Star Trek Beyond (2016)
Star Trek BeyondIn missione di salvataggio, la USS Enterprise viene attaccata da Krall, un nemico della Federazione. Raggiunto un mondo sconosciuto, l'equipaggio dovrà allearsi con Jaylah, una ribelle aliena, per fuggire e impedire a Krall di provocare la guerra.
In Star Trek Beyond, i membri dell'equipaggio dell'Enterprise si spingono nei più remoti recessi dello spazio inesplorato dove si imbattono in un nuovo nemico misterioso che mette alla prova loro e tutto ciò che la Federazione rappresenta.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 21 Luglio 2016Uscita in Italia: 21/07/2016
Data di Uscita USA: venerdì 22 Luglio 2016
Prima Uscita: 22/07/2016 (USA)
Genere: Azione, Avventura, Sci-Fi
Nazione: USA - 2016
Durata: 122 minuti
Formato: Colore
Produzione: Paramount Pictures
Budget: 185.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 41.675.185 dollari | Italia: 2.434.062 euro
Classificazioni per età: ITA: 13+
In HomeVideo: in DVD da mercoledì 16 Novembre 2016 [scopri DVD e Blu-ray]
SAGA Star Trek
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"Star Trek Beyond", il nuovo attesissimo film della saga di Star Trek, creata da Gene Roddenberry e ripresa da J.J. Abrams nel 2009, arriva sui grandi schermi con il regista Justin Lin (che ha diretto la serie cinematografica The Fast and the Furious) al comando di questo epico viaggio della U.S.S. Enterprise e del suo intrepido equipaggio. In "Star Trek Beyond", i membri dell'equipaggio dell'Enterprise si spingono nei più remoti recessi dello spazio inesplorato dove si imbattono in un nuovo nemico misterioso che mette alla prova loro e tutto ciò che la Federazione rappresenta.
La PARAMOUNT PICTURES and SKYDANCE presentano "STAR TREK BEYOND", una produzione BAD ROBOT / SNEAKY SHARK/ PERFECT STORM ENTERTAINMENT. I produttori esecutivi sono Jeffrey Chernov, David Ellison, Dana Goldberg e Tommy Harper. Prodotto da J.J. Abrams, p.g.a., Roberto Orci, Lindsey Weber, p.g.a., e Justin Lin, p.g.a. Basato sulla serie "Star Trek", creata da Gene Roddenberry. Scritto da Simon Pegg e Doug Jung. Diretto da Justin Lin. Con John Cho, Simon Pegg, Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana, Karl Urban, Anton Yelchin, Sofia Boutella, e Idris Elba.
Nota speciale: Il 19 giugno 2016, la famiglia di Star Trek ha perso uno dei suoi membri. La scomparsa improvvisa di Anton Yelchin ha devastato gli interpreti e i realizzatori di Beyond. Insieme ai fan di tutto il mondo hanno voluto esprimere il loro amore per Anton e per il suo ritratto di Pavel Chekov. Yelchin sarà ricordato per il suo amore profondo e costante per il cinema e per la gratitudine che esprimeva per quel lavoro che svolgeva con immensa passione. "Sono grato per ogni giorno che passo sul set. E se mai mi capita di non comportanrmi di conseguenza, rimango profondamente deluso di me stesso, perché siamo tutti così straordinariamente fortunati di poter fare questa cosa così bella e così folle … la quantità di persone e lo sforzo necessario per realizzare queste immagini affinché qualcuno possa poi guardarle è pura follia ed è un privilegio assoluto poterne essere parte". "Chekov vive dei momenti eroici", ha spiegato una volta Yelchin. "Ma ciò che rende davvero piacevole interpretarlo sono la sua innocenza e il suo ottimismo. La qualità gioiosa che Walter Koenig (il Chekov originale) ha infuso nel personaggio, mi rende estremamente felice di indossarne i panni". "Lavorare con Anton è stato bellissimo", ricorda J. J. Abrams. "Aveva un animo profondamente buono. Non posso credere o sopportare che non sia più con noi".
