Locandina Raffaello. Il Giovane Prodigio

Raffaello. Il Giovane Prodigio (2021)

Raffaello. Il Giovane Prodigio
Locandina Raffaello. Il Giovane Prodigio
Raffaello. Il Giovane Prodigio è un film del 2021 prodotto in Italia, di genere Documentario diretto da Massimo Ferrari. Il cast include Valeria Golino. In Italia, esce al cinema lunedì 21 Giugno 2021 distribuito da Nexo Digital.

Il docu-film Raffaello. Il Giovane Prodigio con la voce narrante di Valeria Golino si propone di raccontare Raffaello a partire dai suoi ritratti femminili. La madre, l’amante, la committente, la dea: le ‘protagoniste’ della vita di Raffaello permettono di raccontare il pittore da una nuova prospettiva e di indagare sulla sua continua ricerca della bellezza assoluta. Tra le riprese, anche quelle realizzate ad alcune opere custodite all’interno delle Scuderie del Quirinale in occasione della mostra dello scorso anno, “Raffaello 1520-1483”.

Raffaello. Il Giovane Prodigio pone l’accento sulla metamorfosi artistica del pittore e sulla sua capacità di far evolvere continuamente la propria arte senza mai ripetersi. A 8 anni Raffaello perde la madre. Secondo la leggenda, il padre, Giovanni Santi, ritrasse la moglie Magìa nelle vesti di una Madonna che fa addormentare il proprio bambino, mantenendo vivo nel figlio il suo ricordo. La Madonna e il bambino diventano così temi portanti di tutta la carriera di Raffaello e, insieme ai ritratti femminili, sono quelli che meglio raccontano la sua abilità di interpretare la bellezza. La sua ricerca parte da figure realmente esistite per approdare a una bellezza ideale che culmina nella realizzazione della Galatea, la ninfa che racchiude in sé le parti più belle di ogni donna. La Muta, Dama con Liocorno, La Velata, La Fornarina sono poi tra i ritratti più celebri di Raffaello, tracce evidenti della sua continua capacità di mutare, come i grandi artisti contemporanei.

Pittore del Papa, conservatore delle antichità, archeologo-esploratore che discende in un’oscura Domus Aurea, Raffaello è inoltre una figura versatile e piena di ingegno, capace di diventare un punto di riferimento a tutto tondo per i suoi contemporanei e per le generazioni successive. Le sue opere celano tuttora molti dubbi e misteri, ma sono anche riuscite, nel corso dei secoli, a tramandare un canone di bellezza e una sensibilità di forte attualità: non è un caso se, alla fine della II Guerra Mondiale, lo scrittore di origini ebree Vasilij Grossman, autore del capolavoro Vita e Destino, nel guardare l’espressione della Madonna Sistina e del bambino riconobbe il volto delle madri e dei figli vittime dell’Olocausto. Come tutti i grandi capolavori, le Madonne di Raffaello possono parlare con voce nuova e sempre rinnovata anche a distanza di secoli.

A guidare lo spettatore alla scoperta dell’artista oltre a Vincenzo Farinella, professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Pisa e consulente storico-scientifico del progetto, ci sono nel docu-film gli interventi di Lorenza Mochi Onori, storica dell’arte ed esperta di Raffaello, Giuliano Pisani, filologo classico e storico dell’arte italiana, Tom Henry, direttore dell’Università del Kent a Roma, Amélie Ferrigno, storica dell’arte e ricercatrice associata presso il Centre d’Études Supérieures de la Renaissance (CESR Tours), Ippolita di Majo, sceneggiatrice e storica dell’arte e Gloria Fossi, storica dell’arte medievale e moderna.

Ad enfatizzare il racconto, l’uso di animazioni realizzate dall’illustratore pluripremiato Giordano Poloni che, attraverso un linguaggio evocativo e sognante, portano in scena alcuni momenti emblematici della storia di Raffaello e delle sue opere più celebri in un mix di leggenda, realtà e mito.

