The Accountant (2016)
The AccountantUn commercialista forense scopre le falsificazioni nei libri contabili di clienti fraudolenti.
Ben Affleck interpreta Christian Wolff, uno studioso di matematica che ha più affinità con i numeri che con le persone, e che lavora sotto copertura in un piccolo ufficio di provincia come contabile freelance per alcune delle più pericolose organizzazioni criminali del pianeta. Nonostante abbia alle costole la divisione anti-crimine del Dipartimento del Tesoro, guidata da Ray King (J.K. Simmons), Christian accetta un nuovo cliente: una compagnia di robotica, nella quale una contabile (A. Kendrick) ha scoperto ammanchi per milioni di dollari. Ma non appena Christian inizia a svelare il mistero e ad avvicinarsi quindi alla verità, il numero delle vittime aumenta.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 27 Ottobre 2016Uscita in Italia: 27/10/2016
Data di Uscita USA: venerdì 14 Ottobre 2016
Prima Uscita: 14/10/2016 (USA)
Genere: Drammatico
Nazione: USA - 2016
Durata: 127 minuti
Formato: Colore
Distribuzione: Warner Bros
Budget: 44.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 84.260.470 dollari | Italia: 1.600.306 euro
Classificazioni per età: ITA: 18+
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LA PRODUZIONE
SOMMANDO
“Quest’uomo rischia la propria vita tenendo la contabilità delle persone più spaventose del pianeta. Cartelli della droga, trafficanti di armi, riciclaggio di denaro sporco. Assassini… Immagina quanti segreti custodisce”.
“È sempre avvincente sapere che le persone custodiscono dei segreti—quando pensiamo di conoscere qualcuno, per poi rivelarsi tutt’altra cosa”, dice il regista Gavin O’Connor.
Questo è di sicuro il caso del protagonista del suo nuovo film, “The Accountant”. Ad un primo sguardo, dalla vetrina del suo ufficio che da sulla strada, Christian Wolff non sembra altro che un commercialista, curvo sui documenti a cui sta lavorando e con il salva tasca tipico degli impiegati. Invece, la sua clientela annovera alcuni tra i più potenti signori del crimine mondiali, ma i suoi modi gentili e l’aspetto innocuo nascondono il fatto che potrebbe essere anche più pericoloso di chiunque di loro.
Ben Affleck, protagonista del ruolo, nota, “La storia descrive la dualità insita in ognuno di noi. In apparenza è facile catalogare un tipo come Chris, ma si scoprirà che è capace di cose inimmaginabili”.
L’attore continua rivelando che c’è un lato inaspettato in Christian, che è capace di ben altre cose oltre ai numeri. “Da un lato, è un uomo esperto di armi e con un’educazione militare, dall’altro è un genio della matematica. Quest’uomo dalla doppia personalità—che possiede due qualità apparentemente in contrasto tra loro—è un ruolo che non ho mai impersonato fino ad ora e che ho trovato allo stesso tempo, affascinante e difficile”.
O’Connor concorda. “Il suo personaggio è il fulcro del film, una persona affascinante che ho adorato da subito e che ho voluto esplorare. Come è diventato l’uomo che è? Come ha sviluppato quelle abilità? Come è diventato un combattente così letale? La storia è un intreccio di misteri, ad alto fattore di QI e particolarmente intrigante”.
La storia è venuta in mente al produttore Mark Williams, che spiega, “Avevo sentito usare il termine ‘contabile forense’ e ho pensato che fosse quasi una specie di detective. Poi però, ho approfondito la cosa cercando di capire di cosa si occupasse veramente ed ho scoperto che c’era il potenziale per costruire una storia ad alto tasso di azione. Quando mi sono fatto un quadro generale della storia, mi sono rivolto a Bill Dubuque, sceneggiatore molto bravo con cui avevo già lavorato in passato. Si è appassionato all’idea ed ha iniziato a dare corpo alla sceneggiatura”.
Dubuque afferma, “Il concetto di contabile—una professione che normalmente si ritiene alquanto noiosa—è l’immagine convenzionale che da di sé, mentre invece ha altre straordinarie doti nascoste totalmente diverse. Quando le grandi compagnie sospettano che qualcuno al loro interno si stia appropriando indebitamente dei loro fondi, hanno a disposizione squadre di contabili per scoprire da dove esca il denaro. Ma se fai parte del cartello della droga o un boss della mafia, non puoi certo rivolgerti a professionisti del genere. Devi necessariamente ingaggiare qualcuno che viene, controlla i tuoi libri contabili e ti dice, ‘Ecco da dove escono i soldi’. Per poi andarsene. Cercando un motivo che rendesse così speciale questa persona, ho pensato che potesse rientrare nello spettro dell’autismo, usandolo a proprio vantaggio, e mi sono innamorato di questa idea”.