Il Nuovo Capitano dell'Enterprise
"Prendere parte alla realizzazione di Star Trek è stata una delle esperienze più fortunate della mia vita", racconta il produttore J.J. Abrams, l'uomo responsabile del reboot della così tanto amata saga di fantascienza, che celebra il suo 50 ° anniversario quest'anno. "Gene Roddenberry ha creato questo mondo straordinario che siamo entusiasti di esplorare ancora ed ancora".
Dopo aver occupato la sedia del regista per due film, Star Trek del 2009 e Into Darkness – Star Trek del 2012, Abrams e il suo team hanno scelto di affidare a Justin Lin, un veterano della serie cinematografica Fast & Furious, il compito di dirigere Beyond.
"Justin ha dimostrato più e più volte le sue grandi capacità di narratore", spiega Abrams, "ma quello che mi ha colpito principalmente è stato il suo amore sincero nei confronti di Star Trek. Sapevo che sarebbe stato in grado di gestire perfettamente le sequenze d'azione, ma ciò che mi entusiasmato maggiormente è stato sentirlo parlare dei vari personaggi come se fossero persone reali che conosceva. E' assolutamente perfetto per il film".
Cresciuto negli anni '80, Lin ricorda le repliche di Star Trek come consueto un appuntamento per la sua famiglia. "La serie originale di Star Trek è incredibilmente speciale per me, perché tempo trascorso a guardare quei vecchi episodi era l'unico che riuscivo a passare con i miei genitori. L'equipaggio della Enterprise era una specie di appendice della nostra famiglia".
Come Abrams, Lin ha diretto altre cose per la televisione prima che gli venissero concesse le proverbiali chiavi per la saga. "Star Trek è unico perché è transmediale", spiega Lin. "Avendo lavorato in televisione, ho compreso bene la sfida che J.J. aveva raccolto nel rilanciare qualcosa di episodico per portarlo sui grandi schermi di tutto il mondo. Abbiamo decusso a lungo sul come bilanciare il tipo di azione che ci si può aspettare in un grande film per poter mantenere l'essenza e il nucleo dello show".
"Il primo film ruotava tutto attorno alla formazione del gruppo che sarebbe diventato questa famiglia; il secondo verteva su come si sarebbe galvanizzato a trovandosi a confronto con una nuova minaccia ", spiega Abrams. "Entrambi erano in definitiva legati alla Terra, e dunque questa è la prima volta che vediamo i membri dell'equipaggio impegnati nella loro missione quinquennale. E' arrivato il momento di vedere l'Enterprise alle prese con il tipo di avventure associate alla serie originale, nei più remoti recessi della galassia ".
Un equipaggio Diviso
Gli scrittori responsabili di portare l'equipaggio dove nessuno era mai giunto prima sono i due nuovi acquisti della saga Doug Jung (serie TV Dark Blue, Banshee – la città del male) e l'interprete veterano ora anche co-sceneggiatore, Simon Pegg.
"Stavo lavorando a Mission: Impossible – Rogue Nation a Londra", ricorda Pegg. "E Bryan Burk (produttore di Rogue Nation e di Into Darkness) mi ha preso da parte – ho pensato che volesse assassinarmi – e mi ha chiesto se volevo scriverlo. In preda all'emozione ho risposto 'sì, assolutamente!' Poi ho incontrato Doug, che è diventato il mio partner nella scrittura e un grande amico ".
"Io e Simon non ci eravamo mai incontrati prima", spiega Jung. "Ma io ero un grande ammiratore del suo lavoro. Appena abbiamo iniziato a buttare giù delle idee, mi sono reso conto che era fantastico averlo lì, perché è incredibilmente divertente, molto creativo e conosce Star Trek veramente bene ".
"Sono cresciuto guardando Star Trek", continua Jung, "ma non l'ho apprezzato appieno fino a molti anni più tardi. Le conoscenze di una vita di Simon sono state di immenso aiuto perché lui poteva dire 'Credo che Kirk avrebbe detto questo' o 'Spock potrebbe usare questa parola, invece.' A volte fingeva di essere Scotty, ed era molto convincente, oppure si trasformava in Bones o Spock. Era decisamente divertente".
