Romeo e Giulietta (2014)
Romeo and JulietPregiudizio. Rabbia. Tradimento. E la possibilità che il vero amore possa avere la meglio su tutto. Semplicemente, la più grande storia d'amore di tutti i tempi. Grazie alle riprese a Broadway e con protagonista l'attore britannico Orlando Bloom e la due volte candidata ai Tony Award, Condola Rashad, questa appassionante nuova produzione di Romeo e Giulietta rappresenta una versione moderna di una delle opere più amate di Shakespeare. Rappresentata a Broadway per la prima volta in 36 anni, è diretta da David Leveaux, che fornisce una grande energia e un'ambientazione moderna a questa interpretazione del racconto tragico di due innamorati. Il 2014 rappresenta il 450esimo anniversario della nascita di Shakespeare, il Romeo e Giulietta di Broadway conquisterà sia l'appassionato di teatro sia chi viene a contatto per la prima volta con Shakespeare.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita in Italia: 28/07/2014Data di Uscita USA: giovedì 13 Febbraio 2014
Prima Uscita: 13/02/2014 (USA)
Genere: Musical, Drammatico, Romantico
Nazione: USA - 2014
Durata: 135 minuti
Formato: Colore
Distribuzione: Microcinema
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"In sostanza, Romeo e Giulietta parla del miracolo dell'amore tra due giovani e in quest'epoca cinica dobbiamo fornire a questo spettacolo più calore ed energia possibile, per farlo arrivare a un pubblico moderno", sostiene il regista britannico. Molti si chiedevano chi avrebbe interpretato i due celebri innamorati di Shakespeare. La produzione di Leveaux, che debutterà al Richard Rodgers Theatre il 24 agosto, con un'anteprima il 19 settembre, vede coinvolti Orlando Bloom nei panni di Romeo e Condola Rashad in quelli di Giulietta.
La star del cinema Bloom, noto per la trilogia de Il Signore degli Anelli e la serie di Pirati dei Caraibi, è stato il primo dei due protagonisti a essere scelto. "Ero affascinato dalla sua passione e dal suo amore assoluto per questo linguaggio", sostiene Leveaux. E la Rashad, candidata ai Tony Award® quest'anno per The Trip to Bountiful, era perfetta per la parte. "Dopo averla vista e aver lavorato alcune sessioni insieme, ho capito che è una perfetta Giulietta contemporanea. Possiede delle doti comiche e di grande passione, oltre a essere dotata di un carisma enorme".
Considerando l'etnia dei due attori, Leveaux ha deciso che la famiglia di Giulietta, il clan dei Capuleti, fosse composta di neri, mentre quello di Romeo, i Montecchi, di bianchi.
Un casting che punta sulla differenza di razza per queste due famiglie in lotta rappresenta una forte dichiarazione di intenti, ma Leveaux sostiene di non aver voluto inserire un "commento etnico" allo spettacolo. "Sappiamo bene che l'interesse principale nel vedere Romeo e Giulietta è di farsi trascinare da una storia d'amore magnifica e impossibile", prosegue il regista. "Ma la storia è inserita in un contesto fatto di idee forti ed esperienze su come funziona la famiglia e la lealtà verso di essa. Queste due famiglie così diverse si muovono seguendo ciascuna le proprie leggi e regole. Sono molto colti, ma hanno dimenticato la causa originaria del conflitto che esiste tra loro che viene semplicemente tramandato di generazione in generazione, passando automaticamente ai più giovani e che mai si pongono alcun interrogativo. L'idea che il giovane esponente della famiglia Montecchi si innamori dell'ambita figlia della famiglia Capuleti rappresenta un'eccezionale trasgressione, che sconvolge le regole della società in cui vivono".
"Una versione moderna di Romeo e Giulietta non significa dover aggiornare l'opera di Shakespeare", spiega il regista. È il fatto che questi giovani innamorati vadano contro i legami familiari che porta questa nuova produzione di Romeo e Giulietta ad avere "un effetto forte" nel 2013 e a New York. "Lo spettacolo affronta il tema del fondamentalismo, considera quello che accade quando i giovani vanno contro quelle regole incise nella pietra che gli vengono imposte, e rivela come questo porti alla violenza. Ritengo che Shakespeare parlasse di un mondo solo in parte civilizzato. C'è solo un centimetro di civiltà in chilometri e chilometri di profonda barbarie. Era sempre pericoloso e, per certi versi, un mondo decisamente primordiale. Noi amiamo definire civile anche il nostro mondo, ma non sempre è vero".