O’Connor enfatizza, “Abbiamo appreso che il termine ‘spettro’ si adatta benissimo al personaggio, poiché non esiste un solo tipo di autismo; ogni persona è individuale e si pone ad un diverso livello in quello spettro. Christian è un personaggio di fantasia e non si basa sulla vita di nessuno—la sua notevole abilità con i numeri è un dono, mentre i suoi attributi fisici sono il prodotto dell’educazione ricevuta”.
Dubuque ha affiancato Christian con altri personaggi altrettanto sfaccettati, sottolineando che, “Quasi nessuno è ciò che sembra”.
La produttrice Lynette Howell Taylor dice, “Bill ha scritto una sceneggiatura fantastica. Non ne ho mai letta una simile e l’ho trovata assolutamente imprevedibile, che è sempre un buon segno. Ci sono dei colpi di scena che mi hanno sorpreso e in un paio di momenti ho avuto addirittura il respiro mozzato. È per questo motivo che ho deciso di produrre il film”.
Una volta pronta la sceneggiatura, i produttori hanno scelto O’Connor per dirigere “The Accountant”, dopo averlo incontrato e scoperto che “aveva una profonda conoscenza di personaggi simili e la visione giusta per girare una storia così intricata”, ricorda Williams. “Abbiamo capito che era il regista perfetto per questo film. Presta molta attenzione ai dettagli, lasciando che i molti indizi del puzzle alla fine tornano al loro posto e che è stato molto importante per il film”
Affleck aggiunge, “Avevo apprezzato il lavoro di Gavin in ‘Warrior’ e ‘Miracle’ e in entrambi i film ho notato una grande integrità nelle loro realizzazioni. Mi sono detto, ‘Questo è un regista che non consente note false nei suoi film’. Ero convinto che ‘The Accountant’ necessitasse quel tipo di occhio inflessibile per catturare la complessità e le sfumature e trasportarle nella realtà. In fin dei conti, sono stato felice che abbia diretto il film, perché nonostante tutte le incredibili scene d’azione, il film è impregnato di autenticità, originalità, umanità e tenerezza”.
Anna Kendrick, protagonista al fianco di Affleck, dice di aver particolarmente apprezzato del regista, il suo “rispetto per i contenuti emotivi”. “Questo è interessante perché, sotto molti aspetti, Gavin è un tesoro. Lui e Ben si esaltavano quando si trattava di girare le scene d’azione, ma provava molta gioia anche quando c’erano le scene più emotive ed intime”.
O’Connor afferma che gli elementi divergenti della storia e i suoi personaggi, lo hanno convinto ad accettare l’incarico. “Questo è un film anticonvenzionale che va oltre le definizioni, perché è un thriller di suspense, un dramma, un film d’azione e uno studio del personaggio. Credo che questa sia la migliore sceneggiatura che abbia mai letto, perciò non ho avuto esitazioni ad accettare di farlo”.
La sceneggiatura costruita in maniera intelligente, è stato il motivo principale che ha convinto l’incredibile cast ad accettare di lavorare nel film. “Leggendolo, non riuscivo ad indovinare cosa sarebbe successo nella pagina seguente”, dichiara Affleck, “ed ho pensato che fosse brillante, ricco di dettagli, personaggi descritti in profondità e inventivo nella sua evoluzione”.
J.K. Simmons concorda, “Bill Dubuque ha scritto una sceneggiatura stratificata con personaggi molto interessanti, una grande combinazione tra trama intricata e persone affascinanti”.
Assieme ad Affleck, Kendrick e Simmons fanno parte del cast principale come Jon Bernthal, Jean Smart, Cynthia Addai-Robinson, Jeffrey Tambor e John Lithgow.
“Parte del mio lavoro di regista”, dice O’Connor, “è quello di circondarmi di persone veramente brave nel loro lavoro—persone che alzano sempre il livello del materiale che giriamo, che di conseguenza fanno sentire meglio me e contribuiscono a realizzare il film nel miglior modo possibile. Tutti gli attori di questo film sono di quel calibro”.
LA SOMMA DELLE PARTI
All’inizio di “The Accountant”, incontriamo Christian Wolff bambino, con i suoi genitori alla ricerca di un aiuto professionale per lui. Affermando alla coppia che loro figlio in realtà possiede un dono piuttosto che un handicap, il neurologo si offre di occuparsi del suo caso. Ma il padre di Chris ha una sua teoria, su come preparare il figlio ad affrontare un mondo che può essere duro per chiunque venga etichettato come “diverso”.
O’Connor condivide, “Suo padre sa che la gente può essere crudele verso un bambino come lui, quindi decide di educarlo con gli strumenti appresi in anni di carriera militare. Forse era possibile intraprendere un’altra strada, ma questa era quella che conosceva meglio”.
“Il padre di Chris lo allena con rigore per indurirlo, per potere affrontare un mondo che crede possa ferirlo”, dice Affleck. “Invece, in un certo senso, finisce per danneggiarlo oltremodo. Credo che questo sia un argomento interessante—come riconciliare il passato con l’uomo che è diventato.