"Quando abbiamo iniziato a scrivere, stavo ancora lavorando a Mission: Impossible, arrivavo sempre in ritardo e parlavo con Doug via computer per un tempo interminabile, buttando giù delle idee", ricorda Pegg. "Sono andato a Los Angeles e ci siamo chiusi in una stanza alla Bad Robot ed abbiamo riempito intere lavagne di idee. Poi Doug è venuto nel Regno Unito ed è stato a casa mia per una settimana, scrivendo e guardando i vecchi episodi di Star Trek, la sera, appuntandosi vari dettagli e i nomi del personale in divisa rossa che potrebbe esistere anche in questa nuova storia. E alla fine abbiamo buttato giù una prima versione".
"Il processo della scrittura mi è piaciuto tantissimo", afferma Jung. "Così spesso quando scrivi stai seduto da solo in una stanza al buio e immagini qualcosa che ti sembra sia fantastico, ma non ne sei sicuro finché non ne parli con qualcun'altro. Simon è stato incredibilmente collaborativo e c'erano questi momenti in cui, dopo che avevamo scritto qualcosa, chiedevamo 'ma possiamo farlo questo?' E Justin ci rispondeva 'e anche molto di più!' Se fossi stato da solo probabilmente non avrei raggiunto questo tipo di risultato".
Uno dei punti della trama di maggiore effetto e che cambia radicalmente il corso del film è la distruzione della nave stellare Enterprise, con il conseguente atterraggio dell'equipaggio su un pianeta alieno inesplorato.
"La posta in gioco era al massimo", racconta Abrams. "Dopo aver visto l'Enterprise andare in pezzi, l'equipaggio viene sparpagliato in tante diverse direzioni e costretto a sopravvivere e a ricongiungersi ai compagni. E 'meraviglioso, perché vediamo come queste coppie separate si sforzino di collaborare per raggiungere un obiettivo comune".
La distruzione dell'Enterprise costringe l'equipaggio a rifugiarsi su Altamid, un mondo alieno pericoloso. Gli scrittori sono stati felici di lavorare su coppie di personaggi che precedentemente non avevano trascorso molto tempo insieme sul piccolo schermo, e immaginare il tipo di rapporto che si sarebbe stabilito tra loro.
Ad esempio, un capitano Kirk divenuto da poco introspettivo (Chris Pine) si ritrova bloccato insieme all'ottimista e giovanissimo Chekov (Anton Yelchin).
Il co-sceneggiatore Jung spiega, "Kirk (Chris Pine) è un maschio alfa che ha trovato tutte le risposte e vissuto pericolosamente, sfidando regole ed autorità. Ha dimostrato il suo talento ed è uscito dall'ombra di suo padre, ma ora si ritrova ad affrontare la domanda esistenziale 'E adesso? Ci piaceva l'idea di mettere Kirk, più navigato e più cinico, in coppia con Chekov (Anton Yelchin), che è giovane e ansioso, e molto più ottimista".
Chris Pine è d'accordo, e afferma che "I primi due film sono molto 'Spock e Kirk-centrici', ma penso che Doug e Simon siano stati molto intelligenti a separarli e ad accoppiarli con personaggi diversi, per vedere come si comportano e quale rapporto stabiliscano con gli altri membri dell'equipaggio. Essere il capitano della Enterprise è il perno centrale della vita di Kirk. Anche suo padre era il capitano di una nave spaziale che è stata distrutta, quindi la distruzione della Enterprise porta in primo piano per lui un insieme complesso di emozioni legate al passato, e penso che Kirk veda molto di se in Chekov".
"Mentre Kirk, all'inizio del film, ha dei dubbi riguardo al futuro, Chekov ha un'assoluta fiducia nella missione", spiega Yelchin. "Quando l'Enterprise viene distrutta, perdono tutto ciò che per loro era fondamentale. Non sanno nemmeno se il resto dell'equipaggio sia sopravvissuto, e ciò li costringe a prendere nota dell'importanza dell'amore e del rispetto che provano per i loro compagni ".
"Io e Anton abbiamo riso tantissimo", ricorda Pine. "In alcune scene io me la prendo con lui, lui se la prende con me, ci sparano addosso e intorno a noi ci sono una serie di esplosioni. C'è tensione e dramma, ma più che altro sono divertenti, grazie al grande cuore del personaggio di Anton e di Anton stesso".
