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Spectre (2015)

Spectre
Locandina Spectre
Spectre è un film del 2015 prodotto in USA, diretto da Sam Mendes. Il film dura circa 148 minuti. Il cast include Daniel Craig, Monica Bellucci, Dave Bautista, Naomie Harris, Ralph Fiennes, Andrew Scott, Léa Seydoux, Christoph Waltz, Ben Whishaw. In Italia, esce al cinema giovedì 5 Novembre 2015 distribuito da Warner Bros. Disponibile in homevideo in DVD da giovedì 3 Marzo 2016. Al Box Office italiano ha incassato circa 12375499 euro.

Un misterioso messaggio riguardante il proprio passato convince James Bond a partire verso una nuova missione in Messico, per poi raggiungere Roma, dove incontra Lucia Sciarra (Monica Bellucci), la splendida e intoccabile vedova di un noto criminale. Bond si infiltra in una riunione segreto e scopre l'esistenza di una sinistra organizzazione nota col nome di SPECTRE. Nel frattempo, a Londra, Max Denbigh (Andrew Scott), il nuovo capo del Centro per la Sicurezza Nazionale, indaga sulla missione di Bond e mette in dubbio il valore della sezione MI6 guidato da M (Ralph Fiennes). Bond di nascosto coinvolge Moneypenny (Naomie Harris) e Q (Ben Whishaw) per aiutarlo a trovare Madeleine Swann (Léa Seydoux), la figlia del suo vecchio nemico Mr White (Jesper Christensen), che potrebbe avere la soluzione per risolvere la trama di SPECTRE. Da figlia di un assassino, la ragazza riesce a comprendere Bond meglio di chiunque altro. Mentre Bond si inoltra nel cuore di SPECTRE, scopre l'esistenza di un legame raccapricciante tra se stesso e il nemico da lui inseguito, interpretato da Christoph Waltz.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 5 Novembre 2015
Uscita in Italia: 05/11/2015
Data di Uscita USA: venerdì 6 Novembre 2015
Prima Uscita: 06/11/2015 (USA)
Nazione: USA - 2015
Durata: 148 minuti
Formato: Colore
Produzione: B24
Distribuzione: Warner Bros
Budget: 245.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 198.501.529 dollari | Italia: 12.375.499 euro
In HomeVideo: in DVD da giovedì 3 Marzo 2016 [scopri DVD e Blu-ray]

SAGA 007 James Bond

Recensioni redazione

007 Spectre, la recensione
007 Spectre, la recensione
Giorgia Tropiano, voto 7/10
Spectre, quarto capitolo dell'era Daniel Craig, è un film che alterna sequenze spettacolari a momenti più deboli. Una pellicola troppo discontinua che appare sicuramente meno riuscita rispetto ad altri capitoli.

Immagini

[Schermo Intero]

La visione di SPECTRE è consentita ad un pubblico di età superiore a 13 anni dalla Motion Picture Association of America per la forte presenza di scene di azione e violenza, alcune immagini disturbanti, sensualità e linguaggio. Il film uscirà nelle sale cinematografiche il 26 ottobre 2015 nel Regno Unito, ed il 6 novembre 2015 negli Stati Uniti. 

Durante la preparazione del 24° film della serie James Bond, SPECTRE, per la Produzione EON di Albert R. Broccoli, la Metro-Goldwyn-Mayer Studios e Sony Pictures Entertainment, i filmmaker volevano essere certi che il film seguisse in modo serrato il precedente, Skyfall, campione di incassi da 1,1 bilioni di dollari al box office. Daniel Craig ritorna per il suo quarto film da 007, mentre i personaggi di Q (interpretato da Ben Whishaw) e Moneypenny (Naomie Harris) ritornano entrambi dopo la loro reintroduzione nella saga in Skyfall. Nuovamente presente, il nuovo M (Ralph Fiennes).

La possibilità di esplorare tutti questi personaggi nella storia era di vitale importanza per Sam Mendes, nella sedia del regista per la seconda volta. "Per me inizia tutto dal personaggio", afferma il vincitore premio Oscar, "e volevo esplorare Bond in tutte le sue sfaccettature, recuperando quelle parti della sua personalità che potessi aver omesso in Skyfall. Inoltre, abbiamo popolato MI6 con un'intera nuova generazione – un nuovo M, un nuovo Moneypenny ed un nuovo Q. Ora volevo che quelle relazioni si sviluppassero e crescessero appieno".

Per l'attore Daniel Craig, il compito per SPECTRE era persino più semplice. "Volevamo migliorare Skyfall. Tutto qua. Del resto, non avevamo scelta. Il tutto doveva essere più grande e migliore. In Skyfall, abbiamo innescato un meccanismo che volevamo portare avanti, sperimentando novità".

Per la fine di Skyfall, Bond era rinvigorito. "Era chiaro che ci fossero tanti indizi da sviluppare," osserva Mendes, e questo ha avuto un effetto profondo su SPECTRE. Nel nuovo film, il più celebre agente segreto del mondo è un personaggio efficiente, in controllo del proprio destino. Sin dall'inizio ha una missione ben precisa e niente e nessuno potrà ostacolarlo.

"Skyfall era un film di reazione per Bond," spiega Mendes. "Nelle prime scene, sta seguendo qualcuno con determinazione ma non sono ancora finiti di scorrere i crediti, che Bond viene sparato. E per tutto il resto del film sta un passo indietro rispetto al personaggio di Javier Bardem, Silva. Si potrebbe persino obiettare che alla fine di Skyfall, abbia fallito la sua missione. Non era riuscito a salvare M, e sebbene la morte di Silva fosse una vittoria per Bond, v'erano altri elementi che sapevano di fallimento. E così con SPECTRE volevo dargli una possibilità di redenzione".

La Produzione EON di Michael G. Wilson e Barbara Broccoli, produttori da lungo tempo del franchise, è d'accordo. "Credo che il film ruoti molto intorno alla legittimizzazione di Bond," afferma la Broccoli, "e con Daniel questo avviene con la più totale integrità, a tal punto che siamo perfettamente allineati con quanto accade in lui, sia emotivamente che fisicamente".

La natura intraprendente di Bond ha dato ai filmmaker molte idee per le location e la narrazione. Nel film arriva un messaggio criptico dal suo passato, spedendo 007 in missione a Città del Messico ed eventualmente a Roma dove incontra Lucia Sciarra (Monica Bellucci), la vedova di un criminale infame. Oltreoceano, Bond si infiltra in una riunione segreta dove svela l'esistenza di una sinistra organizzazione nota con il nome di SPECTRE.