Leveaux, cinque volte candidato ai Tony Award®, sostiene che Romeo e Giulietta abbia qualcosa in comune con i revival degli spettacoli di Tom Stoppard (La cosa reale, Acrobati, Arcadia) e Harold Pinter (Tradimenti) che ha diretto nell'ultimo decennio a Broadway. "Questi sono scrittori che hanno cambiato il modo in cui ascoltiamo la lingua inglese. E Shakespeare rappresenta l'esempio supremo di colui che ci ha fornito un nuovo modo di utilizzare la lingua e pertanto di descrivere il mondo in cui viviamo. Quest'opera contiene alcuni esempi del suo linguaggio più emozionante. Non c'è nessuno nelle opere di Shakespeare che parli come Giulietta. Lei possiede una maniera unica di descrivere il mondo". Il regista sostiene che si possa assistere al suo Romeo e Giulietta come si farebbe con un concerto jazz. "È l'emozione di guardare due persone che si innamorano, in parte, perché trovano l'uno nell'altra lo stesso entusiasmo nell'immaginare un mondo diverso da come lo vedono i loro genitori e gli adulti. Penso che il piacere di guardare questo spettacolo derivi in buona parte da quello che la lingua inglese è in grado di esprimere nella prima produzione di Broadway di Romeo e Giulietta. I giovani spingono sempre in avanti i limiti del linguaggio, oggi lo fanno utilizzando le nuove tecnologie e i social media".
Prendendo spunto da Giulietta, che nell'opera descrive il ritmo degli eventi come "troppo veloci, come la luce", Leveaux ritiene che Romeo e Giulietta debba "avere un fuoco e una velocità reali" per appassionare oggi il pubblico di Broadway. "Ho pensato che se avessimo coperto il palco con della sabbia e avessimo appiccato il fuoco, avremmo potuto esprimere bene il clima sensuale ed emotivo dell'opera", afferma il regista. "Broadway è come un'arena piena di gladiatori, quindi bisogna sempre trasmettere le sensazioni di un evento". Leveaux ricorda che, alcuni anni fa, uno dei suoi mentori, Joseph Chaikin, un pioniere del teatro d'avanguardia degli anni sessanta, gli ha rivelato la sua più importante scoperta in quell'era di sperimentazione: non c'è nulla che possa giustificare il fatto che il pubblico abbandoni il teatro con meno energia di quella che aveva quando è entrato. "Stare vicino a questo spettacolo quando arriva ai suoi momenti più caldi, sarà un'esperienza assolutamente entusiasmante", promette il regista. "Non abbiamo scuse per non donare al pubblico una notte che ricorderanno per tutta la vita".
ORLANDO BLOOM E CONDOLA RASHAD PROTAGONISTI DI ROMEO E GIULIETTA
"Shakespeare è il migliore!" Spinti da questa convinzione Orlando Bloom e Condola Rashad interpretano i celebri innamorati nella produzione di Broadway di Romeo e Giulietta. Scritto da Gerard Raymond – Pubblicato su Broadway Direct il 13 maggio 2013.
Entrambi gli attori si sono imbattuti nel lavoro del grande Bardo alla scuola di recitazione, ma questa è la prima volta che si ritrovano in una produzione professionale di Shakespeare. Due anni fa, compiendo una svolta rispetto alle interpretazioni del principe elfico de Il Signore degli Anelli e dello spadaccino nella serie di Pirati dei Caraibi, Bloom ha interpretato alcune scene di Romeo e Giulietta in un concerto della Los Angeles Philharmonic, diretta da Gustavo Dudamel e che eseguiva le musiche di Čajkovskij.
"Ero entusiasta e ispirato da questa esperienza, tanto da voler esplorare interamente questo classico", ricorda Bloom. Poco dopo, ha incontrato il regista David Leveaux e così hanno iniziato a lavorare sul revival a Broadway della tragica storia d'amore scritta da Shakespeare.