Quando si è trattato di trovare una soluzione allo stesso tempo drammatica e comica per il pragmatico comandante Spock (Zachary Quinto) che è per metà vulcaniano, gli autori hanno immediatamente scelto di metterlo in coppia con il Dottore dal carattere sanguigno e irascibile "Bones" McCoy (Karl Urban). Sono i due amici più intimi di Kirk, e non riescono ad andare d'accordo quando si tratta di prendere delle decisioni.
"Il rapporto tra Spock e Bones è sempre stato 'affascinante', se mi passate l'aggettivo, e molto divertente, in quanto sono diametralmente opposti in quasi tutto", spiega Pegg. "Eppure, da qualche parte sotto a tutto ciò, si nasconde una grande amicizia che ci piaceva esplorare".
"Storicamente, Bones e Spock sono quanto di più diverso si possa immaginare", spiega Quinto. "Mentre Kirk e Spock sono due facce della stessa medaglia, Bones e Spock hanno modi e comportamenti assolutamente opposti".
"Il rapporto tra Bones e Spock si sviluppa come non è mai successo prima", spiega Urban. "Entrambi i nostri personaggi si trovano al bivio e devono affrontare una serie di dilemmi interiori, e l'essere bloccati su un pianeta alieno li costringe ad affrontare insieme la cosa".
"Spock è molto più umano e vulnerabile in questo film", spiega Quinto. "Mi piace quando l'azione lascia il posto alla calma e concede a Spock alcuni momenti più tranquilli, che sono sempre i più divertenti e interessanti da interpretare".
Con la scomparsa di Leonard Nimoy, i registi hanno voluto commemorare la morte dello "Spock Originale" e mostrare l'impatto della sua perdita sul nuovo Spock.
"Leonard Nimoy era un attore di immenso talento ed anche un caro amico", dice Abrams. "Abbiamo voluto onorare il suo lavoro con un riferimento esplicito al suo passaggio nel film. Era impossibile non farlo".
"E 'stata una cosa difficile per me in particolare", spiega Quinto. "Perché eravamo molto vicini e siamo rimasti amici fino alla fine. Credo che Simon e Doug abbiano fatto un lavoro davvero fantastico dedicandogli un tributo nella storia, e penso che lui ne sarebbe stato davvero orgogliosa, grato e anche un po' imbarazzato. Si tratta di un tributo adeguato e sono contento che sia anche così delicato".
Quando Spock si infortuna, Bones è costretto ad infrangere i suoi schemi etici. "E 'un medico compassionevole con un cuore d'oro che si ritrova in una situazione in cui potrebbe essere costretto ad uccidere invece che a salvare delle vite", spiega Urban. "Si ritrova in una situazione estrema e per necessità si trasforma in una sorta di eroe d'azione suo malgrado".
"Bones è un personaggio che la gente ama davvero, e mi sembra che non goda mai di alcuna gloria", lamenta Pegg. "Questa è stata la nostra occasione per rimediare. Sarebbe stato facile far dire a Scotty tutte le battute migliori, ma non era giusto, e quindi abbiamo fatto uno sforzo per fargliele dividere con Bones".
"Da ragazzino, Bones era il mio personaggio preferito", ricorda Lin, "e Karl era sempre pronto a dare al suo personaggio qualcosa in più da fare".
"Mi piace lavorare con Karl", spiega Quinto. "E' divertente ed è stato magnifico vederlo finalmente menare botte e farsi valere. E' bravissimo a farlo".
Oltre a perdere l'Enterprise, la fine del rapporto tra Spock e Uhura (Zoe Saldana) fornisce al film una ulteriore perdita metaforica.
Spiega la Saldana, "Lavorano insieme, quindi si tratta di una rottura molto professionale e matura. Sono stati in una missione quinquennale, e anche se sono stanchi e hanno tanta nostalgia di casa, decidono di mettere la missione al primo posto e di non stressare i loro compagni".
Prima che siano entrambi in grado di elaborare propriamente la rottura, la nave va in pezzi e Uhura si ritrova sul Altamid con Sulu (John Cho).