Abbiamo già incontrato la famigerata organizzazione in sei film precedenti di Bond — Agente 007–Licenza di uccidere, A 007, dalla Russia con amore, Agente 007–Thunderball: operazione tuono, Agente 007–Si vive solo due volte, Agente 007–Al servizio segreto di Sua Maestà e Agente 007–Una cascata di diamanti — introducendo una vasta gamma di villani. L'ultimo film, comunque, rivisita l'organizzazione in chiave '21° secolo'.

"Ciò che ritroviamo qui è una sorta di ri-creazione del mito," spiega Mendes. "Non aderiamo a nessuna versione precedente delle trame di SPECTRE. Stiamo creando una nostra nuova versione dell'organizzazione. Il nostro film è un modo per riscoprire SPECTRE ed il super villano, preparandolo per la nuova generazione".

Craig concorda. "Inserire l'organizzazione SPECTRE ci ha permesso di aprire tante nuove possibilità per il film, tante strade da esplorare," riferisce l'attore. "Questa organizzazione ci permette di restare nell'ambito della tradizione 007 e allo stesso tempo ci permette di introdurre tante novià".

Anche i filmmaker sono entusiasti per gli sviluppi narrativi all'MI6. Mentre Bond scopre sempre più cose su SPECTRE, deve anche vedersela con problemi 'in casa'. A Londra, infatti, Max Denbigh (Andrew Scott), nome in codice C, è stato appena eletto capo del Centro per la Sicurezza Nazionale e ha deciso di sfidare la sezione MI6.

"Per C e la nuova filosofia del Centro, tutto deve essere centralizzato e ogni cosa deve essere sotto controllo e sorveglianza e quindi i droni devono sostituire il lavoro dei singoli agenti segreti all'estero", afferma Mendes. "Ci si domanda, quindi, se sia il caso di continuare a mandare uomini sul campo e quindi l'utilità stessa di MI6 è a rischio – in particolare la sezione Doppio-0".

Con MI6 a rischio, James Bond è costretto a chiedere aiuto a Q e Moneypenny ed imbarca in una missione che lo porterà in diverse location, alcune delle quali mai visitate prima. Osserva Mendes, "Poiché per Bond il suo viaggio personale è molto importante, abbiamo deciso di scegliere diverse location in diversi paesi del mondo. C'è una vasta scelta di città ed il viaggio – sia personale che geografico – di Bond è decisamente più vario ed esteso in questo film che in Skyfall".

"Nel film precedente non l'abbiamo potuto fare," aggiunge, "perché la storia era in gran parte ambientata a Londra. Sì, v'erano sequenze a Shanghai ed Istanbul ma la seconda parte del film si svolge quasi interamente a Londra e in Scozia".

In SPECTRE, i filmmaker hanno potuto avvicinarsi ai film James Bond di vecchio stampo. "Abbiamo quindi potuto lavorare con uno stile leggermente diverso dagli altri 007 da me interpretati", spiega Craig. "Questo film è molto individualistico ma richiama di gran lunga i film 007 degli anni '60 e '70".

Mendes afferma che SPECTRE richiama i classici film Bond per quanto concerne le macchine, i toni, e persino il taglio dell'abito di 007. "Volevo rispolverare un po' di quel glamour emanato dalle location oltre-oceaniche. E volevo spingerlo agli estremi".

I filmmaker hanno inserito Bond in Città del Messico durante una delle più importanti e spettacolari feste latino-americani. "Non v'è festa più spettacolare e grandioso del Giorno dei Morti a Città del Messico", scherza Mendes.

Di sicuro, i produttori considerano la sequenza di apertura del film del Giorno dei Morti come una delle sequenze più importanti della loro carriera. "Sebbene lavoriamo ai film di James Bond da più di 35 anni, la sequenza che apre SPECTRE è qualcosa di strepitoso, e spiana la strada ad un film eccezionale", afferma senza esitare Michael G. Wilson.

"Quando il pubblico vedrà queste scene, penserà con stupore ad un film di vecchio stampo in scala semplicemente gigantesca. Le scene a Città del Messico sono decisamente epiche".

E aggiunge Broccoli, "La sequenza iniziale del Giorno dei Morti sta a rappresentare la qualità e il livello che un film di James Bond può raggiungere. Eravamo nel bel mezzo di una capitale straniera con migliaia di generici vestiti in modo superbo ed una squadra stunt che eseguiva scene inverosimili. Per questo siamo convinti che SPECTRE sia una tappa davvero importante per la serie 007".

E non si ferma qui. I filmmaker volevano persino cambiare il clima, da caldo a freddo, e sono tornati alla neve per la prima volta dal 2002 in La morte può attendere. "Abbiamo sempre girato delle scene memorabili ambientati sulla neve", ricorda Wilson.

Ci sono state sei precedenti avventure di Bond ambientati in paesaggi nevosi: Agente 007-Al servizio di Sua Maestà, La spia che mi amava, 007-Bersaglio mobile, 007-Zona Pericolo, Il mondo non basta e La morte può attendere.

"E ogni volta, siamo sempre stati molto consapevoli di tale scelta", continua la Wilson. "Quindi questa volta ci serviva qualcosa di diverso che non si fosse mai visto. Né slittini, né altri sport invernali. E così, abbiamo creato un inseguimento con aeroplani e 4×4".

I filmmaker hanno poi deciso di mandare Bond in una delle più grandi città d'Europa, scegliendo Roma, spiega la Mendes, "grazie alla sua storia e alla sua atmosfera, a volte cupa e inquietante. In particolare se si tratta dell'architettura fascista degli anni 20 e 30, v'è qualcosa di scuro e sinistro".

Quando si è trattato di dover mettere a punto l'aspetto romantico del film, si è deciso per una storia d'amore in Nord Africa, a Tangeri, e nel deserto del Sahara. "Se si desidera un immenso paesaggio, un enorme vuoto, allora nessun posto batte il deserto del Sahara", spiega la Mendes. "Così, con tutte queste location, siamo riusciti a ricreare tanti toni, tutti diversi tra loro, decisamente estremi".

E infine, nessun film Bond sarebbe completo senza scene ambientate a Londra. "La sfida è stata trovare un modo di girare la città di Londra in modo fresco e innovativo, che però allo stesso tempo avesse continuità con Skyfall", racconta Mendes. "Abbiamo quindi cercato un modo di guardare agli ambienti e alle location più familiari di Londra da un nuovo punto di vista e credo che abbiamo trovato degli ottimi espedienti per farlo".