“Ciò che mi ha colpito del mio personaggio non è il suo modo di essere diverso, ma il suo modo di essere simile agli altri”, continua l’attore. “Si confronta con le differenze tra lui e quello che è considerato ‘normale’, e questo rappresenta una difficoltà da superare nella vita. Ma nell’intimo è sempre la stessa persona: vuole essere felice, ha bisogno del contatto umano, vuole l’amore, vuole amicizia… Ci sono cose che lo infastidiscono, come succede a tutti noi, ma lui ha degli scopi che desidera raggiungere e vuole riuscire a farlo. È solo che lui definisce quelle cose in modo diverso da come fanno gli altri”.
Prima dell’inizio delle riprese, O’Connor e Affleck si sono impegnati nelle ricerche di quello che credevano fosse essenziale, “per assicurarci di rappresentare questo personaggio nel modo giusto”, dice il regista. “Come persone, tutti noi abbiamo dei vantaggi e degli svantaggi, quindi per me era importante raffigurare Chris come individuo e non come una figura tragica”.
I due si sono consultati con diversi esperti di autismo, tra cui il Dott. Neelkamal Soares, Laurie Stephens, Cheryl Klaiman, Christine Hall e Shelley Carnes. Hanno anche fatto visita a diverse scuole ed istituti. “Per mia fortuna”, dice Affleck, “avevo con me il mio regista, per cui abbiamo potuto condividere un vocabolario e reso le cose molto più facili. Gavin non rinuncia a fare nulla se ritiene che possa essere utile per il film. Abbiamo imparato che c’è una scala a cui le persone fanno riferimento per determinare lo spettro. Alla fine, ho cercato di trovare un equilibrio, un bilancio tra il lasciare il pubblico su quello che pensa e come vive Christian, senza però renderlo troppo ovvio”.
O’Connor è rimasto impressionato da Affleck, dichiara, “Se potessi, farei ogni film con Ben. Si è gettato nel ruolo a capofitto e più gli chiedo di fare, più lui si accanisce sulle cose”.
I produttori concordano, come commenta la Taylor, “Il fattore chiave per interpretare Chris, è stata la comprensione di ogni sua piccola forma di mania e Ben lo ha centrato in pieno. Chris è una persona estremamente intelligente, ma è anche imponente del punto di vista fisico. Ben è assolutamente credibile in entrambe le qualità, perché forte e molto intelligente. Si è rivelato la scelta perfetta”.
Uno che fa il lavoro di Christian non può farsi pubblicità negli ambienti malavitosi, bisogna necessariamente affidarsi al passaparola. Ma i pettegolezzi gli hanno causato delle attenzioni “poco amichevoli” inattese, perciò il suo tutore misterioso pensa sia meglio cambiare registro e decide di assumere l’incarico di un cliente regolare. La Living Robotics, nota compagnia di elettronica famosa per la sua produzione di arti prostetici all’avanguardia, ha notato una discrepanza nei propri libri contabili proprio prima che la notizia diventasse di dominio pubblico, quindi si affidano a Christian Wolff per scoprire dov’è la falla da cui esce il denaro.
Sistematosi nella sala conferenze a vetri della compagnia, Chris fa la conoscenza di Dana Cummings, la contabile junior che ha scoperto il problema. Anna Kendrick, interprete del ruolo, conferma, “Dana è quella che si è accorta per prima del problema finanziario, pertanto rimane alquanto delusa quando arriva Chris e inizia ad occuparsi delle ricerche escludendola dal lavoro. Anche se lei non è proprio un tipo ambizioso, ci tiene ad essere inclusa nel lavoro”.
“Dana è una ragazza effervescente, e questa è l’ultima cosa che serve a Christian quando sta lavorando”, suggerisce Williams. “Però si accorge immediatamente che parlano la stessa lingua quando si ha a che fare con i numeri; si esalta come fa lui, quando i pezzi del puzzle cominciano a formarsi nel modo giusto. Per questo motivo, inizia ad avvicinarsi a lei e a volerle bene”.
Quando Chris mostra a Dana quello che ha scoperto, “lei si sente energizzata dall’idea di stare lavorando insieme per risolvere il problema”, asserisce la Kendrick. “Lui la intriga perché ai suoi occhi è un contabile sfigato ma con qualcosa di misterioso, che diventa più evidente quando le cose iniziano a prendere una brutta piega. Fondamentalmente, stare al fianco di un nerd come Chris, è la cosa più eccitante che le sia mai capitata”, ride.
La Kendrick dice di condividere con lei il sentimento, dalla sua personale prospettiva professionale. “Lavorare con Ben, ma anche con Gavin, per me è stato elettrizzante. Specialmente recitare accanto a Ben, perché Chris è veramente a disagio nelle relazioni interpersonali, ma Ben ha trovato il modo di renderlo affascinante tanto che Dana viene attratta dalla sua vulnerabilità. Lui è un ragazzone forte fisicamente, ma a livello emotivo, è lui quello che bisogno di protezione e non Dana”.