Per quanto la riguarda, la Rashad rivela che "Shakespeare è sempre stato uno dei miei maggiori obiettivi, ho sempre voluto che fosse una componente della mia carriera. Quando ho sentito che stavano facendo dei provini per Romeo e Giulietta, ho chiamato il mio agente e gli ho detto che mi avrebbe dovuto far partecipare!". "Ho sempre amato questo spettacolo, soprattutto perché ritengo che ci siano degli aspetti di Giulietta ancora poco messi in evidenza. Insomma, volevo assolutamente provarci", prosegue la Rashad. L'attrice ha mantenuto segreti i provini che faceva per il ruolo durante i sei lunghi mesi della fase di casting, che l'hanno portata a essere richiamata tre volte. "Sono molto superstiziosa, quindi l'unica persona a cui l'ho detto era mia madre", ricorda lei. La madre è Phylicia Rashad, la cantante e attrice vincitrice del Tony Award®, nota in tutto il mondo nei panni di Clair Huxtable per la sitcom della NBC I Robinson. Il padre è invece l'ex giocatore della NFL e attuale commentatore sportivo Ahmad Rashad.
Condola ha ormai dimostrato di avere lo spettacolo nel sangue. Nel 2009, poco dopo essersi diplomata al California Institute of the Arts, a soli 23 anni, ha ottenuto grandi consensi nella produzione off-Broadway dell'opera di Lynn Nottage vincitrice del premio Pulitzer, Ruined. Nel 2011, ha esordito a Broadway in Stick Fly di Lydia R. Diamond, ricevendo la sua prima candidatura ai Tony Award® per la miglior attrice protagonista. Quest'anno, ha ottenuto un'altra nomination nella stessa categoria, grazie alla prova in The Trip to Bountiful.
La carriera di Bloom ha seguito un percorso diverso. Infatti, ha studiato al Guildhall School of Music and Drama di Londra e subito dopo ha ottenuto un contratto come sostituto con la Royal Shakespeare Company. Ma a quel punto è arrivato il mondo del cinema, grazie all'ambitissimo ruolo di Legolas, l'elfo che compare nell'adattamento cinematografico de Il Signore degli Anelli. Poco dopo la conclusione di questa trilogia cinematografica, ha proseguito nelle sue avventure sul grande schermo, in particolare nei panni di Will Turner nei primi tre episodi della serie I pirati dei Caraibi (2003-2007). In quel momento, avendo superato i 30 anni, Bloom ha capito di voler effettuare dei cambiamenti. "Sono stato molto fortunato ad aver avuto l'opportunità di far parte di alcune delle serie più popolari degli ultimi anni e non cambierei queste esperienze per nulla al mondo", spiega l'attore. "Maturando lungo la mia carriera, volevo tornare al teatro, in modo da poter sfruttare queste esperienze, che mi hanno portato a lavorare con degli artisti di grande talento". Così, ha esordito al West End nel 2007, grazie al revival londinese di In Celebration di Davis Storey, in cui incarnava il più giovane di tre fratelli che tornano nella cittadina mineraria inglese in cui sono nati, per festeggiare l'anniversario di matrimonio dei loro genitori. "È stato entusiasmante, perché sono riuscito a trovare un legame con il pubblico dal vivo e sentivo una grande energia. Non c'è una rete di protezione in teatro".
Dopo essere stata richiamata due volte a New York per degli ulteriori provini, la Rashad a gennaio è stata convocata a Los Angeles, per una "lettura di sintonia" assieme a Bloom. "Lui è stato molto gentile", ricorda l'attrice. "Abbiamo stretto un bel legame, sia come persone che come artisti, entrambi provavamo una forte passione per questo lavoro". Bloom ricorda: "ho sentito un'immediata sintonia e ho pensato che sarebbe stata una Giulietta fantastica". Pochi giorni dopo, lei aveva ottenuto la parte. La Rashad sostiene che Giulietta non sia né fragile né passiva, come crede qualcuno. "Ritengo che Giulietta abbia una grande forza e saggezza, che sono entusiasta di poter esplorare. Giulietta parla in modo poetico, ma senza cercare di esserlo. Amo la sua intelligenza e la sua mente brillante. Agisce in un batter d'occhio nello stesso modo in cui si muovono i nostri pensieri".