"Queste cinque location danno una chiara idea del perché il film è stato tecnicamente difficile da realizzare. E anche perché è stato spossante: le riprese sono state molto lunghe ed eravamo sempre in giro per il mondo. Ma il risultato finale secondo me è davvero speciale", ribadisce Mendes.

Allo stesso modo, nessun 007 sarebbe completo senza una speciale colonna sonora. I filmmaker erano ben felici di chiamare nel team l'artista Sam Smith che ha vinto diversi dischi di platino e qui compone il brano 'Writing's On The Wall' con l'amico vincitore Grammy, Jimmy Napes.

Questa è la prima volta dal 1965 che un brano dei film di James Bond viene interpretato da un cantante britannico. Come sostiene Broccoli, "Sam e Jimmy hanno scritto un brano incredibile per SPECTRE e la performance di Sam di 'Writing's On The Wall' sarà sicuramente una delle migliori canzoni 007 di tutti i tempi".

Nel frattempo, Smith è onorato di contribuire ad un franchise così importante e di lunga durata. "Questo è uno degli apici della mia carriera", afferma. "Sono onorato di cantare il tema principale di un film 007 e sono davvero emozionato di essere parte di questa tradizione britannica".

I PERSONAGGI SECONDARI

Alla fine di Skyfall, i filmmaker avevano introdotto un uomo che avrebbe preso il posto dell'iconico personaggio "M": Ralph Fiennes avrebbe ereditato il ruolo di Dama Judi Dench. "Sono molto consapevole dell'eredità che ho ricevuto", osserva Fiennes. "Sono cresciuto con M interpretato da Bernard Lee e poi da Judi Dench che era meravigliosa. Lei ha aggiunto una grande determinatezza al personaggio e la mia idea è di portare avanti proprio questa sua caratteristica".

Fiennes è cresciuto divorando libri di Ian Fleming, John le Carré e Graham Greene e sa che il personaggio di M è plasmato dall'immagine della tipica spia della Guerra Fredda. "E sebbene io sia consapevole i tempi siano cambiati, questo M resta comunque figlio di quell'epoca. Sam Mendes è fedele alle principali linee-guida degli 007 del passato, ma ci ha chiesto di aggiungere sfumature ai nostri personaggi. In M vi sono dubbi ed incertezze intrinseche al personaggio che la letteratura di quel periodo ci tramanda".

E i suoi dubbi si palesano sin dall'inizio in SPECTRE quando subisce la pressione interna dell'intelligence stessa. "Il ruolo di M come capo degli MI6, come pure della sezione Doppio-0 – dove si ha licenza di uccidere – è sotto minaccia", rivela Fiennes.

"Il Centro di Sicurezza Nazionale è in fase di cambiamento. Andrew Scott nel ruolo di C (o Max Denbigh,) che è a capo della sezione MI5, sta per mettersi a capo di una fusione tra MI6 ed MI5, allargando quindi il suo potere. In tal modo, la sezione Doppio-0 sarà cancellata e così Bond ed M resteranno senza lavoro".

Per l'attore Andrew Scott, la pressione esercitata dal personaggio Max Denbigh/C è stata elettrizzante: "Il mio personaggio è un tipo decisamente affascinante e intelligente. Non soltanto sta al timone della fusione tra MI5 ed MI6, ma sta anche supervisionando la costruzione di una nuova sede che inglobi entrambi. Il palazzo in costruzione è straordinario – il top della tecnologia per quanto riguarda la sorveglianza mondiale".

"L'idea fulcro è che la sorveglianza mondiale debba essere potenziato", ribadisce l'attore. "C è convinto che singoli individui, persino 007, non può competere con gli enormi sviluppi tecnologici avvenuti nel 21° secolo".

Scott ci tiene a sottolineare che le idee del suo personaggio sono ultra- moderne e attuali. "Il fatto che la gente perda il controllo del proprio fantasma digitale e della propria identità online è centrale per la trama di SPECTRE. È una cosa a cui tutti possiamo relazionarci. Riguarda la nostra privacy: quanta informazione vogliamo mantenere segreta e quanta ne vogliamo proteggere. La domanda è fondamentale, oggi più che mai".

Le idee suggerite da C non soltanto rappresentano una minaccia per il lavoro di 007 ed M, ma anche della loro squadra, e in particolare di Moneypenny e Q, due personaggi che lavorano da tempo insieme a 007 ed M, reintrodotti di recente nella serie Skyfall.

"Ho sospirato al successo del film precedente, perché il pubblico mi aveva accettato", racconta Ben Whishaw che ritorna qui nel ruolo di Q. "È stato un sollievo e questo mi ha caricato e rassicurato. Allo stesso tempo, però, ero consapevole che il personaggio avrebbe dovuto affrontare nuove sfide. In questo film, peraltro, tutti i personaggi sono alle prese con una nuova sfida, visto che il loro stesso lavoro è a rischio".

"La fusione si sta avverando e grandi cambiamenti sono in corso. Il futuro di tutti è in bilico, quindi tutti sono controllati a vista, come pure sotto pressione."

Malgrado la minaccia alla sua posizione, Q si conferma un vero amico per 007 e si mette in gioco in prima linea, disobbedendo agli ordini del suo superiore, pur di aiutare Bond a raggiungere i suoi obiettivi.

"Credo che abbia un gran rispetto per Bond", osserva Whishaw sul rapporto tra i due. "È leggermente sospettoso, perché vede che Bond ha uno strano magnetismo e carisma sulla gente e certamente anche su di lui. Così Q vuole riuscire a controllare questa sua attrazione. Eppure ha una grandissima lealtà nei suoi confronti".

Dopo averla vista in Skyfall, ancora una volta troviamo il personaggio di Moneypenny, nuovamente interpretata da Naomie Harris. Dopo aver sparato a Bond per sbaglio all'inizio di Skyfall, aveva abbandonato il suo posto da agente sul campo per lavorare agli ordini del personaggio di Fiennes.

"Moneypenny in questo film lavora ancora in ufficio, non è sul campo in azione con 007. Lo assiste, ma agisce in modo celato".

Uno dei temi principali di SPECTRE è il tema della fiducia, e questo è messo in evidenza soprattutto dalla relazione tra Bond e Moneypenny. All'inizio della storia, quando la fiducia di 007 nell'organizzazione inizia a diminuire, la sua fiducia in Moneypenny è ancora solida.