L’ammirazione è reciproca. “Anna ha dato un’enorme energia e onestà alle sue scene”, rimarca Affleck. “La ammiravo già da prima che la conoscessi, perciò mi è piaciuto avere la possibilità di lavorare con lei”.
O’Connor aggiunge, “Ho scoperto una cosa di Anna, cioè che può recitare un dialogo della stessa scena e darne ogni volta un’interpretazione diversa, anche se questa è una storia sentita già chissà quante volte. Ogni ciak era una variante del tema da lei recitato, e questo lo adoro”.
Christian ha accettato il lavoro alla Living Robotics per mantenere un profilo basso, dopo che il suo manager ha notato un incremento di indagini circa il suo comportamento, tra cui quella condotta della Divisione Crimini del Dipartimento del Tesoro. A capo della divisione, Ray King, è intenzionato a scoprire l’identità del tesoriere della mafia conosciuto soltanto come, “the Accountant”. O’Connor ha scelto J.K. Simmons per la parte, subito dopo aver visto la sua performance da Oscar® in “Whiplash”. E racconta, “Appena uscito dal cinema, ho chiamato Lynette, una delle mie produttrici, e le ho detto, ‘Voglio J.K. Simmons per interpretare Ray’. Penso che sia uno dei più grandi. Due giorni più tardi ci siamo incontrati e gli ho offerto la parte”.
Parlandoci della storia, Simmons ricorda, “Quando ci siamo messi a tavolino per parlare del progetto, sono rimasto colpito dalla testa e dal calore di Gavin—la sua passione per il lavoro e l’intelligenza per farlo al meglio. Questa è la combinazione ottimale per un attore. Possiede anche un’altra combinazione, cioè di essere preparato ma anche di improvvisare quando ce n’è bisogno. È sempre positivo lavorare con un regista che sa cosa vuole, ma che è anche aperto ai suggerimenti degli attori di volta in volta”.
Simmons aggiunge che il suo ruolo è stato il motivo per cui si è chiuso l’accordo. “Quello che mi ha affascinato di Ray, è il fatto che quando lo incontriamo per la prima volta nel film è un maschio alfa, ma che durante il corso della storia, scopriamo in lui aspetti diversi, così come accade per alcuni altri personaggi. Questo aggiunge alla storia profondità e anche alcune sorprese”.
Taylor racconta, “Scritturare un attore con il carisma di J.K. Simmon, è stato fondamentale per il ruolo. Ray King è un personaggio dai mille volti—per gran parte del film non capiamo le sue ragioni—e J.K. infonde tutto questo con la sua superba performance”.
Per scoprire l’identità del misterioso Contabile, Ray recluta una giovane e brillante analista di nome Marybeth Medina…sebbene la definizione del suo reclutamento possa somigliare più ad un “ricatto”. O’Connor spiega, “Ray ha delle informazioni riguardo Marybeth, che provano come lei abbia alterato la sua domanda di reclutamento, che potrebbero rivelarsi dannose, per cui riesce a costringerla a fare cose che potrebbero andare contro la sua morale di integrità. Ma lui non le lascia scelta”.
Cynthia Addai-Robinson, interprete del ruolo, racconta, “Marybeth era felice di vivere sfuggendo ai radar; non cerca di emergere al lavoro per motivi che durante il corso del film appariranno più chiari. Quando viene convocata nell’ufficio di Ray King, l’atmosfera è confusa perché lei non ha idea di cosa voglia parlarle. Lui spiega a Marybeth di possedere vecchi documenti che dovevano essere riservati e che riguardano alcuni suoi precedenti crimini da minorenne, quindi per lei la posta in gioco si alza. Se non dovesse riuscire a risolvere questo caso, potrebbe perdere tutto. Ma nonostante abbia fatto di tutto per mettere una barriera tra il passato e la sua vita attuale, quello stesso passato di vita di strada le torna utile per le indagini. E, come parte del Dipartimento del Tesoro, è una persona osservatrice e con un grande istinto. Queste qualità andranno a suo vantaggio, consentendole di cogliere indizi non visti da altri ed arrivare alla verità”.
O’Connor nota che Addai-Robinson si è aggiudicata il ruolo fra tanti altri candidati. “Credo di aver visto più di un centinaio di attrici al provino per Marybeth. Ma quando abbiamo visto Cynthia, ho detto ai produttori, ‘penso che lei sia quella giusta’. Lei è un’attrice di grande talento e sono stato felice di averla avuta nel film”.
Il Dipartimento del Tesoro non è l’unico organo a dare la caccia a Christian. In qualche maniera, il suo incarico “legittimo” lo ha inaspettatamente messo sulla strada di un killer di nome Brax, le cui abilità letali sono alla pari con quelle di Chris stesso. Affleck afferma, “Brax è abile quanto Chris, e si ha la sensazione che questi due misteriosi personaggi siano in rotta di collisione”.