Come accade a Pegg, anche Cho ha una reazione assolutamente viscerale alla perdita della Enterprise. "Mi si spezza il cuore ogni volta che facciamo del male all'Enterprise. È una tosta. Ma io sono il timoniere, così sento la responsabilità del suo benessere, e gliene sono capitate così tante, molte di più di quanto meriti. E in questo caso è tutto estremamente violento", racconta Cho.
"Senza la nave, si crea un naturale senso di squilibrio, che offre grandi spunti narrativi", continua Cho. "Quando ho letto la sceneggiatura sono rimasto piacevolmente colpito dal fatto che mi ricordasse così tanto la serie originale – c'è umorismo e ci sono le cose strane, e quel senso di familiarità tra i membri dell'equipaggio. E' stato molto divertente girare le scene minori con Zoe.
"Conosco John da anni e adoro il suo senso dell'umorismo e l'impegno che mette nell'interpretare i suoi personaggi", racconta la Saldana. "In questo film mi sono resa conto che Uhura e Sulu sono molto simili per quel che riguarda il senso del dovere e la fiducia nel loro equipaggio. Contano sull'equipaggio quanto l'equipaggio conta su di loro. E 'un po' come la fiducia che John e io proviamo l'uno per l'altra e nei confronti di tutto il team creativo ".
"Con John ci conosciamo da tanto tempo", racconta Lin. "John era nel mio primo film, Better Luck Tomorrow. Stavo ancora cercando di finanziare il film con le carte di credito, ma John era già diventato famoso come il 'MILF Guy' di American Pie. Abbiamo entrambi fatto molta strada da allora, ed è stato fantastico poter lavorare di nuovo con lui, dopo dodici anni".
Il co-sceneggiatore Simon Pegg ritorna a vestire i panni del capo ingegnere Montgomery Scott, più conosciuto come "Scotty".
"Tra tutti i membri dell'equipaggio, all'inizio del film Scotty è probabilmente il più soddisfatto della propria vita", spiega Pegg. "Si sta occupando dei motori nelle viscere della nave, assicurandosi che tutto proceda senza intoppi e, ovviamente, in un attimo tutto questo gli viene portato via".
Scotty si ritrova a dover dipendere da Jaylah (il nuovo acquisto della famiglia di Star Trek Sofia Boutella) una alleata aliena della federazione dalla forte volontà e dalle grandi capacità tecnologiche che gli salva la vita sulla superficie di Altamid.
"Jaylah è stata da sola sulla Altamid per un certo tempo", spiega la Boutella. "Ha dovuto provvedere a se stessa per così tanto tempo che quando arriva Scotty, intravede subito il potenziale per un'amicizia. Anche se lei è sulla difensiva e mantiene sempre alta la guardia, tra Jaylah e Scotty si sviluppa un rapporto di tipo fraterno simile a quello che c'è tra me e Simon fuori dal set".
"Sofia ci ha incantati tutti", ricorda Pegg. "Interpreta il suo personaggio in modo tale da rendere una vera gioia lavorare con lei. E' molto intraprendente e tenace. Mi piace che si esprima in questo modo strano, che la fa sembrare molto più aliena e che la rende comunque simpatica".
A causa del trucco molto complicato necessario per Jaylah, alcuni giorni della Boutella sul set cominciavano prima che la giornata precedente fosse finita.
"Ci sono stati giorni in cui mi svegliavo prima dell'una del mattino per farmi applicare il make-up necessario per una ripresa di quella giornata", ricorda la Boutella. "E 'un processo lungo ma divertente. Quando rimani sulla sedia del make-up per così tanto tempo, sprofondi in una sorta stato meditativo che davvero ti aiuta ad entrare nel personaggio".
"Volevamo che Jaylah fosse assolutamente unica e speciale", spiega il progettista del make-up e supervisore degli effetti speciali di trucco Joel Harlow. "Credo che le linee bianche e nere del suo make-up, in combinazione con le nervature nei suoi capelli le conferiscano un aspetto assolutamente unico e indimenticabile".