"Quello che è davvero fantastico in SPECTRE è il fatto che la loro relazione si sviluppa e i due si avvicinano molto. C'è molta fiducia reciproca", commenta Harris a proposito di Moneypenny e 007.

"Non dimentichiamo che Bond non ha molti amici ed il fatto che classifichi Moneypenny tra questi è senz'altro un vero onore per lei, e non per nulla lei ne è orgogliosa. Bond non si fa avvicinare facilmente, mentre loro addirittura flirtano amichevolmente".

Come ben sappiamo, Bond non è certo immune alle bellezze femminili, anzi, e così anche in SPECTRE lo vediamo nella sua veste di seduttore. La prima donna a cascare al suo fascino è Estrella, che conosciamo a Città del Messico, interpretata dall'attrice messicana Stephanie Sigman.

"Nelle prime scene del film, vediamo Bond ed Estrella che celebrano il Giorno dei Morti in una location unica al mondo tra migliaia di persone. È una scena meravigliosa", spiega la Sigman. "Perché è molto vicina alla realtà di come siamo soliti festeggiare questa ricorrenza in Messico. Essendo messicana, per me non è stato difficile immergermi completamente nelle scene".

Bond incontra poi la bellissima vedova Lucia Sciarra, interpretata dall'italiana Monica Bellucci, un'attrice che i produttori Michael G. Wilson e Barbara Broccoli avevano già voluto nel cast in precedenza, senza mai riuscire ad incastrare i reciproci impegni. "Siamo felicissimi che la Bellucci sia finalmente parte della nostra squadra", osserva la Wilson. "È perfetta per il ruolo".

Dal canto suo, la Bellucci sottolinea quanto fosse felice anche lei di essere parte della saga. "Ho subito risposto di sì, perché sono felice di lavorare con Sam Mendes e di essere parte di questo progetto. Ho un tale rispetto per i film di James Bond in generale, perché credo siano parte della grande storia del cinema. E rispetto anche tutte le 'James Bond girl'; credo siano attrici bellissime e di grande talento e quindi essere parte di questa pezzo di storia è davvero stimolante".

Il suo personaggio è una donna italiana molto seduttiva e piena di segreti. "Il marito mafioso viene ammazzato ed anche lei rischia la stessa fine", spiega la Bellucci. "Appena incontra Bond, non si fida di lui perché lei viene da un mondo dove solo gli uomini corrotti posseggono il vero potere".

"Eppure la chimica e l'attrazione tra loro è talmente forte che lei capisce subito di avere dalla sua parte il 'potere' delle donne. E solo allora riesce a fidarsi. Lui la salva e lei gli dà le tutte informazioni necessarie", dice ridendo. "Diciamo che il loro contratto di fiducia viene siglato in modo… decisamente singolare!"

Un'altra donna in SPECTRE che gioca un ruolo fondamentale è Madeleine Swann, interpretato dall'attrice francese Léa Seydoux. "È un medico ed una donna forte", sottolinea la Seydoux. "È intelligente, indipendente e non vuole avere nulla a che fare con Bond quando lo incontra la prima volta. Non ne subisce il fascino".

Poi però, mentre la storia si dipana, gli eventi creano un cambiamento nella dinamica della loro relazione che si scioglie. "Lei capisce Bond, perché conosce il mondo in cui vive", continua l'attrice. "Per la sua missione, 007 ha bisogno di capire cose del suo passato e ha bisogno di Madeleine per ottenere tali informazioni. In seguito, la loro relazione si rafforza anche più".

Mentre le nuove donne nella vita di Bond ancora una volta hanno un'ottima relazione con lui, la sua relazione con gli uomini è decisamente più turbolenta. Quando incombe su un'assemblea del gruppo SPECTRE, si trova faccia a faccia con un personaggio enigmatico e raccapricciante, Oberhauser, il capo dell'organizzazione, interpretato dall'attore vincitore di ben due premi Oscar Christoph Waltz.

"In questo film la dinamica protagonista/antagonista è propriamente quella classica", spiega Waltz. "Si basa sul fatto che la missione del protagonista deve essere ostacolata, e ad ogni ostacolo si deve aggiungere un livello di difficoltà che non solo mette a rischio e pericolo il conseguimento della missione, ma persino l'esistenza dell'eroe stesso".

"Tutti erano molto consapevoli di tale dinamica che peraltro, in questo contesto, era proprio quanto si desiderava. Questo tipo di dinamica è proprio quello che rende queste storie interessanti".

Waltz è molto felice di essere protagonista di uno degli 007 di Daniel Craig, dati i loro toni più forti e occasionalmente anche più cupi. "Con Daniel, l'aspetto scanzonato dei film della saga si è mitigata e per motivi ben precisi", spiega la star austriaca. "Negli 007 di Daniel, Bond ha svelato un animo più complesso e meno ironico. Se questo fatto viene confermato o meno in questo film, lo dirà il pubblico".

Come spesso accade nel film di Bond, solitamente uno scagnozzo molto distinto sostiene l'antagonista principale. Basti pensare, per esempio, ad Auric Goldfinger e Oddjob, o Francisco Scaramanga e Nick Nack, giusto per nominarne due. In SPECTRE, non solo i filmmaker introducono Oberhauser, ma anche Hinx, il suo agente muscoloso, interpretato da Dave Bautista.

"Credo che questo film abbia qualcosa della scuola di vecchio stampo degli 007, soprattutto considerando la specificità della storia di SPECTRE", spiega Bautista. "SPECTRE è una organizzazione vasta, geniale, con il potere dell'ubiquità. È una setta misteriosa e segreta, e tale deve restare".

"Ho sempre pensato che fosse figo essere il cattivo", aggiunge "ma essere un membro di SPECTRE è addirittura superlativo!"

"Hinx è un personaggio perfetto per Bond. Ha una personalità molto forte che si evidenzia in una scena di lotta in particolare. Quando si pensa a 007, è difficile immaginarlo perdere in uno scontro, eppure qui accade proprio questo".

Un altro personagigo importante nella trama di SPECTRE è Mr. White, interpretato da Jesper Christensen. In Casino Royale, il personaggio era responsabile per il tradimento ai danni di 007 da parte di Vesper Lynd ed è apparso inoltre brevemente in Quantum Of Solace. "Si direbbe un boss del crimine ma si scoprirà poi che non è esattamente il capo, perché c'è qualcuno al di sopra di lui", spiega Christensen.