Scelto per questo ruolo, Jon Bernthal descrive Brax come “altamente imprevedibile ed estremamente pericoloso, che sembra quasi divertirsi in quello che fa. È un lupo solitario capace di sbrigarsela da solo”.
O’Connor dichiara che Bernthal è stato il primo ed unico attore provinato per il ruolo. “Volevo Jon per interpretare Brax perché è un grande attore e poi sapevo che avrebbe messo nel personaggio gli ingredienti che mi ero prefigurato”.
Rispondendo per le rime, Bernthal dice, “Sono un grande fan dei film di Gavin e morivo dalla voglia di lavorare con lui, così quando il telefono ha squillato, ho accettato subito. Gavin regista è una manna per gli attori e per me è stato un onore fare parte del cast che ha messo insieme per questo film. Sono veramente felice di farne parte anche io”.
La Living Robotics è diretta dal suo fondatore, Lamar Blackburn, e sua sorella, Rita, interpretati rispettivamente da John Lithgow e Jean Smart. “La grande passione di Lamar è quella di aiutare le persone che hanno perso un arto, realizzando quelle che chiama, ‘neuro-protesi’, collegando l’arto meccanico ai muscoli ed al sistema nervoso del paziente”, dice Lithgow. “Lui è un genio della tecnologia, quindi vediamo insieme all’opera due menti geniali, Lamar e Christian”.
Rivelando che Lamar e Christian hanno altro in comune, Lithgow continua, “Guardo sempre ai due aspetti dei personaggi, sia che si tratti di un cattivo con buone intenzioni, o di un bravo ragazzo che si comporta da delinquente. Non posso certo rivelarvi le due facce di Lamar; potrebbe essere come appare, oppure no ma questo è quello che mi ha affascinato nell’interpretarlo. La sceneggiatura è appassionante e fitta di situazioni. Non si capisce mai cosa sta per succedere fino alla fine, e a me piacciono molto i film così”.
“John Lithgow è una delle persone più simpatiche, brillanti ed educate con cui abbia mai lavorato”, dice O’Connor. “Ha una spiccata umanità ed è un uomo veramente intelligente, quindi mi aspettavo che desse al personaggio un tipo di intellettualità verosimile, cosa che trovo molto importante”.
Mentre Lamar gestisce l’aspetto innovativo della compagnia, sua sorella Rita supervisiona l’aspetto commerciale. Williams spiega, “Rita è il pragmatismo alle spalle del più creativo Lamar. Lei è il motivo per cui viene ingaggiato Christian Wolff; qualcosa è andato storto e lei è determinata a scoprire il perché. Jean Smart è una donna forte; ha dato qualità al personaggio con la sua personalità e fascino di donna del sud”.
L’esperienza di Christian Wolff e le sue innegabili abilità, vengono rese note grazie a numerosi e frequenti flashback, ad iniziare da quando era bambino fino alla reclusione nel penitenziario di Leavenworth. In questo periodo, stringe amicizia con un suo compagno di reclusione ed ex contabile specializzato in soldi sporchi, di nome Francis Silverberg, interpretato da Jeffrey Tambor. O’Connor espone, “Francis è come un secondo padre per Chris, il cui vero padre ha fatto in modo di sfruttare la forza fisica ma non ha mai capito nulla della matematica di cui il figlio è un vero esperto. Ciò che impara da Francis, è che se vuole fare i soldi, non c’è altro mezzo che sfruttare le sue abilità”.
Tambor afferma, “Francis è il mentore di Chris in prigione e, in un certo senso, la loro è una tenera relazione padre/figlio. La sceneggiatura è scritta in modo meraviglioso e contiene anche del mistero, che penso al pubblico piacerà divertendosi a risolverlo”.
Scegliendo Tambor, l’unico problema era la differenza di età tra lui e il suo personaggio. “Jeffrey non è neanche lontanamente anziano per interpretare un mafioso degli anni ’50”, dichiara Williams, “quindi abbiamo dovuto invecchiarlo di almeno 10 anni. Fortunatamente, ci ha pensato il grande artista del trucco Bill Johnson, che lo ha trasformato in una persona più anziana e più fragile”.
O’Connor conferma, “Sono un grande fan di Jeffrey Tambor dal ‘The Larry Sanders Show’. È un attore straordinario, perciò ero convinto che se truccato a dovere avrebbe impersonato un personaggio simpatico e, nonostante non appaia a lungo nel film, avrebbe stabilito un rapporto forte tra Francis e Christian, cosa che poi in effetti è successa”.
A volte appare nei flashback, è Rob Treveiler che interpreta il severo padre di Chris, convinto di fare la cosa giusta educando a suo modo entrambi i figli nei confronti di un mondo spietato. Seth Lee e Jake Presley sono, rispettivamente, Chris da ragazzo e il suo fratellino.