“Ho capito che fra tutte le creazioni di pennello, bulino o penna che avevano stupito il mio cuore e il mio spirito, solo questo quadro di Raffaello non sarebbe morto, finché non fossero scomparsi gli uomini. E che forse, fossero scomparsi loro, le altre creature che ne avessero preso il loro posto sulla faccia della terra, lupi, ratti, orsi o rondini, si sarebbero precipitati a quattro zampe o a colpi d’ala per venire a vedere la Madonna…” — Vassilij Grossman

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: lunedì 21 Giugno 2021
Uscita in Italia: 21, 22, 23 Giugno 2021 al Cinema
Genere: Documentario
Nazione: Italia - 2021
Durata: N.d.
Formato: Colore
Produzione: Sky Italia
Distribuzione: Nexo Digital
Note:
'Raffaello. Il Giovane Prodigio' è l'evento che ha ripreso al cinema le celebrazioni interrotte nel 2020 causa pandemia dedicate ai 500 anni dalla scomparsa del pittore Raffaello Sanzio (1483-1520). Realizzato da Sky con la produzione esecutiva affidata a Progetto Immagine, ha ottenuto il Patrocinio della Città di Urbino.

Cast e personaggi

Regia: Massimo Ferrari

Cast Artistico e Ruoli:
foto Valeria Golino

Valeria Golino

Narratore (voce)

Immagini

[Schermo Intero]

LISTA OPERE

• Autoritratto, Raffaello, 1504 – 1506 circa
• Madonna di Casa Santi (Affresco), Attribuito a Giovanni Santi, 1490 circa
• Madonna Solly, Raffaello, 1501-1502 circa
• Madonna con bambino tra i Santi Girolamo e Francesco, Raffaello, 1502 circa
• Madonna Diotallevi, Raffaello, 1503 circa
• Cappella Tiranni ‘Sacra Conversazione e Resurrezione’ (Affresco), Giovanni Santi, 1490 circa
• I duchi di Urbino Federico da Montefeltro e Battista Sforza, Piero della Francesca, 1473-1475 circa
• Sposalizio della Vergine, Perugino, 1500-1504 circa
• Ritratto Elisabetta Gonzaga, Raffaello, 1503-1504 circa
• La Muta, Raffaello, 1507 circa
• Studio per la Madonna del Belvedere (Disegno), Raffaello, 1506-1507 circa
• La Vergine il bambino con Santa Elisabetta e l’infante San Giovanni (Disegno), Raffaello, 1506 ca
• Cartone di Sant’Anna, Leonardo da Vinci, 1500 -1505 circa
• Tondo Doni, Michelangelo, 1506 circa
• Belle Jardinière, Raffaello, 1508
• Madonna del Cardellino, Raffaello, 1506
• Testa di uomo barbuto (cosiddetto Autoritratto), Leonardo da Vinci
• Gioconda, Leonardo da Vinci, 1503-1504 circa
• Dama con Liocorno, Raffaello, 1505-1506 circa
• Ritratti di Agnolo Doni e Maddalena Strozzi, Raffaello, 1504-1507 circa
• Trasporto di Cristo (Deposizione Baglioni), Raffaello, 1507
• La morte di Meleagro, Taccuino del maestro di Oxford, 1510-1515 circa
• Deposizione, Caravaggio, 1600-1604 circa
• Morte di Marat, Jacques-Louis David, 1793
• Studio per il gruppo centrale della Deposizione (Disegno), Raffaello, 1507 circa
• Studi per la Deposizione Baglioni e San Matteo (Disegno), Raffaello, 1506 circa
• Testa di Musa (Disegno), Raffaello, 1510 circa
• Studio per la Madonna d’Alba (Verso e recto), Raffaello, 1510-1511
• Madonna d’Alba, Raffaello, 1511 circa
• Le tre Grazie, Raffaello, 1517-18 circa
• Trionfo di Galatea, Raffaello, 1512 circa
• La Fornarina, Raffaello, 1520 circa
• La Velata, Raffaello, 1513 circa
• Ritratto di Leone X, Raffaello, 1518
• Autoritratto con amico, Raffaello, 1518-1520 circa
• Madonna Sistina, Raffaello, 1512-1513
• Madonna della Seggiola, Raffaello, 1513-1514 circa
• Trasfigurazione, Raffaello, 1516-1520