"Credo che Jaylah sia il mio personaggio nuovo preferito", afferma Abrams. "E' incredibilmente vivace, dolce, divertente, e coriacea, e diventa un alleato molto importante per l'equipaggio. Sofia ha fatto un lavoro straordinario nell'interpretarla".
Un Nuovo Cattivo Feroce
Idris Elba si unisce agli interpreti dei film precedenti nei panni di "Krall," l'alieno ostile responsabile della distruzione dell'Enterprise. Elba è rimasto affascinato dalla complessità e dalle molteplici sfumature del personaggio.
"Non volevo essere il tipico cattivo", dice Elba. "Sapevo che interpretare un cattivo dopo Benedict Cumberbatch non sarebbe stato facile, così ho lavorato a lungo con Justin, Simon e Doug per capire esattamente chi fosse questo personaggio. Come fa a parlare? Qual è la sua fisicità? Perché ha questo odio per la Federazione? Quando trovi una risposta a tutte queste domande ecco che non è più un mostro. Esiste una ragione per tutto quello che fa".
"Idris non ha alcuna paura", dice Lin. "Si tuffa a piè pari nel personaggio. La prima volta che abbiamo parlato di Krall, siamo rimasti al telefono per più di un'ora, discutendo di come disprezzi gli ideali della Federazione e basi il suo comportamento su una filosofia personale molto valida".
"E 'stato affascinante imparare tutto sull'universo di Star Trek", racconta Elba. "E poi venir messo in condizione di sfidarne le regole, colpirlo e farlo a pezzi. Krall non se ne preoccupa affatto".
Nel corso delle riprese, Elba ha imparato cosa significhi recitare indossando un trucco molto pesante. "Avevo lavorato con un trucco pesante già in Mandela, ma per Krall è stato molto più intenso: tutta a testa e tutto il corpo, cinque ore per applicarlo e due ore per rimuoverlo", ricorda Elba. "E' stato un momento di apprendimento per me, perché non puoi utilizzare la faccia cui sei abituato. Bisogna ri-immaginare a cosa assomigli la tua faccia, quindi è un po' come lavorare con dei pupazzi animati. Ho dovuto acquisire una fisicità che non era la mia, e capire che cosa stesse facendo il mio viso per non correre il rischio di sovraccaricare le espressioni".
Alla fine, Elba ha utilizzato il disagio personale per alimentare il suo personaggio. "Sono claustrofobico, e l'avere quella cosa in testa per 18 ore ha influenzato il mio modo di essere Krall. Continuavo a ripetermi 'ancora una scena e poi me lo levo'. E visto che Krall si batte per la propria sopravvivenza, ho cominciato a proiettare la sensazione di disagio nel personaggio. E ha funzionato".
"Idris è stato grande", racconta Harlow. "Non abbiamo mai avuto un alieno così cattivo. È possibile lavorare per mesi e perfezionare il progetto, ma un personaggio non diventa tale finché l'attore non gli da vita. Speri sempre che sia qualcuno che si dimostri ricettivo ed entusiasta del tuo lavoro, e Idris è stato molto più di questo".
50 Specie Aliene
Oltre a Jaylah e Krall, gli artisti del make-up e del reparto costumi hanno lavorato in tandem per creare più di 50 razze aliene diverse per il film, più di tutte quelle che abbiamo incontrato in ogni precedente film di Star Trek.
"Ci sono più alieni in questo film che nei primi due messi insieme", rivela Harlow. "Ad un certo punto, abbiamo contato tutti gli alieni e visto che ne avevamo circa 48 abbiamo pensato: è il 50° anniversario, facciamone almeno 50. Credo che abbiamo raggiunto le 53 razze diverse, e con più membri di ciascuna di essi, così ci siamo divertiti parecchio".
Un piccolo esercito di make-up artist, scultori, pittori, tecnici ed esperti di stampi in silicone hanno lavorato senza sosta, sette giorni su sette, nei laboratori di Burbank, Vancouver e Dubai. "Nessuno avrebbe potuto fare questo tipo di lavoro da solo", spiega Harlow. "Per fortuna posso contare su così tante persone qualificate e di talento che lavorano con me".
Harlow spiega che la caratterizzazione di ogni alieno spesso ha inizio proprio sulla sedia del truccatore.