L'attrice è stata molto impegnata in questi ultimi mesi, prima di incarnare il ruolo che ha sempre sognato. Infatti, per tutte le sere del mese di luglio si è esibita in The Trip to Bountiful, e nello stesso periodo ha registrato alcuni brani dell'album della sua band, i Condola and the Stoop Kids. Contemporaneamente ha anche preso lezioni per rendere al meglio la sua interpretazione di Shakespeare.
"Alcuni attori rimangono imbrigliati in quello che definisco tono shakespeariano", dichiara l'attrice. "Se hai fiducia nel suo linguaggio, allora riesci a farlo funzionare. L'altra difficoltà – aggiunge – è trovare il modo di far sembrare sempre nuova questa storia, considerando che tutti sanno come va a finire. Amo le sfide, sono quelle che mi stimolano in questo lavoro". Da parte sua, Bloom è entusiasta di esordire sui palcoscenici di New York. "Recitare a Broadway è veramente un grande onore per un attore. Da una parte intimorisce, ma è proprio questo a renderlo così entusiasmante e gratificante".
OSSERVARE CON LE ORECCHIE: IL PALCOSCENICO
Possiamo facilmente immaginare la scena del balcone di Romeo e Giulietta: il giovane Romeo illuminato dalla luna, mentre osserva la bellissima Giulietta che si appoggia al balcone, persa in dolci sussurri d'amore. Magari possiamo sentire della musica soave e romantica, come nella celebre versione cinematografica di Franco Zeffirelli.
Tuttavia, se pensiamo a come potesse essere rappresentata quest'opera nella Londra di fine Cinquecento, lo scenario sarebbe molto diverso. Come capitato a tanti lavori di Shakespeare, anche Romeo e Giulietta è stato messo in scena per la prima volta in un teatro senza tetto. La scena notturna si svolgeva sotto il sole (o, anche peggio, sotto la pioggia). Gli attori dovevano urlare per riuscire ad essere ascoltati dal pubblico. Infatti, all'interno del teatro alcuni venditori ambulanti promuovevano chiassosamente la loro frutta, mentre all'esterno la vita del distretto proseguiva freneticamente. Tutto questo, peraltro, a sud del Tamigi, lontano dal centro più rispettabile della città. Ad aumentare la confusione, gli spettatori applaudivano e fischiavano come se stessero assistendo a un moderno match di wrestling.
Come se tutto questo non bastasse per rovinare la magia, un ragazzo maschio adolescente incarnava Giulietta. La legge dell'epoca proibiva alle donne di recitare sul palco. Anche le convenzioni elisabettiane legate all'ospitalità erano molto diverse dalle nostre. Se un ambasciatore importante era presente a teatro quel giorno, i responsabili gli riservavano il posto migliore … sulla balconata che si trovava proprio alle spalle di Giulietta!
Con tutte queste distrazioni, gli elisabettiani riuscivano a cogliere la storia d'amore tra i due giovani? La risposta potrebbe sorprendervi. Queste condizioni non scoraggiavano Shakespeare, perché sapeva che il suo pubblico era pieno di ottimi ascoltatori. Le opere di Shakespeare sono ricche di immagini forti e dettagli sensoriali, che aiutano il pubblico a immaginare la scena. Pensate a tutte le volte che le parole "notte" e "luna" vengono ripetute durante la scena del balcone. Utilizzando il linguaggio piuttosto che il realismo visivo, il drammaturgo dipinge delle immagini direttamente nella mente delle persone. Ovviamente, l'enfasi sull'udito non significa che gli spettatori elisabettiani non amassero le stravaganze visive e l'azione intensa. Shakespeare inserisce ben tre duelli con la spada e una scena di ballo in Romeo e Giulietta per la gioia degli occhi. Tuttavia, il pubblico deve tenere le orecchie aperte se vuole apprezzare l'opera al meglio.