L'uomo nello scalino più alto è Oberhauser. "White non è più parte della sua organizzazione e si sta nascondendo", continua Christensen. "Ora, però, è stato ritrovato e viene lentamente avvelenato".

Quando Bond trova White, quest'ultimo sta morendo. "White non sa bene cosa fare", racconta Christensen, "ma 007 gli chiede di aiutarlo nell'investigazione su SPECTRE. Bond gioca sull'affetto di White per sua figlia. White, infatti, ha una sola figlia ed è l'unica cosa al mondo che gli interessi veramente. E così, per proteggerla, White mette Bond al corrente di alcuni segreti fondamentali".

Tramite le rivelazioni che scopriamo in SPECTRE, lentamente iniziamo a capire che dietro tutte le tragedie che Bond aveva affrontato negli ultimi tre film v'è un solo uomo…

LA SCENOGRAFIA

Lo scenografo premio Oscar Dennis Gassner è al suo terzo film James Bond, e al suo quarto con Sam Mendes. "Lavorare con Dennis ha un che di magico. Ha una creatività incredibile", osserva Mendes. "Gli schizzi di Dennis sul retro di un tovagliolino sono meglio di 70 pagine di storyboard. Per non parlare del suo senso del colore e della luce, la sua architettura, il suo stile ed il suo gusto – tutte cose impeccabili".

Le idee di base per SPECTRE, spiega Gassner, erano già presenti in Skyfall. "Skyfall è l'inizio e SPECTRE la continuazione. Nel mio primo incontro con Sam gli ho chiesto dove volesse arrivare con questo film. Qual era la sua direzione. E lui mi ha risposto, 'Riesci a trovarmi qualcosa di caldo e poi qualcosa di freddo?'"

Spostando Bond attraverso località contrastanti, dal caldo al freddo, il film apre nel bel mezzo del Giorno dei Morti di Città di Messico. "Quando è finalmente arrivato il Giorno dei Morti ero davvero felice perché venendo dalla California, mi sento molto affine alla cultura messicana", spiega Gassner.

"Abbiamo iniziato a fare le nostre ricerche e poi una volta raggiunto il giusto tono, abbiamo iniziato a creare lo storyboard e funzionava bene. È stato fantastico lavorare con i messicani, perché hanno una grande passione e amano esternare la loro cultura. Lavorare alla sequenza del Giorno dei Morti è stato uno dei momenti più emozionanti della mia carriera, in assoluto".

La parata comprendeva 10 modellini decorativi di carri allegorici, il più alto dei quali alto 11 metri. Il carro centrale era "La Calavera Catrina", ispirato dall'opera omonima dell'illustratore e litografo messicano José Guadalupe Posada, e rappresentava un cappello largo 10 metri.

Alla ricerca del contrasto più spettacolare, Gassner e Mendes hanno poi deciso di spostare la troupe sulle Alpi, dove si svolgono altre scene chiavi, compreso la presentazione di Bond ad un personaggio importante alla Hoffler Klinik.

"Scoprire la Hoffler Klinik è stato l'inizio di quest'avventura per me", spiega Gassner. "Abbiamo visitato le Alpi svizzere, austriache e italiane. Fortunatamente, ho trovato Sölden in Austria, ed un ristorante, la ICE-Q, in cima ad uno skilift, che è divenuta la base di quanto cercavamo. La Klinik è un po' come un gioiellino di ghiaccio nel bel mezzo del film!"

Gassner racconta che la ICE-Q aveva la perfetta estetica e pulizia per una clinica alpina come la Hoffler Klinik e la sua posizione a 3000 metri sul Monte Gaislachkogl lo rendeva particolarmente attraente. Con scene chiavi ambientate all'interno della Klinik, i filmmaker ne hanno potuto anche ricostruito gli interni agli Studi Pinewood in Inghilterra, gli studi tradizionali dei film di James Bond.

Conoscendo il debole di Sam Mendes per le simmetrie, sia nelle scene che nella loro composizione, Gassner ha messo l'esistente architettura a specchio per creare la forma di una 'farfalla'. Man mano che l'idea si sviluppava la nuova impronta veniva messa di nuovo a specchio per formare il disegno finale composto di quattro ali a balzo che si irradiavano intorno ad un cortile centrale.

Per bilanciare la simmetria del nuovo palazzo, è stato costruito un tunnel con un ingresso centrale in cemento, sia in Austria che negli studi di Pinewood, in modo da permettere agli attori di passare continuamente tra i set interni e quelli esterni.

Infine, alla ricerca della giusta città europea per il film, si è deciso per Roma, sia per il suo senso del potere che per la sua grandiosità, che ben si legano ai film di Bond, e in particolare a SPECTRE.

"Tutte le grandi città europee sono stimolanti", spiega Gassner "e Roma non è da meno. Ma quel che volevamo trasferire sul grande schermo era il senso di potere che traspira l'architettura di questa città".

Una scena chiave ambientata a Roma, girata a Pinewood, è la grande riunione dell'organizzazione SPECTRE che introduce l'antagonista principale del film, Oberhauser. "Ancora una volta, disegnando quella scena, tutto doveva rimandare al senso del potere: era quello che stavamo cercando di trasmettere", spiega Gassner. "La location originale su cui abbiamo modellato i nostri interni era la Reggia di Caserta, vicino a Napoli".

"Anche qui c'è un senso di superba grandiosità e volevamo che la riunione di SPECTRE trasmettesse proprio questo", aggiunge. "Siamo riusciti a farlo negli studi a disposizione e credo che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. L'ingresso di Oberhauser è un momento importante, e avviene in modo imponente. E questo era fondamentale".

Un'altra location chiave era il Marocco, e in particolare la città di Tangeri. "È una città stimolante", ricorda Gassner. "Tangeri generalmente ha un'immagine romantica e questo ci ha permesso di girare un certo numero di scene importanti".

A Londra, nel frattempo, Gassner stava ricreando delle location molto specifiche, compreso l'ufficio di M, il nascondiglio di Q, e l'appartamento di Bond, tanto per nominarne alcune. "Per l'ufficio di M, naturalmente siamo tornati alla stanza dalla 'porta rossa' che è un classico", descrive, riferendosi all'archetipo e tradizionale ambiente della Whitehall che negli anni ha ospitato M, quando era interpretato da Bernard Lee, "e poi da qui siamo andati al laboratorio e all'officina di Q".