NOTE DI REGIA

“Il film trova la sua originalità nella commistione di linguaggi diversi, che vengono armonizzati tra loro per trovare uno stile nuovo, contemporaneo, con echi e richiami classici su un impianto innovativo. Così, il linguaggio più canonico del documentario convive con le illustrazioni animate, a cui è stato scelto di delegare alcune parti del racconto. Funzione importante svolge la voce narrante, affidata a Valeria Golino, che guida lo spettatore in un viaggio appassionante e unico. Per quanto riguarda le interviste, la scelta è caduta sull’ambientazione in un’unica location, gli Horti Sallustiani, un complesso monumentale risalente alla Roma imperiale composto da ambienti di ampiezza e forme diverse, con ampi soffitti a volta. Un’architettura della Roma antica che ricorda quelle che tanto avevano affascinato Raffaello durante la fase finale della sua vita. Gli spazi sono stati caratterizzati dalla proiezione di disegni e opere dell’artista urbinate, una scelta visiva che ha l’intento di armonizzare i passaggi tra le diverse forme di rappresentazione presenti nel film. Particolare attenzione è stata naturalmente dedicata alle opere di Raffaello, soprattutto ai ritratti di donna, che rappresentano l’evoluzione dell’ideale di bellezza dell’artista. Le riprese conducono lo spettatore in un “viaggio” attraverso i dipinti, con movimenti dolci di avvicinamento e focalizzazione su alcuni dettagli, accensioni e spegnimenti delle luci per evocare suggestioni e poter apprezzare la magia delle sfumature e la precisione delle pennellate. Raffaello viene raccontato attraverso le sue opere ma anche attraverso le riprese all’interno delle città che ne hanno caratterizzato il percorso umano ed artistico, a partire da Urbino, passando per Firenze fino all’approdo a Roma, dove avviene la sua definitiva consacrazione. Lo sforzo creativo e registico è proprio quello di tenere insieme e gestire i diversi linguaggi, mantenendo un trasporto emotivo in quell’impianto discorsivo ed informativo che viene garantito dagli esperti intervistati, alla ricerca di una narrazione originale in grado di rendere più “contemporaneo” l’impianto del documentario d’arte. “

BIOGRAFIE INTERVISTATI

Vincenzo Farinella – Professore associato di Storia dell’arte moderna all’Università di Pisa. Ha studiato l’arte italiana del Rinascimento nei suoi rapporti con l’antichità classica, pubblicando diverse monografie e numerosi contributi saggistici. Si occupa inoltre di pittura dell’Ottocento e del primo Novecento. Tra le sue pubblicazioni: Alfonso I d’Este, le immagini e il potere: da Ercole de’ Roberti a Michelangelo (Milano 2014), Dipingere farfalle. Giove, Mercurio e la Virtù di Dosso Dossi (Polistampa, Firenze 2007), Raffaello (Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2020).

Lorenza Mochi Onori – Nata a Città di Castello, nel 1973 si è laureata in Storia dell’arte con il prof. Giulio Carlo Argan. Dal 1982 al 2003 è stata Direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, dove è conservata la Fornarina e in seguito Soprintendente delle Marche, con sede a Urbino e Soprintendente Speciale al Polo Museale di Napoli. Ha curato numerose mostre tra cui: Raffaello e Urbino. La formazione di Raffaello e i suoi rapporti con la città natale, tenutasi presso la Galleria Nazionale delle Marche a Urbino nel 2009 e la mostra sulla Fornarina tenutasi a Milano presso la Fondazione Arte e Civiltà, Musei di Porta Romana nel 2000, redigendone il relativo catalogo. Ha diretto il restauro della Fornarina e ne ha organizzato la relativa mostra di presentazione. Ha collaborato alla mostra di Raffaello a Parigi e a quella su Gentile da Fabriano, inaugurata dal presidente Ciampi nel 2006 e realizzata in collaborazione con il Comune di Fabriano e la Regione Marche. Ha curato assieme a Sebastian Schütze e Francesco Solinas il convegno internazionale I Barberini e la cultura europea del Seicento, organizzato con la biblioteca Hertziana. Tra le sue numerose pubblicazioni: La Madonna del Divino Amore di Capodimonte nel Bollettino d’Arte, Capolavori della Galleria Nazionale d’Arte Antica Palazzo Barberini, in collaborazione con Rossella Vodret.

Giuliano Pisani – Nato a Verona nel 1950, vive da molti anni a Padova. Filologo classico e storico dell’arte, è autore di studi, edizioni e traduzioni dal greco e dal latino: Platone, Plutarco, Marsilio Ficino. Ha fornito una lettura innovativa della Cappella degli Scrovegni ne I volti segreti di Giotto, Rizzoli, 2008 (Premio del Libraio 2009 per la sezione Saggistica). Socio effettivo dell’Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti di Padova e di altre prestigiose istituzioni, è Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Attivo promotore culturale, con un’attenzione particolare al mondo giovanile, ha ideato nel 1994 il Premio letterario Campiello Giovani di cui è tuttora Presidente del Comitato tecnico. Ha creato a Padova il Giardino dei Giusti del Mondo. Ha pubblicato uno studio innovativo sulla Fornarina Le Veneri di Raffaello. Tra Anacreonte e il Magnifico, il Sodoma e Tiziano. La sua ultima fatica è il romanzo Raphael, edito da GM Libri.