LE CONVENZIONI ALL'EPOCA DI SHAKESPEARE
di Kee-Yoon Nahm
Visto che pochi oggetti di scena e scenografie mobili adornavano lo spoglio palco tipico dei teatri elisabettiani, gli ambienti interni ed esterni nelle opere di Shakespeare occupavano lo stesso ambiente. A parte le descrizioni segnalate nel testo scritto, gli eventi della scena e l'interazione degli attori sono fondamentali per definire la location. Per esempio, quando i Capuleti e i Montecchi appaiono insieme sul palco, sappiamo che questi nemici giurati si trovano in uno spazio aperto come le strade di Verona. Al contrario, la cella di Frate Lorenzo e la camera da letto di Giulietta sono luoghi privati importanti in cui i segreti possono essere rivelati. Oggi, è inconsueto che le opere siano presentate su un palco vuoto. (Ci sono delle eccezioni, come lo Shakespeare's Globe Theatre di Londra, che cerca di ricreare il più possibile le condizioni teatrali esistenti all'epoca di Shakespeare). La tecnologia ci permette di dar vita a ogni ambiente in maniera semplice. Tuttavia, oggi, i registi affrontano una nuova serie di problemi, che dipendono dal modo differente con cui pensiamo al teatro ai giorni nostri. Le descrizioni particolareggiate di Shakespeare sono ancora necessarie quando le portiamo sul palco? Se c'è una scenografia realistica, come possiamo mantenere la rapidità del susseguirsi degli eventi nel lento passaggio da una location all'altra? Questi sono alcuni dei problemi che un regista deve risolvere oggi per portare in vita la poesia di Shakespeare.
IL MATRIMONIO NON È UN GIOCO DA RAGAZZI
di Kee-Yoon Nahm
Con gli occhi di oggi, è difficile credere che Giulietta fosse ancora un'adolescente quando ha sposato in segreto Romeo. In effetti, la sua età avrebbe scioccato anche il pubblico contemporaneo di Shakespeare. In epoca elisabettiana, le donne si sposavano intorno ai vent'anni, molto più vecchie quindi dell'adolescente Giulietta. Suo padre, anche se più tardi si mostrerà ansioso di vedere sposata la giovane figlia, inizialmente esita quando Paride si fa avanti, tanto da chiedere all'impaziente spasimante di aspettare "ancora due estati", in modo che Giulietta possa diventare più adulta.
Tuttavia, Capuleti e Paride discutono del matrimonio senza chiedere a Giulietta cosa ne pensi o se in generale voglia sposarsi. Per gli elisabettiani, l'amore e il matrimonio sono concetti molto diversi da quelli a cui siamo abituati. L'idea di sposarsi per amore era inaudita. Piuttosto, la società vedeva il matrimonio come una questione pratica tra due famiglie che avevano interessi sociali ed economici comuni. Spesso, la famiglia della sposa pagava una dote allo sposo come compensazione per la responsabilità finanziaria di prendere la ragazza sotto il proprio tetto. Talvolta, i genitori siglavano dei contratti di matrimonio quando i loro figli erano ancora giovanissimi. I matrimoni erano quindi decisi da negoziazioni economiche e mai dalle scelte personali. D'altronde, il destino di una famiglia poteva dipendere da chi sposava la loro figlia. Anche il gentile Frate Lorenzo pensa al matrimonio in termini pratici e accetta di sposare Romeo e Giulietta perché pensa che questo potrebbe interrompere la faida tra le loro famiglie. I londinesi probabilmente vedevano l'intenso amore tra Romeo e Giulietta come una follia romantica, qualcosa che poteva accadere soltanto in una nazione lontana e che sicuramente sarebbe finito in maniera tragica. Nella vita reale, il matrimonio era una questione importante e non poteva dipendere dai sentimenti. Molti re e principi stranieri corteggiavano la Regina Elisabetta, considerando le sue nozze solo come una questione di diplomazia nazionale. Non a caso, lei è rimasta nubile per tutta la vita, garantendo l'indipendenza inglese dalla politica europea. Non è quindi difficile capire perché ai bambini (soprattutto alle femmine) venisse inculcata un'obbedienza rigorosa alla volontà paterna.