A completare il cast principale, Andy Umberger interpreta il manager della Living Robotics Ed Chilton, che nutre dubbi su Christian, e Ron Prather e Susan Williams nei panni di Frank e Dolores Rice, che rimangono scioccati quando il loro contabile dimostra la sua bravura in loro difesa.
FORMAZIONE DEI NUMERI
Gavin O’Connor sapeva che Christian Wolff doveva avere un suo stile di lotta peculiare, forgiato dal suo addestramento dell’infanzia, e anche essere incline all’ordine. Ci spiega, “Volevo affrontare le scene d’azione per mezzo del personaggio, con l’idea che quando Chris si trova in situazioni in cui è necessario l’uso della violenza, avrebbe liquidato la minaccia in fretta e più economicamente possibile. Come in matematica. In pratica ‘Come devo muovermi per eliminare i pezzi dalla scacchiera?'”
Grazie all’aiuto dei coordinatori delle controfigure Sam Hargrave e Fernando Chien, il regista ha visionato alcuni tipi di arti marziali. Niente sembrava andare bene fin quando gli hanno mostrato un metodo indonesiano, il pentjak silat. “Immediatamente ho detto, ‘voglio questo”, ricorda. “non avevo mai sentito parlare del silat, invece è incredibilmente efficace, perciò ha funzionato molto bene dal nostro punto di vista cinematografico. Abbiamo affinato quel metodo e ci abbiamo costruito l’azione addosso”.
Hargrave, Chien e il loro team, hanno iniziato ad istruire Affleck, tenendo sempre in considerazione il desiderio di O’Connor di rispecchiare il carattere di Chris durante l’azione. Chien conferma, “Il suo stile doveva essere sempre quasi chirurgico—molto lineare e diretto. Non doveva saltellare come un pugile. Ci siamo concentrati unicamente sul silat, ma visto che Ben doveva essere dinamico nei suoi combattimenti, gli abbiamo insegnato anche un po’ di judo, jiu-jitsu… insomma, un po’ di tutto ma sempre estremamente stilizzato”.
“Questa tecnica di arti marziali non si è vista quasi mai sullo schermo, quindi risulta abbastanza nuova”, dice Affleck. “Mi piace questo stile, perciò mi sono dedicato all’allenamento con molta disciplina. Prima di iniziare le riprese, ho passato diversi mesi nell’elaborazione delle coreografie, che comprendono diversi salti e lanci. Ho interpretato quasi tutte le azioni ed è stato difficile e impegnativo, ma per fortuna ho avuto il beneficio di lavorare con insegnanti e controfigure veramente molto bravi, che mi hanno insegnato parecchie mosse originali e pazzesche. È stato tutto molto intenso, ma quando si riesce a farlo bene, può essere bellissimo ed elegante anche se si tratta di qualcosa di brutale”.
Chien riconosce che Affleck, che ha fatto questo film subito dopo quello con Batman, era già in ottima forma—anche se non proprio come doveva essere Christian. “In quel film, doveva essere molto muscolare, mentre questo personaggio doveva essere agile e molto veloce—diretto ed esplosivo—quindi abbiamo puntato tuto sull’arte marziale con diversi movimenti dinamici”.
Hargrove aggiunge, “Avevamo a disposizione una piccola palestra, in cui ci allenavamo per un paio d’ore al giorno. Io e Fernando dettavamo i tempi, esercitandoci secondo le coreografie e Ben le ripeteva all’infinito, fino a diventare una seconda natura per lui. A volte lo abbiamo portato al limite dell’esasperazione, ma Ben non ha mai mollato. Lavorava e diventava ogni giorno più forte”.
Anche Jon Bernthal si è dovuto allenare per interpretare lo spietato mercenario Brax, ma con una differenza. Chien chiarisce, “Quello che volevamo fare con Brax, era creare un contrappunto per Christian. Brax è più un tipo rude; a lui piacciono le mischie. Jon ha esperienza nel pugilato e i movimenti frenetici ad esso legato, entra e esci, sinistro destro, raddoppio dei colpi e continuamente addosso all’avversario, in esatto contrasto con lo stile di Christian”.
“Brax è più legato al freestyle”, concorda Hargrove, “così abbiamo lavorato per differenziare i due personaggi, uno molto metodico e l’altro più selvaggio. E poi c’era Jon, che, già dal primo giorno, era pronto alla battaglia al 100% e non ha mai perso un colpo. Grazie alla sua esperienza nella boxe, ha imparato le mosse molto velocemente. Il nostro mestiere diventa più semplice quando troviamo un attore che ha già combattuto, che deve solo adeguarsi a quanto gli chiediamo”.
Bernthal confessa, “Mi piace girare le scene di lotta e sono arrivato sul set già pronto e fiducioso, ma questi ragazzi hanno un livello di esperienza che mi posso solo sognare. È stato bello allenarmi con loro giorno dopo giorno, imparare tutte quelle mosse e combinare i diversi stili per progettare i combattimenti. Il team di questo film non ha paragoni e lavorare con loro è stato meraviglioso.