Secondo il produttore Michael G. Wilson, l'ambiente di lavoro di Q in SPECTRE mostra la sua ricca inventiva. "Q torna ai suoi marchingegni meccanici, aggiusta tutto ma ormai i suoi marchingegni sono anche tecnologici. È un po' come il laboratorio high-tech di un professore matto!"

Oltre a dare a Q un nuovo ambiente, in SPECTRE vediamo anche l'abitazione di Bond a Londra. Spiega la produttrice Barbara Broccoli, "Prima della pre-produzione, ho detto a Dennis che l'appartamento di Bond sarebbe stato una delle location più difficile da trovare e dopo aver girato, lui ha detto, 'Avevi ragione', perché è chiaro che ognuno di noi ha la proprio fantasia sull'appartamento di Bond".

"Cercando di immaginare l'abitazione di Bond", aggiunge, "era chiaro che ognuno avesse aspettative diverse. Sapevamo che sarebbe stato difficile da trovare ma Dennis ha fatto un grande lavoro. Anche Daniel era molto coinvolto nella scenografia, perché avrebbe raccontato molto del suo personaggio e di quello che lui stesso chiama casa".

LE LOCATION E GLI STUNT

Ogni location in SPECTRE presenta stunt e scene spettacolari, a cominciare dal Giorno dei Morti in Città del Messico, che ha richiesto 1.520 generici, vestiti e truccati da 107 diversi truccatori, 98 dei quali locali. Ogni giorno di lavorazione richiedeva tre ore e mezzo di lavoro per preparare la folla.

I filmmaker hanno girato in tre diverse location della città – il Gran Hotel, Plaza Tolsá e Zócalo, che è la più grande piazza nel centro della città. La squadra stunt ha riprodotto un'esplosione che coinvolgeva l'albergo negli Studi Pinewood in Inghilterra, sebbene anche Zócalo fosse sede di un elicottero fuori controllo pilotato dal celebre pilota Red Bull Chuck Aaron.

L'elicottero Red Bull è costruito precisamente per i tonneau e i free-diving. A causa dell'altitudine di Città del Messico, Aaron aveva dei limiti precisi alle acrobazie che avrebbe potuto eseguire. Eppure, ha spinto oltre il dovuto, viaggiando appena 10 metri sopra la testa delle comparse con due stunt che riproducevano la lotta mentre erano appesi dall'elicottero.

Il coordinatore stunt, Gary Powell, osserva "Il mondo degli stunt è cambiato molto e tutte le nostre scene d'azione sono ormai molto attente alla narrativa che è importante, perché in molti film si dimentica la trama, e i personaggi pensano solo a picchiarsi – 'crash, bang, wallop!'"

La scena dell'elicottero in Messico, continua, è inerente alla storia: "Non vogliamo semplicemente far esplodere tutto perché è bello a vedersi. In tutte le azioni in un film di 007, raccontiamo la storia durante le scene di scontro".

La maggior parte delle scene d'azione vengono girate dal vivo, come in tutti i film di James Bond. "Noi giriamo il più possibile dal vero", osserva il supervisore degli effetti speciali e degli effetti in miniatura Chris Corbould. "e poi arriva la squadra degli effetti visivi e migliora quello che noi abbiamo già girato, modificandolo qua e là, aggiungendo un tocco di pittura per togliere cose di troppo, aggiungendo altro",

Tutto però è ambientato nella realtà. A Città del Messico si possono vedere migliaia di persone a Zócalo che reagiscono all'incredibile sequenza dell'elicottero che sfreccia nel cielo sopra di loro".

Ci sono poi altre scene di azione in Austria, dove i filmmaker si trovano al Lago Altaussee, Obertilliach e a Sölden, quest'ultimo sede del ristorante ICE-Q, e alla funivia che si vede in una difficile scena con Q.

Secondo Corbould, la più importante sequenza girata in Austria si è dimostrata essere molto complicata tecnicamente. "Avevamo aeroplani appesi su cavi che scendevano a valle per colpire uno degli antagonisti e il suo scagnozzo che stanno scappando in Range Rover," spiega.

"Poi l'ala dell'aereo colpisce un albero e precipita a terra, scendendo a valle. In realtà, gli aerei sono manovrati da motoslitte costruite al loro interno e quindi vengono 'guidati' a valle".

Corbould e la sua squadra hanno usato ben otto diversi tipi di aerei resi complici da cavi separati. Solo due aerei potevano volare, mentre gli altri due erano attaccati a cavi. Altri quattro aeroplani erano telai legati a motoslitte che gli stunt potevano guidare per far volare gli aerei lungo le montagne, assicurandosi però il totale controllo dei loro spostamenti.

"Si trattava di trovare il veicolo giusto per il terreno giusto e incorporarlo dentro il veicolo principale", spiega Corbould. "In SPECTRE, si vede un aereo che sfascia una stalla, entrando da una parte ed uscendo dall'altra, schiantandosi da 8 metri di altitudine".

Per girare questa sequenza, la squadra di SPECTRE ha inserito dieci baracche ed una stalla al set della location. Otto baracche sono state trovate nelle vicinanze, e sono state comprate e ricostruite sul set. È stato usato un totale di 20 miglia di legno per ricreare le baracche e la stalla attraverso la quale si schianta l'aereo.

La più grande sfida in Austria, però, doveva ancora presentarsi. "Per il periodo delle riprese, purtroppo, in Austria non arrivava la neve, né c'era ghiaccio", afferma Corbould. "E così abbiamo dovuto rimandare la preparazione e andare altrove per provare gli aerei sui cavi e le motoslitte".

Il tempo in Austria è stato così insolito che i filmmaker hanno dovuto ricreare 400 tonnellate di neve per ricoprire la montagna che di solito è imbiancata. "Abbiamo girato questa sequenza e poi siamo partiti alla volta di Roma", ricorda Corbould.

A Roma, i filmmaker hanno girato per quattro giorni al Museo della Civiltà Romana, che per l'occasione è stato trasformato nel cimitero dove Bond incontra la vedova Lucia per la prima volta. La seconda unità ha poi trascorso 18 notti (in tre settimane) a girare la scena dell'inseguimento di macchine, dove Bond nella sua Aston Martin DB10 e Hinx in una Jaguar C-X75 si inseguono per le strade della città.