Ma Shakespeare giocava con la fantasia di sposarsi per amore e ha creato molti personaggi femminili che prendono in mano le sorti del loro matrimonio. Oltre alla coraggiosa Giulietta, personaggi come Jessica ne Il mercante di Venezia e Desdemona in Otello, fuggono in segreto con gli uomini che amano, andando contro la volontà dei loro padri. E sebbene questi padri (Capuleti, Shylock e Brabanzio) siano divorati dalla rabbia, Shakespeare chiaramente vuole che il pubblico parteggi per i giovani innamorati. La letteratura di questo periodo abbonda di giovani che si innamorano e sfidano i genitori.
L'amore rappresentava uno dei temi più comuni nella letteratura, grazie all'influenza dei poemi appassionati e delle storie lussuriose di scrittori italiani come Petrarca e Boccaccio, che tanti inglesi dell'epoca leggevano. Shakespeare portava in vita qualcosa che tutti gli spettatori, che si dovevano piegare alla realtà, avevano sempre sognato. E forse è per questo che le sue opere erano così popolari.
SHAKESPEARE COME ADATTATORE – ADATTANDO SHAKESPEARE
di Kate Attwell
Ormai, conosciamo talmente bene la storia di Romeo e Giulietta, che è difficile immaginare come fosse la vita prima dell'opera di Shakespeare. Ma Shakespeare era un adattatore straordinario. Cercava storie per il suo lavoro prendendo spunto da tutto quello che lo circondava: la Grecia e la Roma dell'antichità, di cui aveva letto probabilmente nei suoi libri scolastici, così come le storie popolari che aveva sentito, senza dimenticare avvenimenti contemporanei come tempeste e naufragi. Anche quando scriveva di re e regine inglesi, le opere storiche di Shakespeare erano degli spettacoli più che dei resoconti storici. Shakespeare ha sempre adattato dei testi: la sua prima opera, La commedia degli errori, che è stata scritta un anno o due prima di Romeo e Giulietta, è un adattamento dei Menecmi di Plauto.
Il percorso di Romeo e Giulietta inizia molto lontano nel tempo.
Una delle prime fonti di Shakespeare è probabilmente la storia di Piramo e Tisbe, pubblicata in latino nell'8 d.C. dal poeta romano Ovidio, nel quindicesimo libro delle sue Metamorfosi. Il racconto era così influente che Shakespeare ha anche utilizzato la storia di Piramo e Tisbe in Sogno di una notte di mezza estate, nello spettacolo che Bottom realizza per il matrimonio del Duca. Oltre a raccontare la storia di un amore proibito, Piramo e Tisbe contiene degli elementi che si possono trovare anche in Romeo e Giulietta: degli innamorati divisi dall'odio delle loro rispettive famiglie, il muro di un giardino dove si incontrano (una barriera simile al balcone di Giulietta) e un finale tragico, con un doppio suicidio. La storia alla fine è arrivata in tante novelle italiane, due delle quali contengono dei dettagli familiari. La versione di Luigi Da Porto del 1530, Historia nuovamente ritrovata di due nobili amanti, presenta molte somiglianze con l'opera di Shakespeare: delle famiglie in conflitto, i Montecchi e i Capelletti; l'ambientazione a Verona; un ballo in maschera; e dei personaggi che si chiamano Marcuccio, Frate Lorenzo e Tebaldo. Ma c'è una differenza importante: Giulietta si sveglia prima che Romeo muoia nella tomba, gli parla e poi si suicida trattenendo il respiro. Due decenni dopo, nel 1554, un monaco italiano di nome Matteo Bandello pubblica un'altra versione della storia nelle sue novelle. Anche in questo caso, i dettagli ispireranno il Bardo, in particolare la sequenza subito dopo il ballo: il Romeo di Bandello apprende il nome di Giulietta solo quando se ne va, grazie a una Balia. Nel lavoro di Da Porto, Giulietta chiede al frate del veleno, che lui invece sostituisce con una pozione per far dormire; in quella di Bandello, Giulietta vuole travestirsi da ragazzo e scappare via con Romeo, ma il Frate suggerisce il sonnifero. Inoltre, Giulietta ha dei timori su quello che accadrà dopo aver bevuto la pozione. La novella di Bandello in seguito è stata tradotta in francese da Pierre Boaistuau e da qui è nata la prima versione in inglese, il Romeo e Giulietta di Arthur Brooke, del 1562. Anche se Brooke si discostava poco dall'opera di Boaistuau, l'inglese aggiunse i suoi tocchi personali, tra cui un omaggio alla famosa storia d'amore inglese Troilo e Cressida di Geoffrey Chaucer. Inoltre, lui esalta l'aspetto morale, suggerendo che il comportamento tempestoso degli innamorati, così come la mancanza di rispetto per i genitori, sia la causa della loro rovina.