Oltre alle qualità fisiche, Christian è anche un esperto tiratore, capace di centrare il bersaglio da notevole distanza. Lo stuntman Thayr Harris, ha avuto il gravoso compito di insegnare ad Affleck come maneggiare un’arma come un professionista, avendo sempre la sicurezza come priorità. Harris specifica, “Abbiamo iniziato a lavorare in un ambiente controllato e sicuro con armi di scena, poi quando ci siamo sentiti abbastanza sicuri, abbiamo continuato in un poligono. Possono servire anni di addestramento alle armi da fuoco per comprendere tutte le sfumature che ciò comporta. Invece sono rimasto meravigliato dal fatto che, dopo appena un paio di mesi, ha acquisito un livello di abilità che sembrava non facesse altro nella vita”
O’Connor osserva, “Ben ha dovuto percorrere sentieri diversi, per fare in modo che rappresentasse gli aspetti fisici ed emotivi del personaggio nel modo giusto, visto che questo era di vitale importanza. Si allenava tutti i giorni e ripeteva le coreografie, perché avrebbe girato molte delle le sue scene in prima persona. In un breve lasso di tempo, doveva apparire come se avesse studiato quello da una vita, quindi ha dovuto accelerare l’apprendimento e io penso che abbia fatto un lavoro eccellente”.
L’ULTIMA RIGA
Mentre il team delle controfigure si occupa dell’allenamento dei membri del cast, O’Connor si occupava della preparazione del film assieme al suo team creativo. Il regista ricorda, “Abbiamo letto la sceneggiatura più volte assieme al mio direttore della fotografia, Seamus McGarvey e allo scenografo, Keith Cunningham. Ci dovevamo assicurare di essere tutti in sintonia, riguardo l’aspetto, le sensazioni, il tono e i colori del film. Tutti gli elementi narrativi devono funzionare in sincrono, quindi noi tre abbiamo creato il suo stile visivo”.
“The Accountant” è stato girato ad Atlanta e dintorni, in Georgia, luogo in cui la produzione ha utilizzato diverse location, oltre che in un teatro di posa nei pressi di Decatur. Uno dei set principali costruiti in teatro, era l’interno della casa mobile di Christian Wolff: una roulotte Silverstream elegante e argentea, nascosta alla vista in un magazzino chiuso a chiave.
Cunningham racconta in dettaglio, “Era complicato costruirla lì dentro perché dovevamo mantenere le proporzioni rispetto al magazzino che la racchiudeva—super compatto ed efficiente—ma tutto doveva essere necessariamente semovente, per permettere gli aggiustamenti di cinepresa e illuminazione. La roulotte è sinonimo di qualità e comfort, con finiture eleganti, dettagli curati fatti a mano e toni morbidi. Tutto appare immacolato e perfettamente organizzato, in linea con le necessità di ordine richieste dalla personalità di Chris”.
Affleck afferma, “Chris ha difficoltà con le situazioni caotiche e deve tenere le cose in ordine secondo le sue necessità, quindi il suo spazio personale riflette questa sua mania. Keith ha dovuto considerare questo aspetto per realizzare il suo ambiente, e credo che ci sia riuscito alla grande. La roulotte Airstream ha tutto quello che serve per le necessità di Chris e—cosa più importante per la sua attività—può agganciarla alla sua auto e darsela a gambe in pochi minuti. Mi piaceva così tanto quella roulotte che è diventata il mio spazio personale”, sorride.
L’attrezzatura di Chris è riposta in ordine nella roulotte Airstream, incluso un vario arsenale di armi da fuoco, una serie di passaporti, una bella somma in contanti, oro e valute estere. E poi ci sono anche altri proventi dei suoi affari illeciti, con alcuni dei clienti più facoltosi del mondo, tra cui opere di incalcolabile valore di Renoir e Pollock, oggetti rari da collezione e altri piccoli tesori. “L’arredatore, Douglas Mowat, ha dovuto prestare attenzione a molti piccoli dettagli per la casa di Chris, un mix tra nerdy e pericolosità”, dice Cunningham.
In realtà, il suo Airstream è già di per sé un oggetto da collezione. Cunningham conferma, “Quel particolare modello non è facile da reperire. È un modello personalizzato e ne esistono pochi”. Dopo una lunga ricerca, la produzione è riuscita trovarne uno in Texas, che per fortuna era in condizioni perfette.
Per tenere lontani gli sguardi indiscreti, Chris vive in una casa separata, realizzata per nascondere al suo interno la roulotte. Ad un osservatore casuale, la modesta e spartana casa in stile ranch, non rivela indicazioni sulla sua vera identità, anche se, guardandola più attentamente si notano degli indizi al riguardo, come ad esempio il sofisticato sistema di sorveglianza e gli armamenti di difesa. In modo simile, Cunningham ha progettato la ZZZ Accounting—l’ufficio contabile della cittadina che Chris usa come copertura—ossia il più possibile anonimo per non attirare attenzioni non desiderate. Una casa di un quartiere di Conyers, Georgia, è stata la sua casa, mentre un piccolo centro commerciale di Roswell è stato usato per rappresentare la ZZZ Accounting.