Tom Henry – Specialista in Arte Rinascimentale italiana, con un interesse particolare per i pittori del centro Italia tra cui Raffaello, Piero della Francesca, Perugino e Signorelli. È direttore del Centro dell’Università del Kent a Roma, dove insegna storia dell’arte. È stato uno dei curatori della mostra Raffaello: da Urbino a Roma presso la National Gallery di Londra e dell’esposizione Raphaël à Rome: les dernières années tenutasi prima al Museo del Prado di Madrid e in seguito al Louvre di Parigi. Ha infine pubblicato numerosi articoli sull’artista urbinate.

Amélie Ferrigno – Storica dell’arte, laureata all’Università di Aix-Marseille e ricercatrice associata presso il Centre d’Études Supérieures de la Renaissance (CESR Tours). Ha concluso un Dottorato in storia dell’arte e civiltà del Rinascimento italiano con una tesi intitolata Il mecenatismo di Agostino Chigi: un uomo d’affari nella Roma del primo Cinquecento, in cui ha studiato in modo particolare il periodo romano di Raffaello e l’interesse di Agostino Chigi per le innovazioni artistiche, scientifiche e tecnologiche del suo tempo.
Tra i principali saggi pubblicati: Raffaello, Agostino Chigi: nascita di un nuovo stile pittorico – influsso del mecenate nella pittura del maestro, introduzione di Claudio Strinati, Raffaello pittore. Del segno e del colore (2014), Une nouvelle identification de la Fornarina de Raphaël; le peintre, le belle et le banquier nella rivista Les Cahiers d’Histoire de l’Art (2013) e Agostino Chigi et le mythe de Psyché nei Cahiers d’études romanes (2013).

Ippolita di Majo – Sceneggiatrice e storica dell’arte, specializzata nel Rinascimento e nell’Età moderna. Ha insegnato nelle Università di Napoli – Federico II, Istituto Universitario Orientale e Suor Orsola Benincasa -, di Catania e di Cosenza. Tra il 2006 e il 2008 ha lavorato per la Harvard University a Villa I Tatti – The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies, prima come borsista e poi come ricercatrice. Ha pubblicato su riviste di settore italiane e internazionali e collaborato a mostre sia in Italia che all’estero. Tra i libri da lei pubblicati Raffaello e la sua scuola (2007); Dal viceregno a Napoli. Arti e lettere in Calabria tra Cinque e Seicento (2004); Francesco Curia. L’opera completa (2002). Negli ultimi anni si è occupata di cinema e di teatro. Dal 2008 collabora con il marito, il regista Mario Martone: ha condotto le ricerche iconografiche e musicali per il film Noi credevamo (2010), lavorato come drammaturga alla messa in scena e alla riduzione dei dialoghi delle Operette morali di Giacomo Leopardi (2011) e infine ha firmato assieme al regista le sceneggiature dei suoi film Il giovane favoloso (2014), Capri-Revolution (2018), Il Sindaco del Rione Sanità (2019) e Qui rido io (2020).

Gloria Fossi – Storica dell’arte medievale e moderna, ha iniziato la carriera fianco a fianco con il lo storico e critico d’arte Federico Zeri: una collaborazione le ha permesso di indagare, nel corso degli anni, su temi interdisciplinari e relazioni inconsuete, senza pregiudizi accademici. Interessata ai rapporti fra arti figurative e letteratura, ad artisti e scrittori viaggiatori, ha girato il mondo sulle loro tracce. Alla sua attività di studiosa e curatrice editoriale di importanti collane, affianca quella di conferenziera e visiting professor. Ha collaborato per la Rai, Il Giornale dell’Arte, AD, Bell’Italia, Sky Arte, La Repubblica, FMR e dal 1987 scrive su Art e Dossier, dove cura anche due rubriche. Si occupa da inviato di eventi artistici nazionali e internazionali e scrive su artonline.it. Di Raffaello a Firenze ha indagato in Firenze. La città dell’Umanesimo (Milano, Electa), Arte italiana e Arte a Firenze (Firenze, Giunti). Sui dipinti di Raffaello fiorentini e urbinati, sue originali aperture in Galleria degli Uffizi, arte, storia, collezioni (Firenzemusei 2020). Inoltre, si deve a lei un’inedita rilettura del Ritratto di Leone X di Raffaello (La Bibbia errante, in “Artedossier” giugno 2016).


dal pressbook di Raffaello. Il Giovane Prodigio

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