Ma le vite di questi due personaggi non terminano nel 1596 con l'opera di Shakespeare. Poco dopo la morte del Bardo, i teatri inglesi vissero un periodo oscuro durante il dominio di Cromwell. Nell'età della Restaurazione, un periodo incominciato in Inghilterra nel 1660 quando Carlo II era tornato sul trono, i drammaturghi si rivolsero spesso al lavoro di Shakespeare. Il dramma di Thomas Otway del 1679, Caio Mario, è diventato uno dei primi adattamenti di Romeo e Giulietta. Aggiungendo un lato più politico alla storia, Otway la trasferisce a Roma, cambiando il nome di Romeo in Mario e quello di Giulietta in Lavinia. La scena della tomba in Otway è diversa dalla sua fonte. Dopo che Lavinia si risveglia trovando morto Mario, vede il padre di Mario che uccide il suo. Quindi, non è solo la disperazione, ma anche la rabbia, a spingerla al suicidio.
Romeo e Giulietta è tornato popolare nel diciottesimo secolo. Nel 1748, l'attore e responsabile teatrale David Garrick ha prodotto il suo adattamento, che è andato avanti per centinaia di rappresentazioni. Garrick ha tolto buona parte delle rime e dei giochi di parole. Inoltre, si è ispirato alla versione di Bandello, creando una scena tra Romeo e Giulietta nella tomba prima della morte di lei.
Questa versione è rimasta quella di base fino all'inizio del diciannovesimo secolo. Poi, nel 1845, un'attrice americana, Charlotte Cushman, è tornata al testo di Shakespeare, recitando nel ruolo di Romeo e ottenendo grandi consensi. Il fatto che una donna incarnasse Romeo era una tendenza dell'epoca e l'interpretazione della Cushman ha modificato il modo in cui il pubblico pensava al personaggio, rendendolo più giovane ed emotivo.
Nel diciannovesimo secolo, lo spettacolo ha ispirato il mondo dell'arte, non solo quello del teatro. Nel 1880, Čajkovskij, il compositore romantico russo noto per Il lago dei cigni, La bella addormentata e Lo schiaccianoci, ha composto 'l'ouverture-fantasia' Romeo e Giulietta, che esplora le tematiche e il percorso emotivo della storia. Il balletto, con l'intensa versione romantica di Prokofiev, Op. 64, Atto 1: Danza dell'amore, è stato utilizzato in numerosi film e rappresentazioni teatrali fin dal 1935. Sebbene le coreografie fossero fedeli alla storia di Shakespeare, Prokofiev in origine aveva puntato su un lieto fine, in modo che i ballerini, alla conclusione della storia, potessero esibirsi insieme.
Romeo e Giulietta appare anche nel romanzo di Charles Dickens del 1838, Nicholas Nickleby, quando il protagonista incontra una troupe teatrale diretta da Vincent Crummles e assiste alla produzione di una versione ridotta dello spettacolo.
Nel ventesimo secolo, Arthur Laurents, Stephen Sondheim e Leonard Bernstein hanno adattato il testo facendolo diventare un musical (a sua volta portato al cinema), West Side Story. Spostando l'azione nella New York degli anni cinquanta, il musical racconta la storia di due innamorati, Tony e Maria, appartenenti a famiglie che fanno parte di gang in conflitto e di etnia differente. L'ambientazione urbana e l'attenzione per la cultura delle gang è legata alla violenza interna e al pericolo insito nella storia. Da West Side Story in poi, l'opera è stata rappresentata o adattata per riflettere sui conflitti etnici reali o sulle sanguinose rivalità, dando alla storia una dimensione sociale.