"Il trucco prostetico viene progettate tenendo bene a mente i movimenti del personaggio. Aggiungiamo un pezzo alla volta, in modo che l'attore possa sperimentare la completa gamma dei movimenti. Una volta stabiliti questi, si pensa al look completo. Non cammineranno come noi, non si muoveranno come noi. Bisogna ricordarsi e considerare un sacco di variabili, ma ogni attore che è entrato nel nostro trailer era assolutamente entusiasta e si è impegnato a fondo. Hanno davvero fatto qualcosa di straordinario".
Due degli alieni più importanti del film sono l'equipaggio di Krall, Manas (Joe Taslim) e Kalara (Lydia Wilson). Pur avendo ognuno un proprio aspetto distinto, la squadra di Harlow si è sforzata di mantenere una certa somiglianza tra i membri del team per indicare una storia comune.
"Joe e Lidia sono stati fantastici nel make-up", spiega Harlow. "Hanno preso possesso di quei volti e di quei corpi riuscendo a fornire un'interpretazione davvero speciale".
Nonostante la complessità di molti dei volti alieni, Harlow sostiene che Spock sia uno dei più difficili. "Spock è iconico. E' così riconoscibile che non c'è spazio per l'errore".
La costumista Sanja Hays aveva già lavorato con Lin nella serie cinematografica Fast & Furious ed ha colto al volo l'opportunità di lavorare su Star Trek. "Ero già una grande Trekkie, quindi non ho dovuto fare molte ricerche", ammette la Hays. "Non volevo cambiare drasticamente l'aspetto delle uniformi, ma volevo aggiornarle lievemente. Il cambiamento più grande che ho apportato è stata l'aggiunta di maniche alle uniformi delle donne, che Zoe ha apprezzato".
"L'uniforme blu di Kirk e Jaylah sono farina del mio sacco", afferma la Hays. "Sembrano alla moda ed esprimono un certo potere, ma sono anche pratiche, dal momento che questo è comunque un film d'azione ed il movimento è importante".
La Hays ha apprezzato l'ampia gamma di colori dell'universo di Star Trek. "Così tanti altri film di fantascienza si prendono così sul serio; sono così apocalittici e bui. Mi piace che Star Trek presenti un futuro più luminoso – e con il quale ci si possa divertire e sbizzarrire".
Strani, Nuovi Mondi
Il compito di dimensioni galattiche di disegnare i mondi alieni di Star Trek Beyond è toccato allo scenografo Tom Sanders. Le riprese sono avvenute in esterno e nei teatri di posa a Vancouver, B.C., e Dubai, dove Sanders ha creato la desolata e impervia superficie del pianeta Altamid, e la metropoli di Yorktown del 23° secolo.
"Volevamo farvi provare la sensazione di essere arrivati in un altro posto ", spiega Sanders. "Volevamo che fosse come un diario di bordo".
"Con Star Trek, non si ha la possibilità di andare a girare in un angolo di una strada qualsiasi, decidendo all'ultimo secondo", dice Lin. "Ma mi è piaciuto lavorare con Tom, perché ho potuto recarmi presso il suo laboratorio e vedere questi modelli sorprendenti".
Il pianeta blu Altamid ospita la maggior parte del secondo atto del film. E' la base delle operazioni di Krall per via della presenza di una rara materia nucleare vivente denominata "bluebalt" che può essere sfruttata per produrre energia o utilizzata per costruire strutture organiche come il corallo.
I set di Altamid sono stati realizzati in una cava di pietre a Pitt Meadows, Vancouver. Dopo aver esaminato la cava, Sanders ha costruito una miniatura degli edifici di Krall. "Ho cambiato il progetto quando ho visto la miniera fuori Vancouver. Ho voluto che fosse una struttura molto bella, un gioiello in mezzo a tutta quella desolazione e ai cumuli di roccia".
La cava si è dimostrata un mondo alieno già di per se, piena com'era di pericoli e di sorprese.
"Appena scendi al suo interno, la temperatura aumenta di otto gradi", ricorda Sanders. "E oltre al calore, la maggior parte delle rocce erano acuminate perché le avevano fatte saltare, e il cast e la troupe hanno dovuto fare molta attenzione per non rompersi una gamba o altro. Penso che la cosa abbia aiutato tutti a restare nel personaggio".