"La nostra idea è quella di cercare di fare cose sullo schermo mai viste prima in un film 007", spiega la produttrice Barbara Broccoli. "E il risultato è che a Roma abbiamo voluto creare la più spettacolare degli inseguimenti di macchine. È qualcosa di cui ci sentiamo molto orgogliosi e credo che anche i romani ne saranno molto orgogliosi".

Le logistiche sono comunque state difficili da gestire. "A Roma abbiamo esaminato tantissime strade. Le strade sono importanti per uno stunt perché ognuna ha una caratteristica unica e gli stunt sanno se può essere utile o no alla riuscita di una determinata scena", spiega Gary.

"Spesso alla richiesta di un permesso ci veniva detto di sì, ma a volte abbiamo ricevuto dei rifiuti e così bisognava trovare altre strade. Trovare le giuste strade per gli stunt è stato un lavoro meticoloso che ci ha costretti a diversi viaggi su Roma".

Per girare, i filmmaker hanno dovuto far chiudere diversi quartieri della città, compresa un'area lungo il Tevere che va da piazza S. Pietro verso il Colosseo. Anche se il pubblico vedrà solo due macchine sul grande schermo, la seconda unità ha usato un totale di otto Aston Martin e sette Jaguar per riprendere l'inseguimento.

Corbould ci tiene a puntualizzare che l'inseguimento a Roma non permetteva margini di errori: "Gli stunt dovevano guidare a 160 Km/h in città e tutto doveva essere assolutamente perfetto".

"Non volevamo che gli autisti si facessero male ma non volevamo neanche danneggiare i beni culturali della città. La posta in gioco era alta. E così abbiamo trascorso molto tempo a testare le macchine per assicurarci che potessero reggere il regime a cui sarebbero poi stati sottoposti durante l'inseguimento".

Per i filmmaker, il Marocco è stato la location più difficile. Qui la prima unità avrebbe girato a Tangeri ed Erfoud, mentre la seconda unità doveva girare anche a Oujda, una città a nordest del paese. Mentre era piacevole lavorare in città, girare nei deserti fuori Erfoud è stata una vera e propria sfida.

Nel deserto, i filmmaker dovevano assicurarsi che tutti gli abitanti dei villaggi nel raggio di 20 miglia fossero a conoscenza delle esplosioni che avrebbero provocato per ragioni filmiche. Il reparto location doveva quindi avvertire tutti i villaggi e le tribù nomadi. Per l'occasione durante la preparazione e le riprese sono state assunte diverse guide e molto personale per la sicurezza locale.

A rendere le cose ancora più complicate, una enorme tempesta di sabbia si è abbattuta su Erfoud il primo giorno di riprese, interrompendo lo shooting per l'intero pomeriggio, a causa della totale assenza di visibilità. La troupe ha dovuto chiudersi nei veicoli di servizio mentre i venti raggiungevano 80 Km/h. La temperatura ad Erfoud era solitamente 45°C ma nei giorni più caldi arrivava persino a 50°C.

Qui, la squadra degli effetti speciali ha coordinato quel che si può considerare la più grande esplosione nella storia del cinema. La squadra ha portato oltre 8 mila litri di kerosene per creare l'esplosione. "È senz'altro la più grande esplosione della mia carriera", afferma Corbould. "È stato complesso coordinarla e metterla in pratica ma ne è valsa senz'altro la pena".

Tornati a Londra, i filmmaker hanno dovuto affrontare altre sfide per predisporre le scene da girare a Londra. Le location principali comprendevano il Comune, La Casa del Sindaco, e la London Assembly – che nel film è il Centro per la Sicurezza Nazionale – come pure un numero di ponti sul fiume Tamigi. Il Ponte Westminster in particolare ha avuto un ruolo chiave nel momento culmine del film e per questo motivo una parte di essa è stata ricostruita a Pinewood.

Il supervisore alle location, Emma Pill, spiega, "Avevamo una scena da girare sul fiume di notte che coinvolgeva una barca ed un elicottero che volava a bassissima altitudine, e questo ha sollevato diverse sfide organizzative".

Per ognuna delle sei riprese notturne, i filmmaker hanno avuto bisogno del supporto dell'Autorità Portuali di Londra. "Organizzare gli orari è stato complicato a causa dei tanti eventi che si stavano svolgendo a Londra in quel periodo, compreso le Elezioni Generali, lo State Opening of Parliament ed i tre weekend dei Trooping the Colour", continua la Pill.

In modo da completare le scene con gli elicotteri che volavano bassi sul fiume, i filmmaker hanno dovuto inviare 11.000 lettere ai residenti e alle imprese locali. "La più grande sfida, però, è stata illuminare il fiume di notte", ricorda la Pill. "Questo ha richiesto settimane di preparazione. Abbiamo illuminato ogni arco dei ponti di Vauxhall, Lambeth ed Westminster Bridge – per un totale di 17 archi.

"Queste luci dovevano rimanere in posizione per cinque settimane. Abbiamo inoltre illuminato il fiume da 10 tetti di altrettanti palazzi lungo il Fiume Tamigi – dal Ponte Vauxhall al Ponte Hungerford – coordinandoci con tre organizzazioni istituzionali, quali il Lambeth Palace, il Tate Britain, ed i Royal Parks in modo da ottenere i diversi permessi necessari. Abbiamo inoltre lavorato a stretto contatto con la House of Commons, la County Hall e The London Eye perché diverse luci della città fossero lasciate accese o altre venissero spente, oppure per cambiare il colore delle luci per ogni notte di riprese".

Ogni ripresa notturna ha coinvolto una troupe di circa 200 persone, compreso di militari, personale di sicurezza, vigili urbani ed ufficiali di polizia. "Questo significa che c'erano anche un gran numero di microfoni e interfoni da distribuire e coordinare ogni sera", ricorda ridendo la Pill. "Eppure, ogni ripresa notturna è andata liscio come l'olio".

GLI ULTIMISSIMI VEICOLI BOND

Il 24° film di James Bond, SPECTRE, è una pietra miliare nel rapporto tra la serie cinematografica e la casa automobilistica Aston Martin, essendo il 50° anniversario della loro collaborazione. E così, la Aston Martin ha costruito una macchina appositamente per questo film. La celebre DB5, che ha debuttato nel film Agente 007-Missione Goldfinger nel 1964, o la DBS che è apparsa nel 1969 nel film Agente 007-Al servizio di Sua Maestà o la V8 Volante, vista nel film 007-Zona pericolo nel 1987 — giusto per nominarne alcuni — erano tutte macchine commerciate regolarmente. Questa nuova DB10 ha invece qualcosa di interamente diverso.

