Radiograph of a Family (2020)

Radiograph of a Family
Locandina Radiograph of a Family
Radiograph of a Family è un film del 2020 prodotto in Norvegia e Iran, di genere Documentario e Biografico diretto da Firouzeh Khosrovani. Il film dura circa 82 minuti. In Italia, esce al cinema mercoledì 9 Marzo 2022 distribuito da ZaLab.

Una storia d'amore, due modi di intendere la vita e la fede, una figlia divisa tra un padre laico e una madre religiosa negli anni che hanno cambiato la storia dell'Iran.

Il film ripercorre la storia familiare della regista.
La storia di questa famiglia inizia con un matrimonio a distanza: la madre della regista si sposa con la foto del padre: lei vive a Teheran, lui a Ginevra.  Si sono conosciuti d'estate, quando lui è tornato in Iran dalla Svizzera, dove studia radiologia, ma per andare a vivere insieme il matrimonio è un passo obbligatorio. Per lei trasferirsi in Europa è una sfida enorme, resa ancora più complicata dal suo background religioso: vede il peccato ovunque. Il marito al contrario viene da una famiglia laica e liberale. Ama la cultura, l'arte, la musica classica. Dopo la nascita della regista, la famiglia torna a Teheran. Poco dopo comincia la Rivoluzione e tutto cambia radicalmente. La madre si reinventa, creandosi una nuova vita e identità. Diventa una rivoluzionaria musulmana, lavora come preside in una scuola e prende lezioni di addestramento militare. Il padre invece si chiude in casa, trascorre le giornate sulla sua poltrona preferita ascoltando Bach. A casa non si gioca più a carte e non c'è più vino rosso. Il tappetino per la preghiera è posizionato in salotto. Le foto delle donne senza hijab vengono strappate. La madre censura il passato, mentre il padre sogna un futuro diverso. La regista si ritrova in una famiglia divisa, combattuta tra due diverse visioni del mondo. Per una bambina piccola scegliere è doloroso e difficile, la sua identità si forma portando dentro sé la lotta dell'Iran tra tradizione e modernizzazione. Il film, narrato in prima persona dalla regista, racconta la storia della sua famiglia tramite fotografie, archivi, lettere e voci dal passato. La casa di Teheran diventa la metafora degli squilibri dell'intera famiglia e della moderna società iraniana. 

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: mercoledì 9 Marzo 2022
Uscita in Italia: 9 Marzo 2022 al Cinema
Prima Uscita: 26/08/2021 (Paesi Bassi)
Genere: Documentario, Biografico, Storico
Nazione: Norvegia, Iran, Svizzera - 2020
Durata: 82 minuti
Formato: Colore
Produzione: Antipode Films
Distribuzione: ZaLab

Cast e personaggi

Regia: Firouzeh Khosrovani
Sceneggiatura: Firouzeh Khosrovani
Musiche: Peyjan Yazdanian
Fotografia: Mohammad Reza Jahanpanah
Montaggio: Farahnaz Sharifi, Rainer Maria Trinkler



Suono: Ensieh Maliki, Hugo Ekornes.

Immagini

[Schermo Intero]

Note di regia – Firouzeh Khosrovani

"A casa mia è avvenuta una rivoluzione che ha influenzato ogni aspetto della nostra vita. Ciascuno dei miei genitori ne rappresentava una parte. Io ho creato dei confini neutrali all'interno delle loro zone di controllo, confini poco chiari che nessuno dei due ha mai riconosciuto. La religione ha cominciato ad insinuarsi nelle crepe. Vino, musica e danza, sotto l'ordine di Fatwa, erano vietati. Il quadro con la copia di Venere di Velasquez è stato eliminato dalle pareti di casa perché rappresentava la nudità. La rivoluzione ha dato a mia madre il ruolo di una combattente religiosa. Ha provato a convertirmi, cosa che spaventava molto mio padre. La religione è diventata il suo incubo. Tutte le cose "impure" che mia mamma ha tolto da casa, sono state sostituite da iconografie islamiche. Le nuove immagini che hanno riempito i muri di casa nostra erano i versi del Corano, l'immagine dell'Imam Ali e un dipinto di Imam Hossein senza testa sul suo cavallo. Questo film è la narrazione dei conflitti nascosti e palesi che hanno influenzato le nostre vite. Le immagini vietate sono diventate il punto fondamentale della storia. I nudi di Velasquez erano considerati volgari e dovevano essere tolti dalle pareti. Mia mamma lottava con le immagini di se stessa senza veli, strappandole dagli album di famiglia. Io con l'immaginazione cercavo di rimettere insieme i pezzi che mancavano dalle foto, disegnando le parti mancanti dei torsi e dei corpi senza braccia. Durante la mia infanzia sono stata costantemente costretta a scegliere tra i miei genitori; ogni singolo giorno subivo l'imposizione da una parte e l'accettazione dall'altra. La rivoluzione aveva svolto il suo ruolo, portandosi dietro le sue conseguenze."

Eventi

Radiograph of a Family il titolo vincitore del premio IDFA 2020 per il miglior lungometraggio documentario.

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