Per il futuristico spazioporto utopico di Yorktown, la produzione si è trasferita a Dubai.
"Per molti versi, Yorktown è l'incarnazione della visione del futuro di Gene Roddenberry: una vastissima società in cui convivono pacificamente tutti i tipi di terrestri e di alieni", spiega Lin. "Avevamo pensato di girare le sequenze di Yorktown in un teatro di posa, ma temevo che non sarei riuscito a dare l'idea di questa città così gigantesca. Volevo riuscire a trasmettere una sensazione tangibile e reale e non quella di due attori che recitano di fronte ad un green screen".
"Sono stato colto da un po' di invidia quando ho visto quello che Justin stava facendo con Yorktown", racconta Abrams. "Tutte queste diverse civiltà, culture e specie che convivono insieme in un luogo particolare che rappresenta visivamente l'idea di base della Federazione, e tutto realizzato con così tanta genialità. Vorrei averci pensato io".
"Spesso do per scontato adesso, quanta maestria richieda un lavoro smile", spiega Pine riferendosi ai set del film. "Il lavoro sui dettagli è straordinario, dalla pittura all'elettronica. Tutte queste piccole cose che forse nessuno noterà, ma è incalcolabile l'effetto che hanno su di me. È come essere bambini e giocare nel cortile di casa, avendo a disposizione i fondi necessari per renderlo il più reale possibile".
Le riprese a Vancouver e a Dubai hanno inaspettatamente avvicinato ancor di più il già affiatato cast di Star Trek.
"Gli ultimi due film sono stati girati a Los Angeles, così ogni sera tornavamo tutti a casa", ricorda Urban. "Questo film si è trasformato in una sorta di campeggio estivo, così il tempo libero lo trascorrevamo spesso insieme perché non conoscevamo nessuno in città. Il risultato è stato che abbiamo fatto insieme un sacco di cose avventurose, dallo sci alle immersioni subacquee in un centro commerciale, alla visita alla Grande Moschea di Abu Dhabi. Dubai è incredibile, e siamo diventati tutti molto più amici. Per me, questa è la parte migliore di questo lavoro".
I nuovi arrivati sono stati rapidamente assimilati nella famiglia di Star Trek.
"Il cast è stato veramente amichevole sin dal primo giorno", racconta Elba. "Il gruppo è veramente una macchina ben oliata, inoltre hanno un grande senso dell'umorismo, e nessuno si prende troppo sul serio. Siamo andati immediatamente d'accordo".
"Sono decisamente una famiglia", osserva Boutella. "C'è una bella energia tra tutti loro che si nota decisamente sullo schermo ed è incredibile poterne far parte. Ne sono molto grata. Ho imparato moltissimo, ma al di là della esperienza professionale, il contatto umano e le relazioni che ho stabilito su questo set sono qualcosa che mi piacerebbe conservare e portarmi a casa. Li amo tutti tantissimo".
"Quando guardi il film senti che tra i personaggi esistono dei legami profondi, e questo è possibile perché gli attori sono proprio una famiglia", dice Lin.
"Abbiamo trovato miracolosamente un gruppo di attori ai quali questi personaggi calzano a pennello", afferma Abrams. "C'è una familiarità, un'autentica connessione che riflette molto bene lo spirito di Star Trek di Gene Roddenberry. Formiamo tutti insieme delle famiglie con persone che ci sono parenti, con persone con cui lavoriamo, o con persone con cui scegliamo di trascorrere il nostro tempo. Star Trek è una sorta di realizzazione del desiderio di trovarsi in un luogo in cui il tuo lavoro è importante, e il tuo coraggio, la tua lealtà e il tuo intelletto lo sono altrettanto. C'è qualcosa in Star Trek di forte e ottimista e dolce ed emozionante e scioccante e sorprendente e, a volte, straziante. E' un futuro molto bello, e mentre penso che il 50° anniversario sia una pietra miliare, spero che ce ne saranno molti altri ancora".
HomeVideo (beta)
info: 21/07/2016.
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