La DB10 è una 'concept car'. Ha un telaio basato su una V8 Vantage modificata ma con le sospensioni più lunghe, e vanta un motore V8 a 4.7-litri. Raggiunge una velocità massima di 305 Km/h e può arrivare a 100 Km/h in soli 4,7 secondi. L'elegante veicolo ha un cofano che ricorda il muso di uno squalo ed il radiatore ben celato dietro la linea principale. Questa nuova reinterpretazione del classico posizionamento del radiatore sta a sottolineare la furtiva personalità della macchina stessa.

Tutti i pannelli della macchina sono in fibra di carbonio, evidente sul cruscotto e sul diffusore. La macchina presenta un cofano a conchiglia con un sistema di raffreddamento perforato, in modo che non ci sia necessità di una ventola. Per richiamare il DB5 ma allo stesso tempo fare un passo avanti, gli ingegneri hanno lavorato sodo per assicurarsi che il profilo del DB10 presentasse una sagoma morbida ed elegante, dalla punta del cofano al retro.

Il DB10 è la sesta Aston che vediamo in un film di James Bond, e di questo 'concept car' ne sono stati costruiti soltanto diece. Otto sono stati utilizzati per girare le scene principali, mentre le altre due sono state costruite per scopi promozionali. Uno di questi sarà messo all'asta il prossimo anno per beneficienza.

Nel disegnare il veicolo, Aston Martin ha invitato il regista di Skyfall e Spectre Sam Mendes ad offrire i suoi suggerimenti. "Ero molto entusiasta prima di andare a vedere l'auto", afferma il regista premio Oscar. "Non so se sia stata il fascino della Aston a farmi sentire così, oppure se fosse semplicemente io – fatto sta che quando ho visto il primo modello, ho chiesto che fossero rimossi tutti gli accessori non necessari".

"Volevo una macchina che avesse delle linee precise, nitide", aggiunge. "Qualcosa di classico di cui non si capisse l'anno di nascita. E infatti, potrebbe sembrare che questa macchina sia stata costruita tra gli anni 70 ed oggi".

La macchina è presente durante un inseguimento notturno che si dipana tra le vie di Roma, mentre Hinx (interpretato da Dave Bautista) insegue Bond sulla sua Jaguar C-X75, un'altra 'concept car' ad alta tecnologia. Anche la Jaguar ha una forte relazione con i film di James Bond e la C-X75 si è dimostrato un'ottima accoppiata per la DB10.

"Il progetto C-X75 rappresenta senz'altro l'apice dell'ingegneria e del design Jaguar", afferma Adrian Hallmark, il Direttore Mondiale Jaguar. Indubbiamente, la C-X75 ha una potenza combinata in uscita di 850bhp grazie ad un motore all'avanguardia 1,6 litri quattro cilindri a sovralimentazione turbo ispirato alla Formula 1.

Con una trasmissione a sette marce, la macchina può passare da 0-160 Km/h in meno di 6 secondi. Il primo prototipo C-X75 superava i 320 km/h nel test e la macchina teoricamente ha una velocità massima di 355 Km/h. Il coordinatore stunt, Gary Powell, era scioccato: "La Jag è talmente potente che abbiamo dovuto calare un pochino la potenza del motore, in modo che la reazione all'accelerazione non fosse eccessiva". Sono state usate sette Jaguar per girare la sequenza dell'inseguimento a Roma.

Hinx non guida solo la Jaguar C-X75. Lo vediamo anche su una Land Rover in una scene che si svolge sulle Alpi. Sono state usate un bel numero di Land Rober, ed ognuna doveva essere ritoccata per assicurare l'incolumità degli stunt che si susseguivano.

Il supervisore effetti speciali Chris Corbould scende nei dettagli, "Per girare le scene in Austria, abbiamo dovuto aggiungere roll-bar ad ogni macchina. Una volta inseriti i roll-bar, li abbiamo riportati alla Land Rover che li ha nascosti abilmente, per essere poi pronti a girare".

La Land Rover nera 4×4 è protagonista di una sequenza stunt di inseguimento con un aereo, la Britten-Norman BN-2 Islander, un aereo leggero usato dalle forze militari inglesi negli anni 60, che Bond usa per inseguire Hinx durante un'azione cruciale. Sebbene costruito negli anni 60, diverse centinaia di BN-2 Islanders sono tutt'oggi usati da operatori commerciali, come pure dalla British Army e dalle forze di polizia del Regno Unito.

In tutto, sono stati usati otto aerei per una serie di stunt. Due erano pienamente funzionali: erano stati affittati e pitturati con una vernice lavabile. Altri due telai sono stati costruiti per essere manovrati su cavi che governavano gli aerei sopra i 4×4, facendone poi abbattere uno su una stalla costruita di proposito. Altri quattro aerei erano intelaiati e attaccati a motoslitte.

"E così, quando nel film si vede l'aereo che si schianta, in realtà è la nostra squadra stunt che lo guida a valle con le motoslitte", spiega Chris Corbould. "Si direbbe che abbia perso il controllo, ma di fatto stiamo guidando l'aeroplano da dentro il telaio".

Altri veicoli degni di nota in SPECTRE comprendono tre diversi tipi di elicotteri. L'elicottero leggero McDonnell Douglas MD500E viene usato in Marocco, mentre un veicolo leggero bimotore, l'AgustaWestland AW109, è parte integrante della scena clou al Ponte Westminster di Londra.

L'elicottero più importante, però, forse è il Messerschmitt-Bölkow-Blohm Bo 105 anch'esso un leggero bimotore, protagonista della scene mozzafiato che si svolge a Città del Messico. La Bo 105, pilotato da Chuck Aaron del gruppo stunt aerobatico Red Bull, è stato costruito appositamente per i tonneau e i free-diving.

A causa dell'altitudine di Città del Messico, Aaron ha dovuto mettere dei freni alle sue acrobazie per la scena entusiasmante che si svolge sopra la piazza principale, la Zócalo: qui ha volato appena 10 metri sopra le teste dei generici mentre due stunt erano appesi all'esterno del veicolo impegnati in una lotta fisica.

"La sequenza a Città del Messico ha il suo apice con una spettacolare lotta dentro un elicottero che perde il controllo", racconta Mendes. "Il pilota, Chuck Aaron, è eccezionale, e fa delle cose inverosimili. È una scena unica e non è mai stata visto qualcosa di simile in un film di James Bond".

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