Il campus dello Georgia Tech è servito come location ultramoderno del quartier generale della Living Robotics, al cui centro c’era la grande sala conferenze in vetro, in cui si trova a lavorare Chris. Cunningham spiega, “La sua ‘opera d’arte’ è la capacità di far collimare I numeri rossi con quelli neri. Non era facile trovare una sala conferenze tutta in vetro, ma ne è valsa la pena perché Gavin and Seamus hanno avuto più soluzioni per girare le loro scene”.
La produzione ha sfruttato l’esperienza di un professore di economia della Georgia Tech, per generare miriadi di formule plausibili per una compagnia da milioni di dollari di fatturato. Poi il team di Cunningham ha avuto l’ingrato compito di riempire le pareti con migliaia di formule, come se “Christian Wolff avesse passato la notte a scriverle”, dice. “Ben ci ha fornito un esempio della sua grafia, che poi è stata personalizzata e riprodotta digitalmente. Poi abbiamo stampato dei rulli di vinile adesivo—della carta da parati di vetro, se vogliamo—e li abbiamo attaccati man mano che le scene andavano avanti. Inoltre abbiamo lasciato degli spazi vuoti, così che Ben potesse scriverci sopra lui stesso mentre lo riprendevamo. Questo è stato veramente uno degli ambienti più difficili realizzati per il film”.
Per la casa di lusso abitata da Lamar Blackburn, è stata usata una dimora in uno dei quartieri più esclusivi di Atlanta. I suoi interni a più livelli, che rispecchiano lo stesso design contemporaneo della sua compagnia, sono stati costruiti in un teatro di posa.
La prigione di Gwinnett a Lawrenceville, Georgia, è stata usata per raffigurare Leavenworth, dove Christian Wolff viene istruito sulla raffinata arte della contabilità di soldi sporchi dal personaggio di Tambor, Francis Silverberg. Gli interni dell’ufficio del Tesoro erano situati all’interno dell’Accademia di Medicina di Atlanta. Una fattoria nei pressi di Bishop, Georgia, è stata la casa rurale di Frank e Dolores Rice, dove Chris trova riparo lontano da casa.
Come l’anonima casa ranch di Christian, anche il suo guardaroba è stato concepito per permettere al personaggio di passare inosservato. La costumista Nancy Steiner dice, “la cosa più importante era che non doveva risaltare, perciò i suoi vestiti dovevano rimanere anonimi piuttosto che descrivere il personaggio. Quando è a casa o alla fattoria dei Rice, indossa un giubbotto della Carhartt, come un uomo qualunque’. Al lavoro, indossa un completo e abbiamo deciso che dovesse sempre indossare una camicia bianca. Le cravatte cambiano, ma sono sempre molto sobrie. Unica eccezione è quando sa che sta per prepararsi a combattere. In quei momenti indossa indumenti tattici, tutti in nero”.
La Steiner ha disegnato i costumi di Anna Kendrick in modo da rendere evidente il suo cambiamento nel corso della storia. Ci illustra, “C’è un arco temporale, che va da quando la vediamo per la prima volta nel suo ufficio, in cui è vestita in modo istituzionale. Ma poi il suo abbigliamento diventa un po’ più femminile e frivolo, per mostrare la sua voglia di essere notata di più”.
Al termine delle riprese, O’Connor ha incontrato di nuovo il compositore Mark Isham, con cui aveva già collaborato in tre film, tra cui “Miracle” e “Warrior”, per proporgli di scrivere la colonna sonora di “The Accountant”. Isham dice che voleva catturare il carattere unico di Christian con la musica, e dichiara, “Lui è un prodigio della matematica, che vive in un mondo di numeri e percorsi numerici, e io volevo realizzare una musica che riflettesse questo aspetto. Parti della musica sono stati realizzati usando una serie di trame semplici e controtempi, e abbastanza casualità per creare struttura e sfumature”.
“Il mix di musiche di Mark cattura la giustapposizione di azione, emozione e suspense, elevando l’umanità del racconto”, ci offre O’Connor. “I suoi temi interattivi riflettono la dualità dei personaggi, influenzando l’impatto drammatico del film. La trama contiene numerosi misteri … tutti hanno dei segreti”.
Affleck rimarca, “I punti forti di ‘The Accountant’ sono la sua intelligenza, le tante scene d’azione e i molti colpi di scena. E quando si unisce tutto ciò, penso che il pubblico adorerà le tante sorprese”.
O’Connor conclude, “Volevo fare un film che fosse impegnativo intellettualmente, pur essendo come un giro sull’otto volante che stupirà il pubblico, in una storia in sospeso fino all’ultimo. E se doveste commuovervi o farvi pensare, o parlarne una volta usciti dal cinema, sarebbe bello”.
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info: 27/10/2016.
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