Il regista ha creato un gruppo molto ben affiatato con la sua squadra. "Una delle cose che mi ha davvero colpito è quanta fiducia Derek dia alle persone con cui lavora", dice il produttore David Heyman. "Guida e dà forma al lavoro, ma è anche ansioso di ascoltare e scoprire".
Le riprese di La luce sugli oceani sono durate più di 45 giorni nell'autunno del 2014 in vari luoghi delle regioni Marlborough e Otago della Nuova Zelanda e nell'isola australiana della Tasmania.
Uno dei primi compiti per la produzione è stato quello di trovare la Janus Rock del film; come il faro, è un personaggio importante e un elemento chiave della storia. I fari sono stati a lungo fonti di mitizzazione in letteratura, simboleggiano al tempo stesso un luogo di culto, la fermezza e la convinzione che la luce può spezzare anche il buio più fitto. Il faro di Janus ha una particolare risonanza nel romanzo di M.L. Stedman, per la posizione che ha, è il punto di congiuntura degli oceani Indiano e del Sud: il punto di riunione e fusione di due mondi.
Per trovare un faro che rispecchiasse l'immagine del libro, i produttori hanno intrapreso una vasta ricerca, che ha coinvolto i viaggi in più di 300 fari sparsi in tutta l'Australia e la Nuova Zelanda. Sono stati fulminati però dal faro di Cape Campbell, situato sullo Stretto di Cook, sull'estrema punta nord-orientale dell'Isola del Sud, in Nuova Zelanda. Il faro, che ha guidato le navi attraverso infide acque e venti di burrasca dal 1870, è una torre di 22 metri, completa di una casa per il guardiano del faro e un giardino posizionato perfettamente sotto di essa.
"Dopo aver girato su e giù per due continenti, abbiamo trovato Cape Campbell", ricorda il location manager Jared Connon. "Quando Derek salì sul faro e guardò l'acqua, vide una barriera di rocce tutte intorno ad esso, capimmo allora di avere trovato il nostro Janus. Derek era particolarmente preso dal panorama, sembrava davvero che lì due oceani si incontrassero".
Dice Cianfrance, "Janus è un'isola di dualità; di luce e buio, di amore e odio, di verità e menzogna. È un'isola dove grandi piaceri e grandi dolori si dispiegano, dove la vita e la morte hanno luogo. L'ho sempre percepito come un luogo mistico, ero eccitato di dover creare quest'isola che nessuno aveva mai visto".
"Cape Campbell è stato di ispirazione per me, perché i guardiani del faro hanno vissuto lì per tanti anni, e sentivo di poterne vedere i fantasmi", continua il regista. "Su una delle prime passeggiate che ho fatto lì, mi sono imbattuto in una vecchia tomba che diceva: 'Per la nostra amata figlia, persa troppo presto, da agosto a dicembre 1896'. Mi sono riempito di un senso opprimente di vita vissuta; delle gioie e dei dolori, delle vite e le morti. Così abbiamo cercato di attingere a quegli spiriti e diventare parte della memoria di quel luogo".
Benché Cape Campbell sia in realtà una penisola, non un'isola, la sua posizione la rende geograficamente isolata dal resto della civiltà. L'unica via di accesso è una strada privata o un lungo sentiero, che è visibile solo con la bassa marea. "Non ho mai girato in un luogo come questo", dice Connon, la cui vasta esperienza include la ricerca delle location per film come Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. "È un luogo così influenzato dagli elementi atmosferici. Siamo stati molto condizionati dal tempo, ma si tratta di un ambiente davvero sorprendente".
Forti venti, tuoni, fulmini e tempeste, molto comuni in quella regione in primavera, hanno causato la distruzione del campo base della produzione per diverse notti durante le riprese, ma il cast e la troupe hanno resistito. Il brutto tempo, l'isolamento e la mancanza di comfort moderni (tra cui la ricezione del telefono cellulare) hanno portato tutti ad essere più vicini, creando un enorme senso di gruppo che li ha sostenuti durante tutta la produzione.
Cianfrance era molto eccitato all'idea che il piccolo cast e la troupe potesse essenzialmente accamparsi a due passi dal set, nelle stesse condizioni elementari in cui vivono i personaggi del film. Durante le riprese infatti, hanno vissuto insieme in mezzo a temporali selvatici, venti selvaggi e pochi segni del mondo esterno, replicando per lo più lo stile di vita di Tom e Isabel.
"Dal momento che la storia è in parte sull'isolamento, mi sono sentito davvero di dover stare isolato, mentre facevamo il film", dice. "Volevo che tutti noi stessimo nello stesso punto in modo da poterci svegliare e filmare l'alba, fare scene nel mezzo della notte e diventare parte di questo ambiente reale. Cerco sempre di creare esperienze per i miei attori, in modo che le loro prestazioni possano trascendere 'il recitare' e diventare 'essere'.