Altre due versioni cinematografiche hanno influenzato significativamente il modo in cui pensiamo a Romeo e Giulietta oggi. La prima è la versione del 1968 firmata da Franco Zeffirelli. L'acclamata produzione di Zeffirelli all'Old Vic Theatre di Londra, su cui era basato il suo film, mostrava le strade di Verona in maniera realistica sul palco. Ancora più importante fu la decisione del regista di scegliere, per i due protagonisti, dei giovani attori, dando un nuovo significato al senso di gioventù ed energia della rappresentazione, visto che Giulietta è una giovane adolescente e Romeo poco più che adolescente.
Il secondo è il film di Baz Luhrmann del 1996, Romeo + Giulietta di William Shakespeare, interpretato da Leonardo DiCaprio e Claire Danes. Luhrmann ha aggiornato l'ambientazione dello spettacolo: Verona diventa Verona Beach, un luogo urbano e pieno di violenza. Il regista ha reso omaggio alla cultura popolare, a MTV e al montaggio dei video musicali, della pubblicità e dei telegiornali, tutto in un panorama cittadino sgargiante.
Due anni più tardi, nel 1998, la passione per Romeo e Giulietta era ancora forte. Un altro film, Shakespeare in Love, immagina che uno sfortunato amore della vita di Shakespeare abbia ispirato il testo. Nel dramma che si svolge dietro le quinte, William Shakespeare si innamora di una nobildonna, Viola de Lessops, che è già impegnata con un uomo del suo stesso rango. Quando il giovane scrittore Will tenta di scrivere la farsa dal titolo "Romeo ed Ethel la figlia del pirata", la sua relazione segreta con Viola, che si veste da ragazzo per incarnare il ruolo di Romeo, trasforma la commedia in tragedia.
Ma il lavoro di Shakespeare compare ai giorni nostri anche in maniera meno letterale. Pensiamo a Bella ed Edward della saga di Twilight, che condivide diverse caratteristiche con Romeo e Giulietta. Per esempio, il loro amore è contrastato dalle famiglie in conflitto, visto che Edward è un vampiro, mentre Bella ha sempre avuto un rapporto forte con Jacob e i lupi. Inoltre, Bella deve rischiare di morire e tornare in vita (come Giulietta con la pozione sonnifera) per poter ritrovare il suo vero amore.
Gabriella e Troy di High School Musical sono divisi a causa della devozione per lo studio di lei e a quella per lo sport di lui.
I celebri innamorati sono arrivati anche nella musica pop: la canzone Love Story di Taylor Swift si basa sul ripensamento della storia con un lieto fine.
Nel 2010, sono apparse tre nuove versioni della storia di Romeo e Giulietta. La Royal Shakespeare Company inglese ha creato uno spettacolo chiamato Such Tweet Sorrow, che riduce l'opera a degli estratti non più lunghi di un tweet che venivano interpretati in tempo reale dagli attori su Twitter. In un film recente, Letters to Juliet, una giovane americana che si trova a Verona, si imbatte nella casa in cui si suppone vivesse la vera Giulietta Capuleti e si occupa di rispondere alle lettere che i visitatori lasciano per lei.
Il documentario When Romeo Met Juliet, segue la produzione dello spettacolo che ha per interpreti gli studenti di una scuola pubblica nei panni dei Montecchi e quelli di un istituto privato cattolico per i Capuleti, un esperimento che ha aiutato entrambi i gruppi a comunicare meglio fra loro.
Quello che emerge da questo piccolo elenco di fonti, versioni, adattamenti, riscritture e appropriazioni, è che gli elementi essenziali di Romeo e Giulietta hanno catturato l'immaginazione umana per migliaia di anni, ma che nessuno è riuscito a farlo così bene come William Shakespeare.
Ogni generazione ha mantenuto in vita l'opera di Shakespeare in varie forme, riscoprendo continuamente come la storia di questi due innamorati riesca a dare un senso all'infinito ciclo di amore e odio, di violenza e passione che contraddistingue l'esistenza umana.
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