Alicia Vikander era felice per l'opportunità di vivere dove il film veniva girato, in quanto le ha permesso di abitare completamente una persona che vive in un'atmosfera così isolata e violenta. "Derek ha creato per noi questo meraviglioso spazio da esplorare, penso che sia il più grande regalo che abbia mai ricevuto come attrice", dice. "Vivere realmente in mezzo al mare e le tempeste, con momenti di paura e stupore, era davvero straordinario e molto rivelatore sul personaggio di Isabel".
Mentre gli aspri orizzonti e i cieli nebbiosi erano indispensabili per le sfumature che il Direttore della Fotografia Arkapaw (Macbeth, Animal Kingdom) porta al film, la scenografa Karen Murphy ha lavorato faticosamente per rendere gli interni su Janus altrettanto atmosferici, dando un tocco di umana civiltà. "Sentivo che la casa del guardiano e gli interni del faro dovessero essere particolarmente unici e percettibilmente molto vissuti", dice l'artista, i cui lavori includono Il grande Gatsby e Il cacciatore di aquiloni. "Quindi abbiamo creato uno spazio dove ogni armadio può essere aperto e ci si può trovare dentro un piatto o una forchetta o una patata. Era una vera e propria casa".
Dopo diverse settimane nell'isolamento del faro di Cape Campbell, la produzione si è spostata nell'affascinante città di Dunedin, sulla costa orientale dell'Isola del Sud in Nuova Zelanda, che ha una popolazione di 125.000 abitanti. Fu lì che Murphy e il suo team hanno iniziato a creare la città immaginaria di Partaguese; la porta d'ingresso a Janus Rock, i negozi e le strade con le segnaletiche d'epoca, carri trainati da cavalli e le automobili d'epoca, incluse le scene che si svolgono in casa dei Graysmark, la chiesa e il carcere.
La produzione ha girato anche nel sobborgo di Port Chalmers a Dunedin, dove gli edifici esistenti sono serviti per la libreria dei McPhee, dove Hannah incontra Frank per la prima volta, e per la merceria dei Mouchemore, dove Isabel si trova faccia a faccia con Hannah e Lucy/Grace. La modesta casa di Hannah e Frank è stata trovata a San Bathans, un antico insediamento di miniere d'oro nell'entroterra di Dunedin.
"La verità sta davvero nei dettagli", dice Murphy. "Ho passato un sacco di tempo nelle biblioteche australiane a ricercare tutto attraverso le fotografie, dai negozi di merceria alle stazioni di polizia".
La stessa attenzione all'autenticità pervade il lavoro della costumista Erin Benach (Unity, The Lincoln Lawyer), che ha amato lavorare con i tessuti e disegni fatti a mano del 20esimo secolo. "In quel periodo non esisteva la produzione di massa, per cui tutto era ben fatto e dettagliato", spiega Benach. "Ogni cosa aveva bottoni e chiusure a scatto ed era splendidamente ricamata, e ho voluto assicurarmi di catturare tutti quei dettagli prima di tutto".
Sul lavoro della Benach, Michael Fassbender dice: "Sentivo che i costumi di questo film fossero l'elemento finale per trasformarmi veramente nel mio personaggio … sono la ciliegina sulla torta. Tom è molto pedante nel suo modo di vestire, perché arriva dal mondo militare. Il suo abbigliamento incarna l'idea di qualcuno che porta ancora i residui della guerra".
Mentre la maggior parte delle location sono state trovate in Nuova Zelanda, alcuni esterni necessari per la fittizia città costiera di Partageuse sono stati trovati nella piccola cittadina di Stanley, sull'isola di Tasmania, a 1500 miglia attraverso il Mar di Tasmania, a est della Nuova Zelanda. Stanley, con una popolazione di 460 abitanti, è un luogo turistico sulla costa nord-ovest della Tasmania con una strada principale dall'aspetto antico e una zona del molo che era perfetta per la storia. "Stanley ha una strada principale che è abbastanza tranquilla, con poca attività commerciale", dice Murphy. "Posta su un lato della collina, offre moltissimi grandi panorami".
Ogni aspetto della creazione di tensione, del mood e del sentimento era di vitale importanza per Cianfrance, così mentre si dirigeva alla sala di montaggio con Ron Patane e Jim Helton, che hanno anche montato Come un tuono e Blue Valentine per il regista, ha lavorato sulle musiche con il compositore Alexandre Desplat (The Danish Girl, Grand Budapest Hotel).
"Quello che ci ha sempre spinti, era la passione di Derek per la storia di M.L. Stedman e la sua profonda comprensione e legame con essa", dice il produttore Jeffrey Clifford. "Per Derek questo non era solo un lavoro. Era qualcosa che sentiva di dover fare ed era disposto a fare sacrifici personali per raggiungerla".
Per quanto riguarda ciò che il pubblico possa portare via da questo viaggio, Cianfrance riassume, "Spero che la gente possa sperimentare quest'innegabile storia d'amore, una classica fiaba in cui l'amore e la verità si battono tra loro. E spero che vadano via dal cinema discutendo tra loro su chi si identifichino maggiormente e su chi abbia fatto le scelte giuste e perché".
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info: 08/03/2017.
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